| «LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij | |
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Cicerin
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
A Rovereto in occasione del Natale dei Popoli 2008 (quest'anno dedicato all'arte e alla cultura russa) è stato presentato "Lo Schiaccianoci" interpretato dal Balletto "La Classique" di Mosca, è stato un successo tale che si è dovuta fare una replica anche questa tutta esaurita.
A volte mi sento male, vivere in Italia dove la televisione di stato pagata da tutti noi cittadini ormai è così scaduta (forse volontariamente) che per vedere qualcosa che abbia un pò di senso bisogna fare le ore piccole, mai un balletto, un'opera, nemmeno un vecchio sceneggiato tratto da qualche grande romanzo....... mi chiedo: in che Paese viviamo?
Per fortuna che nonostante tutto e i vari "tutti" le cose belle ancora danno aria all'anima di chi le vuole cogliere.
E' proprio la stessa compagnia che ha presentato il balletto di cui ho parlato e che si teneva al teatro Carcano di Milano il 31 dicembre e il 1 gennaio (hanno fatto in totale 3 spettacoli). E' molto probabile che quelli di Rovereto siano stati identici a quello che ho visto io.
Caro Antonio, non immagini quanto io sia in sintonia con le tue parole.
Purtroppo la mia risposta alla tua domanda è una sola: viviamo in un brutto paese.
E' triste dire questo, ma è la verità, almeno per come la vivo io.
O meglio, per essere più esatti, il paese in cui viviamo potrebbe essere uno dei più belli al mondo.
Se non fosse popolato da un popolo che, secondo me, non ne è degno.
Anche io sono in sintonia con il vostro ragionamento. Però, Myshkin, vediamo se riesco a risollevare un attimo gli animi
dato che siamo anche ai primi del nuovo anno e bisognerebbe partire con entusiasmo.
I mass media che, negli anni cinquanta, hanno avuto in Italia l'importante ruolo di alfabetizzare il popolo italiano appena uscito dalla guerra e dalla miseria, oggi sono diventati strumenti di propaganda pubblicitaria, di ideologizzazione e di appiattimento di ogni tipo di cultura locale a vantaggio di modelli americanizzati e globalizzati di benessere, di valori, di ambizioni e di costumi di vita che prima ci erano quasi estranei.
In tutto questo c'è stata sicuramente una responsabilità dall'alto, degli organismi dirigenti dei media stessi con la connivenza dei governanti, ma c'è stata anche un' approvazione e una compartecipazione di una gran fetta della popolazione che ha fatto ormai propri quei modelli che la televisione le andava con insistenza proponendo. Se ora come ora accendendo la tv si vedono soltanto telenovele, reality show, varietà e solo ogni tanto qualche bel film, in seconda serata e per giunta interrotto ripetutamente da decine e decine di spezzoni pubblicitari, questo lo dobbiamo unicamente al fatto che la maggioranza degli italiani si è assuefatta ormai a queste trasmissioni e le guarda quindi con piacere. Se non fosse così, la gente cambierebbe canale, gli ascolti calerebbero e i direttori delle diverse reti sarebbero costretti a modificare volenti o nolenti la programmazione. Così purtroppo non è stato, almeno fino a ora.
Il fatto però di vedere che diversi teatri abbiano fatto il "tutto esaurito" in più posti di Italia (Milano e Rovereto come minimo) per la rappresentazione di un capolavoro dei balletti russi come Lo schiaccianoci (la cui prima rappresentazione risale addirittura a fine 800) mi fa ben sperare. Non tutto è perduto, non sono così poche le anime di quelli che ricercano ancora la bellezza, l'arte, il fascino della cultura russa, italiana e non solo. Penso che il futuro di questo paese stia nelle mani di persone come queste che, sebbene oggi siano in minoranza, avranno un domani un importante compito per le generazioni a venire: vale a dire quello di serbare, raccontare e tramandare gli aspetti più vitali e genuini di quella cultura che ha reso grande il paese in cui ognuno è nato. Nel nostro piccolo noi lo stiamo già facendo parlando in questo forum di cultura russa e italiana. Penso che sia questa la strada maestra per evitare che le culture tradizionali dei popoli europei si vadano progressivamente a estinguere. Parlarne, parlarne, parlarne....e raccontare a quelli che hanno ancora orecchie per ascoltarci.
Su questo almeno voglio essere ottimista...
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Myshkin
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Caro Cicerin, è proprio così. Mi sento di sottoscrivere tutto quanto salvo un piccolo dettaglio: sfortunatamente il futuro di questo paese non è nelle mani di quelle poche (d’accordo, relativamente tante se vogliamo, ma sempre poche in termini assoluti) persone che non sono sotto l’influsso della cultura di massa. L’ideologia dominante non è e non sarà mai coincidente con i valori del bello e del giusto, ma solo con quelli del profitto, del vantaggio, dell’utile personale. Ma qui il discorso si farebbe troppo lungo, e comunque, su una cosa soprattutto sono d’accordo, è di buon auspicio ad inzio dell’anno essere positivi e ottimisti, e quindi dobbiamo credere che gli individui dotati di sensibilità e buona volontà non siano destinate all’estinzione ma, al contrario, a crescere e rafforzarsi. E noi nel nostro piccolissimo cerchiamo di seguire questo sentiero.
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Argonauta
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Non riesco a dividere i buoni dai cattivi.
Lo Schiaccianoci nasce come spettacolo per il divertimento, come ad esempio all'epoca di Mozart in platea si scherzava, si mangiava, ci si intratteneva con le donne: quello che succede adesso nei divani difronte alla tv.
Cambiano i tempi, il bello e il brutto c'è ancora, a noi la scelta difficile.
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Zarevich
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Il balletto Lo Schiaccianoci non nasce come il balletto-divertimento dell’epoca di Mozart, ma come un'opera eccellente, come un balletto abbastanza grande di due atti e durante lo spettacolo non si mangiava e non si scherzava in platea.
Ultima modifica di Zarevich il 29 Dic 2017 21:24, modificato 1 volta in totale
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Argonauta
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
No Zarevich, vai a leggerti le cronache dell'epoca e ripassati la lezione. Lo schiaccianoci come TUTTI i balletti nascono per il divertimento di una certa classe sociale che frequentava salotti o teatri. Per inciso non ho detto che si mangiava in teatro all'epoca di Ciajkovskij, ma all'epoca di Mozart ( e anche prima ovviamente e senz'altro fino a Rossini) Questo per dire che l'idea della musica classica di alcune persone è miope e la si pensa solo ingessata nelle sale da concerto frequentate da vecchie rincoglionite. I lieder di Shubert (vertice della musica classica) si cantavano soprattutto nelle feste, tra gente ubriaca, puttane e aria di festa....
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Cicerin
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Mi spiace, Argonauta, ma quello che dici davvero non mi convince.
I balletti russi e quelli di Ciaikovskij in particolare sono delle opere d'arte da un punto di vista scenico (le coreografie), da un punto di vista tecnico (le abilità fisiche delle ballerine) e da un punto di vista artistico-musicale (le musiche, i costumi e l'orchestra). Che siano nati per il divertimento di una certa classe sociale, di cultura elevata e raffinata, quale poteva essere quella degli intellettuali, dei nobili o comunque dei ricchi e potenti che frequentavano le corti dei Romanov, su questo siamo d'accordo. Ma di qui a dire che il balletto sia uno spettacolo concepito per quel tipo di divertimento che tu intendi ce ne passa.
Non si può guardare lo Schiaccianoci e intanto mangiare i pop-corn, scherzare con gli amici o scambiarsi gesti d'affetto con la propria fidanzata. Questo sarebbe possibile con un film d'azione tipo Robocop IV oppure, meglio ancora sul proprio divano di casa mentre si vede una telenovela con numerose interruzioni pubblicitarie. Di fronte a un capolavoro di Ciaikovskij un comportamento simile non solo sarebbe inappropriato ma sarebbe anche a mio avviso da grande maleducati e sono sicuro che tu, Argonauta, non lo sei. Fino a che si resta a teatro il pubblico rimane in assorto silenzio, contemplando nei minimi particolari una delle più grandi meraviglie che si possano mettere su palcoscenico e ascoltando con orecchio teso l'esecuzione musicale dei brani del celebre compositore. Più si sta attenti e più si capisce come il sodalizio tra movimenti delle ballerine e musica di Ciaikovskij sia qualche cosa di divinamente perfetto. E' ovvio che per fare tutto questo, per gustarsi fino a fondo quello che si sta vedendo e quindi per divertirsi in questo modo così sublime, non ci si può distrarre e bisogna rimanere il più possibile concentrati. Meno che mai ubriacarsi, fare baldoria o altro... Questa era l'atmosfera del Teatro Marinskij quando per la prima volta lo Schiaccianoci venne rappresentato in onore della visita della regina del Belgio alla corte di sua maestà lo Zar di tutte le Russie. E questa è l'atmosfera che regna sovrana in ogni luogo del pianeta dove spettacoli come questo vengono, di anno in anno, riproposti e apprezzati dalle diverse generazioni.
Questo è rispettare e apprezzare la musica e l'arte, questo è rispettare il lavoro di una compagnia di ballerini che per arrivare dove sono arrivati si sono dovuti sottoporre ad almeno vent'anni di duri sacrifici, questo è secondo me rendere omaggio alla raffinatezza della musica classica russa. E secondo me, detto fra noi, non è solo una cosa da vecchie rincoglionite...
Io ho 23 anni, tu non so...
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Argonauta
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
.....non voglio convincere nessuno.
Quello che voglio sottolineare è l'approccio con la musica classica che è "distorto" adesso, è chiaro che una volta i pop corn non li potevano mangiare perché non c'erano ma c'erano altre cose. Leggiti ad esempio i volumi di Cristoforo da Messinburgo "Banchetti compositioni di vivande et apparecchio generale" Mentre i danzatori ballavano e si recitava Ariosto al suono suono di madrigali mangiavano.... D'insalata in pastello di cappari, tartuffole ed uva passa, pastelletti104 Di ravanelli 25 grossi, lavorati d'intaglio con diverse figure ed animali. Sfogliatelle di pignuoli.. Capretti piccioli 25 arrosto intieri ripieni. Tortelle di fagiuli.. Pernici 104 in brodo lardiero.....etc....etc...etc.. Molto meglio dei pop corn, non trovi?
Sula "serietà" dei musicisti di classica ho grossi dubbi: alcuni (leggiti le lettere di Mozart) amavano scorreggiare al cembalo. Tartini pare che amasse farsi fare rapporti orali mentre eseguiva delle variazioni al violino...... Poi ci sono le varie composizioni a 4 mani dei romantici che servivano per avere "rapporti di amicizia" con le allieve. Potrei fare decine di esempi. Adesso cosa cambia? Le veline alla TV? I balletti del sabato sera? E' una storia già vista.
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Argonauta
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Io ho 23 anni, tu non so...
...ho iniziato ad andare ai concerti a 6 anni, e ti assicuro che ci sono molti giovani che l'ascoltano. Mi dispiace però vedere i soliti programmi sclerotizzati, l'approccio alla musica classica è quasi sempre relegato ad un certo tipo di persone reazionarie o di pseudo-intellettuali che come unica cosa sanno solo recitare a memoria cose che non capiscono a fondo e che li fa sentire una classe privilegiata anche se non lo sono veramente. Speriamo nel futuro, ma per natura sono scettico...
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Antonio
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Mah!! Mi intrometto brevemente. Faccio fatica immaginare un quadro come lo descrivi ma se tu affermi che era così...bene! Personalmente penso che non spenderei mai soldi per mangiare (intendendo quello che descrivi) guardando un balletto classico, molto meglio un comodo ristorante, forse i nobili in palchi privati potevano anche farlo ma uno in platea sicuramente sarebbe incorso nei rimproveri di chi vicino a lui, gomito a gomito, voleva godersi lo spettacolo. Proprio non riesco a immaginare quanto descrivi.
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Angelo di fuoco
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Non so come stessero le cose in platea ai tempi di Ciajkovskij, ma su come stessero nei palchi nel Settecento ed Ottocento devo proprio concordare coll'Argonauta. Lessi in un libro sovietico che, per esempio, durante i recitativi (delle opere barocche e classiche) si usciva dalla sala, si facevano giochi di carte, si parlava ad alta voce con gli amici (e sappiamo bene quanto pudici fossero i libri sovietici)... la prova piú evidente che lo dimostra è il noto fatto che le sinfonie delle opere durante piú d'un secolo servissero per chiamare il pubblico in sala.
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Argonauta
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
... la prova piú evidente che lo dimostra è il noto fatto che le sinfonie delle opere durante piú d'un secolo servissero per chiamare il pubblico in sala.
Angelo, non ricordo se tu hai studiato musica, ma so che ti piace l'Opera. Allora guarda come sono scritte le "Overture" che di solito precedono il primo atto: servivano per richiamare l'ordine in sala, e non a caso erano scritte utilizzando sonorità forti (per contrastare la confusione degli spettatori). Interessante notare, invece, che nella fine ottocento/primo novecento ci sono attacchi sul piano o pianissimo (forse in loggione si erano calmati? )
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Angelo di fuoco
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Vero... per esempio quella del "Principe Igor", ma ricordo benissimo anche l'inizio de "La Bohème" o di "Tosca", per nulla in piano.
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Argonauta
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
......che sia per questo che la "Tosca" non fu apprezzata molto alla prima?
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Angelo di fuoco
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«LO SCHIACCIANOCI» di Piotr Ciajkovskij
Mi pare che quella che non fu ben apprezzata alla prima fosse "La Bohème", per la diversità di stile rispetto a "Manon Lescaut", e che "Tosca" invece fosse un successo immediato.
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Argonauta
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Beh.....non esattamente. A dire la verità alla prima ci furono dei problemi, alcune persone "illustri" non si presentarono in orario e il direttore Leopoldo Mugnone fece ricominciare da capo l'esecuzione. Erano presenti il Presidente del Consiglio, alcuni Savoia e perfino Mascagni...il pubblico si aspettava qualcosa di diverso, ci fu qualche fischio e malumore in sala...poi alle repliche l'opera fu apprezzata.
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