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«I DUE CALENDARI» (giuliano e gregoriano)
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Messaggio «I DUE CALENDARI» (giuliano e gregoriano) 
 
«I DUE CALENDARI» (giuliano e gregoriano)
«ДВА КАЛЕНДАРЯ» (юлианский и григорьянский)

La Chiesa Russa Ortodossa si attiene al calendario giuliano da molti secoli. Nel 1917 i bolscevichi emanarono un decreto ufficializzando a tutti gli effetti l'adozione del calendario gregoriano, da tanti anni in vigore presso molte nazioni. La differenza di tempo tra calendario giuliano e quello gregoriano consisteva in tredici giorni. Per rimuovere tale discrepanza, presero la seguente decisione: il primo giorno che seguirà il 31 dicembre 1917 non si chiamerà 1° gennaio 1918 ma 14 gennaio e il secondo giorno sarà il 15 gennaio e così via. Ma la Chiesa Russa Ortodossa non si dichiarò  d'accordo con questa riforma. Il calendario gregoriano venne varato a tutti gli effetti e si cominciò dunque a festeggiare il nuovo anno in data 1° gennaio. Vuol dire che la Russia ha il calendario ufficiale (gregoriano come in tutta l’Europa), ma la Chiesa Ortodossa vive secondo il calendario giuliano. Quindi tutte le feste religiose sono spostate di tredici giorni. In Russia la gente credente festeggia tutte le feste religiose secondo il calendario giuliano, Lo Stato vive secondo il calendario gregoriano. Per i Cattolici oggi è la Vigilia di Natale, ma per gli Ortodossi la Vigilia sarà fra tredici giorni, il 6 gennaio 2010 (cioè 24 dicembre 2007). Quindi il Capodanno (ortodosso) cade il 13 gennaio 2010 (cioè 1 gennaio 2010). Perciò si chiama il «Vecchio» Anno Nuovo o il Capodanno «Vecchio» («??????» ????? ???). Molti amano festeggiare il Capodanno «Vecchio» in nome di una bella e simpatica tradizione. E' davvero curioso che in Russia si usa festeggiare il capodanno per ben due volte. La prima assieme a tutto il resto del mondo nella notte dal 31 dicembre al 1° gennaio e la seconda nella notte dal 13 al 14 gennaio. Il Capodanno «Vecchio» (13 gennaio) non è considerato giorno festivo ufficiale in Russia, ma, in omaggio ad una vecchia tradizione, la gente ama dare il benvenuto a suo modo all'anno nuovo. Non so se mi sono riuscito a spiegarmi chiaramente. In ogni modo in questo giorno della Vigilia di Natale del calendario gregoriano, faccio i miei carissimi saluti e auguri. Buon Natale! S Rozhdestvòm Christòvym!



Ultima modifica di Zarevich il 20 Dic 2017 16:37, modificato 9 volte in totale 





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Zarevich
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Ringraziano per l'utile discussione di Zarevich :
altamarea (30 Settembre),  
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Messaggio «I DUE CALENDARI» 
 
Ti sei spiegato bene....
Ho una domanda: allora non esistono persone nate in Russia  tra il 1 gennaio e il 13 gennaio 1918??? Shocked
  




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Miayyyy! Myrrr....rrr....
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Messaggio «I DUE CALENDARI» 
 
Valerij Aleksèev Валерий Алексеев
«IL MONDO DEI CALENDARI RUSSI»
«МИР РУССКИХ КАЛЕНДАРЕЙ»
Casa Editrice «Akademkniga» Mosca 2002 (Pagine 240)
Издательство «Академкнига» Москва 2002

La vita di un calendario è precisamente di un anno, l’anno seguente si comprerà un altro calendario e quello vecchio sarà gettato via. Grazie a questa circostanza triste ogni calendario semplicemente è destinato alla rarità bibliografica e tanto più se nelle loro edizioni prendevano parte Pietro il Grande, Jakov Bruce, Nikolaj Novikòv, Mikhail Lomonòssov, Aleksandr Pushkin, Lev Tolstoj, Anton Cechov, la regina della Grecia Olga o il patriarca Tìkhon. Di tutto quello si può leggere nel libro riccamente illustrato dello storico, bibliofilo e scrittore Valerij Alekseev «IL MONDO DEI CALENDARI RUSSI» («МИР РУССКИХ КАЛЕНДАРЕЙ»). È una piccola enciclopedia dei calendari russi che interesserà a tutti quelli che si occupano della letteratura e della cultura russa.



Ultima modifica di Zarevich il 20 Dic 2017 17:13, modificato 1 volta in totale 

IL MONDO DEI CALENDARI RUSSI.jpg
Descrizione: Valerij Aleksèev «IL MONDO DEI CALENDARI RUSSI» 
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Zarevich
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Messaggio «I DUE CALENDARI» 
 
Olga Atroshenko Атрошенко Ольга
«CALENDARIO POPOLARE RUSSO»
Dizionario etnolinguistico
«РУССКИЙ НАРОДНЫЙ КАЛЕНДАРЬ»
Этнолингвистический словарь
Serie: «Dizionari del XXI secolo» («Словари XXI Века»)
Casa Editrice «Rossijskaja Akademia Nauk» Mosca 2015 (Pagine 544)
Издательство: «Российская Академия Наук» Москва 2015

Il Calendario popolare russo (Русский народный календарь) è una parte importante della cultura tradizionale. I periodi o i punti dei tempi di calendario fin dai tempi remoti organizzavano la vita quotidiana durante tutto l’anno. Nel Dizionario etnolinguistico ci si può trovare molti nomi precisi: i nomi dei giorni, delle settimane, delle feste, delle vigilie, dei digiuni… e collegate con loro i riti e le cerimonie, i vecchi costumi del popolo, i presagi. Il presente Dizionario rispecchia la tradizione culturale e linguistica della Russia dei XIX-XX secoli. Il Dizionario è dedicato agli specialisti della linguistica, della folcloristica, dell’etnografia ed anche sarà interessante a tutti quelli che studiano la lingua russa.  



Ultima modifica di Zarevich il 20 Dic 2017 17:13, modificato 1 volta in totale 

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Descrizione: Olga Atroshenko
«CALENDARIO POPOLARE RUSSO»
Dizionario etnolinguistico
Casa Editrice «Rossijskaja Akademia Nauk» Mosca 2015 
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Zarevich
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Messaggio «I DUE CALENDARI» 
 
Secondo la tradizione, la notte del 31 si addobba l'abete e si aspetta l'arrivo di Дед Мороз («Nonno Gelo») che insieme alla sua aiutante Снегурочка (Fanciulla di Neve porta i doni ai piccini ed anche ai più grandi. Sulla tavola imbandita non può mancare l'insalata «Olivier» - quella che in Italia non del tutto a ragione si chiama «russa» - ed alle 23:59:59 nessun brindisi preregistrato in tv, ma il rintocco del campanile del Cremlino che introduce la mezzanotte. Fino al 1699 l'anno in Russia iniziava il 1° settembre. Nel 1700, come ricorda questo francobollo, con un decreto dello Zar Pietro il Grande Capodanno venne uniformato al resto dei paesi europei. In Russia quella tra il 6 e il 7 gennaio è la notte del Natale ortodosso, celebrato secondo il calendario giuliano. Nel culto ortodosso il Natale fin dal nome mantiene il suo significato unicamente spirituale: «Рождество» significa «Natività». Il 6 gennaio si osserva il digiuno fino all'apparire in cielo della prima stella.



Ultima modifica di Zarevich il 20 Dic 2017 16:38, modificato 1 volta in totale 

Babbo Natale e La Fanciulla di Neve.jpg
Descrizione: Babbo Natale e La Fanciulla di Neve 
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Zarevich
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Messaggio «I DUE CALENDARI» 
 
In Russia le rappresentazioni di Babbo Natale sono strettamente legate al personaggio russo di Nonno Gelo (Дед Морòз), che porta i regali ai bambini ed è vestito con una giacca rossa o azzurra, stivali di pelliccia e porta una lunga barba bianca. Ded Moroz arriva con la sua nipotina Снегурочка (La Fanciulla di Neve o Nevina). È qui il caso di notare che in Russia San Nicola non è identificato con Babbo Natale anche perché qui l’equivalente del Babbo Natale è Nonno Gelo. Il Nonno Gelo è un personaggio pagano che nei tempi pagani non sempre era buono e gelava la gente. A volte lo chiamavano «Moròzko» («Морòзко») cioè «gelo». Il costume di Ded Moròz non sempre è rosso. Più che altro deve essere in colore «di gelo e neve», in azzurro e bianco argentato. Il suo passato pagano è già stato dimenticato del tutto ed ora Ded Moroz arriva come un buon Nonno Moroz che porta ai bambini i regali. Arriva sempre in slitta insieme con la sua nipotina Snegùrochka. E li accompagna spesso il Pupazzo di Neve («Снеговик»). La Snegùrochka è apparsa insieme a Ded Moroz solo dopo la Guerra, negli anni 40. Perché la Snegùrochka?
Il fatto è che esiste una vecchia fiaba russa della Snegùrochka, della Fanciulla di Neve che era figlia del Nonno Gelo e della Primavera. Qui cade a proposito l'annotazione della famosissima piece di Aleksandr Ostròvskij «La Fanciulla di Neve o La Favola primaverile» («Снегурочка или Весенняя Сказка») sulla quale Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov compose la sua bella opera lirica «Snegurochka». La piece di Ostròvskij si base sulle antiche fiabe russe pagane. La piece di Ostròvskij è scritta in versi. La fiaba in breve è così:
«La fata Primavera non vuole porre fine all'inverno. Agli uccelli confessa di non voler abbandonare Snegùrocka, la figlia avuta dal vecchio GELO (MOROZ). Iarìlo (Ярило), il Sole, condanna per gelosia la bimba a morire se mai si innamorerà di un uomo. GELO (MOROZ) teme che il Sole infonda sentimenti d'amore nel cuore della figlia, tali da fondere il suo cuore fatto di ghiaccio. Per evitarlo, la nasconde nella casa di un contadino che abita all'entrata del villaggio dello zar Berendèj (Царь Берендей). Lasciata dunque la foresta dove viveva sola, Snegùrocka si trasferisce nella nuova casa, ma non è felice e per distrarla Kupàva (Купава), la sua migliore amica, la invita alle proprie nozze e le presenta il mercante Mizghìr (Мизгирь), il fidanzato. Questi si invaghisce subito di Snegùrocka e abbandona Kupàva, che si rivolge allo zar Berendèj per averne protezione. Berendej interroga la figlia del GELO (MOROZ), che risponde di non amare nessuno, e, non sapendo come conciliare le due giovani donne, le invita alla festa di propiziazione della fine dell'inverno. Durante la festa la Fanciulla di Neve resta immobile immersa nella sua tristezza glaciale. Kupàva invece accetta l'amore di un pastòre Lel’ (Лель) che desidera sposarla. A sera Mizghìr confèssa il suo amore alla figlia di Primavera che ne resta colpita, tanto da tornare nei boschi a supplicare la madre di farle dono dei sentimenti d'amore. La fata Primavera appare portando una ghirlanda di fiori per la figlia. Snegùrochka sente mutare dentro di sé qualcosa e va incontro a Mizghìr. Un sentimento nuovo, un'emozione mai provata prima, spinge la fanciulla ad accettare la proposta di matrimonio. Sulle nozze che si stanno per celebrare Mizghìr invoca la benedizione dello zar, ma un raggio di Sole, simbolo dell'amore, colpisce la fanciulla che, sciogliendosi, scompare.
Mizghìr disperato e affranto dal dolore si getta nel lago.
Dissoltasi la figlia del gelido MOROZ, il sole ricomincia a splendere.»
Il nome Snegùrochka deriva dalla parola «sneg» che in russo significa «neve». Nella fiaba pagana Snegùrochka è la figlia del Nonno Gelo, ma ora Snegùrochka è la sua nipotina. Perché è così, non si sa.
Oltre all’opera lirica di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov «Snegurochka», si deve parlare delle musiche per il teatro drammatico, del ciclo musicale per orchestra «Snegùrochka» di Piotr Ciajkovskij che è molto molto bello. Anche la Sinfonia No.1 di Ciajkovskij è tutta intrisa di lirismo invernale. La Sinfonia No.1 si chiama «Sogni Invernali» o «Sogni d’Inverno» cioè in russo «Зимние Грёзы». Questa sinfonia è molto bella, invernale e ci sentirete Nonno Gelo, la neve, la trojka. È l’Inverno Russo. La sinfonia si divide in quattro parti:
I.Allegro tranquillo «Sogni di un viaggio invernale»
Il primo movimento trae ispirazione dai viaggi invernali che Ciajkovskij ricorda durante l’estate. I sentimenti del ricordo uniti all’affascinante paesaggio invernale russo.
II.Andante cantabile ma non troppo «Terra di desolazione, Terra di nebbie»
Il secondo movimento in una dolcissima e malinconica melodia. La bellissima melodia affidata all’oboe conferisce un sapore inequivocabilmente russo.
III.Scherzo: Allegro scherzando giocoso.
Il terzo movimento è quasi una danza popolare, che si trasforma verso caratteri tormentati e malinconici.
IV.Finale




Ultima modifica di Zarevich il 20 Dic 2017 16:40, modificato 1 volta in totale 

felice_anno_nuovo.jpg
Descrizione: FELICE ANNO NUOVO 
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Messaggio «I DUE CALENDARI» 
 
«I DUE CALENDARI» (giuliano e gregoriano)
«ДВА КАЛЕНДАРЯ» (юлианский и григорьянский)

Un piccolo vocabolarietto russo-italiano:  
Рождèственский Сочèльник (Rozhdèstvenskij Socèlnik) = La Vigilia di Natale
Рождествò Христòво (Rozhdestvò Christòvo) = Il Natale del Signore
С Рождеством Христовым! (S Rozhdestvòm Christòvym!) = Buon Natale!
Нòвый Год (Nòvyj God) = Il Capodanno
С Новым Годом! (S Nòvym Gòdom!) = Felice Anno Nuovo!
«Стàрый» Нòвый Год  («Stàryj» Nòvyj God) = Il «Vecchio» Capodanno

  




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Messaggio «I DUE CALENDARI» (giuliano e gregoriano) 
 
Aleksandr Senionov Александр Семёнов
«IL CALENDARIO, IL COMPUTO DEL TEMPO E LA CRONOLOGIA»
«КАЛЕНДАРЬ, ЛЕТОИСЧИСЛЕНИЕ И ХРОНОЛОГИЯ»
Casa Editrice «Nestor-Istoria» Mosca 2016 (Pagine 118)
Издательство «Нестор-История» Москва 2016

Questo libro è una ricerca dell’autore del noto problema astronomico d’assenza della rotondità nelle date e nelle stagioni del nostro calendario. Sono affrontati gli argomenti della riforma di due calendari, giuliano e gregoriano. In seguito ai calcoli pasquali e astronomici è stata tratta una conclusione: il concetto esistente della cronologia dei calendari ha bisogno della seria revisione.    

  

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Descrizione: Aleksandr Senionov
«IL CALENDARIO, IL COMPUTO DEL TEMPO E LA CRONOLOGIA»
Casa Editrice «Nestor-Istoria» Mosca 2016 (Pagine 118) 
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Messaggio «I DUE CALENDARI» (giuliano e gregoriano) 
 
«СТАРЫЙ НОВЫЙ ГОД»
«VECCHIO ANNO NUOVO»

Il vecchio capodanno è entrato nella nostra cultura insieme al vecchio stile di resa dei conti. Nel 1918 il governo decise di cambiare il calendario. La Russia zarista viveva secondo il calendario giuliano e l'Europa secondo il gregoriano. Il primo è stato creato nell'impero romano e si basava sull'antica astronomia egizia. Il calendario gregoriano era più accurato, fu creato nel XVI secolo, tenendo conto delle ultime conoscenze sulla struttura dell'universo. La differenza tra i due sistemi di calcolo era di 13 giorni e creava disagi per lo svolgimento degli affari politici ed economici internazionali e portava a divertenti incidenti nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, secondo le date sui timbri postali, si è scoperto che il telegramma è stato ricevuto in Europa pochi giorni prima di essere inviato in Russia. Il passaggio al calendario dell'Europa occidentale ebbe luogo il 14 febbraio 1918. Secondo il decreto, l'obiettivo principale dell'intero progetto era «l'istituzione in Russia dello stesso calcolo con quasi tutti i popoli culturali». C'era anche una vacanza insolita: il vecchio capodanno, cioè il capodanno secondo il vecchio stile, che non è stato dimenticato dalla gente. Tuttavia, hanno celebrato il vecchio capodanno non su larga scala come la notte dal 31 dicembre al 1° gennaio. Il clero russo non era d'accordo con il passaggio al nuovo stile e non abbandonò il calendario giuliano. Ma questo non era così importante per il nuovo governo, che aveva già firmato il decreto sulla separazione della chiesa dallo stato e della scuola dalla chiesa. Il vecchio stile è diventato informale. Oggi la Chiesa ortodossa russa usa ancora il calendario giuliano. Pertanto, il Natale nel nostro paese si celebra il 7 gennaio e nei paesi cattolici il 25 dicembre. Il capodanno, o meglio il capodanno, la Chiesa ortodossa celebra il 14 settembre (1° settembre, secondo il vecchio stile) - non dalla Natività di Cristo, ma dalla creazione del mondo. Durante le festività secolari del capodanno, i credenti osservano il digiuno della Natività. Direttamente il 1° gennaio si commemora il santo martire Bonifacio, al quale si dovrebbe pregare per liberarsi dall'ubriachezza (la malattia del bere vino). Contrariamente alla credenza popolare, la tradizione di celebrare il vecchio anno nuovo esiste non solo nel nostro paese. Ci sono festività simili nei paesi dell'ex URSS, così come in Grecia, Serbia, Montenegro, Algeria, Tunisia e molti altri paesi. In tutti gli stati, la comparsa di una data insolita è associata al passaggio a calendari diversi, ma ogni paese ha le proprie tradizioni. Nelle regioni di lingua tedesca della Svizzera, ad esempio, il 13 gennaio si celebra il vecchio giorno di San Silvestro, vestendosi in maschera e augurandosi reciprocamente un felice anno nuovo. In Macedonia, i carnevali si svolgono a Capodanno secondo il vecchio calendario. C'è un analogo della nostra vacanza in Galles: il festival Hen Galan. Significa anche l'inizio del nuovo anno secondo il calendario giuliano, e in questo giorno i bambini possono «cantare» - andare di casa in casa e ricevere dolci doni. In Russia, secondo le statistiche, il vecchio capodanno è celebrato da circa la metà della popolazione del Paese, riunendosi al tavolo festivo. E numerosi musei e organizzazioni culturali dedicano alla vacanza mostre tematiche.

  

VECCHIO ANNO NUOVO».jpg
Descrizione: «VECCHIO ANNO NUOVO» 
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