Non è nè un teatro russo né italiano, ma vorrei lo stesso richiamare la vostra attenzione sulla programmazione di questo teatro.
Quasi la metà della stagione sarà dedicata agli eventi che precedono e seguono alla guerra di Troia:
Le due Iphigénie di Gluck in una serata
Elektra
Idomeneo
Orest (di Manfred Trojahn)
Deidamia (di Händel)
Ma ciò che c'è d'interessante per tutti noi sono due spettacoli operistici dedicati a due dei piú importanti compositori russi: Igor Stravinsky e Nikolaj Rimskij-Korsakov.
Il primo e "Le Rossignol ed altre fiabe" nella fantasiosa messinscena di Robert Lepage, originata per la Canadian Opera Company e mostrata già con gran successo a Lione ed al festival d'Aix-en-Provence, e col bravissimo giovane soprano Olga Peretyatko nel ruolo dell'Usignolo (che pochi mesi dopo tornerà ad Amsterdam per incarnare Donna Fiorilla ne "Il turco in Italia" rossiniana).
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Il secondo è la rarissima "La leggenda dell'invisibile città di Kitež e della fanciulla Fevrònija" di Rimskij-Korsakov. Talvolta chiamata "il "Parsifal" russo", quest'opera rappresenta una delle piú alte espressioni del genio di Rimskij. La sua scarsa presenza nei teatri è dovuta in parte all'enorme organico richiesto dal compositore (varie turbe popolari e degl'invasori tartari nel second'atto, le diverse campane che rappresentano musicalmente Kitež) ed alla difficoltà delle due parti principali (Fevronija e Griška Kuter’ma), in parte alla sua lunghezza e staticità. Nei tempi sovietici a ciò s'aggiungeva l'aspetto religioso, importantissimo in quest'opera, ma poco conforme all'ideologia ufficiale (nella prima incisione ufficale, quindi, il testo letterario di Belskij (bellissimo!) è alterato, anzi, una frase musicale cantata dal coro nel second'atto dovette scomparire del tutto).
Sarà la seconda volta che Dmitri Tcherniakov curerà la regia (e la scenografia) di quest'opera, dopo lo spettacolo che creò nel 2001 per il teatro Mariinskij. Sarà affiancato dal suo partner abituale per le luci: Gleb Filshtinsky. Resta a vedere quanto sia cambiata dopo dieci anni la sua visione dell'opera.
Nelle parti principali si distaccano il giovane soprano lettone Kristine Opolais (Fevronija), il tenore americano John Daszak (Kuter'ma), già il principe Golicyn in "Chovanšcina" (pure curata da Tcherniakov) a Monaco di Baviera, il veterano Robert Holl (il principe Jurij) ed il giovane Maxim Aksenov, cosí come Dalibor Jenis (Pojarok). Un lusso sono i khan tartari: Paata Burchuladze e Nikita Storojev che dividono fra sé la parte di Bed'aj, e Vladimir Ognovenko come Burundaj.
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L'ultima volta che quest'opera di Rimskij s'è potuta vedere in Italia fu in aprile 2008 a Cagliari. Lo spettacolo cagliaritano è una coproduzione col Bolshoi e adesso in repertorio a Mosca. Il video dello spettacolo è stato pubblicato dalla Dynamic.
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Огненный ангел