Re: FILM CHE CI SONO PIACIUTI
"Geniale" è un po pochino per descrivere un film.
Si capisce che ti è piaciuto, ma perché non provi a fare una piccola recensione a beneficio di tutti?
Mi interessa molto. Racconta, racconta.
Il film è complesso, non c'è un' unica ragione per cui mi è piaciuto immensamente.
Marcello Mastroianni è in gran forma, incarna perfettamente l'italiano un po' inetto, un po' inebetito dagli agi, dal benessere, dalla comodità di una vita senza responsabilità. Un uomo frivolo e superficiale, pronto al gioco e al correr dietro alle gonnelle. Non è la prima volta che Mastroianni interpreta un ruolo simile, pensiamo ad esempio a "La dolce vita" di Fellini. Un attore perfetto per incarnare "Romano", ma perfetti sono anche la Silvana Mangano, Elena Sofonova e lo straordinario Vsevolod Larionov, che sembra un personaggio teatrale di Checov, infatti la sua recitazione è meno "naturale" di quella della Mangano o di Mastroianni: è più marcata, più sottolineata..... più teatrale, appunto. Credo che Michalkov abbia voluto appositamente creare questo binomio, con la vicinanza sullo schermo dei due nasce una strana coppia, l'italiano e il russo, con anime diverse, il tipo di recitazione ingigantisce la differente sensibilità nei confronti della vita e i diversi risultati di diverse scelte. Sono agli antipodi, ma tutti e due, in modo ironico, in modo checoviano, sono vittime e carnefici dei propri fallimenti. La vita, alla fine, dispenserà amarezze a tutti e due. A "Romano", per non aver saputo cogliere la felicità dell'amore che poteva ricevere. A "Pavel" per non aver mai ricevuto l'amore che ha tanto invocato.
Michalkov è bravo nel ricostruire i primi anni del XX secolo, ma è ancor più bravo nel descrivere con le scene allegre quell'ironia tipica di Checov. Io non conosco i racconti che hanno dato origine a questo film. Immagino che abbia letto "La signora con il cagnolino", in effetti c'è molto di quel racconto....ma il film va in un altra direzione. Alcuni dialoghi ( il dialogo con il veterinario russo) sono molto distanti da Checov e credo che siano una invenzione tutta di Michalkov. Quando parla di una natura che cambia, dei pesci che non ci sono più, della sua contrarietà alla costruzione di una fabbrica.....insomma: al pericolo della "modernità", mi sembra che Michalcov affermi ancora una volta la sua "Nostaghia", il suo desiderio a guardare al passato. La sua diffidenza nei confronti del futuro. Forse è per questo che nel "Barbiere di Siberia" entra in scena a cavallo vestito da Zar. Forse è per questo che descrive così bene certe scene "pittoresche" del Barbiere.....con quella nostalgia di un passato che non esiste più. Anche in Oci ciornie, ci sono molte scene nostalgiche, per esempio il viaggio in Russia di Romano. Ma c'è sempre,sovrana, l'ironia di Checov: "In quel tempo era difficile viaggiare in Russia.....ora è più facile, dice Pavel!!!!"....... e figuriamoci se è veramente più facile! I funzionari di San Pietroburgo sono caricature mi ricordano personaggi di Gogol. Il Naso, ad esempio.
Minuziosamente descritta è la servitù del marito di Anna: quando i nobili possedevano anche le "anime" dei servi....
Bah....insomma....potrei anche scrivere altre cose..... ma non so a chi potrebbero interessare le mie idee.Le idee di un panettiere.
Oci ciornie, oci strasnie...
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Miayyyy! Myrrr....rrr....