«REMEMBER ME, BUT AH! FORGET MY FATE»
«RICORDATI DI ME, MA AH! DIMENTICA IL MIO DESTINO»

https://www.youtube.com/watch?v=jOIAi2XwuWo

When I am laid, am laid in earth,
May my wrongs create
No trouble, no trouble in thy breast;

When I am laid, am laid in earth,
May my wrongs create
No trouble, n trouble in thy breast;

Remember me, remember me
But ah! forget my fate

Remember me,
But ah! forget my fate

Remember me, remember me
But ah! forget my fate

Remember me,
But ah! forget my fate
  




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Zarevich

Che dire.... Purcell
 è tra i compositori che preferisco ed ascolto sempre volentieri.
Una nazione che ha partorito geni assoluti come Purcell e tanti pezzi di merda violenti....
  

Ed in effetti "Purcell" è "purcel" .... porco: come chi governa adesso in Inghilterra. Il compositore, invece, aveva l'eleganza di un cigno e la leggerezza di una farfalla...
  

Non posso ascoltarlo o guardarlo senza piangere. Ricordiamo l'unica e grande Jessye Norman. Non ce ne sarà più così. Grazie a Dio ci sono ancora registrazioni di questa magnifica voce.
  




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Zarevich

«Thy hand, Belinda… When I Am Laid In Earth» = «La tua mano, Belinda… Quando sarò disteso sulla terra» - grido recitativo e morente di Didone dall'opera «Dido and Aeneas» del compositore Henry Purcell, considerata la prima vera grande opera composta da un inglese. Chi ha letto l'«Eneide» di Virgilio o la «Divina Commedia», «Inferno» di Dante ricorda il triste destino di Didone, regina di Cartagine, che si innamorò dell'eroe Enea, fuggito dalla caduta di Troia, che gli dei invitarono a fondare Roma. Enea, trascinato dagli ordini e dal destino, salpa. Didone, non potendo sopportare la separazione dall'amato, si sdraia sul fuoco e si uccide con la spada.
 
L'immagine per il post è «La morte di Didone» di Joseph Stallart.
Disperata per la partenza improvvisa di Enea, costretto dal Fato, Didone si trafisse con la spada donatale dal troiano, chiedendo al suo popolo di vendicarla e profetizzando i futuri scontri tra Cartagine e i discendenti di Enea, ovvero i Romani.
  




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Zarevich

bisogna però dare atto agli inglesi di valorizzare i loro compositori contemporanei,il repertorio russo/sovietico rimane in larga parte dimenticato
  

Volevo che ci godessimo la musica divina di Purcell e soprattutto il canto di Jessye Norman, e voi mi portate nella steppa dagli stupidi nani inglesi. Nel modo in cui cantava Jessye Norman, nessuno ha mai cantato così. È un peccato che ora non canterà mai più.
  




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Zarevich