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«È VERAMENTE RUSSA?»
Autore Messaggio
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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Chiedo a voi esperti: ma da qualche parte in rete si riesce a trovare una lista completa di tutte le fiabe che fanno parte delle raccolte di Afanasiev? So che sono qualche centinaio, ma sarebbe utile saperlo, solo che non riesco a trovare sempre fonti attendibili..  Neutral
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Ho tradotto per il mio sito una variante, a quanto pare, slava, della fanciulla di neve Snegurochka o Snegurka (ehm.. voi esperti di russo lo saprete senz'altro meglio di me il nome giusto  :oops:), ovviamente, purtroppo, non direttamente dal russo, ma dall'inglese. Questa fiaba, come spiegato dalla Wikipedia americana, è stata raccolta nel 1897 dal folklorista Andrew Lang nel suo «Pink Fairy Book».

Per la lista completa sulle raccolte di Lang, vedasi la pagina Wiki intitolata Andrew Lang's Fairy Books, una raccolta mastodontica e incredibile di fiabe popolari da tutto il mondo. Peccato davvero che nessun editore italiano si sia mai interessato di pubblicarla anche da noi..  Shocked

La fiaba, dunque, si chiama «Fiocco di Neve» (inglese: Snowflake),
e narra, in breve, di una fanciulla fatta di neve da una coppia di anziani senza figli, che poi si trasforma per magia in una ragazzina vera.. non vado oltre per non svelare la trama, per chi non la conoscesse  Wink

Per chi volesse visionare l'originale di Lang, vedasi questa pagina.

Di seguito, il testo da me tradotto:

C'era una volta un contadino di nome Ivan, e sua moglie, Maria. Essi sarebbero stati veramente felici se non fosse stato per un fatto: non avevano figlioli con cui giocare, e siccome erano ormai in età avanzata, non restava loro che guardare con ammirazione ai figli dei loro vicini, anche se non ciò non era certamente come averne dei propri.

Venne un inverno tanto duro che nessuno avrebbe mai dimenticato: la neve era così profonda che arrivava alle ginocchia di qualunque uomo, perfino del più alto. Quando finalmente ebbe smesso di nevicare, e il sole tornò a splendere, i bambini tornarono gioiosi a giocare per la strada, mentre Ivan e sua moglie stavano seduti alla finestra a rimirarli. I bambini costruirono prima una specie di piedistallo e lo impressero bene a terra con i piedi, dopodiché costruirono una donna di neve. Ivan e Maria osservavano e pensavano a molte cose. Improvvisamente, il volto di Ivan si illuminò, e, voltandosi verso sua moglie, disse: "Moglie, perché non la facciamo anche noi una donna di neve?" "Perché no?" rispose Maria, che in quel momento era molto di buon umore: "potrebbe essere divertente, anche se in realtà è una cosa del tutto inutile. Facciamo un bambino di neve, invece, e fingiamo che sia vero." "Si, facciamo così", disse Ivan. Prese il cappello e andarono tutti e due in giardino.

Così, si misero tutti e due alacremente al lavoro, per creare una bella bambola di neve; diedero forma al corpo, e poi vi lavorarono mani e piedi. In cima, vi misero una palla di neve, che sarebbe diventata la testa. "Che diamine state facendo?" chiese un passante. "Non indovini?" rispose Ivan. "Stiamo facendo una bambina di neve", rispose Maria. Avevano terminato già il naso e il mento. Avevano lasciato due fori per gli occhi, poi Ivan diede forma con molta cura alla bocca. Aveva fatto così presto, che avvertì un respiro caldo all'altezza del mento. Proseguì a formarla, e con sorpresa vide che gli occhi della bambina di neve fissavano i suoi, e le sue labbra, che erano rosse come lamponi, gli sorridevano! "Cosa succede?" gridò Ivan, "sto diventando matto, o questa cosa è stregata?" Alché la bambina di neve mosse il capo come se fosse una bambina vera. Mosse gambe e piedi nella neve come facevano tutti gli altri bambini. "Oh, Ivan, Ivan!" esclamò Maria, tremante di gioia, "il Cielo ci ha mandato una figlia finalmente!" E così dicendo si buttò verso Fiocco di Neve (questo era il nome della fanciulla di neve), e la ricoprì di baci. Così facendo, la neve si sciolse da Fiocco di Neve come un guscio d'uovo si squaglia, e davanti a loro ci fu improvvisamente una vera bimba in carne ed ossa, tra le braccia di Maria. "Oh, mia piccola cara Fiocco di Neve!" esultò Maria, e la portarono dentro con loro.

Passò del tempo, e Fiocco di Neve crebbe velocemente; cambiava di giorno in giorno, e si faceva sempre più bella. La vecchia coppia riuscivano a malapena a contenere la loro gioia, e non riuscivano a pensare ad altro. La loro casetta era sempre piena di ragazzi, poiché Fiocco di Neve piaceva a tutti, e non c'era niente al mondo che essi non avrebbero fatto per farle piacere. Era la loro bambola, ed erano sempre presi a creare nuovi abiti per lei; le insegnavano sempre nuove canzoni e giocavano con lei, ed ella era così intelligente! Notava tutto, e riusciva ad imparare una lezione in un momento. Sembrava anche più grande di quanto fosse in realtà, e, cosa più importante, era buona e ubbidiente. E così bella, anche! Aveva la pelle bianca come la neve, gli occhi blu come i non-ti-scordar-di-me, e lunghi e fluenti capelli d'oro. Soltanto le guance non avevano colore, ma erano chiare come la sua fronte.

Passò l'inverno, finché finalmente la primavera giunse a illuminare e scaldare con i raggi del sole la terra. L'erba dei prati si fece verde, e si ricominciò a sentire i passerotti cinguettare. Le ragazze del villaggio si incontravano e ballavano in cerchio, cantando, "Bella primavera, come sei venuta qui? Come sei venuta qui? Ti ha condotta qui una freccia? O è stato un aratro?" Solo Fiocco di Neve stava seduta tranquilla alla finestra della casetta. "Che cosa succede, bimba mia?" chiese Maria. "Perché sei così triste? Sei malata? Ti hanno forse trattata male?" "No," rispose Fiocco di Neve, "non è niene, mamma, nessuno mi ha fatto del male, sto bene."

La primavera aveva cacciato via l'ultima neve dai tetti, i campi erano ormai pieni di fiori, gli usignoli cantavano sugli alberi, e tutto intorno era gaio e solare. Ma più allegri diventavano gli uccelli, e più triste si faceva Fiocco di Neve. Si tenne al riparo dai compagni di gioco, e si raggomitolava quando le ombre si facevano più scure, come un lillà fa con le sue foglie. Il suo unico piacere era accoccolarsi all'ombra dei verdi salici vicino ai vivaci torrenti. Solo all'alba e al tramonto sembrava felice. Quando accadeva qualche temporale, e la terra si faceva bianca per la grandine, allora, si, che tornava ad essere la gioiosa Fiocco di Neve di sempre; ma come le nuvole passavano, e la grandine si scioglieva in acqua nel terreno, ella scoppiava a piangere a dirotto.

Passò anche la primavera, e si arrivò alla notte di San Giovanni, detta anche la Notte di Mezza Estate. Quella era la festa più importante dell'anno, quando le giovinette escono la sera e si incontrano nel bosco per ballare e cantare. Andarono a bussare alla porta di casa, e chiesero a Maria il permesso di portare anche Fiocco di Neve con loro. Ma Maria era preoccupata; non sapeva dire il perché, ma sentiva che era meglio non lasciarla andare; Fiocco di Neve non desiderava di andarci, ma Maria non si era preparata una scusa per rifiutare, così, baciò la bambina e disse: "Vai, Fiocco di Neve, e divertiti con i tuoi amici; e voi, ragazze, state attente a lei. Sapete che è la luce dei miei occhi." "Oh, non si preoccupi, ci prenderemo noi cura di Fiocco di Neve" risposero le ragazze allegramente, e poi corsero tutte insieme verso il bosco. Indossarono ghirlande, raccolsero fiori e ne fecero dei mazzolini, e cantarono canzoni, alcune malinconiche, altre allegre. Così fece anche Fiocco di Neve. Al tramonto accesero il fuoco, e si misero tutte in fila, con Fiocco di Neve in fondo a tutte. "Ora guarda noi, " dissero, "e salta come facciamo noi." E tutte a cantare e saltellare intorno al fuoco.

Improvvisamente, vicino a loro, si udì un lamento, poi un gemito sempre più forte. "Che cos'è stato?" si chiesero, guardandosi fra di loro, ma nulla. Si guardarono ancora, ma dov'era finita Fiocco di Neve? Pensarono che forse si era nascosta per gioco, e la cercarono dappertutto. La chiamarono ovunque a gran voce: "Fiocco di Neve! Fiocco di Neve!" Ma nessuna risposta. "Dove può essere? Sarà andata a casa?" Tornarono al villaggio, ma di Fiocco di Neve non c'era traccia.

Quattro giorni dopo la cercarono ovunque, da cima a fondo, guardando in ogni angolo di bosco, in ogni cespuglio, in ogni angolo, ma non c'era traccia di lei da nessuna parte. E quando, dopo molto tempo, ognuno al villaggio aveva perso ogni speranza di ritrovarla, Ivan e Maria presero a vagare per la foresta gridando: "Fiocco di Neve, mia colomba, ti prego, torna a casa!" E spesso credevano di avvertire la sua voce, ma non era mai la sua.

Che ne era stato di Fiocco di Neve? Era forse stata divorata da qualche bestia feroce, nella foresta? Era forse stata rapita e portata via in volo da qualche potente uccello? No, nessun animale l'aveva toccata, e nessun uccello l'aveva portata via. Con il primo alito di calore che le fiamme avevano emanato sul suo corpo la notte in cui ballò nel bosco con le amiche, Fiocco di Neve si era sciolta per sempre, evaporando in una picolissima e soffice foschia. Questo fu tutto quello che rimase di lei.

Please: siate clementi per la traduzione il più possibile fedele  Embarassed
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Sí, conosco questa variante. È slava, probabilmente russa. Il soggetto ci è rimasto ancora dai tempi pagani, nonostante i nomi dei genitori siano cristiani).
  




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Огненный ангел
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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Qualche anno fa avevo trovato in rete, non mi ricordo però dove, questa fiaba.. l'attribuivano come russa, ma si sa che non tutto quel che gira in internet è fonte affidabile..
Ve la incollo; magari qualcuno di voi può dirmi se è veramente russa o no  Wink
I cigni selvatici
Un vecchietto e una vecchietta avevano una figlia molto viziata e un bambino ancora piccolo.
"Figlia mia,"disse la madre "io vado con tuo padre al mercato a prenderti il pane bianco e un fazzolettino nuovo. Tu bada al fratellino e non lasciarlo solo."
I genitori si avviarono e la fanciulla ben presto si dimenticò di curare il fratellino. Dopo un po' di corse, salti e capriole, la ragazzina tornò al prato dove aveva lasciato il fratellino, ma questi non c'era più. L'avevano portato via i cigni. La fanciulla corse qua e là chiamando il fratellino e, quando vide in lontananza i cigni battere le ali, capì che il fratellino era stato rapito. Allora si gettò a rincorrerli. Corri, corri incontrò il forno: " Forno! Forno! dimmi, dove sono volati i cigni?"
"Assaggia i miei dolcetti di segala e te lo dirò." rispose il forno.
"No, non li voglio. Dal mio babbo non mangiamo neppure quelli di farina bianca."
Il forno non rispose e la ragazza riprese a correre fino a quando non incontrò il melo: "Melo! Melo! dimmi dove sono volati i cigni!"
"Assaggia una delle mie mele selvatiche e te lo dirò!" rispose l'albero
"No,non le voglio. Dal mio babbo non mangiamo neppure le mele del frutteto."
Il melo non parlò e a ragazza riprese a correre fino a quando non incontrò il fiume: "Fiumicello, dimmi dove sono volati i cigni?"
Il fiume rispose: "Assaggia la mia acqua e te lo dirò."
"No,non ne voglio! Dal mio babbo non beviamo neppure l'acqua piovana."
Il fiume non parlò e la ragazza riprese a correre fino a quando non incontrò un riccio. Avrebbe voluto spostarlo con un calcio, ma aveva paura di pungersi, così gli chiese:
"Gentile signor riccio, avete visto dove sono volati i cigni con il mio fratellino?!"
"Da quelle parte," rispose il riccio "si sono posati la dove c'è quell'isba."
La ragazza riprese a correre, ed entrò nella casetta. Dentro se ne stava seduta su un panchetto una baba-jaga con la faccia piena di rughe. Vicino a lei c'era il fratellino che giocava con delle mele d'oro. La ragazza lo vide, si avvicinò di soppiatto, lo prese in braccio, e via, di nuovo a correre. La baba-jaga non fece a tempo a reagire, ma i perfidi cigni le volarono dietro per raggiungerla. Dove nascondersi?
Vide il fiume: "Nascondini ,madre fiume!"
"Bevi la mia acqua" dovette berla e il fiume la nascose sotto le sue sponde. Quando la ragazza si accorse che i cigni si erano allontanati, ringraziò il fiume e riprese a correre con il fratellino sotto il braccio. I cigni la videro, si voltarono e le volarono incontro. Che fare? C'era il melo:
"Melo, padre melo, nascondimi!"
"Mangia il mio frutto."
Mangiò la mela e l'albero l'accolse tra i suoi rami e la ricoprì con le sue foglie. I cigni passarono oltre. La ragazza uscì di nuovo con il fratellino in braccio e riprese a correre, ma i cigni la videro e le si avvicinarono. Dove andare? Per la strada c'era il forno.
"Signor forno, nascondimi!"
"Mangia il mio dolcetto!"
Svelta, svelta, la ragazza mangiò il dolcetto di segale e si nascose nel forno.
I cigni volarono e volarono, ma quando videro che stava arrivando il padre con il fucile, si allontanarono senza aver potuto far nulla.
La ragazza corse a casa e riuscì a tornare un momento prima che arrivassero il babbo e la mamma.


Ve ne sarei molto grata, grazie.
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Io ho una raccolta di fiabe di Afanasev della Newton, dal titolo "Fiabe popolari russe". Sono circa 170, ma è una selezione. A quanto ne so io, ma potrei anche sbagliarmi, dovrebbero essere quasi cinquecento.
Non ho mai visto una lista completa, ma credo che in Russia si possano trovare tutte, raccolte in diversi volumi.
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
è questo? http://www.libreriauniversitaria.it...o/9788879834919
Ho cercato sul loro sito ma non è segnato..
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Гуси-лебеди

Жили старичок со старушкою; у них была дочка да сынок маленький. «Дочка, дочка! — говорила мать.— Мы пойдем на работу, принесем тебе булочку, сошьем платьице, купим платочек; будь умна, береги братца, не ходи со двора». Старшие ушли, а дочка забыла, что ей приказывали; посадила братца на травке под окошком, а сама побежала на улицу, заигралась, загулялась. Налетели гуси-лебеди, подхватили мальчика, унесли на крылышках.
Пришла девочка, глядь — братца нету! Ахнула, кинулась туда-сюда — нету! Кликала, заливалась слезами, причитывала, что худо будет от отца и матери,— братец не откликнулся! Выбежала в чистое поле; метнулись вдалеке гуси-лебеди и пропали за темным лесом. Гуси-лебеди давно себе дурную славу нажили, много шкодили и маленьких детей крадывали; девочка угадала, что они унесли ее братца, бросилась их догонять. Бежала, бежала, стоит печка. «Печка, печка, скажи, куда гуси полетели?» — «Съешь моего ржаного пирожка, скажу».— «О, у моего батюшки пшеничные не едятся!» Печь не сказала. Побежала дальше, стоит яблонь. «Яблонь, яблонь, скажи, куда гуси полетели?» — «Съешь моего лесного яблока, скажу».— «О, у моего батюшки и садовые не едятся!» Побежала дальше, стоит молочная речка, кисельные берега. «Молочная речка, кисельные берега, куда гуси полетели?» — «Съешь моего простого киселика с молоком, скажу».— «О, у моего батюшки и сливочки не едятся!»
И долго бы ей бегать по полям да бродить по лесу, да, к счастью, попался еж; хотела она его толкнуть, побоялась наколоться и спрашивает: «Ежик, ежик, не видал ли, куда гуси полетели?» — «Вон туда-то!» — указал. Побежала — стоит избушка на курьих ножках, стоит-поворачивается. В избушке сидит Баба-яга, морда жилиная, нога глиняная; сидит и братец на лавочке, играет золотыми яблочками. Увидела его сестра, подкралась, схватила и унесла; а гуси за нею в погоню летят; нагонят злодеи, куда деваться? Бежит молочная речка, кисельные берега. «Речка-матушка, спрячь меня!» — «Съешь моего киселика!» Нечего делать, съела. Речка ее посадила под бережок, гуси пролетели. Вышла она, сказала: «Спасибо!» — и опять бежит с братцем; а гуси воротились,
летят навстречу. Что делать? Беда! Стоит яблонь. «Яблонь, яблонь-матушка, спрячь меня!» — «Съешь мое лесное яблочко!» Поскорей съела. Яблонь ее заслонила веточками, прикрыла листиками; гуси пролетели. Вышла и опять бежит с братцем, а гуси увидели — да за ней; совсем налетают, уж крыльями бьют, того и гляди — из рук вырвут! К счастью, на дороге печка. «Сударыня печка, спрячь меня!» — «Съешь моего ржаного пирожка!» Девушка поскорей пирожок в рот, а сама в печь, села в устьецо. Гуси полетали-полетали, покричали-покричали и ни с чем улетели. А она прибежала домой, да хорошо еще, что успела прибежать, а тут и отец и мать пришли.


"Русские народные сказки", Москва, "Художественная литература", 1965 г.
  




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Огненный ангел
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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Sì, è proprio quello. La copertina te la mostro io.  Wink
  

fiabe_afanasev.jpg
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fiabe_afanasev.jpg






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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
io ne ho uno della Bur che ne contiene 103.. per quanto poche in più possano essercene lì, varrebbe la pena di comprarlo.. a trovarlo.. chi lo sa se su altri siti o in qualche mercatino..
  



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L'¡mmagine della copertina è bellissima...
  




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Огненный ангел
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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
ehm.. per me il russo è arabo..  Embarassed  
sarebbe la fiaba in questione? è fedele la traduzione che ho io?
un'altra domanda, gentilmente. E' di Afanasev?
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
L'¡mmagine della copertina è bellissima...


si, molto  Smile

cmq mi sono documentata su Wikipedia, pare che siano oltre 600 le fiabe raccolte da Afanasev.. una miniera, insomma! Ma a quanto mi dite non esiste in italia una raccolta veramente completa..  Crying or Very Sad
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Non, la traduzione è abbastanza libera, e per questo non ritrovo nella traduzione italiana il sapore della lingua fiabesca russa, che è del tutto speciale, con molte rime nei nomignoli o nei proverbi. Ti dico però che le fiabe russe sono estremamente difficili da tradurre.
Per quanto alla seconda domanda: il libro dal quale è stata trascritta la fiaba è intitolato "Fiabe popolari russe", apparso presso la casa editrice "Художественная литература" "("Chudožestvennaja literatura", "Lettere") di Mosca nel 1965. Altro non saprei dirti.
  




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Огненный ангел
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ti ringrazio  Thumbup
sapresti dirmi dove trovare una traduzione più fedele?
  



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Messaggio «È VERAMENTE RUSSA?» 
 
Adesso, subito - no, non posso aiutari. per le traduzioni penso che dovresti rivolgerti a Zarevich, che colleziona traduzioni dal russo all'italiano. Fors'anche il principe Myshkin saprà aiutarti. Io invece sono di quelli che preferiscono quasi sempre la lingua originale.
Comunque cercherò. Chi cerca, trova. Wink
  




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Огненный ангел
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