La bella romanza russa di Abazà (Абаза, 1819–1855)
sulla poesia di Ivan Turghènev (Иван Тургенев, 1818-1883)
«IL MATTINO NEBBIOSO» («УТРО ТУМАННОЕ» «Utro tumànnoje»).
Il titolo originale della poesia di Turghenev è «In viaggio» («В дороге») ed è dedicato alla cantante Pauline Viardot (Полина Виардо 1821-1910), la musa di Turghènev, scritta nell’anno del loro incontro.
IVAN TURGHENEV
«IL MATTINO NEBBIOSO» («УТРО ТУМАННОЕ»)
Утро туманное, утро седое
Il mattino nebbioso, il mattino canuto
Нивы печальные снегом покрытые
I campi tristi coperti di neve
Нехотя вспомнишь и время былое
Malvolentieri tu ricorderai il tempo passato
Вспомнишь и лица давно позабытые
Ricorderai anche i volti da tempo dimenticati
Вспомнишь и лица давно позабытые
Ricorderai anche i volti da tempo dimenticati
Вспомнишь обильные страстные речи
Ricorderai i discorsi abbondanti e passionali
Взгляды так жадно и нежно ловимые
Gli sguardi così avidamente e teneramente afferrati
Первая встреча, последняя встреча
Il primo incontro e l’ultimo incontro
Тихого голоса звуки любимые
Della voce leggera dei suoni amati
Тихого голоса звуки любимые
Della voce leggera dei suoni amati
Вспомнишь разлуку с улыбкою странной
Ricorderai il distacco con un sorriso strano
Многое вспомнишь, родное, далёкое
Ricorderai molto, vicino, lontano
Слушая говор колес непрестанный
Ascoltando la parlata continua delle ruote
Глядя задумчиво в небо широкое
Guardando pensierosamente nel cielo ampio
Глядя задумчиво в небо широкое
Guardando pensierosamente nel cielo ampio
Глядя задумчиво в небо широкое
Guardando pensierosamente nel cielo ampio
Novembre 1843
Ultima modifica di Zarevich il 21 Apr 2019 18:54, modificato 3 volte in totale
Romanza MATTINO NEBBIOSO.gif
Descrizione:
La bella romanza russa di Julia Abazà ( ? - 1915) sulla poesia di Ivan Turghènev (1818-1883) «IL MATTINO NEBBIOSO» («Utro tumànnoje»).
Утро туманное, утро седое,
Mattino nebbioso, mattino bianchiccio,
Нивы печальные, снегом покрытые…
Campi tristi coperti di neve...
Нехотя вспомнишь и время былое,
Ricorderai di malavoglia il tempo passato,
Вспомнишь и лица, давно позабытые.
Ricorderai i visi dimenticati da tempo.
Вспомнишь обильные, страстные речи,
Ricorderai le parole impetuose, copiose,
Взгляды, так кротко и нежно ловимые,
Sguardi così docilmente e teneramente afferrati,
Первые встречи, последние встречи,
Primi incontri, incontri ultimi,
Тихого голоса звуки любимые.
Suoni amati della voce soave.
Вспомнишь разлуку с улыбкою странной
Ricorderai il distacco con uno strano sorriso
Многое вспомнишь родное, далекое,
Ricorderai molte cose vicine, lontane,
Слушая говор колес непрестанный,
Ascoltando il continuo mormorio delle ruote,
Глядя задумчиво в небо широкое.
Guardando pensieroso nel cielo ampissimo.
Molto bella anche l'interpretazione di Pogudin. Questo cantante petroburghese mi piace molto; ogni volta che lo sento, mi sembra di ascoltare una voce, che sarebbe stata apprezzata tanto nell'Ottocento, quanto ai nostri giorni; insomma mi dà l'idea, che per quanto la Russia subisca profondi cambiamenti, nel corso della sua storia, le cose per cui si fa amare dal mondo, restano più o meno immutate.
Ultima modifica di Vincentius Antonovich il 31 Mar 2011 16:38, modificato 1 volta in totale
Grazie tante Assol, approfitterò di questo sito! Anche se su YouTube si trova quasi tutto, mi sembra che qui la qualità dell'audio sia migliore. Sicuramente troverò anche la bella ninna-nanna, che ho sentito tempo fa e poi non ho più trovato.
Ultima modifica di Vincentius Antonovich il 18 Apr 2011 22:19, modificato 1 volta in totale
Certo che è "ammanierato": carica sempre i toni patetici dell'espressione. A mio personale giudizio, però, non va mai oltre il limite del buon gusto, anzi mi sembra molto controllato.
Mi sembra anche, che un po' di "maniera" sia coerente con l'atmosfera rétro, che Pogudin vuole ricreare nei suoi concerti e con la scelta del suo repertorio, canzoni e romanze vecchie di almeno sessant'anni. Tra l'altro, P. ripropone anche i successi di Vertinskij, un celebre cantante del passato, dallo stile molto decadente. Immagino che quest'ultimo sia stato un modello per lui. In questo caso, insomma, non è detto che cantare in modo "ammanierato" sia un difetto.
«IL MATTINO NEBBIOSO» «УТРО ТУМАННОЕ»
Утро туманное, утро седое = Il mattino nebbioso, il mattino canuto
Нивы печальные снегом покрытые = I campi tristi coperti di neve
Нехотя вспомнишь и время былое = Malvolentieri tu ricorderai il tempo passato
Вспомнишь и лица давно позабытые = Ricorderai anche i volti da tempo dimenticati
Вспомнишь и лица давно позабытые = Ricorderai anche i volti da tempo dimenticati
Вспомнишь обильные страстные речи = Ricorderai i discorsi abbondanti e passionali
Взгляды так жадно и нежно ловимые = Gli sguardi così avidamente e teneramente afferrati
Первая встреча, последняя встреча = Il primo incontro e l’ultimo incontro
Тихого голоса звуки любимые = Della voce leggera dei suoni amati
Тихого голоса звуки любимые = Della voce leggera dei suoni amati
Вспомнишь разлуку с улыбкою странной = Ricorderai il distacco con un sorriso strano
Многое вспомнишь, родное, далёкое = Ricorderai molto, vicino, lontano
Слушая говор колес непрестанный = Ascoltando la parlata continua delle ruote
Глядя задумчиво в небо широкое = Guardando pensierosamente nel cielo ampio
Глядя задумчиво в небо широкое = Guardando pensierosamente nel cielo ampio
Глядя задумчиво в небо широкое = Guardando pensierosamente nel cielo ampio
Novembre 1843
Ultima modifica di Zarevich il 21 Apr 2019 18:56, modificato 1 volta in totale
ERAST ABAZA (1819–1855) ЭРАСТ АБАЗА
Ci sono pochi che non abbia mai sentito una bella romanza russa sulle poesie di Ivan Turghenev «Duante il viaggio» («В дороге»), più conosciuto come «Il mattino nebbioso, il mattino canuto…» («Утро туманное, утро седое…»). Però non tutti sanno qualcosa dell’autore di questa bella musica. È Erast Abazà. Il 1° aprile 2019 compie 100 anni della nascita del compositore russo Erast Abaza, del nobile russo della stirpe moldava. L’ussaro impavido, il giocatore di carte accanito e lo soldatucolo da strapazzo, mori abbastanza giovane nel grado del maggiore nel 1855 durante la difesa si Sebastopoli. Erast Abaza non componeva né grandi opere liriche né sinfonie, era un compositore da sé. Riuscì a scrivere la melodia che lo glorificò.
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