| «GLI STILJAGHI» | |
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Zarevich
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«GLI STILJAGHI»
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Zarevich
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Re: Il film «GLI STILJAGHI» di Valerij Todorov
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Zarevich
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Re: Il film «GLI STILJAGHI» di Valerij Todorov («Stiljŕghi»)
Il film č uscito
Москва 50-х. Насупленный Мэлс, стопроцентное комсомольское буратино в сером, во время рейда на буржуазно веселящихся стиляг встречает Пользу — яркое и своевольное чудо в перьях. Сраженный наповал комсомолец идет за своим чувством, которое приводит его сначала на разгузку товарняков с целью заработка, потом — к подопольным портным и барыгам ради ярких шмоток, и, наконец, на "Брод" — "Бродвей", улицу Горького или "Пешков-стрит", как спустя лет двадцать пять ее начнут именовать уже советские хиппи. На Тверскую, проще говоря. Улица эта заведет его довольно далеко: к новым друзьям, новой жизни, танцам, саксофону и самому главному — быть может, дурацкой, иллюзорной, но такой молодой, такой яркой и такой опасной свободе.
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Il film «GLI STILJAGHI» di Valerij Todorovskij (2008) |
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____________ Zarevich
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Zarevich
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Re: «GLI STILJAGHI»
DVD Il film «GLI STILJAGHI» di Valerij Todorovskij (2008) «СТИЛЯГИ»
Film di Valerij Todorovskij (2008)
Durata: 120 min.
SITO UFFICIALE DEL FILM
www.stilyagifilm.ru
Стиляги – люди, которые даже в мире, полном суровых запретов и единых правил, не боятся быть свободными! Те, кто хочет по-своему одеваться, танцевать, разговаривать и любить! Кто знает толк в настоящей музыке, умеет смеяться, наслаждается жизнью на полную катушку! Для кого каждый новый день – это весёлый праздник!
Мэлс – примерный комсомолец, всегда готовый шагать в ногу, осуждать и усмирять несогласных. Он живет как все и думает, что счастлив. Пока однажды не сталкивается с миром стиляг – непонятным, опасным и манящим. Здесь носят одежду сногсшибательных расцветок. Танцуют под неположенную музыку. В этом мире самые красивые девушки! И среди них – королева тусовки: ослепительная, недоступная, дерзкая Полли-Польза. Та самая, ради которой Мэлс решится стать другим. Будет разгружать по ночам вагоны, чтобы купить цветастые брюки-дудочки. Научится танцевать буги и играть на саксофоне. И вот стиляга Мэл – шикарный парень, музыкант и танцор – вместе с новыми друзьями хиляет по Броду и играет джаз. Удастся ли теперь завоевать любовь Пользы? И не пожалеет ли Мэл когда-нибудь о своем выборе?
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____________ Zarevich
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Myshkin
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Re:«GLI STILJAGHI»
Una premessa telegrafica: non mi sono mai piaciuti i “musical” al cinema. Tutti i vari “Jesus Christ Superstar”, “Hair”, “Moulin Rouge”, non mi hanno mai entusiasmato.
Fatta questa doverosa precisazione, mi affretto ad aggiungere prima di tutto il resto il mio giudizio personale sull’ultimo film di Valerij Todorovskij, e cioč che “Stiljaghi” – a dispetto di tutti i miei pregiudizi sul genere – non solo mi č piaciuto moltissimo, ma lo considero uno tra i film piů interessanti, originali, accattivanti e ben fatti degli ultimi anni.
Nel 1949 nelle strade si Mosca apparvero dei gruppi di giovani eccentrici che si proponevano con la loro stravaganza di affermare il diritto di essere diversi, non come tutti, di affermare la propria individualitŕ e personalitŕ andando contro tutte le convenzioni, gli usi, le consuetudini, contro la morale e il comune senso del pudore dell’epoca.
Indossavano giacche dalle larghe spalle imbottite, pantaloni stretti e cravatte colorate e sgargianti e scarpe alte; perfettamente sbarbati, si facevano crescere i capelli per formare un vistoso ciuffo impomatato davanti, e le ragazze usavano un trucco acceso e appariscente su viso e unghie. Questo film racconta la storia di queste persone, gli “Stiljaghi”.
E' una storia che Todorovskij ha realizzato secondo me in maniera magistrale ed originalissima – il film č godibilissimo da tutti i punti di vista: bellissima la fotografia, le musiche, le scenografie, le coreografie, gli attori – , e nella quale c’č ben piů di una semplice rappresentazione musicale di un fenomeno di costume dei primi anni ’50.
In realtŕ dietro a queste manifestazioni esteriori si nascondeva una protesta culturale e un rifiuto dello Stalinismo e del sistema che voleva tutti uguali, svuotati di ogni individualitŕ e iniziativa personale, privi di idee e gusti che non fossero quelli voluti dal regime.
Attingendo a quei piccoli frammenti d’occidente costituiti dai pochissimi film americani ammessi dalla censura di Stato, dai programmi captati dalle radio ad onde lunghe, dai dischi acquistati clandestinamente, e da altre fonti del genere, gli Stiljaghi, come venivano spregiativamente chiamati da tutti, si erano costruiti un’immagine e un modello basato in parte su elementi reali, e in parte immaginati. Il loro aspetto e il loro comportamento e linguaggio, volutamente “volgare” ed appariscente per attirare l’attenzione, serviva proprio ad affermare la propria diversitŕ, a non identificarsi in un qualunque Ivan sovietico. Tutto in loro era scelto e adottato all’insegna della protesta, dell’anticonformismo: dall’abbigliamento al trucco, dal linguaggio alla gestualitŕ. Sono irriverenti, parlano tra loro in slang, masticano chewing gum, adorano il jazz – la musica dell’impero del male, del capitalismo, condannata da Stalin insieme a tutto ciň che rappresenta l’America - , che suonano e ballano in modo sfrenato.
Poco importa che il modello esteriore e comportamentale che si erano costruiti non avesse una corrispondenza nel mondo vero dei loro idoli, i jazzisti americani come Charlie Parker, Dizzie Gillespie, Miles Davis; quando lo scopriranno, alcuni anni piů tardi, abbandoneranno i loro eccessi esteriori e si adegueranno alla realtŕ.
Nell’affermare la loro individualitŕ, o meglio il loro diritto ad avere una individualitŕ e ad essere diversi, questi ragazzi e ragazze mettevano in gioco sé stessi, con il loro modo di essere e di presentarsi, ed erano soli contro tutti: non soltanto contro il sistema, ma contro chiunque avessero a che fare, per la strada, nelle case, conoscenti, colleghi, parenti, genitori. Dovevano subire il disprezzo, la riprovazione, lo scherno, il biasimo e la condanna di tutta la societŕ, che vedeva in loro degli strampalati perditempo, volgari e amorali, quando addirittura non dei veri e propri dissidenti da condannare, combattere e reprimere.
Ed infatti non era infrequente che venissero assaliti dalle ronde di quartiere, che provvedevano a sfregiarli tagliando loro i capelli e i vestiti; quando non erano addirittura perseguitati e arrestati dalla polizia.
La loro era una scelta coraggiosa, che li portava ad essere isolati ed emarginati dalla societŕ, da cui ricevevano soltanto critiche, disprezzo, insulti, maltrattamenti.
Ricordiamo che sono gli anni dell’Unione Sovietica di Stalin, e che anni di Terrore hanno fisicamente eliminato chiunque fosse solo lontamente sospettato di avere una individualitŕ, o semplicemente di avere capacitŕ di pensiero autonomo, producendo uomini e donne svuotati di ogni volontŕ e potenzialitŕ intellettuale e preoccupati solo di non essere notati e attirare l’attenzione.
Bisogna pensare che in quegli anni, sfidare le convenzioni, la societŕ, il sistema, come appunto fecero gli Stiljaghi, e mostrarsi diversi giŕ solo nell’apparenza, era una cosa praticamente impossibile. Anche volendo, non era possibile entrare in un negozio e comprare un vestito che non fosse dello stesso identico taglio e colore di tutti gli altri, cioč nero o grigio. Stesso discorso per cravatte, scarpe e tutto il resto. Per vestirsi in quel modo, dovevano infatti farsi tutti gli abiti e gli accessori da soli, con grande abilitŕ e coraggio, visto che tutti questi scambi, acquisti e traffici avvenivano nella clandestinitŕ e nella illegalitŕ.
Insomma, a mio avviso Todorovskij ha fatto un gran bel lavoro, da diversi punti di vista: il film descrive in modo chiaro, suggestivo e coinvolgente il fenomeno culturale degli Stiljaghi; lo fa con un linguaggio ed una tecnica molto efficaci, in cui gli elementi del linguaggio cinematografico – fotografia, inquadrature, montaggio, scenografie, custumi, recitazione, dialoghi, musiche – sono sapientemente utilizzati per formare un’unitŕ molto armoniosa.
Oltre a ciň, quello che io ho visto in questo film č una sorta di omaggio che il regista Valerij Todorovskij ha voluto dedicare al coraggio di questi ragazzi, che furono effettivamente i primi ad opporsi all’isolamento culturale e alla mancanza di libertŕ individuale, sostenendo il diritto di esternare la propria identitŕ ed individualitŕ, in maniera pacifica ma mettendosi contro tutti, aprendo la strada a loro spese a tante generazioni, movimenti culturali e di mode, che si sarebbero succeduti negli anni a venire, tutti – mutatis mutandis - con lo stesso spirito di ribellione, anticonformismo, diversitŕ: hippies, freaks, rockers, metal darks, punks, skinheads, emo, gothic, ecc.
Non č un caso che alla fine del film si vede un festoso e gioioso giubileo di tutte le possibili immaginabili tipologie di genti appartenenti a quei movimenti culturali e underground che hanno caratterizzato e rappresentato la diversitŕ nelle varie epoche succedutesi dagli Stiljaghi fino ai giorni d’oggi. Direi che sia quasi un inno alla libertŕ di esprimere la propria personalitŕ e il proprio modo d’essere senza imposizioni e censure, contro l’uniformitŕ e i pregiudizi.
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Zarevich
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 25884
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Re: :«GLI STILJAGHI»
La tua recenssione č molto interessante!
L'ho letta con gran interesse. Sono d'accordissimo con te!
Te ne sono molto riconoscente!!!
____________ Zarevich
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Angelo di fuoco
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
Una premessa telegrafica: non mi sono mai piaciuti i “musical” al cinema. Tutti i vari “Jesus Christ Superstar”, “Hair”, “Moulin Rouge”, non mi hanno mai entusiasmato.
Fatta questa doverosa precisazione, mi affretto ad aggiungere prima di tutto il resto il mio giudizio personale sull’ultimo film di Valerij Todorovskij, e cioč che “Stiljaghi” – a dispetto di tutti i miei pregiudizi sul genere – non solo mi č piaciuto moltissimo, ma lo considero uno tra i film piů interessanti, originali, accattivanti e ben fatti degli ultimi anni.
Княже, con tutto il rispetto per il tuo gusto e le tue opinioni, "Jesus Christ Superstar", "Hair" e "Moulin Rouge" non possono considerarsi "varî". In primis, "Jesus Christ Superstar" e "Hair" esistono pure come opere teatrali (e, credo, sono anteriori alle versioni cinematografiche"), mentre "Moulin Rouge" č una molto riuscita adattazione cinematografica della "Signora delle camelie". Tutte e tre sono opere di forte critica sociale, anche se "Moulin Rouge" č sbilanciato verso l'intrattenimento. Musicalmente parlando, tutt'e tre hanno un'ottima sostanza musicale (anche se quella di "Moulin Rouge" č in gran misura, se non completamente, una compilazione).
Lloyd Webber realizzň in "Jesus Christ Superstar" il suo miglior lavoro. Lo dico con gran rammarico, perché questo compositore, che possiede o possedette il dono della Melodia (con maiuscola) - dono rarissimo nella seconda metŕ del secolo scorso - in seguito l'ha investito in opere sempre piú commerciali quali "Cats" o "The Phantom of the Opera" (che pure hanno ottima musica). Specialmente la parte musicale di Maria Maddalena č d'una sinceritŕ e d'una emozionalitŕ rara.
"Hair" č un'opera che dipinge la vita dei giovani che furono i modelli americani proprio di quelli giovani sovietici di cui scrivi tu, ed il nonconformismo fu parte anche della loro vita, anche se non sempre fu cosí pacifico come quello dei lori epigoni sovietici. Il soggetto, come ben sai, č altamente politico.
L'ultimo musical in versione cinematografica per me fu "Sweeney Todd" con l'eccellente musica di Sondheim.
____________ Огненный ангел
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Argonauta
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
...anche se č un po' off-topic (in realtŕ esiste anche in pellicola, ma č soprattutto un'opera teatrale) hai mai visto "Il Rugantino"???? E' un musical meraviglioso..... bellissima musica! Te lo consiglio!
____________ Miayyyy! Myrrr....rrr....
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Angelo di fuoco
Registrato: Settembre 2006
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
Non sapevo neanche della sua esistenza.
____________ Огненный ангел
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Teo
Registrato: Novembre 2008
Messaggi: 22
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
in seguito l'ha investito in opere sempre piú commerciali quali "Cats"...... Specialmente la parte musicale di Maria Maddalena č d'una sinceritŕ e d'una emozionalitŕ rara.
OT: perdonami, ma definire Cats come "opera sempre piů commerciale" trovo non sia del tutto corretto.
Certo il tema non č quello proposto in Jesus Christ Superstar o quello di Hair, vere e proprie denuncie e critiche di un sistema e di una cultura, Cats come č noto si basa su una raccolta di poesie di Thomas Stearns Eliot (Old Possum's Book of Practical Cats), e certamente piů un genere favola-fantasy che non un musical dalle tinte forti come appunto Jesus Christ Superstar, perň da qui a definirlo "opera commerciale..." a mio modesto avviso, ce ne passa....
La struttura musicale non č solo bella di per se ma estremamente interessante sotto ogni punto di vista (basti pensare al tema del prologo Jellicle Songs for Jellicle Catse); parlando poi della bellissima parte musicale di Maria Maddalena (penso che in particolare tu ti riferisca a I don't know how to love him), al di lŕ delle tematiche in gioco, il brano di Grizabella, ovvero il tanto famoso Memory, č a mio personale avviso uno dei piů bei brani scritti per un musical (ovviamente a mio personalissimo parere). Inoltre il gusto e i versi (che in certi passaggi risultano fedeli alle poesie di Eliot), lo hanno reso un musical universale e lo dimostra l'attualitŕ ancora oggi presente in partitura e il successo ottenuto (dopo 7.485 repliche non credo ci sia altro da aggiungere).
Concordo con te sull'operazione The Phantom of the Opera, che comunque rimane un lavoro decisamente interessante.
Io tra l'altro nei capolavori scritti da Sir Andrew Lloyd Webber non dimenticherei il musical Evita...IMHO...
Comunque parliamo sempre di grande musica.
Salutissimi.
Teo
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Myshkin
Registrato: Settembre 2006
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
Княже, con tutto il rispetto per il tuo gusto e le tue opinioni, "Jesus Christ Superstar", "Hair" e "Moulin Rouge" non possono considerarsi "varî".
Angelo, non ho capito bene la tua l’obiezione.
Cioč, mi sfugge il punto. Io non ho dato nessun giudizio sui titoli che ho citato, e ovviamente, come ho specificato, mi riferivo espressamente alle versioni cinematografiche; che siano tratti da spettacoli teatrali o da opere letterarie non cambia nulla, visto che ho voluto solo dire che tutti questi film non mi sono piaciuti per il semplice fatto di essere musicali, giacché č un genere che normalmente non amo, ma questo a prescindere dai contenuti, che possono essere anche di elevato valore.
Ultima modifica di Myshkin il 05 Mar 2009 12:01, modificato 1 volta in totale
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Argonauta
Registrato: Settembre 2006
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
Non sapevo neanche della sua esistenza.
Il Rugantino č stato musicato da Trovajoli. http://it.wikipedia.org/wiki/Rugantino_(commedia_musicale)
In questa commedia ci sono delle famosissime canzoni romane "Ciumachella de Trestevere", "Roma nun fa la stupida stasera", "Č l'omo mio".......sono molto note, te lo consiglio! Sono sicuro che ti piacerŕ!
____________ Miayyyy! Myrrr....rrr....
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Zarevich
Registrato: Settembre 2006
Messaggi: 25884
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
Abbiamo aperto questo topic dedicato al nuovo film di Valerij Todorovskij "Gli Stiljaghi".
Se vi piace scrivere dei musical americani, vi consiglio di aprire il nuovo topic.
____________ Zarevich
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Angelo di fuoco
Registrato: Settembre 2006
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Residenza: Brema
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
Княже, con tutto il rispetto per il tuo gusto e le tue opinioni, "Jesus Christ Superstar", "Hair" e "Moulin Rouge" non possono considerarsi "varî".
Angelo, non ho capito bene la tua l’obiezione.
Cioč, mi sfugge il punto. Io non ho dato nessun giudizio sui titoli che ho citato, e ovviamente, come ho specificato, mi riferivo espressamente alle versioni cinematografiche; che siano tratti da spettacoli teatrali o da opere letterarie non cambia nulla, visto che ho voluto solo dire che tutti questi film non mi sono piaciuti per il semplice fatto di essere musicali, giacché č un genere che normalmente non amo, ma questo a prescindere dai contenuti, che possono essere anche di elevato valore.
Ecco il punto che non avevo compreso. Mi pareva che tu dessi non solo la tua opinione sul genere come tale - che il musical non ti piaccia č cosa soggettiva e del tutto legittima, ma una valutazione proprio sulle tre opere citate, che sono oggettivamente capolavori, e l'indizio o ciň che ho percepito come tale č stata proprio la parola "vari".
Malgrado io stesso non ami molto il musical como genere ed in particolare le "commedie musicali", queste tre opere contano tra le eccezioni.
____________ Огненный ангел
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Angelo di fuoco
Registrato: Settembre 2006
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Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljŕghi»)
Non sapevo neanche della sua esistenza.
Il Rugantino č stato musicato da Trovajoli. http://it.wikipedia.org/wiki/Rugantino_(commedia_musicale)
In questa commedia ci sono delle famosissime canzoni romane "Ciumachella de Trestevere", "Roma nun fa la stupida stasera", "Č l'omo mio".......sono molto note, te lo consiglio! Sono sicuro che ti piacerŕ!
Grazie, lo cercherň appena riavrň a disposizione il mio computer invece del portatile di mio fratello.
____________ Огненный ангел
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