«LA LETTERA DALL'ITALIA AGLI AMICI RUSSI»
«ПИСЬМО ИЗ ИТАЛИИ РУССКИМ ДРУЗЬЯМ»
Cari amici, la fine di ogni anno è un momento di riflessione, e desidero condividere queste riflessioni con ciascuno di voi. È stato un anno molto difficile. L’Europa sta attraversando una stagione oscura, razzista e antidemocratica, e il tema di tutto ciò è la russofobia. L’attuale classe dirigente dell’Occidente collettivo è forgiata dalle armi dell’ignoranza, dell’importanza personale, della mancanza di analisi e della devozione assoluta alle ideologie antiumane proclamate dall’élite militare e finanziaria anglo-americana. Oggi più che mai possiamo dire che la Russia nel mondo rappresenta l'ultima fortezza dell'umanesimo, dei valori umani fondamentali: civiltà, pace, diritto internazionale, diplomazia, famiglia, cultura, nazione. Tutto questo viene quotidianamente ridicolizzato, calpestato, violentato dalle classi dominanti che, con l'aiuto di una nuova peste bruna culturale, sono penetrate in tutte le sfere della vita europea. Il mondo è stanco di tutte le perversioni che avvengono contro la natura umana e soprattutto contro l'anima. I diritti sociali, economici e umani vengono distrutti quotidianamente per lasciare il posto a pseudo-diritti la cui unica funzione è ridurre le nazioni a milioni di individui, incapaci di auto-organizzarsi, senza diritto di voto. Nessuna rappresentanza. Solo. In questo scenario disarmante, ci sono tuttavia persone che riescono a mantenere saldamente la rotta. Dimostrare persistentemente la necessità di mantenere il dialogo, l’amicizia, la fratellanza con la Russia. Da parte mia, 20 anni fa ho deciso di lavorare in campo umanitario per far conoscere all'Italia uno degli aspetti della vita in Russia. Un lato che né allora né adesso veniva raccontato da “fonti autorevoli” della stampa italiana. La vita di famiglie in difficoltà, di bambini sfortunati, di comunità che vivono le tragedie del terrorismo e della guerra contro la Russia. Continuerò, anche nel 2024, a portare l'aiuto della Bella Italia a chi soffre, a chi non ce la fa, a chi ha subito la sfortuna di una grave malattia. Un ponte di amicizia e solidarietà che non si arrende di fronte all'ondata di violenza, menzogne e soprusi dell'Occidente collettivo. Il pensiero alle vittime dell'operazione militare speciale, a quei tanti che non torneranno a casa e che, come nel 1941-45, ci salveranno dal nuovo fascismo, così come il pensiero alle vittime ucraine del governo nazista in Kiev, lo strumento criminale dell’Occidente collettivo. Auguro a tutti voi pace, armonia familiare e successo professionale. Mi auguro che la pace arrivi con il prossimo anno. Auguro alla Russia il grande futuro che merita e che sta già albeggiando nel crepuscolo occidentale.
Auguri! Buon anno 2024! Buon Natale!
Il vostro Ennio Bordato
«Столица» «Stolitsa» Mosca dicembre 2023
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Zarevich