«RUSLAN E LUDMILA» «РУСЛАН И ЛЮДМИЛА»
Libretto proprio e di V. F. Shirkòv,
dal poema omonimo di Aleksandr Pushkin
Opera fantastica in cinque atti
Prima: San Pietroburgo, Teatro Grande, 1842
PERSONAGGI:
Svetozàr (Светозар), grande principe di Kiev (Baritono)
Ludmìla (Людмила), sua figlia (Soprano)
Ruslàn (Руслан), paladino di Kiev, fidanzato di Ludmila (Baritono)
Ratmìr (Ратмир), paladino del Khazàr (Alto)
Farlàf (Фарлаф), paladino variego (Basso)
Gorislàva (Горислава), prigioniera di Ratmìr (Soprano)
Finn (Финн), mago benevolo (Tenore)
Naìna (Наина), maga malvagia (Soprano)
Bajàn (Баян), cantore (Tenore)
Figli di Svetozàr, combattenti, boiari, balie, paggi, guardie del corpo, cuochi, popolo, fanciulle del palazzo incantato, negri, nani, schiavi di Cernomòr, ninfe, ondine
ATTENZIONE!
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«RUSLAN E LUDMILA» «РУСЛАН И ЛЮДМИЛА»
STORIE DI GIORNI TRAPASSATI = ДЕЛА ДАВНО МИНУВШИХ ДНЕЙ
LEGGENDE DEI TEMPI ANTICHI = ПРЕДАНЬЯ СТАРИНЫ ГЛУБОКОЙ
ATTO PRIMO
Fa rumore il banchetto nuziale nel palazzo del grande duca di Kiev Svjatozàr (Святозар). Sviatozar sta maritando bene la figlia Ludmila (Людмила) con il prode paladino Ruslàn (Руслан). Gli ospiti allegramente glorificano i giovani sposi. Sono tristi solo i due respinti, i due rivali di Ruslan, il millantatore e vigliacco Farlàf (Фарлаф) e l’ardente e sognante Ratmìr (Ратмир). Ma ecco che torna il silenzio: tutti danno ascolto al cantore e suonatore di gùsli Bajàn (Баян). Nel suo canto, pieno del senso profondo e recondito delle parole, il saggio Bajan predice la sorte di Ruslan e Ludmila. Li aspetta la disgrazia e la sventura, ma la forza dell’amore fedele distrugge tutti gli ostacoli. Nell’altro suo canto Bajan si rivolge al futuro lontano. È triste per Ludmila separarsi dal padre, dalla città di Kiev. Lei scherzosamente consola i fidanzati sfortunati Farlaf e Ratmir e con parole cordiali si rivolge al suo eletto del cuore Ruslan. Il Granduca Svjatozar benedice gli sposi novelli. D’un tratto tuona, si offusca e tutto si immerge in uno strano aggranchimento incantato. Gradualmente le tenebre si dissipano, ma Ludmila non c’è. Lei è stata rapita dal potere malevolo e misterioso. Distrutto dal dolore Svjatozar promette di dare la mano di sua figlia e la metà del regno a colui che la riporterà. Tutti e tre i paladini, Ruslan, Farlaf e Ratmir, sono pronti ad andare alla ricerca della principessa.
ATTO SECONDO
Quadro primo
In ricerca di Ludmila Ruslan arriva alla caverna del saggio anacoreta Finn (Финн), il quale gli rivela il nome del suo offensore. Ludmila è stata rapita dallo stregone Cernomòr (Черномор). Ruslan è obbligato a sconfiggerlo. Finn racconta a Ruslan una triste storia. Ai bei tempi Finn pascolava numerosi capi di bestiame. Il giovane pastore si innamorò della bella Naìna (Наина). Ma la fiera vergine lo respinse. Con le imprese gloriose, con la gloria e con le ricchezze decise Finn di conquistare la fiducia e l’amore della bella Naina. Si recò con la sua squadra a combattere contro gli invasori. Tornando come un eroe, lui di nuovo fu respinto. Allora Finn si mise ad imparare l’arte dell’incantesimo per poter con la forza della malia costringere la vergine inavvicinabile a rispondere al suo amore. Ma il destino lo prese in giro anche questa volta. Quando, infine dopo molti anni affannosi, arrivò l'istante tanto desiderato, davanti a Finn comparve Naìna, una vecchietta cadente, canuta, con la schiena gobba e con la testa tremante. Finn fuggì da lei. Naina invece, essendo diventata una maga, ora costantemente si vendica con Finn per la sua fuga. Finn ammonisce il paladino Ruslan dal subire il fascino della maga Naina.
Quadro secondo
Il timoroso Farlaf è già quasi pronto a desistere dalla ricerca di Ludmila, ma ad un tratto lui incontra una vecchietta. È la malvagia maga Naina. Lei gli promette di aiutarlo a trovare la principessa Ludmila. Occorre solo che Farlaf ritorni a casa sua e attenda e le sue indicazioni. Facendosi più allegro Farlaf ritorna a casa sua in attesa della sua vittoria: «E’ vicina l’ora del mio trionfo. Il rivale odioso se ne va lontano da noi!» («Близок уж час торжества моего. Ненавистный соперник уйдет далеко от нас!»).
Quadro terzo
Più lontano a nord continua la strada Ruslan. Ecco davanti a lui un campo deserto con le tracce dei combattimenti. Tutto qui rammenta dell’impetuosità della vita e della vanità terrestre. Qua e là le corazze belliche, le ossa e i crani dei guerrieri caduti. Ruslan sta meditabondo: «O campo, campo, chi t’ha adorno e seminato d’ossa morte? » («О поле, поле, кто тебя усеял мертвыми костями?») chiede lui. Ma il paladino non può dimenticarsi delle battaglie prossime e sul campo cerca una buona spada e uno scudo al posto dei suoi rotti sull’ultimo campo di battaglia. Intanto la nebbia si è dissipata e davanti a Ruslan stupito sorge un’enorme testa viva: «Viva una testa egli ha davanti. Chiusi dal sonno gli occhi immani, ronfa e il piumato casco dondola, mentre le piume nell’altezza cupa si volgono come ombre». Avendo visto il paladino Ruslan, la Testa comincia a soffiare sollevando una grande tempesta. Ruslan coraggiosamente si lancia contro la Testa e la trafigge con la lancia. Sotto la Testa lui trova la grande spada d’un eroe. Ruslan è felice. La spada gli va bene. La grande Testa gli racconta la sua storia mirabile. Tempo fa c’erano due fratelli, il gigante e il nano Cernomor. Ai fratelli era stato predetto che sarebbero periti dalla stessa spada. Avendo ottenuto l’aiuto del fratello, il perfido nano Cernomor tagliò la testa a suo fratello gigante e con la forza del suo incantesimo costrinse la Testa di suo fratello a fare la guardia alla spada nel deserto lontano. Ora questa spada appartiene a Ruslan e lui deve vendicare l’odio e la malizia.
ATTO TERZO
La perfida Naìna, desiderando rovinare i prodi, ha deciso di attirarli nel suo castello incantato. Le belle pulzelle chiamano un viandante a riposarsi nelle stanze del castello piene di sfarzo e voluttà. In cerca del suo amato Ratmìr al castello di Naina arriva Gorislàva (Горислава) abbandonata da lui. Ecco che arriva Ratmir stesso, ma sono vane le chiamate e le suppliche di Gorislàva. Ratmir è affascinato dalle magiche pulzelle perfide. Naina attira al castello anche Ruslan. Folgorato dalle visioni e dalle malie di Naina, il coraggioso paladino è già pronto a dimenticare Ludmila, ma ad un tratto gli appare il buon Finn. Ad un cenno della mano il castello della menzogna sparisce. Finn annunzia ai paladini le loro sorti: «Non incantarti, Ratmir, della falsa speranza, la felicità troverai solo in Gorislava! Sarà Ludmila l’amica di Ruslan! Non si può sfuggire al destino!» («Лживой надеждой, Ратмир, не пленяйся, счастье в одной Гориславе найдешь! Будет Людмила подругой Руслана! Так решено неизменной судьбой!»).
ATTO QUARTO
Negli incantesimi dei giardini del mago Cernomòr languisce Ludmila. Niente può allontanare i suoi pensieri e la sua nostalgia del suo amato Ruslan. La dignitosa principessa è pronta piuttosto a morire che a sottomettersi agli incantesimi del nano malvagio. Intanto Cernomòr con il suo seguito numeroso viene a trovare la prigioniera. Per scacciare la sua noia, Cernomòr ordina di cominciare le danze. Ad un tratto suona il corno. È Ruslan che sfida a duello il nano malvagio. Cernomòr far cadere nel sogno incantato Ludmila ed esce con il suo seguito incontro a Ruslan. Con la vittoria riportata arriva Ruslan. Il suo casco è avvolto con la lunghissima barba di Cernomòr. Con Ruslan arrivano Ratmir e Gorislava. Ruslan si precipita dalla sua amata Ludmila, ma la principessa è sotto il potere dell’incantesimo. Ruslan è in disperazione. Più presto possibile nella Patria. I maghi aiuteranno a rompere l'incanto ed a ridare vita a Ludmila.
ATTO QUINTO
Quadro primo
Notte di luna. Nella vallata, sul cammino per Kiev, si fermano per il pernottamento Ruslan con Ludmila addormentata, Ratmir con Gorislava e gli ex schiavi di Cernomor. Ratmir fa la guardia. All'improvviso gli ex schiavi di Cernomor recano una notizia allarmante. Ludmila è stata rapita di nuovo. Ruslan si lancia in cerca di Ludmila. All’afflitto Ratmir appare Finn che gli dà l’anello magico con cui si può svegliare Ludmila. Ratmir e Gorislava si recano soli a Kiev.
Quadro secondo
Al palazzo principesco dorme nel sonno incantato Ludmila, portata a Kiev dal furbo Farlaf. Avendo rapito Ludmila con l’aiuto di Naina, Farlaf non è capace di svegliarla. Vani i tentativi di svegliarla anche del padre Svjatozar. Ludmila non si sveglia. Ma ecco si sentono i calpestii dei cavalli. Vengono Ruslan, Ratmir e Gorislava. Nella mano di Ruslan c’è l’anello magico che gli ha dato Ratmir. Ruslan mette l’anello a Ludmila e lei si sveglia. Verranno ora tempi felici. Tutto è pieno di tripudio e di allegria. Il popolo glorifica gli Dei, la Patria e Ruslan con Ludmila.
Ultima modifica di Zarevich il 09 Lug 2018 16:10, modificato 6 volte in totale
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Zarevich