| IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo | |
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Zarevich
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
Il «MUSEO RUSSO» «РУССКИЙ МУЗЕЙ» contenente il maggior numero di opere d'arte russe a San Pietroburgo. Questo Museo è il corrispondente della più celebre Galleria Tretjakòv (Третьяковская Галерея) di Mosca. Questi due musei sono i più grandi che contengono le collezioni della pittura e della scultura russe. Chi ha visitato la Galleria Tretjakov a Mosca deve senz’altro andare a San Pietroburgo a visitare il Museo Russo per formarsi un chiaro concetto dell’arte russa.
Il Museo Russo è un unico complesso architettonico, che include il Palazzo Mikhajlovskij, il Palazzo Marble, il Castello Mikhajlovskij e il Palazzo Stròganov. Ma il principale edificio è il Palazzo Mikhajlovskij (Михайловский Дворец), la residenza Neoclassica del Gran Duca Mikhaìl Pàvlovich, costruito tra il 1819 e il 1825 su progetto di Carlo Rossi nella Piazza delle Arti (Площадь Искусств), a San Pietroburgo.
Il Museo Russo, precedentemente «Museo Russo di Sua Maestà Imperiale Aleksandr III», è quello che ospita il maggior numero di opere d'arte russe a San Pietroburgo. Il museo fu istituito il 13 aprile del 1895, dopo l'incoronazione di Nikolaj II per commemorare il padre, Aleksandr III. La collezione originale era composta da opere d'arte prelevate dall'Ermitage, dal Palazzo Aleksandr III, e dall'Accademia Imperiale delle Arti.
SITO UFFICIALE DEL «MUSEO RUSSO» A SAN PIETROBURGO
http://www.rusmuseum.ru/
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____________ Zarevich
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Myshkin
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
Sono stato in questo museo nel mio primo viaggio in Russia, nel 1999.
Mi ricordo che era davvero grande e ricchissimo di opere d'arte, quadri e sculture. Ci sono stato dentro mezza giornata, ma se avessi voluto dedicare cinque minuti ad ogni opera, sarebbero serviti alcuni giorni.
Molto bello e interessante, sicuramente uno dei posti che occorre visitare assolutamente se si passa a San Pietroburgo.
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Zarevich
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
«UN'ORA NEL MUSEO RUSSO»
«ОДИН ЧАС В РУССКОМ МУЗЕЕ»
«AN HOUR IN THE RUSSIAN MUSEUM»
DVD (60 minuti)
Il Museo Russo Statale di San Pietroburgo è uno dei più grandi musei del mondo. Nelle sue sale sono raccolte più di 450 mila opere di pittura, scultura, grafica, arte applicata e popolare. Il 7 marzo 1898 nel Palazzo Mikhajlovskij (Михайловский Дворец) di Pietroburgo ebbe luogo la cerimonia dell’apertura del primo museo statale del paese dedicato all’arte nazionale. Al museo vennero destinati i lavori dei maestri russi dell’Accademia di belle arti, del Palazzo d’Inverno e di altri palazzi, mentre tutta una serie di tele fu donata da privati.
Русский музей - первый в стране государственный музей русского изобразительного искусства, основан в 1895 году в Санкт-Петербурге по Указу императора Николая II. Торжественно открылся для посетителей - 19 марта (7 марта по старому стилю) 1898 года.
SITO UFFICIALE DEL MUSEO RUSSO
www.rusmuseum.ru
Ultima modifica di Zarevich il 25 Apr 2020 18:06, modificato 2 volte in totale
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«UN'ORA NEL MUSEO RUSSO» «AN HOUR IN THE RUSSIAN MUSEUM» DVD (60 minuti) |
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«UN'ORA NEL MUSEO RUSSO» «AN HOUR IN THE RUSSIAN MUSEUM» DVD (60 minuti) |
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«UN'ORA NEL MUSEO RUSSO» «AN HOUR IN THE RUSSIAN MUSEUM» DVD (60 minuti) |
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____________ Zarevich
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Zarevich
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
LA PASSEGGIATA VIRTUALE PER IL MUSEO RUSSO
ВИРТУАЛЬНАЯ ПРОГУЛКА ПО РУССКОМУ МУЗЕЮ
Ogni utente di internet ora potrà fare una passeggiata virtuale per il Museo Russo di San Pietroburgo. Si è aperto il sito www.rmtour.ru che dà la possibilità di prendere diretta cognizione di tutto il complesso dei palazzi, dei giardini e delle collezioni del Museo Russo. Per mezzo della tecnologia della ripresa panoramica sono stati riprodotti tutti gli interni e gli esterni dei palazzi nei quali è ospitato il Museo Russo: il Palazzo Mikhajlovskij (Михайловский Дворец), il Palazzo Stròganovskij (Строгановский Дворец), il Palazzo d’Estate (Летний Дворец), il Castello degli Ingegneri (Инженерный Замок) e la Casetta di Pietro il Grande (Домик Петра I). I visitatori del sito www.rmtour.ru potranno guardare le esposizioni del Museo Russo: l’esposizione principale che si trova a Palazzo Mikhajlovskij ed anche le esposizioni negli altri palazzi.
Ora il sito è accessibile per i visitatori parlanti in russo, inglese e finlandese, ma in un prossimo futuro saranno fatte le versioni cinese e francese.
Per visitare il nuovo sito virtuale del Museo Russo
www.rmtour.ru
SITO UFFICIALE DEL MUSEO RUSSO
www.rusmuseum.ru
Ultima modifica di Zarevich il 25 Apr 2020 18:06, modificato 2 volte in totale
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Il Museo Russo |
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____________ Zarevich
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Vincentius Antonovich
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
Fantastico! Ho già dato una prima occhiata rapidissima al sito. Già mi è sembrato molto interessante. Chissà, se gli amministratori di quel sito noteranno una certa quantità di collegamenti dall'Italia (è sempre possibile fare statistiche sui paesi di provenienza dei collegamenti a qualsiasi sito internet), magari un giorno si decideranno ad aggiungere anche la pagina italiana ;)
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Myshkin
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
E' straordinario! Ho potuto rivedere molte opere che ebbi la fortuna di ammirare quando visitai il museo Russo in occasione del mio primo viaggio in Russia, nel 1999.
E' una lodevole iniziativa, ed è anche molto ben realizzata.
L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso, è che non è stata associata ad ogni opera una sorta di didascalia descrittiva, con l'autore, il titolo e l'anno, ma forse queste informazioni ci sono, ed io non sono riuscito a visualizzarle.
Zarevich, tu hai per caso visto se è possibile visualizzare anche le descrizioni delle opere?
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Zarevich
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
Ci sono moltissimi libri e album dedicati all’arte russa del Museo Russo, ma io vorrei presentare solo un piccolo libro abbastanza vecchio e uscito nel 1981 in italiano:
Aleksandr Gùbarev Александр Губарев
«MUSEO RUSSO» «РУССКИЙ МУЗЕЙ»
Traduzione dal russo all'italiano di Cinzia De Lotto
Casa Editrice «Progress» 1981 Mosca (Pagine 175)
Издательство «Прогресс» Москва 1981
Il piccolo libro, 175 pagine, guida al Museo Russo in italiano. Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice «Progress» nel 1981 e l'autore del libro è Aleksandr Gùbarev. Il libro è stato tradotto in italiano dalla traduttrice Cinzia De Lotto. Nonostante il libro sia piccolo, contiene comunque molte informazioni sul meraviglioso Museo che si trova a San Pietroburgo e che dovresti assolutamente visitare se ti trovi in questa città. Dopo l'Ermitage, questo è il secondo museo di San Pietroburgo che contiene opere d'arte russe. Proprio come a Mosca, la Galleria Tretjakov conserva solo opere d'arte russa. Se qualcuno conosce lo scrittore russo del XX secolo Vladimir Soloukhin, allora ha scritto un libro intitolato «Lettere dal Museo Russo» («Письма из Русского Музея»). È moscovita e in quel momento venne a Leningrado per scrivere un libro del genere sotto forma di lettere. Questo è un libro meraviglioso sulla pittura russa e ti consiglierei di leggerlo un giorno se trovi una traduzione in italiano. Sul nostro forum c'è un'intera pagina dedicata a Vladimir Soloukhin (Владимир Солоухин) e se vuoi puoi aprire e leggere dello scrittore e del suo libro «Lettere dal Museo Russo».
Ultima modifica di Zarevich il 24 Ott 2023 12:08, modificato 2 volte in totale
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Aleksandr Gùbarev «MUSEO RUSSO» Traduzione dal russo all'italiano di Cinzia De Lotto Casa Editrice «Progress» 1981 Mosca (Pagine 175) |
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Aleksandr Gùbarev «MUSEO RUSSO» Traduzione dal russo all'italiano di Cinzia De Lotto Casa Editrice «Progress» 1981 Mosca (Pagine 175) |
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Aleksandr Gùbarev «MUSEO RUSSO» Traduzione dal russo all'italiano di Cinzia De Lotto Casa Editrice «Progress» 1981 Mosca (Pagine 175) |
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____________ Zarevich
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Zarevich
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
IL «MUSEO RUSSO» DI SAN PIETROBURGO
«РУССКИЙ МУЗЕЙ» САНКТ-ПЕТЕРБУРГА
Nel decreto sulla creazione del Museo Russo veniva messo a disposizione di quest’ultimo uno degli edifici più belli della vecchia Pietroburgo, il palazzo Mikhailovskij. L’edificio fu costruito su progetto dell’architetto Carlo Rossi fra il 1819 e il 1825, per il fratello dello zar Alessandro I, il granduca Mikhail. Rossi legò il suo nome a molti complessi architettonici della vecchia Pietroburgo; il palazzo Mikhailovskij viene tuttavia riconosciuto come una delle sue opere migliori.
Su di un grande spiazzo deserto sorse, nell’autunno del 1825, un enorme edificio. Una delle sue facciate era rivolta al grande giardino, conservatosi fino ai nostri giorni; l’altra dava sulla piazza.
Il palazzo sintetizza lo sfarzo ed il lusso dello stile imperiale con una certa intimità, che ricorda per qualche verso le ville padronali russe dell’inizio del XIX secolo. Questa sensazione è rafforzata dalla facciata che dà sul giardino: attraverso il fitto verde dell’antico parco Mikhailovskij, tracciato al tempo di Pietro I, il palazzo assume un aspetto più intimo, più poetico, ed ancora più suggestiva appare la raffinatezza delle proporzioni.
Perfetta è la concezione architettonica dell’atrio principale caratterizzato, nonostante la sua grandiosità, da forme leggere ed armoniose. Lo sguardo dell’osservatore si dirige spontaneamente all’al to soffitto, decorato alla grisaille (un tipo di pittura decorativa eseguita con diverse sfumature di un unico colore). Per una larga scala, che si biforca in due rampe, si sale al primo piano decorato da colonne della galleria. La luce che affluisce attraverso le grandi finestre di ambedue i piani inonda uniformemente gli spazi ben sistemati dell’atrio.
L’architetto Rossi fu affiancato nel suo lavoro dai migliori maestri dell’epoca. Le decorazioni scultoree della facciata e degli interni sono opera di Vasilij Demut-Malinovskij e di Nikolaj Pimenov. I dipinti furono eseguiti dai pittori Ivan e Piotr Scotti, Barnaba Medici, Jakov e Vasilij Dodonov. Ai lavori presero parte inoltre il marmista Jakov Scetinnikov, i fratelli Tarasov, intagliatori, il parchettista Stepan Tarasov, il mobiliere Vasilij Bobkov.
Verso la fine del XIX secolo il palazzo cadde in abbandono. Il prezioso monumento architettonico necessitava urgentemente di un’opera di restauro. Proprio in questo periodo il palazzo divenne patrimonio dello Stato e fu destinato ad ospitare il museo statale. I lavori di restauro e di parziale ricostruzione furono diretti dall’architetto Vasilij Svignin. In seguito a questi lavori l’aspetto interno del palazzo subì un notevole cambiamento. Sono giunti fino a noi nel loro aspetto originario l’atrio ed il salone principale, la cosiddetta Sala delle colonne bianche. Quando fu fondato il Museo disponeva soltanto di 37 sale destinate alle esposizioni. In seguito, man mano che la collezione si arricchiva, praticamente tutti gli ambienti del palazzo vennero utilizzati, sia come sale di esposizione che come fondi. Nel 1912 ebbe inizio la costruzione di un nuovo edificio contiguo al palazzo Mikhailovskij, con la facciata rivolta verso il canale Griboedov. I lavori di costruzione furono portati a termine nel 1916. Il nuovo edificio che venne chiamato «stabile di Benois» dal nome dell’autore del progetto, l’accademico Leontij Benois, fu destinato fin dall’inizio alle esposizioni, fatto questo che determinò la sua soluzione architettonica.
Durante la Grande guerra patria lo «stabile di Benois» subi gravi danni e venne ricostruito nel 1948-1953. Allora venne costruito anche il passaggio che uni i due edifici, permettendo cosi di visitare senza alcuna interruzione tutte le esposizioni del Museo Russo.
Oggi questi due edifici ospitano tutti i settori del museo. Tuttavia lo spazio che essi possono offrire, per quanto sia grande, non è in grado di soddisfare le sempre crescenti esigenze del Museo. Il numero di lavori custoditi nei fondi supera di molto la capacità delle sale di esposizione. Per questo si è deciso di costruire un altro edificio che, secondo il progetto, dovrà essere contiguo al palazzo Mikhailovskij. Inoltre fu messo a disposizione del Museo anche l’ex palazzo Stroganovskij, situato all’angolo fra il Corso Nevskij e il Lungomojka. In questo modo alla metà degli anni ’80 il Museo Russo potrà offrire al pubblico la possibilità di ammirare anche le opere d’arte ora conservate nei suoi ricchissimi fondi.
proveniente dal villaggio di Gostinopolje sul fiume Volkhov; si tratta di una delle tre icone rappresentanti questo soggetto che siano giunte ai nostri giorni. Le altre due si trovano alla Galleria Tretjakov.
II soggetto dell’icona si sviluppa su tre ordini compositivi. Nella parte superiore la miracolosa icona «Il Presagio della Madonna» viene trasportata al cremlino di Novgorod; secondo la leggenda, proprio questa icona protesse gli abitanti di Novgorod durante l’assedio della città da parte delle truppe del principe di Suzdal Andrej Bogoliubskij nel 1169. Gli altri due ordini rappresentano le trattative e quindi la battaglia contro i suzdalesi. La diffusione di questo soggetto nella pittura della scuola di Novgorod era storicamente fondata: rappresentava infatti una particolare forma di affermazione d’indipendenza da parte di Velikij Novgorod.
Sempre nella seconda sala, accanto alle opere della scuola di Novgorod è illustrata l’arte di Pskov (una città pure a Nord-Ovest del paese). La scuola dell’antica Pskov è rappresentata da un numero relativamente piccolo di opere e rimane ancora in parte sconosciuta. I tratti caratteristici della scuola di Pskov si possono facilmente rilevare confrontando l’icona «La discesa all’inferno» (XIV see.), eseguita da un maestro della scuola di Pskov, con l’icona di soggetto analogo della scuola di Novgorod che abbiamo appena visto. Una maggiore tensione e drammaticità, che si esprime nei bruschi movimenti delle figure, nei loro profili esacerbati, nel colorito cupo con prevalenza di toni spenti di rosso e di verde sono caratteristiche tipiche della pittura pskoviana.
L’antica Pskov aveva molto in comune con Novgorod: anch’essa non fu sottomessa ai tempi dell’invasione tartaromongola, nella sua organizzazione sociale erano rintracciabili elementi di democrazia ed infine la scuola di Pskov, similmente a quella di Novgorod, professava una nota libertà in campo artistico nei confronti dei rigidi canoni della pittura religiosa. L’arte di Pskov possedeva inoltre un carattere estremamente singolare ed originale, che si manifesta in altre due icone esposte nella sala, «L’arcangelo Gabriele» e «Dmitrij Solunskij». L’icona «L’arcangelo Gabriele» (fine XV see.), parte dell’ordine di Deisus, (antica definizione che indicava una composizione a soggetto di un ordine dell’iconostasi. Le altre icone di quest’ordine si trovano alla Galleria Tretjakov). Nei volti qui raffigurati sono particolarmente evidenti i tratti tipici della scuola di Pskov: le sopracciglia aggrottate e rialzate verso le tempie, i triangoli scuri sotto gli occhi, che sottolineano lo sguardo carico di tensione, conferiscono straordinaria originalità alle immagini dei santi di Pskov. Una caratteristica particolarmente rara di quest’icona è l’aureola modellata a rilievo.
I nomi degli antichi maestri sono rimasti per lo più sconosciuti; solo alcuni sono giunti fino a noi grazie alle antiche cronache. Fra i nomi degli antichi iconografi la storia ci ha tramandato quello del piu grande artista della Russia antica, Andrej RUBLIOV. All’arte di Rubliov e dei maestri della sua cerchia è dedicata la terza sala dell’esposizione (sala 3).
Le icone di Rubliov di indiscussa attribuzione non sono numerose. Si sa che il maestro lavorò fra il XIV e il XV secolo (all’incirca fra il 1370 e il 1430), che egli dipinse assieme ad altri maestri di fama, Teofane il Greco e Prokhor da Gorodetz, ed ancora che lavorò a Zvenigorod e nel monastero della Trinità di San Sergio, vicino a Mosca, ed assieme a Daniil Ciornyj dipinse gli affreschi e le icone della cattedrale dell’Assunzione a Vladimir (città non lontana da Mosca).
Al Museo Russo è conservata una parte dell’iconostasi della cattedrale dell’Assunzione di Vladimir, la più grande fra le composizioni di questo tipo a noi note. Le icone dell’ordine di Deisus infatti (nell’esposizione: «L’apostolo Paolo» e «L’apostolo Pietro») hanno un’altezza che supera i tre metri; l’iconostasi originale doveva essere composta di quindici o, secondo altri pareri, ventuno icone di questo tipo. Lo stato di conservazione delle icone è notevolmente deteriorato, a causa dei danni che il primo strato della pittura ha subito durante l’opera di «ripulimento». L’icona meglio conservata è «L’apostolo Paolo», la cui attribuzione a Rubliov presenta, rispetto alle altre, maggiori elementi di certezza.
Il formato stretto dell’icona, la figura dipinta con maestria, il ritmo fluente delle linee, una perfetta armonia cromatica: tutto in quest’opera porta il segno della perfezione. «Par dipinta di fumo»: cosi espresse la sua meraviglia l’antico cronista, colpito dalla eleganza della pittura di Andrej Rubliov.
L’arte di Rubliov diventò un’originale espressione degli ideali di quel tempo. Era un’epoca in cui la Russia si sforzava di superare i dissapori e le cruente lotte intestine; sempre più cresceva l’autoco-scienza nazionale del popolo russo liberatosi dalle crudeli umiliazioni del giogo tartaro-mongolo. (Nel 1380 si era svolta la battaglia di Kulikovo, che rivesti un’importanza storica decisiva per la liberazione della Russia dagli invasori tartaro-mongoli). Proprio questa idea di liberazione e di sunzione di Vladimir, la più grande fra le composizioni di questo tipo a noi note. Le icone dell’ordine di Deisus infatti (nell’esposizione: «L’apostolo Paolo» e «L’apostolo Pietro») hanno un’altezza che supera i tre metri; l’iconostasi originale doveva essere composta di quindici o, secondo altri pareri, ventuno icone di questo tipo. Lo stato di conservazione delle icone è notevolmente deteriorato, a causa dei danni che il primo strato della pittura ha subito durante l’opera di «ripulimento». L’icona meglio conservata è «L’apostolo Paolo», la cui attribuzione a Rubliov presenta, rispetto alle altre, maggiori elementi di certezza.
Il formato stretto dell’icona, la figura dipinta con maestria, il ritmo fluente delle linee, una perfetta armonia cromatica: tutto in quest’opera porta il segno della perfezione. «Par dipinta di fumo»: cosi espresse la sua meraviglia l’antico cronista, colpito dalla eleganza della pittura di Andrej Rubliov.
L’arte di Rubliov diventò un’originale espressione degli ideali di quel tempo. Era un’epoca in cui la Russia si sforzava di superare i dissapori e le cruente lotte intestine; sempre più cresceva l’autoco-scienza nazionale del popolo russo liberatosi dalle crudeli umiliazioni del giogo tartaro-mongolo. (Nel 1380 si era svolta la battaglia di Kulikovo, che rivesti un’importanza storica decisiva per la liberazione della Russia dagli invasori tartaro-mongoli).
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
«IL MUSEO RUSSO CELEBRA IL 125 ANNIVERSARIO»
«РУССКИЙ МУЗЕЙ ПРАЗДНУЕТ 125 летие»
Il MUSEO RUSSO di San Pietroburgo celebra il suo 125° anniversario della fondazione. Secondo gli organizzatori per la celebrazione del Museo si preparavano da tempo e gli ospiti aspettava un grande programma con le escursioni e con i concerti, ma hanno dovuto revocare per la pandemia 2020.
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
Il Museo Russo inaugura il 21 aprile 2022 una mostra dedicata al centenario del dipartimento di restauro. Nel Museo Russo puoi vedere più di 300 reperti che hanno subito il restauro più complesso. Si tratta di opere di pittura, icone e opere grafiche, oggetti d'arte e artigianato e arte popolare, sculture.
«Nell'aprile del 1922 nel Museo Russo apparve il primo laboratorio per il restauro della pittura, poi vi lavorarono 10 persone. Oggi il Museo Russo ha 15 dipartimenti di restauro e laboratori. Impiegano 89 restauratori di altissima qualificazione, questa è la scuola di restauro di Leningrado, San Pietroburgo, e qui sono rappresentati tutti i tipi, generi, tecniche, materiali. I risultati del loro lavoro vengono mostrati in una grande mostra», afferma Vladimir Gùssev, Direttore Generale del Museo Russo. Ha chiarito che circa 4,5 mila reperti passano ogni anno attraverso i laboratori di restauro del Museo Russo.
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Il Museo Russo inaugura il 21 aprile 2022 una mostra dedicata al centenario del dipartimento di restauro. |
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IL «MUSEO RUSSO» di San Pietroburgo
«РУССКОМУ МУЗЕЮ ИСПОЛНЯЕТСЯ 125 ЛЕТ»
«IL MUSEO RUSSO COMPIE 125 ANNI»
Il Museo Russo di San Pietroburgo ha preparato un programma festivo per i visitatori il 19 marzo 2023, dedicato al 125° anniversario della sua apertura. Gli ospiti del museo saranno accolti da rievocatori in costumi vecchio stile, nei palazzi si terrà una maratona musicale e il costo del biglietto d'ingresso sarà ridotto, ha detto Anna Tsvetkova, direttrice generale ad interim del museo. Il 19 marzo 2023 è previsto un programma abbastanza ampio e interessante. Naturalmente, il museo non sarà limitato al 19 marzo. Per tutto il 2023, tutti gli eventi, le promozioni, le mostre si terranno sotto il titolo del 125° anniversario del Museo Russo. Direttamente il 19 marzo 2023 parte la maratona musicale, che si terrà per più giorni nei palazzi del Museo, nel Palazzo Mikhailovskij, nel Palazzo di Marmo e nel Palazzo Stroganov. Il Museo Russo è iniziato con il Palazzo Mikhailovskij, quindi gli eventi principali sono previsti in questo palazzo. A mezzogiorno, il programma del concerto nel Palazzo Mikhailovskij sarà aperto da giovani interpreti del Fondo di Sostegno Artistico «Art Line Art», seguito da un'esibizione dei Solisti dell'Ensemble da camera di San Pietroburgo diretti da Mikhail Gantvarg (Pietroburgo Concert), in seguito diplomato si esibirà il Conservatorio di San Pietroburgo Lev Potapov. La maratona musicale dedicata al 125° anniversario dell'apertura del Museo Russo proseguirà con i concerti del 23 e 25 marzo 2023.
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«IL MUSEO RUSSO COMPIE 125 ANNI» 2023 |
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