«ДОКУМЕНТАЛЬНЫЕ МИФЫ О НИКОЛАЕ ГОГОЛЕ»
09 - 28 aprile 2014 Museo di Mosca
La fotografia, i cui migliori campioni sono stati presentati in questi giorni alla FotoBiennale di Mosca, è un'arte fortemente convenzionale. Dunque gli autori della mostra «Gogol’. Roma. Il Viaggio dalla Terza alla Prima» («Гоголь. Рим. Путешествие из Третьего в Первый») agiscono secondo le regole del genere. In un programma parallelo della Biennale loro hanno presentato una storia fotografica che sarebbe completamente potuta avvenire nella realtà. Nikolaj Gogol’ stesso si dilettava con le stilizzazioni, e così abili che non era facile capire subito dove l’autore stesso inventasse, e dove descrivesse con talento quello di cui era testimone. La storia è esposta in 25 fotoincisioni realizzate nella tecnologia del XIX secolo. Gogol’ è in un giardino di aranci e fa una passeggiata per la via San Giovanni Decollato. Guardando quelle foto, sembra che siano dei documenti storici reali. In realtà si tratta di miti. È una fototecnica unica del XIX secolo. Al centro dell’attenzione della mostra è l’anno 1843, uno degli anni meno noti nella vita di Nikolaj Gogol’. Questa lacuna nella biografia dello scrittore russo gli autori della mostra hanno deciso di colmarla con la leggenda. Tutto si svolge intorno a due lettere di Gogol’ e Padre Lorenzo Sforza. Nikolaj Gogol’ arriva a Roma per incontrarsi con il sacerdote il quale possiede il dono dell’esorcismo. Tutta la serie delle fotoincisioni è il viaggio. Lo scrittore russo riceve una sfida metafisica e lui accetta questa sfida e risponde ad essa. La Piazza dei cavalieri dell’ordine maltese. Il nostro viaggiatore in questo luogo avrebbe dovuto trovarsi e vivere quello che si chiama «il dolce far niente».
È curioso! Nelle lettere di Gogol’ si parla delle grotte di Frasassi in Italia. Sono dei meravigliosi luoghi naturali! Gogol, propenso al misticismo, chissà perché si interessò di quei luoghi strani sebbene fosse «sempre eternamente in cerca del placamento, dell’acquietamento del proprio pensiero, della coscienza e dei sentimenti» («вечно в поисках за успокоением, умиротворением своей мысли, совести, чувств»).
Alla mostra sono anche presentati oggetti realmente storici, dell’epoca di Gogol’. Oggetti non si sa appartenuti a chi: un icona, la marsina, un calamaio da campo, un completo per lo scrittoio, le pistole duali… E affinché l’immersione in questa atmosfera mistica dei miti documentari sia meglio compresa, alla mostra suona la musica composta apposta per questo progetto del compositore Igor Vdòvin (Игорь Вдовин).
Si dovrebbe spiegare il titolo della mostra «Gogol’. Roma. Il Viaggio dalla Terza alla Prima» («Гоголь. Рим. Путешествие из Третьего в Первый») per capire meglio cosa significa «dalla terza alla prima». L'idea di Mosca come Terza Roma ebbe fortuna sin dall'antica Russia. Dopo pochi anni dalla conquista di Costantinopoli da parte di Maometto II il 29 maggio 1453, alcuni nominarono Mosca «Terza Roma» o «Nuova Roma». L'idea si sviluppò durante il regno di Ivan III di Russia, Gran Duca di Mosca, che sposò Sofia Paleologa. Sofia era nipote di Costantino XI, l'ultimo Imperatore di Costantinopoli e Ivan reclamò l'eredità storica, religiosa e imperiale della città che si definiva seconda Roma sin dalla fondazione voluta dall'imperatore Costantino.
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Zarevich
