«МУЗЕЙ АЛЕКСАНДРА ГЕРЦЕНА»
«MUSEUM OF ALEXANDR HERZEN»
La vita di Aleksandr Herzen (Александр Герцен, 1812-1870), scrittore russo, democratico rivoluzionario, filosofo e appassionato pubblicista, è legata a Mosca più che a qualsiasi altra città. Qui lui nacque, qui si sono conservate alcune delle case dove Herzen visse in periodi diversi. Il Museo di Aleksandr Herzen è stato aperto in una vecchia villa in vico Sìvtsev Vràzhek (переулок Сивцев Вражек), dove lui abitò con la famiglia dal 1843 al 1846. Proprio qui, da Herzen, si riuniva la cerchia moscovita delle personalità della cultura progressiva del tempo: scienziati, letterati, artisti, pittori. Alle riunioni a volte parteciparono in qualità di ospiti gli scrittori Ivan Turghènev e Nikolaj Nekràssov che venivano da San Pietroburgo, il critico Vissarion Belìnskij e altri personaggi illustri. Si discuteva animatamente di questioni politiche, della scienza, della cultura, del futuro della Russia.
La sensazione di realtà della situazione è alimentata dell’atmosfera che regna nella casa-museo.
L’esposizione della prima teoria di stanze si apre con un ritratto di Aleksandr Herzen (1867) opera di sua figlia Natalia. In incisioni e documenti rivivono gli avvenimenti della Guerra Patriottica del 1812, anno in cui nacque Aleksandr Herzen, e i fatti del movimento rivoluzionario decabrista conclusosi con l’insurrezione del dicembre 1825. Sui cavalletti sono esposti i ritratti dei due amici inseparabili e compagni di idee Aleksandr Herzen (Александр Герцен) e Nikolaj Ogariov (Николай Огарёв).
La tappa seguente della vita di Aleksandr Herzen sono gli anni dell’esilio. Sotto vetro l’autografo del 1833 confiscato a Herzen quando, un anno dopo, venne arrestato come uno dei fondatori del circolo democratico studentesco dell’Università di Mosca.
Gli anni quaranta segnano il tempestoso fiorire di Herzen narratore. In questa casa lui scrisse le novelle «La Gazza ladra» («Сорока-воровка», 1848), «Il Dottor Krùpov» («Доктор Крупов», 1847), il romanzo «Di chi è la colpa?» («Кто виноват?», 1846), le filosofiche «Lettere sullo studio della natura» («Письма об изучении природы», 1844-1846). Sono esposti manoscritti, lettere, oggetti memoriali, documenti, materiali illustrativi, disegni e ritratti che aiutano i visitatori a capire le percezioni di Aleksandr Herzen e la fonti della sua crescita spirituale.
Il 19 gennaio 1847, Aleksandr Herzen con la famiglia partì per l’estero. Nel 1853 Aleksandr Herzen organizzò a Londra una Tipografia libera russa e svolse lavoro di agitazione. Nel 1855 Herzen iniziò la pubblicazione della rivista «Stella Polare» («Полярная Звезда»), dove comparivono articoli politici programmatici, versi di Pushkin e Lermontov circolanti in manoscritti clandestini, e altri materiali.
Nel 1857 Aleksandr Herzen, in collaborazione con Nikolaj Ogariov, inizia la pubblicazione del giornale «La Campana» («Kòlokol» = «Колокол»).
La nostalgia della Patria e il ricordo del suo popolo accompagnarono Herzen sino all’ultimo. Non gli riuscì comunque di tornare in Russia. L’«eterno esule» così lo scrittore definiva se stesso, venne sepolto a Nizza nel 1870.
Leonard Rist e Serge Herzen, pronipoti dello scrittore abitanti l’uno in Francia e l’altro in Svizzera, hanno donato al Museo del loro grande antenato reliquie di valore: oggetti personali di Herzen e dei membri della famiglia, quadri e libri rari. Essi sono esposti nelle vetrine intitolate «Nuove acquisizioni del museo» che chiudono l’esposizione letteraria, e in due stanze, lo Studio e il Soggiorno, con arredamento tipico della metà degli anni ’40 del XIX secolo per gente della cerchia di Herzen. Consiglio di fare attenzione a una grande tela del’accademico Aleksj Bogoliubov, nipote dello scrittore russo Aleksandr Radìscev, «Apoteosi di Stella Polare e la Campana». Il quadro fu donato a Herzen nel 1862 dalla colonia estera dei pittori russi.
L'autobiografia di Aleksandr Herzen «Il passato e i Pensieri» («Былое и Думы») è uno dei grandi monumenti della letteratura russa, un capolavoro letterario da mettere sullo stesso piano delle opere dei suoi contemporanei e connazionali.
INDIRIZZO: Mosca, vico Sìvtsev Vràzhek, 27/9
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