Sapevo che Mazzini si era opposto violentemente all'intervento piemontese in Crimea ma non conoscevo
Una nobile follia è il primo (e unico) romanzo italiano antimilitarista: forse per la prima volta nella storia della letteratura la guerra viene infatti dipinta come una completa e mostruosa assurdità. L’azione si svolge durante la guerra di Crimea (1853-56), che vide la Russia zarista combattere contro una coalizione di stati europei alleati dell’impero ottomano (cui partecipò anche il Regno di Sardegna, che inviò un corpo di spedizione di quindicimila uomini sotto il comando del generale La Marmora). Il libro suscitò un grande scalpore, soprattutto negli ambienti militari (bruciato dai caporali ma apprezzato dai soldati semplici). Per contrastarne gli effetti l’esercito fece ricorso al de Amicis, che fu invitato a scrivere una serie di bozzetti di maniera, che furono in seguito raccolti nel volume La vita militare.