Ho ascoltato un disco interessante! Nella serie “Galleria della Musica Classica” ("Галерея классической музыки") è uscito un nuovo CD “Antica Musica Russa” ("Ранняя Русская Опера"). Noi tutti conosciamo le opere liriche di Glìnka, Mùssorgskij, Rìmskij-Kòrsakov o Borodìn, ma pochi conoscono i nomi dei compositori del Settecento come Evstighnej Fomìn (Евстигней Фомин) o Stepàn Davydov (Степан Давыдов).
Sul CD sono registrati brani dalle opere liriche:

1.Evstighnej Fomìn (1761-1800): Brani dall’Opera “I Postiglioni alla Stazione” 1786 ("Ямщики на подставе"), opera in un atto, libretto di N.Lvòv.
Solisti, Coro della Cappella Statale, Orchestra del Conservatorio di San Pietroburgo diretta da Vladislàv Cernuscènko (Владислав Чернушенко)

2.Stepàn Davydov (1777 - 1825): Brani dall’Opera “Lèsta, la Russàlka di Dnepr” 1803 ("Леста, днепровская русалка")
Sinfonia al Balletto “La Grazia incoronata” ("Увенчанная благость")
Solisti, Coro da Camera diretta da Nikìtin
Orchestra Sinfonica della Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Aleksandr Dmìtrijev (Александр Дмитриев).

A proposito, Aleksandr Pushkin nel suo romanzo “Evghenij Oneghin” fa menzione dell’Aria dall’opera di Stepàn Davydov “Lèsta, la Russàlka di Dnepr”.
Capitolo Secondo (XII)
Зовут соседа к самовару, = Lo invitano al samovar
А Дуня разливает чай, = e mormoravano a Dunja che versava il tè:
Ей шепчут: «Дуня, примечай!» = “Dunja, stagli attenta”
Потом приносят и гитару: = poi portavano anche la chitarra:
И запищит она (бог мой!). = e lei si metteva a miagolare (Dio mio!):
”Приди в чертог ко мне златой!..” = “Vieni da me nel mio palazzo d’oro! …”
  

L'aria del basso in "la Russàlka di Dnepr” somiglia al rondo di Farlaf dell'opera "Ruslan e Ludmila"
  

«JEVSTIGNEJ FOMIN: IL COMPOSITORE RUSSO»
«ЕВСТИГНЕЙ ФОМИН: РУССКИЙ КОМПОЗИТОР»

Boris Evsèev Борис Евсеев
«JEVSTIGNEJ» «ЕВСТИГНЕЙ»
Serie: «E’ giusto il tempo!» («Самое время!»)
Casa Editrice «Vremja» Mosca 2010 (Pagine 576)
Издательство «Время» Москва 2010

Il romanzo «Jevstignej» («Евстигней») è dedicato al compositore Jevstignej Fomìn il quale viene chiamato il «Mozart russo», il contemporaneo di Mozart, studiò come Mozart all’Accademia di Bologna dal padre Martini. Immeritatamente dimenticato, le sue opere sono degne di un esame approfondito.
Boris Evsèev (Борис Евсеев) è un noto prosatore russo. Ogni suo libro è un evento letterario, ogni sua pubblicazione attira una nomination del premio letterario prestigioso. Il suo ultimo libro «JEVSTIGNEJ» («ЕВСТИГНЕЙ») è una prima biografia voluminosa di uno dei fondatori della musica classica russa del Settecento, del grande riformatore del teatro musicale russo della seconda metà del XVIII secolo: JEVSTIGNEJ FOMIN (1761-1800) ЕВСТИГНЕЙ ФОМИН. Nacque a San Pietroburgo, a sedici anni fu portato all’Accademia delle Belle Arti. Insieme alle materie dell’obbligo Fomin ci studiò la musica, l’esecuzione del clavicembalo, il canto e la composizione. Al termine degli studi dell’Accademia nel 1782 il dotato adolescente fu inviato in Italia per il perfezionamento dell’istruzione musicale. In Italia Fomin prendette ripetizioni dal famoso compositore italiano di quei tempi Giovanni Battista Martini. I successi di Jevstignèj Fomìn erano brillanti. Fu accolto come socio effettivo dell’Accademia di Bologna. Tornando in Patria, Fomin compose le musiche per teatro. La sua prima opera-balletto era «Bojeslàevich il Cavaliere di Nòvgorod» («Новгородский Богатырь Боеслаевич»). Poi seguì una serie di opere e melodrammi, fra i quali si dovrebbero nominare i più famosi: «I Postiglioni alla Stazione» («Ямщики на подставе» 1787), «Orfeo» («Орфей» 1791), «Gli Americani» («Американцы»), «Il Pomo d’Oro» («Золотое яблоко»), «Il mugnaio che era un mago, un imbroglione ed un ruffiano» («Мельник - колдун, обманщик и сват») ed altri. Restarono poche notizie della vita di Fomin. È noto che nel 1796 ricevette il posto di insegnante che dava ripetizioni ai teatri lirici di Mosca. Jevstegnei Fomin morì a San Pietroburgo nel 1800. La sua migliore opera teatrale in un atto «I Postiglioni alla Stazione» («Ямщики на подставе») fu scritta da Fomìn nel 1787. È una scena teatrale caratteristica dalla vita dei postiglioni in cui ci sono molte canzoni assolo e corali. Fomin usa il folclore popolare russo. Le canzoni cantilenanti e allegre. Nel suo libro Boris Evsèev riporta i documenti d'archivio rari, mostra il cuore della questione degli avvenimenti storici. Sono presentati moltissimi personaggi storici come la Zarina Caterina II e lo Zar Pavel I, Ivan Bezkoj e Nikolaj Sheremetjev, il padre Martini e l’abate Mattei, Piotr Skòkov e Leopold Mozart, Gavrila Derzhàvin e Jakov Knjazhnìn ed ecc. Questo libro è degno di essere letto da tutti quelli che si interessano della musica classica russa.


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La Casa Discografica russa «Caro Mitis» CM 0012008
Jevstignej Fomin (1761–1800) Евстигней Фомин
«Orfeo e Euridice» (Орфей и Эвридика)

ORFEO ED EURIDICE
PRATUM INTEGRUM ORCHESTRA
THE HORN ORCHESTRA OF RUSSIA

1.Sinfonia
2.Monologo
3.Il primo coro
4.Monologo
5.Il secondo coro
6.Dialogo
7.Il terzo coro
8.Monologo
9.La Danza delle furie    



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«JEVSTIGNEJ FOMIN: IL COMPOSITORE RUSSO»
«ЕВСТИГНЕЙ ФОМИН: РУССКИЙ КОМПОЗИТОР»

«I POSTIGLIONI ALLA STAZIONE OSSIA L’ALLEGRIA PER CASO»
JEVSTIGNEJ FOMIN (1761-1800) ЕВСТИГНЕЙ ФОМИН

Nacque a San Pietroburgo. A sedici anni fu portato all’Accademia delle Belle Arti. Insieme alle materie dell’obbligo Fomin ci studiò la musica, l’esecuzione del clavicembalo, il canto e la composizione. Al termine degli studi dell’Accademia nel 1782 il dotato adolescente fu inviato in Italia per il perfezionamento dell’istruzione musicale. In Italia Fomin prende ripetizioni dal famoso compositore italiano di quei tempi Giovanni Battista Martini. I successi di Jevstignèj Fomìn erano brillanti. Fu accolto come socio effettivo dell’Accademia di Bologna. Tornando in Patria, Fomin compone le musiche per teatro. La sua prima opera-balletto era «Bojeslàevich il Cavaliere di Nòvgorod» («Новгородский Богатырь Боеслаевич»). Poi segue una serie di opere e melodrammi, fra i quali si dovrebbe nominare i più famosi: «I Postiglioni alla Stazione» («Ямщики на подставе» 1787), «Orfeo» («Орфей» 1791), «Gli Americani» («Американцы»), «Il Pomo d’Oro» («Золотое яблоко»), «Il mugnaio che era un mago, un imbroglione ed un ruffiano» («Мельник — колдун, обманщик и сват») ed altri. Restarono poche notizie della vita di Fomin. È noto che nel 1796 ricevette il posto di insegnante che dava ripetizioni ai teatri lirici di Mosca. Jevstegnei Fomin morì a San Pietroburgo nel 1800. La migliore opera teatrale in un atto «I Postiglioni alla Stazione» («Ямщики на подставе») fu scritta da Fomìn nel 1787. È una scena teatrale caratteristica dalla vita dei postiglioni in cui ci sono molte canzoni assolo e corali. Fomin usa il folclore popolare russo. Le canzoni cantilenanti e allegre.

Jevstignej Fomìn (1761-1800) Евстигней Фомин
«I POSTIGLIONI ALLA STAZIONE» OSSIA «L’ALLEGRIA PER CASO»
«ЯМЩИКИ НА ПОДСТАВЕ», ИЛИ «ИГРИЩЕ НЕВЗНАЧАЙ»
«THE COACHMEN AT THE HORSE STAGE-POST»
Opere comica in un atto
Libretto di N.Lvòv
Prima rappresentazione: San Pietroburgo 1787
PERSONAGGI:
Timofej, il giovane postiglione (tenore) Тимофей
Fadèevna, sua moglie (soprano) Фадеевна
Trifon Zanòza, l’amico di Timofej (tenore) Трифон Заноза
Abram, padre di Timofej (basso) Абрам
Fìl’ka Prolàza (tenore) Филька Пролаза
Un ufficiale (baritono) Офицер
Vakhrùsh, guardaboschi (basso) Вахруш
Il Corriere (baritono) Курьер
I postiglioni, i dragoni, i postini
L’azione si svolge ad una stazione di muta dei cavalli negli anni del regno dell’Imperatrice Caterina II.
  
ЯМЩИК = IL POSTIGLIONE
Presso una strada grande, ad una stazione di cambio di cavalli, si radunano i postiglioni (ямщики = jamscikì). L’Imperatrice stessa, la Madre Caterina dovrà essere di passaggio. Nell’attesa i postiglioni aggiustano le bardature e i finimenti ed intonano una canzone lenta.
Fra i postiglioni ci sono Abram, suo figlio Timofej, Trifon Zanòza, soprannominato Jan’ka. Entra l’Ufficiale e esige venti pariglie di cavalli fra cui sei per la carrozza della Zarina e le altre per la sua Corte. L’Ufficiale sceglie i migliori postiglioni. Trifon suggerisce all’Ufficiale di prendere come primo Timofej che è il più bravo.
Il vecchio Abram invita l’Ufficiale a casa a riposare. I postiglioni se ne vanno a preparare i cavalli. Timofej, restato solo, ha nostalgia della sua giovane moglie Fedeevna. Canta una bella canzone piena d’ansia: «Il cuore ardente e gagliardo» («Ретиво сердце молодецкое»). Trifon tornato non sa capire della tristezza di Timofej. Timofei gli racconta che ha paura di lasciare sola sua moglie Fedeevna. Fil’ka soprannominato Prolàza da tempo aspetta una buona occasione di offenderla. Arriva correndo Fadeevna con una brutta notizia che Timofej devono prenderlo in recluta. Fil’ka Prolaza, a cui tocca di andare soldato, riesce a corrompere gli elettivi e indica Timofej. Per gli elettivi è lo stesso chi prendere in recluta. Fadeevna nella disperazione propone al marito di fuggire, ma Timofej rifiuta. Trifon convoca tutti i postiglioni e li prega di andare tutti dall’Ufficiale con un profondo inchino a mettere una buona parola in favore di Timofej. Solo l’Ufficiale può aiutare. Intanto alla stazione arriva il Corriere ubriaco con il guardaboschi Vakhrush. Il corriere esige d’urgenza dei cavalli, minaccia con il pugno i postiglioni e alza la frusta. L’Ufficiale si indigna del comportamento del corriere litighino e gli domanda a chi lui porta il dispaccio, ma il corriere non gli risponde e comincia a cantare una canzone allegra e balda per contenere l'ira dell’Ufficiale. Arrivano Fil’ka Prolàza con la compagnia con i bastoni e cercano di prendere a forza Timofej. I postiglioni difendono il loro compagno. Abram si rivolge all’Ufficiale per ottenere aiuto. Ma anche l’Ufficiale non riesce a cacciare Fil’ka. Allora l’Ufficiale minaccia Fil’ka di punirlo per sua truffa per non andare a fare il soldato. Si chiarisce intanto che Fil’ka è un ladro. Dalla sua pelliccia cadono giù orologi, gioielli e altre cose rubate dal suo padrone. Lo legano e lo portano via. Tutti a gara ringraziano l’Ufficiale. Per lui si da inizio all’allegria, le danze e le canzoni. Timofej accorda la sua balalajka e canta la canzone in onore dell’Ufficiale. Si avvicina il treno della Madre Imperatrice Caterina II la Grande.

ATTENZIONE! ВНИМАНИЕ!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell'Opera di Evstignej Fomin «I POSTIGLIONI ALLA STAZIONE» in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum ARCA RUSSA.




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1CD «Aquarius» AQVR 402-2
Jevstignej Fomìn (1761-1800) Евстигней Фомин
«I POSTIGLIONI ALLA STAZIONE» OSSIA «L’ALLEGRIA PER CASO»
«ЯМЩИКИ НА ПОДСТАВЕ», ИЛИ «ИГРИЩЕ НЕВЗНАЧАЙ»
«THE COUCHMEN AT THE RELAY STATION»
Opere comica in un atto
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Timofej, il postiglione (tenore): Anatolij Orfionov (Анатолий Орфенов)
Arina Fadèevna, sua moglie (soprano): Anna Matjushina (Анна Матюшина)
Abram, padre di Timofej (basso): Trofim Antonenko (Трофим Антоненко)
Janka, amico di Timofej: Vladimir Zakharav (Владимир Захаров)
I postiglioni: Ivan Kartevenko (Иван Картавенко), Aleksej Sabadashev (Алексей Сабадашев), Boris Dobrin (Борис Добрин)
I postiglioni, i dragoni, i postini. L’azione si svolge ad una stazione di muta dei cavalli negli anni del regno dell’Imperatrice Caterina II.
Coro e Orchestra della Radio dell’URSS
Direttore: Viktor Smirnov (Виктор Смирнов)
REGISTRATO: 1952 Radio di Mosca
  




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«Предтеча русской оперы»
«Precursore dell'opera russa»

È uno dei primi creatori russi dell'opera nazionale, che vi si è rivolto molto prima di Glinka. Tuttavia, il suo nome e la sua opera furono quasi completamente dimenticati e rivive solo a metà del ventesimo secolo. Il 16 agosto 2021 ricorre il 260° anniversario della nascita del notevole compositore russo Evstignej Fomin.
Ha lavorato durante il regno dell'imperatrice Caterina II, quando compositori stranieri, principalmente italiani, hanno dato il tono all'arte russa, specialmente nella musica. Erano le loro opere che occupavano un posto di primo piano nella vita culturale della capitale Pietroburgo. Tuttavia, nel paese sono apparsi gradualmente musicisti di talento, che hanno dominato con successo l'esperienza dei loro colleghi europei e spesso non erano in alcun modo inferiori a loro. Molti di loro si sono formati nei migliori centri musicali d'Europa, ottenendo lì un riconoscimento universale. Ma a casa, raramente sono riusciti a ottenere lo stesso successo, motivo per cui spesso non erano affatto richiesti o fortemente limitati nell'attuazione dei loro piani, il che ha influenzato negativamente il loro destino.
Come la maggior parte delle talentuose pepite russe, Fomin, figlio di un semplice artigliere, uscì dal folto della gente. È nato il 16 agosto. Un orfano di sei anni, che ha perso prematuramente i genitori, si ritrova nell'Accademia delle arti di San Pietroburgo, aperta di recente, dove studia per diventare architetto. È vero, è più attratto dalla musica che viene insegnata anche lì, compresi maestri come Herman Raupach, amico e collega di Mozart. Con lui e altri mentori, Fomin apprende le basi della composizione, del canto e del clavicembalo e, terminati gli studi nel 1782, effettua uno stage triennale nella Bologna italiana, riservato ai migliori diplomati, soprattutto artisti. Quindi, in Italia, Bryullov, Shchedrin, Repin, Polenov e altri pittori russi sono migliorati in diversi anni. Fomin ottiene un grande successo qui: diventa il secondo membro russo dell'Accademia di musica di Bologna nella storia. Prima di lui, solo Maksim Berezovskj è stato insignito di un tale onore.
Incoronato di allori accademici, il compositore torna a casa e riceve immediatamente un ordine per un'opera sull'eroe di Novgorod Vasilij Buslaevich, il cui libretto è stato scritto dalla stessa imperatrice Caterina II. Sembrerebbe che a Fomin sia stata data un'opportunità unica di organizzare la sua carriera di corte. Ma, ahimè, l'opera scompare rapidamente dal palcoscenico a causa dell'insoddisfazione da parte del monarca, gli ordini non vengono più rinnovati e il musicista stesso scompare a lungo non solo dalla capitale, ma anche dalla vita pubblica. Per quasi 10 anni, si sa poco di lui, sebbene le sue nuove opere «I Postiglioni alla Stazione» («Ямщики на подставе» 1787) su libretto di Nikolai Lvov, "Americans" basate su un'opera teatrale di Ivan Krylov e alcune altre compaiano periodicamente. Tutti parlano della grande abilità dell'autore, della sua capacità di gestire una varietà di argomenti: comici, lirici, storici, quotidiani e della sua eccellente padronanza dei vari modi della loro incarnazione. Pertanto, «I Postiglioni alla Stazione» sono completamente basati su canzoni popolari russe, che è un caso unico nell'arte dell'opera russa.
L'apice dell'opera di Fomin è il melodramma «Orfeo ed Euridice» basato sul testo del poeta e drammaturgo Knyazhnin. Qui raggiunge la più alta intensità di sentimenti, passioni ed esperienze degli eroi, veicolati attraverso vari mezzi musicali - le melodie liriche dolenti di due coniugi separati, il potente suono corale dei guardiani dell'Ade e le danze demoniache finali delle Furie, trascinanti quelli innamorati del loro oscuro regno sotterraneo. Queste e altre opere, occasionalmente eseguite durante la vita del compositore, furono poi definitivamente dimenticate. Tre anni prima della sua morte, Paolo I, che ha sostituito Caterina, riporta il musicista caduto in disgrazia nella capitale e gli fornisce persino la modesta posizione di precettore al teatro di corte. Ma questo non salvò Fomin dall'oblio. Morì giovanissimo, a soli 38 anni, e anche il luogo della sua sepoltura è ancora sconosciuto. Fortunatamente, ai nostri tempi, le opere del musicista suonano di nuovo dal palco, attirando l'attenzione di artisti e ascoltatori moderni.
  




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