| «LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ» | |
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Zarevich
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Sembra che Fiodor Mikhajlovich Dostojevskij fosse il più triste scrittore in tutta la storia della letteratura russa. La sua vita fu piena di avvenimenti drammatici e tragici e la sorte specialmente non lo risparmiava.
Quasi tutta la sua vita lui scriveva essendo sommerso da debiti cioè chiedeva i soldi in acconto per il lavoro non ancora pronto. Talvolta succedeva che mentre il primo capitolo del suo romanzo usciva nel mensile, il secondo si dava alle stampe, il terzo si spediva al redattore e del quarto lui ancora pensava rischiando di far scadere i termini della consegna. Quando il ricevuto in debito si spendeva, Dostojevskij era costretto di nuvo a chiedere l’acconto.
Quello che restava dall’acconto lui lo perdeva tutto alla roulette per la quale lui provava una passione patologica.
La comprensione pratica in Dostojevskij era del tutto assente, anche se i suoi romanzi costantemente diventavano best-seller e potevano in un anno triplicare la tiratura dei mensili in cui si pubblicavano le sue opere.
Alla fin fine, Dostojevskij si potrebbe chiamarlo il più riuscito esemplare per la realizzazione degli esperimenti che scoprono la natura dell’insuccesso e del fallimento negli affari se non fosse per il suo dono eccezionale che lo colloca nella storia della cultura mondiale in prima fila con Omero, Raffaello, Shakespeare, Goethe …
Fiodor Dostojevskij aveva un dono spaventoso, il dono della contemplazione delle profondità delle anime umane.
Tutto il recondito che era accomulato e nascosto dagli occhi altrui nella sua anima, sembrava che lo attirasse impetuosamente. Si rovesciava come un guanto più recondito e segreto. Descriveva in modo preciso dal punto di vista psicologico e analizzava ogni moto dell'animo dell’uomo, ogni sfumatura dello stato d'animo.
In questo Dostojevskij vedeva il suo compito che risolveva, in tutta l'accezione del termine, genialmente. Molti suoi contemporanei facevano attenzione al suo sguardo: «come guarda in sé stesso» («будто в себя смотрит»).
In modo più pieno Dostojevskij ha espresso la sua visione o la concezione del mondo nei romanzi: «Povera gente» («Бедные люди»), «Il Sosia» («Двойник»), «Memorie dalla casa dei morti » («Записки из мёртвого дома»), «Umiliati e Offesi» («Униженные и оскорблённые»), «Delitto e Castigo» («Преступление и наказание»), «Il Giocatore» («Игрок»), «L'idiota» («Идиот»), «I Demoni» («Бесы»), «L'Adolescente» («Подросток»), «I fratelli Karamazov» («Братья Карамазовы»).
La gamma della creazione di Dostojevskij è molto ampia.
Non sfuggivano al suo sguardo profetico e sagace gli interessi vitali e sociali nel romanzo «Povera gente», le questioni del mondo interiore dell'uomo nei romanzi «Delitto e Castigo», «L'idiota», «I fratelli Karamazov». Nel romanzo «I Demoni» («Бесы») in cui Dostojevskij documentalmente in modo preciso descrisse la natura e i meccanismi della rivoluzione russa e in cui del tutto si rivelò il dono profetico dello scrittore.
Qui vorrei fermarmi sul titolo di questo romanzo e sulla sua traduzione nelle lingue straniere. Il fatto è che la parola russa «БЕС» = «БЕСЫ» («bes» in plurale «bèsy») non è affatto il demone. C’è la parola «ДЕМОНЫ» («I Demoni»), la quale corrisponde alla parola italiana «I Demoni». Ricordiamoci almeno il famoso poema in versi di Mikhail Lermontov «ДЕМОН» («IL DEMONE») dove il protagonista è l’angelo caduto, il demone, maestoso e grandioso e nello stesso tempo spaventoso.
Ma la parola «БЕСЫ» con cui Dostojevskij chiamò il suo romanzo non è la stessa cosa che «I Demoni».
«Bes» o in plurale «bèsy» sono i minuti spiriti maligni e così in Russia chiamavano delle personalità insignificanti, della nullità, degli uomini infami, perfidi e abominevoli. E così Dostojevskij chiamò quegli uomini «bèsy» i quali portarono la Russia alla catastrofe dell’anno 1917. Per quegli uomini il titolo «I Demoni» è troppo alto, non sono i demoni, sono i besy.
Sono quei besy che generarono e allevarono successivamente nel XX secolo tali i mostri e i tiranni come Lenin, Hitler, Stalin, Mussolini …
Di questo pericolo lui lanciava l'allarme e profetizzava nel suo romanzo «БЕСЫ» Fiodor Dostojevskij.
Per questa traduzione sbagliata avvengono all’estero dei malintesi e delle incomprensioni di questo romanzo.
Con le sue opere Dostojevskij anticipò gli esistenzialisti europei come Sigmund Freud o Daniil Kharms.
Dostojevskij, essendo sposato due volte acquistò la semplice felicità umana solo nel secondo matrimonio. Morì tranquillamente, il 9 febbraio 1881, elevando la letteratura russa e mondiale ad un’altezza mai vista e inaudita della penetrazione filosofica nei segreti dell’essere e della conoscenza umana.
Le sue ultime parole furono «Tutto solo comincia …» («Всё только начинается…»).
ZAREVICH
Ultima modifica di Zarevich il 07 Set 2016 13:43, modificato 3 volte in totale
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FIODOR MIKHAJLOVICH DOSTOJEVSKIJ |
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____________ Zarevich
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Ringraziano per l'utile discussione di Zarevich : |
xenophonta (01 Aprile), |
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Myshkin
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Questi sono i tuoi post che amo di più, caro Zarevich. Aggiungiamo che Dostojevskij è il mio autore preferito, e si può capire quanto apprezzi queste reminiscenze.
Ancor più in quanto mi trovo proprio nel bel mezzo della lettura de “I demoni”, uno degli ultimi capolavori di Dostojevskij, probabilmente il più grande di tutti.
Forse la sua prosa non era raffinata come quella di Turgenev, che personalmente adoro, quella prosa che Tolstoj soleva dire che suonava come musica, “come la profonda musica di Beethoven”, benché Dostojevskij stesso invece non stimasse affatto Turgenev. Ma anche se la sua prosa non era “musicale” la sua profondità, la sua capacità di scandagliare ed esplorare l’animo umano in tutti i suoi torbidi recessi e portare alla luce il vizio e il male è il dono che lo rese unico tra gli scrittori, secondo soltanto alla grandezza di Shakespeare.
Si può dire che F.M. Dostojevskij sia per me una sorta di idolo, un’icona, lo scrittore che mi ha lasciato di più tra tutte le mie letture, e che mi ha irreversibilmente avvicinato alla Russia, il suo popolo e la sua cultura.
Grazie per questo tuo personale tributo ad uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi.
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Argonauta
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
A distanza di anni vorrei riprendere la lettura di Dostojevkij. Quale libro mi consigliate? Qual è il vostro preferito?
____________ Miayyyy! Myrrr....rrr....
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Myshkin
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Io sto leggendo ora “I demoni”, e mi sta piacendo molto, ma è ancora presto per darne una giudizio definitivo comparato alle altre opere di Dostoevskij. Ti posso dire che tra quelli che ho letto, i romanzi che ho amato di più sono stati “I fratelli Karamazov” e “L’idiota”. Del resto, nessuna opera di Dostoevskij può deludere, anche se scegli a caso.
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Zarevich
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Si dovrebbe cominciare da «Delitto e Castigo». Solo la figura di Rodion Raskòlnikov è la chiave per scoprire le altre opere di Dostojevskij.
Ultima modifica di Zarevich il 12 Gen 2018 15:52, modificato 1 volta in totale
____________ Zarevich
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Myshkin
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Credo che tu abbia ragione, dovendo seguire un percorso probabilmente “Delitto e castigo” è il giusto inizio.
Raskolnikov è effettivamente un personaggio chiave per la comprensione della concezione di Dostojevskij.
Lì c’è anche il personaggio femminile di Dostojevskij che amo di più: Sonja Marmeladova, Sonechka!
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Zarevich
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Hai piena ragione! I personaggi femminili, Katerina Ivànovna e Sònechka Marmelàdova fanno venire i brividi. Poi saranno Nastàsja Filìppovna dall’«Idiota» e Grùscenka dai «Fratelli Karamazov» che stringeranno il cuore.
Ultima modifica di Zarevich il 12 Gen 2018 15:52, modificato 2 volte in totale
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Argonauta
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Lessi anni fa "Delitto e castigo" e "l'Idiota".
Adesso non so se rileggermi uno di questi due (a distanza la lettura può cambiare notevolmente, altre volte rimane la stessa ma si colgono sfumature diverse) oppure iniziare "i Demoni".
____________ Miayyyy! Myrrr....rrr....
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Ospite
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Dostoevskij è l'autore che amo di più in assoluto...é lui che mi ha aperto la porta oltre la quale si snodava la strada tortuosa della letteratura russa...mentre leggevo avida le pagine di "Delitto e castigo", capii che i miei studi successivi sarebbero stati una scelta d'amore...
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Myshkin
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Ciao Nochnaja babochka, e benvenuta in forum!
Posso dirti che su questo abbiamo molto in comune, visto che anche il mio viaggio nella cultura russa è partito da Dostoevskij, tanti anni fa; anche se per me la scintilla è stata "I fratelli Karamazov".
Tu parli di "studi", vuoi dire che poi è diventato per te un vero e proprio studio? Raccontaci qualcosa di più!
E ancora una domanda, se mi permetti, o piuttosto una curiosità: perché hai scelto questo nick, "Nochnaja babochka"?
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Ospite
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Ciao Myshkin! grazie per il benvenuto!
Per quanto riguarda lo studio, diciamo che da un'autonoma lettura di "Poetica e stilistica" di Bachtin e un saggio sulla "Fenomenologia della colpa in Freud Heidegger e Dostoevskij" ho deciso che avrei voluto approfondire un po' tutti gli aspetti dellla cultura russa...motivo per cui mi sono iscritta alla Facoltà di Lettere dell'università "L'Orientale" di Napoli, al corso di laurea in Lingue e culture comparate...e naturalmente tra le lingue scelte c'è il russo! a parte poi tutti gli esami inerenti alla letteratura (mio principale interesse), l'arte, la storia e la filosofia...è stata una scelta d'amore che rifarei altre mille volte!
Il nome invece....nasce dall'amore per un altro scrittore, Nabokov...un po' di tempo fa, ho scoperto, grazie ad un articolo di Micromega, che oltre ad essere un grande scrittore, l'autore era anche un tassonomo di lepidotteri...soprprendente!un connubio perfetto di rigore scientifico ed estro letterario....un po' quello che sono io (in piccolo, non osando fare paragoni fuori luogo :D)....a parte la capacità di questo più o meno piccolo lepidottero che "sorvola le trincee" di essere al di sopra di tutte le cose del mondo, in esso io ritrovo qualcosa di magico...un piacere che chiede, contemporaneamente, un'osservazione scrupolosa e una descrizione il più possibile al di là dei confini dell'oggettività...
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Myshkin
Registrato: Settembre 2006
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Quello che scrivi è interessante, si capisce che la tua è una passione autentica e genuina.
Sono certo che ti troverai bene qui con noi, e spero che ci farai compagnia spesso.
Per quanto riguarda il tuo nick, credo che sia giusto informarti che esso porta con sé un secondo significato, conosciuto ad ogni russo. Infatti si può dire che esso è l'equivalente russo della parola "lucciola", il romantico insetto che illumina l'oscurità notturna con la sua luminescenza, ma che da noi ha anche un altro significato, che sono sicuro che conosci molto bene, visto che vivi in Campania.
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Ospite
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E si.......
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Ospite
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
A proposito....poichè il tema della colpa nella letteratura russa mi interessa particolarmente, volevo qualche consiglio riguardo ai possibili testi, di autori fra Settecento e Ottocento, in cui poterlo analizzare...per il momento ho pensato a:
Delitto e Castigo, Dostoevskij
Resurrezione, Tolstoj
Il demone, Lermontov
Ivanov, Cechov
L'isola di Bornholm, Karamzin
Ovviamente ci sarebbero da includere I fratelli Karamazov, Anna Karenina ecc...solo che i testi dovrebbero essere di autori diversi....diciamo che mi ci vorrebbe qualcosa di Pushkin e Gogol'....non so....
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Zarevich
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«LE MIE REMINISCENZE DI DOSTOJEVSKIJ»
Benvenuta in forum!
Ultima modifica di Zarevich il 12 Gen 2018 15:54, modificato 1 volta in totale
____________ Zarevich
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