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 Zarevich 
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 «CLUB DI IZBORSK»
«CLUB DI IZBORSK»
«ИЗБОРСКИЙ КЛУБ»
Il «Club di Izborsk» di periti è una comunità dei noti esperti dell’ispirazione conservatrice, specializzati nello studio della politica interna ed estera della Russia.
Il Club è stato fondato da un gruppo degli intellettuali russi in settembre del 2012 al tempo della celebrazione dei 1150 anniversari della città di Izborsk. Il presidente del Club è lo scrittore Aleksandr Prokhànov (Александр Проханов).
Lo scopo del Club di Izborsk è la creazione della scelta intellettuale al progetto liberale il quale è incompatibile con l’esistenza della Russia ed è direttamente orientato verso il suo depreda mento e la distruzione. Dal 2013 il Club di Izborsk pubblica la sua omonima rivista.
La posizione politico-sociale del Club di Izborsk ed anche le idee e le concezioni dei suoi membri, contiene il sito ufficiale:
www.dynacon.ru
Perché il club è di Izborsk? Perché la comunità degli intellettuali russi, gli storici, i filosofi, gli economisti, i teologi e gli artisti che si sono recati in una piccola città di Izborsk nei pressi di Pskov? Perché questa fortezza di pietra con le torri arrotondate e sfaccettate che sta fra i laghi, fra le pinete rosate e fra i chiari campi sconfinati? Perché questa piccola città aveva attirato l'attenzione degli uomini che hanno deciso di chiamare la loro comunità il «Club di Izborsk» («Изборский Клуб»)?
Izbòrsk (Изборск) è una città situata nel Distretto Peciorskij della regione di Pskov, Russia. Contiene una delle più importanti e imponenti fortezze medievali della Russia occidentale. La città si trova a una trentina di chilometri a ovest di Pskov. Secondo il Manoscritto Nestoriano nell'862 la fortezza fu dominio di Trùvor (Трувор), uno dei fratelli di Rjurik (Рюрик). Sinèus (Синеус) e Trùvor (Трувор) sarebbero i fratelli di Rjurik (Рюрик), fondatore dell'entità statuale della Russia antica. I tre fratelli, giunti nell'odierna Russia nordoccidentale, si stanziarono rispettivamente a Novgorod (Rjurik), a Beloòzero (Sineus) e a Izbòrsk (Truvor). Sineus e Truvor morirono dopo relativamente poco tempo, lasciando Rjurik sovrano di tutta la terra della Russia.
Per memoria di questa leggenda nebbiosa nei pressi di Izborsk si trova una grande croce di pietra nera. E soltanto le cicogne volante sopra le acque d’argento dei laghi può darsi che conoscano il tempo reale quando è nato lo Stato dell'antica Russia. Il simbolo del Club di Izborsk è la croce di pietra di Truvor con la cicogna bianca.
____________ Zarevich
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| Ringraziano per l'utile discussione di Zarevich : |
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| ffranz (10 Dicembre), |
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Zarevich
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«CLUB DI IZBORSK»
Nel 2013, la rivista mensile «Izborsk Club» ha iniziato ad apparire. La rivista copre le attività del club, pubblica i suoi rapporti e le sue dichiarazioni, i rapporti sui viaggi e le tavole rotonde e tiene traccia anche di eventi e tendenze importanti per i membri del club. Anche nella rivista ci sono titoli di libri e poesie. Il caporedattore della rivista è Aleksandr Prokhanov. Editore «Izborsk Club».
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Zarevich
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Zarevich
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«CLUB DI IZBORSK»
Vitalij Averjanov, Igor Babicev, Aleksandr Dughin
Виталий Аверьянов, Игорь Бабичев, Александр Дугин
«L’IDEOLOGIA DI IZBORSK» «CLUB DI IZBORSK»
«ИЗБОРСКАЯ ИДЕОЛОГИЯ» «ИЗБОРСКИЙ КЛУБ»
Casa Editrice «Nashe Zavtra» Mosca 2022 (Pagine 360)
Издательство «Наше Завтра» Москва 2022
Alla fine degli anni '80 nel nostro Paese è stata lanciata una campagna di «de-ideologizzazione». Il suo risultato è stato il divieto di qualsiasi ideologia «obbligatoria» (articolo 13 della Costituzione della Federazione Russa). In effetti, il predominio dell'ideologia liberale-filooccidentale è stato tacitamente stabilito come giustificazione per la visione del mondo predatoria e saccheggiatrice della nuova élite politica. A poco a poco, la richiesta di un'idea nuova e originale è cresciuta. Gli sviluppi sono iniziati in termini di creazione di un'ideologia nazionale. In questo senso, molto lavoro è stato svolto nel corso di diversi decenni da quei pensatori che nel 2012 hanno fondato l'«Izborsk Club». In questa raccolta, le questioni della costruzione ideologica sono studiate in modo completo. Vengono presentati modelli concettuali importanti come «conservatorismo dinamico», «stato di sviluppo», «sistema integrativo armonioso», «sistema conciliare olistico solidale-aziendale», ecc. La raccolta sottolinea la necessità di «superare» le vecchie ideologie di partito e creare una loro super-sintesi («meta-ideologia»). Si rileva che nel corso di questa sintesi si assiste ad un «estinzione» delle componenti ideologiche di destra e di sinistra, le cui premesse sono mutate nel mondo moderno, mentre esse stesse hanno in gran parte perso la loro chiarezza di contorno. Gli autori considerano l'emergente ideologia russa come la quintessenza dell'immagine del mondo di una civiltà speciale e unica. Nel rapporto integrale del club «L'ideologia della vittoria come progetto nazionale», pubblicato alla fine del 2021, sono stati riassunti alcuni risultati di questo lavoro a lungo termine di molti autori e team. Non solo fornisce un'analisi dei profondi cambiamenti di paradigma nel mondo globale, ma delinea anche l'immagine del nemico della civiltà russa e delinea in dettaglio la sua immagine del futuro. Diverse comunità intellettuali ed esperte si stanno già unendo attorno a questa piattaforma in Russia.
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Zarevich
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Zarevich
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«CLUB DI IZBORSK»
«LA GESTIONE DELLA STORIA»
«УПРАВЛЕНИЕ ИСТОРИЕЙ»
«IL CLUB DI IZBORSK» «ИЗБОРСКИЙ КЛУБ»
Casa Editrice «Nashe Zavtra» Mosca (Pagine 285)
Издательство «Наше Завтра» Москва 2023
La storia non è una lettura per i profani oziosi, né un film che guardiamo con curiosità o noia. La storia è la guerra a cui siamo chiamati. Gli autori delle opere dell'Izborsk Club spiegano i conflitti più acuti dell'attuale coscienza storica con il fatto che è in corso una feroce battaglia per il sacro. Quella interpretazione del nostro passato e del nostro «io» civilizzato, che alla fine vincerà, determinerà i destini futuri dell’umanità. Il concetto di storia sacra e il posto dell'emergente «Quinto Impero» nel libro non è solo una teoria o uno scenario, è un mito produttivo e un'immagine del futuro, per il quale vale la pena vivere e combattere. Il libro contiene molte informazioni che dimostrano il lavoro parallelo nell'umanità di diversi meccanismi concorrenti per il controllo della storia, la formazione attiva e continua di un'immagine del passato. Si tratta di «progetti messianici» concorrenti, modelli escatologici (immagini della fine della storia), meccanismi di metastoria che risvegliano antichi archetipi, metodi di «psicostoria» come tentativo di prendere il controllo del passato nella coscienza pubblica, vari metodi di «decostruzione» della storia, compreso il vero e proprio historocidio (occultamento di molti «momenti» del passato). Il libro mostra in modo convincente che nell’era dell’ateismo e del materialismo, la guerra per il sacro si è solo intensificata. Alcuni personaggi storici (Alessandro Magno, Gengis Khan, Napoleone) appaiono oggi da una prospettiva inaspettata. Le teorie del complotto non vengono liquidate come «teorie del complotto», ma vengono spiegate dal punto di vista del confronto tra centri di potere storici e politici a più livelli.
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Zarevich
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