«LA STRAGE DEGLI INNOCENTI» di Luca Giordano
«ИЗБИЕНИЕ МЛАДЕНЦОВ» Лука Джордано  

Nei laboratori del Museo dell'Accademia delle Arti di San Pietroburgo è in corso il restauro del dipinto monumentale «La strage degli innocenti» («Избиение младенцев»), ancora quasi sconosciuto anche agli specialisti. Il grande pubblico potrà vedere quest’opera tra un anno.

Per quasi 100 anni quest'opera fu conservata, prima arrotolata su un albero nelle collezioni dell'Ermitage, poi ricoperta con uno spesso strato di sigilli preventivi nel deposito del Museo dell'Accademia delle Arti. Il restauro complessivo è iniziato un anno e mezzo fa e dovrebbe essere completato entro la fine della prossima estate. Il dipinto sarà presentato al grande pubblico per la prima volta alla fine del 2025 al Museo delle Arti Figurativa «Pushkin» di Mosca in occasione della mostra «Luca Giordano e i suoi studenti» («Лука Джордано и его ученики»).

Nato a Napoli, Luca Giordano (1634–1705) era rinomato per la sua abilità e velocità di lavoro, guadagnandosi il soprannome di Luca Fa-Presto. Non c'è quasi un museo d'arte antica in Europa che non esponga le sue opere. Ci sono 14 dei suoi dipinti all'Ermitage di San Pietroburgo e dozzine di opere di Luca Giordano in altri importanti musei russi. Il dipinto «La strage degli innocenti» proviene dalla collezione di Heinrich Brühl, che fu acquistata dall'Imperatrice russa Caterina II la Grande nel 1768 dopo la morte del proprietario. Dall'Ermitage alla fine del XIX secolo il dipinto si trasferì al Palazzo a Gàtcina del figlio di Caterina, Paolo Primo, e dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917 il dipinto fu rimandato indietro.

Quando negli anni '30 si decise di restaurare il Museo dell'Accademia delle Arti, l'Ermitage vi trasferì alcuni oggetti della sua collezione. La tela monumentale «La strage degli innocenti» (250 x 325 cm) entrò nella collezione del Museo dell'Accademia delle Arti nel 1935, arrotolata su un rotolo con diverse altre tele. Rimase in questa forma fino agli anni Cinquanta, quando il museo aprì un proprio laboratorio di restauro. Nacque l'idea di restaurare il dipinto, ma le sue condizioni erano estremamente pessime e solo pochi restauratori lavoravano nel laboratorio. Hanno effettuato sigillature preventive dello strato pittorico su tutta l'area della tela e l'hanno steso su un telaio. Quindi esisteva da più di 70 anni.

Le condizioni del dipinto richiedevano letteralmente ogni tipo di intervento esistente nel restauro della pittura a olio. Le più evidenti erano «bruciature» della vernice causate dal ferro troppo caldo, utilizzato per fissare gli adesivi professionali, e frammenti di pittura che giacevano essenzialmente sulla superficie.

Durante le ricerche preliminari e durante il processo di pulitura, gli esperti hanno fatto alcune scoperte: hanno scoperto diversi cambiamenti dell'autore nella composizione, e, liberando il dipinto da vecchi appunti e da uno spesso strato di vernice, hanno restituito dettagli precedentemente nascosti, in particolare uno strappo sul il volto di una delle donne e la gamba di un bambino nell'angolo in basso a destra.

Lavorando sulla tela, i restauratori hanno riscontrato un problema inaspettato: a causa di una duplicazione mal eseguita oltre 250 anni fa (avvenuta anche prima che il dipinto arrivasse in Russia), il dipinto dell’autore si è ritrovato con pieghe riparate dalla tela duplicata. Ne ha sofferto l'intero contorno dell'immagine, soprattutto la parte superiore. All'inizio dei lavori, i restauratori hanno teso con cura la tela originale per raddrizzare le pieghe.

«Abbiamo dovuto lavorare in parallelo e muoversi a piccoli passi attenti. Allo stesso tempo, hanno incollato tutto ciò che cadeva e tutto ciò che veniva fuori con la colla è stato riportato al suo posto», dice Olga Kharitonova. «La parte inferiore della tela è già pronta, poi lavoreremo sulla parte superiore sul tavolo».

Ora l'intero quadro è stato rafforzato e chiarito. Successivamente la tela verrà rimossa dal telaio e duplicata, cioè verrà rimossa la vecchia tela duplicatrice, dopodiché verrà pulita la parte posteriore e la tela verrà duplicata su una nuova tela. Solo dopo inizierà la colorazione. Per la mostra a Mosca verrà ordinata una nuova cornice per il dipinto, poiché quella vecchia è andata perduta.
  




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Zarevich

....chissà che difficoltà avranno nel restaurare la "banana" di Cattelan quando inizierà a marcire.....