«МУЗЕЙ-КВАРТИРА АЛЕКСАНДРА СКРЯБИНА»
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Aleksandr Scrjabin (Александр Скрябин, 1872-1915) fu un eccellente pianista e compositore russo. Coraggioso innovatore creò un nuovo mondo, un proprio sistema di figure e mezzi espressivi. La sua maniera di suonare il pianoforte si distingueva per espressione, per l’impercettibile cambiamento di tempo e di ritmo, per la finissima gradazione dei suoni.
Nell’eredità dello Scrjabin degli anni ’80 e ’90 predominato miniature per pianoforte: preludi, studi, notturni. In seguito, già dopo il 1900, le idee del compositore acquistarono uno slancio grandioso che richiedeva forme sinfoniche di espressione. L’idea della potenza dello spirito umano, il pathos della lotta e della vittoria, dell’orgoglioso affermarsi della persona, sono alla base della sua Terza Sinfonia («Poema Divino» «Божественная Поэма», 1904) e trovarono affermazione artistica definitiva nel «Poema dell’Estasi» («Поэма Экстаза», 1907) e nel «Prometeo» («Прометей»), altrimenti denominato «Poema del Fuoco» («Поэма Огня»). Aleksandr Scrjabin incrementò la composizione dell’orchestra introducendo organo e campane, mentre nel «Prometeo» introdusse un coro senza parole e una speciale parte di luce, «Clavier et lumières». L’arte innovatrice di Aleksandr Scrjabin influì considerevolmente sullo sviluppo della musica sinfonica e pianistica.
Il Museo di Aleksandr Scrjabin fu aperto 1922 nella casa dove lui trascorse li ultimi tre anni di vita. L’interno è stato conservato così come era. Nello studio c’è un pianoforte «Bechstein», omaggio della ditta costruttrice al compositore. Molti libri di filosofia, tra cui Platone, Spinoza, Schopenhauer, classici della letteratura come Shakespeare, Gogol’, Pushkin, Tolstoj, libri di contemporanei, edizioni artistiche e, logicamente, letteratura sulla musica.
Nello studio vi sono molti ritratti. Una grande cornice ovale racchiude quello della madre del compositore, pianista ella stessa, morta di tisi all’età di 23 anni, ed opera del fratello della madre, Nikolaj Stcetinin, insignito di medaglia d’oro in una mostra a Parigi. A destra una fotografia di Scrjabin del 1915. I quadri dello studio sono quasi tutti doni degli stessi attori.
Sul tavolo dello studio si trova una speciale apparecchiatura, destinata ad essere usata durante l’esecuzione del poema sinfonico «Prometeo». Aleksandr Scrjabin sognava di ascoltare il suo poema in una sala carica di luci e colori provenienti da fonti invisibili. Il colore doveva cambiare col mutare del tema musicale.
Nel soggiorno del Museo il mobilio è originale, sulla scansia tra le finestre si possono vedere i calchi delle mani di Scrjabin. Alle pareti sono appesi ritratti di famiglia.
Nella stanza da letto dove il compositore spirò, l’attenzione è concentrata su un suo ritratto fotografico. Skrjabin è ripreso durante la composizione del «Prometeo» e la sua espressione ispirata è straordinariamente significativa.
Nella sala da concerto del museo si può ascoltare musica di Scrjabin. Nei giorni festivi o in occasione di solennità risuonano spesso la sua Terza Sinfonia e il «Poema dell’Estasi». Il ritorno dallo spazio di Jurij Gagarin, il 12 aprile 1961, fu celebrato con la musica del «Prometeo». Da allora, nella Giornata della Cosmonautica, risuona immancabilmente la musica di Aleksandr Scrjabin.
INDIRIZZO: Mosca, Bolshoj Nikolopeskòvskij pereulok, 11
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