«IL SOLDATO DI CARTA»
«БУМАЖНЫЙ СОЛДАТ» (2008) «Bumàzhnyj Soldat»
Regia di Aleksej Gherman (minore) Алексей Герман (младший)
Durata: 118 мин.

Al concorso principale del Festival di Cinema a Venezia 2008 partecipa il film russo del regista Aleksej Gherman (minore) «IL SOLDATO DI CARTA» «БУМАЖНЫЙ СОЛДАТ». L’azione del film si svolge nell’anno 1961 in URSS, nella base spaziale Bajkonùr.
Il film racconta delle sei settimane dalla vita di un medico, Danila Pokrovskij, il quale prepara il gruppo dei primi cosmonauti.
Preso dalla paura per questi ragazzi giovani e dall’amore verso le due donne, sua moglie e la sua amante, il protagonista decide…
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Il titolo del film di Aleksej Gherman deriva dalla canzone di Bulàt Okudzhàva:

«БУМАЖНЫЙ СОЛДАТ»
«IL SOLDATO DI CARTA»

Один солдат на свете жил,
Viveva un soldato
красивый и отважный,
bello e coraggioso,
но он игрушкой детской был:
ma lui era un giocattolo dei bambini
ведь был солдат бумажный.
Perché era un soldato di carta.

Он переделать мир хотел,
Lui voleva rifare il mondo,
чтоб был счастливым каждый,
affinché fosse felice ognuno,
а сам на ниточке висел:
ma lui stesso era attaccato a un filo
ведь был солдат бумажный.
Perché era un soldato di carta.

Он был бы рад — в огонь и в дым,
Lui sarebbe felice – nel fuoco e nel fumo,
за вас погибнуть дважды,
Di perire due volte per voi,
но потешались вы над ним:
Ma vi burlavate di lui
ведь был солдат бумажный.
Perché era un soldato di carta.

Не доверяли вы ему
Non gli affidavate
своих секретов важных,
i vostri segreti importanti,
а почему?
E perché?
А потому, что был солдат бумажный.
Perché lui era un soldato di carta.

В огонь? Ну что ж, иди! Идешь?
Nel fuoco? Ma certo, vacci! Ci vai?
И он шагнул однажды,
E lui ha fatto un passo una volta,
и там сгорел он ни за грош:
E si è bruciato, non vale un soldo bucato
ведь был солдат бумажный.
Perché era un soldato di carta.

YOU TUBE
 «IL SOLDATO DI CARTA»
Canta Bulàt Okudzhàva (Булат Окуджава)
http://ru.youtube.com/watch?v=TZtlixShfLs


  




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Zarevich

Biennale Cinema  65. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica  Premi ufficiali Venezia 65  
Venezia, 6 settembre 2008
La Giuria Venezia 65, presieduta da  Wim Wenders e composta da Juriy Arabov, Valeria Golino, Douglas Gordon, Lucrecia Martel, John Landis, Johnnie To dopo aver visionato tutti i ventuno film in concorso, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
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LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:
Aleksej Gherman (minore) per «Bumazhnyj Soldat» («Paper Soldier» «IL SOLDATO DI CARTA») Russia

OSELLA per la migliore fotografia a:
Alisher Khamidhodjaev e Maksim Drozdòv per «Bumazhnyj Soldat» («Paper Soldier» «IL SOLDATO DI CARTA») di Aleksej Gherman (minore) Russia


  




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Zarevich

У «Бумажного солдата» Алексея Германа-младшего Серебряный лев за режиссуру и абсолютно заслуженный приз за операторскую работу.
  




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Zarevich

13-го ноября 2008 в российский прокат выходит «Бумажный солдат» Алексея Германа. Этот фильм уже удостоен ряда призов одного из самых престижных европейских киносмотров. На Венецианском фестивале картина получила «Серебряного льва» за режиссуру и приз за операторскую работу. «Бумажный солдат» – это третья полнометражная картина Алексея Германа. Вслед за фильмом о Великой Отечественной войне «Последний поезд» и лентой о начале ХХ века «Garpastum» режиссер вновь обращается к истории. На этот раз к 1960-м – эпохе, когда первый человек полетел в космос. Рассказывают «Новости культуры».

Врач Даниил Покровский одержим одной идеей: полет человека в космос изменит мир. А если так, то уже не важны ни жизнь, ни любовь, ни уважение. В лучших традициях Достоевского, главный герой заболевает идеей, попадает в тупик противоречий и в итоге умирает, будучи не в силах разобраться, что правильно, а что – нет. «Мы не даем никаких ответов. Мы задаем вопросы. Мы не говорим, что было время плохое или хорошее. Оно было разное», – поясняет режиссер Алексей Герман.

Исполнителя главной роли искали почти полгода. Остановились на живущем в Вене Мерабе Нинидзе. Пять лет назад фильм с его участием «Нигде в Африке» получил «Оскар». На пробы «Бумажного солдата» актера привела Чулпан Хаматова. Они уже снимались вместе в двух картинах. «Хотелось найти обаятельного, внутренне тонко устроенного, крупного драматического актера», – продолжает Алексей Герман.

Для Анастасии Шевелевой, сыгравшей влюбленную и обманутую казахскую девушку, «Бумажный солдат» стал дебютом в кино. Актриса работает в Омском театре. Там ее и увидел Алексей Герман. Режиссер объездил пол страны в поисках неподдельной провинциалки, на роль которой не подошла ни одна столичная актриса. «С одной стороны, героиня очень тонкая, такая же, как Настя. С другой стороны, за этой тонкой душевной организацией есть какая-то судьба и умение постоять за себя», – говорит режиссер.

«Бумажный солдат» – это фильм о поколении 60-х, о времени надежд, о людях, которые, как поется в одноименной песне Окуджавы, хотели переделать мир.
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Zarevich

DVD «IL SOLDATO DI CARTA»
«БУМАЖНЫЙ СОЛДАТ» (2008) «Bumàzhnyj Soldat»
Regia di Aleksej Gherman (minore) Алексей Герман (младший)

  




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Zarevich

Caro Myshkin!
So che tu hai già guardato questo film, «IL SOLDATO DI CARTA».
Mi piacerebbe leggere la tua opinione.
  




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Zarevich

Caro Zarevich, è vero, ho guardato questo film pochi giorni fa, ma avevo ed ho qualche perplessità sul fatto di poterne scriverne qualcosa. Infatti è stato piuttosto impegnativo e difficile per me riuscire a seguirne i dialoghi, che in molti casi non ho potuto comprendere.
Tuttavia, malgrado la mancanza di una comprensione completa, è possibile seguire quello che viene narrato cinematograficamente da Aleksej German, del quale ricordo il film “Garpastum”, una storia di un gruppo di ragazzi con la passione del calcio ambientata alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, dove il trasporto e l’entusiasmo di questi ragazzi è tale da non farli rendere neanche conto di come la guerra arrivi veramente.
Il soldato di carta è ambientato nell’Unione Sovietica dei primi anni ’60, in quegli anni in cui alti erano gli ideali, le ambizioni e i sogni, e il paese era tutto proiettato verso il “radioso avvenire”, a dispetto delle reali condizioni di vita del popolo. Uno di questi ideali era la segreta lotta senza quartiere per la supremazia nella conquista dello spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti.  Dopo essere riusciti a mandare in orbita il primo satellite, il famoso “sputnik”, la meta divenne quella di essere i primi ad aver portato un essere umano nello spazio.  
Tutti conoscono l’impresa di Jurij Gagarin del 1961, ed è proprio la ricostruzione di questo evento storico che viene analizzata dal regista per evidenziare le contraddizioni e il contrasto degli ideali, delle “grandi” idee, con una realtà che si presenta come dura, spietatamente lontana da quei sogni inseguiti, dalle idee che per essere affermate devono passare sulla sofferenza e sulla morte umana, devono sacrificare e distruggere le loro vittime, sacrificali e accidentali, in nome del cammino luminoso, del progresso e dell’affermazione della nazione.
Questo contrasto è perfettamente reso da un’ottima ambientazione scenografica, da una fotografia perfetta, e dalle coscienze stesse dei personaggi della storia, con i loro dubbi senza soluzione.
Credo che, insieme al film “Il giorno di Jurjev”, “Il soldato di carta” sia uno dei migliori film del 2008, se non proprio il migliore.
In fondo, sono sempre le eterne e irrisolte domande che già un secolo fa Cechov rappresentava nelle sue pieces, e forse, la cosa più interessante è che il film è stato capito e apprezzato al festival di Venezia anche da un pubblico non russo, cioè senza quel background storico culturale necessario per coglierne immediatamente il senso.
  

Sì, hai ragione. Il film è meraviglioso. Anche a me è piaciuto moltissimo. Senza dubbio che sia il miglior film russo dell'anno scorso.
  




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Zarevich

Credo proprio di sì, anche se non ho visto tutti i film russi del 2008.
Peccato che nel parlare di questi film, mi sento come uno che è appena tornato da un altro pianeta e che voglia trasmettere ai propri simili le meraviglie di cui è stato testimone. Nessuno è interessato seriamente a mettere il naso fuori dal nostro pianeta.
Chi vedrà mai questi film in Italia? E non parlo solo di quelli che malauguratamente non verranno mai doppiati, ma anche di quelli, pochissimi, che vengono tradotti e distribuiti anche qui.
Nella maggior parte dei casi, tutti questi film sono “noiosi”, mancando di “azione”, “adrenalina”, “effetti speciali”, “erotismo” e di un liberatorio “lieto fine” che conclude la multiforme ed eterna lotta tra il bene e il male (chissà perché poi ci si vuole ad ogni costo illudere che il bene trionfa sempre sul male?). Tutti elementi ai quali sono ormai inconsciamente assuefatti tutti, grazie alla preziosa scuola Hollywoodiana.
Caro Zarevich, penso che gli argomenti trattati qui troverebbero un seguito e un’attenzione molto maggiore se scrivessimo in francese, in tedesco, o perfino in inglese, non ho dubbi.
Ma io in francese posso soltanto dire “c’est la vie”, però mi sembra appropriato.