Dal sito
www.delteatro.it
Con Leyla Gencer, ultima regina dell'opera, si chiude definitivamente un'epoca. Con tale epitaffio, la Scala ha salutato la celebre soprano scomparsa all'età di 80 anni nella sua casa di Milano, la notte del 9 maggio. I funerali sono stati celebrati questa mattina nella chiesa di San Babila, non distante dal teatro che l'aveva vista protagonista in 19 ruoli e, dopo l'abbandono delle scene, a capo dell'Accademia di canto.
Leyla Gencer era nata a Costantinopoli nel 1928. Terminati gli studi al conservatorio della città turca, si perfeziona con il soprano Giannina Arangi-Lombardi e più tardi con Apollo Granforte. Debutta nel 1950 all'opera di Ankara nel ruolo di Santuzza in Cavalleria rusticana. L'esordio in Italia risale al '53, quando interpreta il medesimo personaggio al San Carlo di Napoli. Il 26 gennaio 1957 è alla Scala nel ruolo di madame Lidoine nei Dialoghi delle carmelitane di Poulenc, opera presentata in anteprima mondiale. Dotata di un timbro adamantino e di una presenza scenica notevole - al punto che in molti la paragonarono alla Callas - la Gencer fu presto "adottata" dall'esigente pubblico milanese, interpretando nel corso di quindici stagioni, fino al 1983, diciannove ruoli, fra i quali Leonora ne La forza del Destino nel '57, Elisabetta di Valois nel Don Carlo a più riprese fra il '61 e il '70, e poi Aida, Lady Macbeth, Norma. Fu anche la Donna di Canterbury nell'Assassinio nella cattedrale di Ildebrando Pizzetti, un'altra anteprima mondiale, andata in scena nel teatro del Piermarini nel 1958. Abbandonata l'opera nei primi anni Ottanta, fu indirizzata all'insegnamento da Riccardo Muti, divenendo in seguito direttrice dell'Accademia di canto scaligera e proseguendo l'attività concertistica fino ai primi anni Novanta.
Altrettanto intensa e baciata dal successo fu la carriera internazionale del soprano di origine turca, che debuttò a San Francisco nel 1956 nella Francesca da Rimini, mentre al Covent Garden di Londra giunse nel '62, interpretando ancora Elisabetta di Valois e Donna Anna nel Don Giovanni. Fra i compositori più amati e frequentati dalla Gencer figura Donizetti, di cui fu più volte interprete in Belisario, Roberto Devereux, Poliuto, Anna Bolena, Lucrezia Borgia, Maria Stuarda e Caterina Cornaro.
Fra i messaggi di cordoglio giunti in seguito alla sua scomparsa c'era anche quello di Pier Luigi Pizzi, direttore artistico dello Sferisterio Opera Festival di Macerata, che ha ricordato come il soprano avesse interpretato il ruolo eponimo nella Norma di Bellini al Teatro Lauro Rossi nel 1967, lo stesso in cui ripresero le attività all'aperto dello Sferisterio. Qui Gancer si esibì nell'estate del '72 nella Gioconda di Ponchielli, interpretando l'anno dopo Aida. Malgrado avesse eletto da tempo l'Italia e Milano come residenza, Leyla Gencer aveva mantenuto sempre forte il legame con la Turchia: nominata nel 1988 "artista di Stato", nel 2004 il suo Paese d'origine aveva coniato una moneta commemorativa recante la sua effigie.
(fonte:
http://www.delteatro.it/news/2008-05/addio-leyla-gencer.php)