Zarevich
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Re: «GUERRA E PACE» Kolossal TV RAI
«SOLENNE PANZANA»
La coproduzione televisiva «Guerra e Pace» filmata da sette Paesi, con in testa l’Italia. 30 milioni di dollari, per la realizzazione della più grande coproduzione televisiva da diversi anni a questa parte. Sette Paesi hanno partecipato alla produzione e lavorazione della fiction televisiva sul romanzo «Guerra e Pace» di Lev Tolstoj.
Cosa potrei dire io come un russo?
E allora scopriamo che gli attori protagonisti recitano senza capire i personaggi che interpretano, quasi come se non avessero neanche mai letto il libro di Tolstoj. La sceneggiatura è tale che i personaggi si trovano spesso a pronunciare frasi e discorsi di altri personaggi (Andrej Bolkonskij dice quello che nel libro è Pierre Bezukhov a pronunciare, Pierre Bezukhov a sua volta pronuncia le frasi di sua moglie…).
I contadini russi che abbandonano Mosca indossano dei costumi polacchi, e le scene girate a Pietroburgo mostrano edifici costruiti dopo il 1812, e addirittura nel XX secolo! Mosca ha l’aspetto di una campagna polacca, e gli aristocratici russi si comportano in società come mercanti…
Viene da chiedersi se davvero questa trasposizione avrebbe fatto felice Tolstoj, e se davvero chi parla così entusiasticamente di questa realizzazione abbia mai letto Tolstoj.
È difficile comprendere come gli Italiani, che sono solitamente molto sensibili ad ogni adulterazione della verità della loro storia o dei loro costumi dalla parte dell’altra cinematografia compresa quella americana, questa volta usino gli stessi luoghi comuni e stereotipi. È stato presentato come un avvenimento culturale, mentre Lev Tolstoj è distorto e stravolto e l’idea tolstojana di guerra e pace è ridotta al niente. Per chi è fatto questo mostro? Perché permettono di tagliare Tolstoj? È difficile immaginare una cosa più stupida e primitiva.
Ai tre attori russi che partecipavano nel film nei ruoli secondari gli cascavano le brache durante le riprese, malgrado le obiezioni contestate ai produttori “i russi non si comportano così”, che erano per loro indifferenti. Tutta questa coproduzione europea ha dimostrato un’ombra dell'ignoranza e un muro d'incomprensione e d'indifferenza. Tutto questo progetto cinematografico è un esempio di borghesismo e di cattivo gusto e per di più della mancanza di professionalità.
La scelta degli attori è terrificante. Il Principe Andrej Bolkonskij ha l’aspetto di un siciliano subito dopo la vendetta (Turiddu da «Cavalleria Rusticana»). Pierre Bezukhov, il pilastro di tutto il romanzo nella cui bocca Tolstoj ha messo tutto il senso filosofico della guerra e pace e dell’universo, si guarda come un burger tedesco con una coppa di birra. Natasha Rostova, il personaggio principale, è come Eugenia Grandet … ecc. ecc. ecc.
Nel film si vede la Cattedrale di Cristo Salvatore costruita nell’anno 1841 in onore della Vittoria (1812). Vuol dire che la Guerra non è ancora finita, ma la Cattedrale è già lì. Un'assurdità!
Il Primo Ballo di Natasha. Natasha balla il suo primo valzer con il Principe Bolkonskij con la musica di … Khaciaturian … dalla «Mascherata». Grazie che non con «la Danza con le sciabole»…
____________ Zarevich
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