«LA LUNA ROSSA» «LA CONQUISTA SOVIETICA DELLO SPAZIO»
«КРАСНАЯ ЛУНА» «СОВЕТСКОЕ ПОКОРЕНИЕ КОСМОСА»
Traduzione dall’italiano al russo: Irina Bocenkova
Casa Editrice «Tecnosfera» Mosca 2021 (Pagine 404)
Издательство «Техносфера» Москва 2021
«La Guerra nucleare» - fino a poco tempo fa, per una persona moderna, questa era una specie di frase retorica della Guerra Fredda, irrevocabilmente una cosa del passato (dove tali frasi, onestamente, sono il luogo). Nel frattempo, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e fino alla fine dell'80-x guerra nucleare era una minaccia ben specifica, nella quale sono cresciute diverse generazioni. E questa paura ha avuto un - chi l'avrebbe mai detto! - momento positivo: il confronto scientifico e tecnico tra USA e URSS su uno dei fronti si trasformarono in una «battaglia» per il cielo, il cui risultato condizionale fu lo sbarco di un uomo sulla luna.
Gli americani arrivarono primi: il 20 luglio 1969 Neil Armstrong e Buzz Aldrin atterrarono sulla superficie di un satellite naturale della Terra. Ma è stato solo uno scatto finale di successo: durante l'intera corsa allo spazio (si potrebbe anche dire «prima che iniziasse», se non dimentichiamoci di Tsiolkovskij), l'URSS ha tenuto il comando. L'astrofisico e cosmologo italiano Massimo Capaccioli parla di questa leadership inaspettata per il mondo intero - senza dimenticare, ovviamente, gli altri partecipanti, compresa la non ovvia Germania - nel suo libro. Sotto la copertina di «La Luna Rossa» incontrerai sognatori di viaggi nello spazio, che erano completamente estranei ai compiti militaristici della leadership del partito - e anche il cane Lajka (Лайка), i cosmonauti Jurij Gagarin, Valentina Tereshkova, Aleksej Leonov e, naturalmente, il «misterioso» designer Serghej Korolev, il cui capo così si chiama: «Colui di cui tacciono». Fu Korolev ad essere responsabile del lancio del primo satellite artificiale terrestre il 4 ottobre 1957 - il satellite era molto piccolo, non più grande di un pallone da calcio, ma in realtà fu questo bambino lanciato in orbita che fece girare gli occhi di tutta l'umanità - e in alcuni casi cuori - alle stelle. Lo scrittore italiano Giorgio Manganelli ha scritto: «in un'interpretazione benevola, la corsa allo spazio è stata una gigantesca competizione atletica scientifica e gli atleti sono comprensivi quando perdono...». Proprio tale simpatia è permeata dal libro di Capaccioli. Alcuni altri colori sono stati aggiunti dal caporedattore Jurij Baturin, che è anche un cosmonauta pilota della Russia. In linea di principio, in disaccordo con il concetto di «razza», non solo ha fornito al libro una prefazione, ma ha anche punteggiato le sue pagine con commenti dettagliati. Baturin «voleva capire perché le nostre idee [sua e di Capaccioli] sulla totalità dei fatti noti si sono rivelate così sorprendentemente diverse». Quindi non lasciarti intimidire dall'enorme numero di note a piè di pagina letteralmente su ogni pagina - ce ne sono quasi 700 in totale. È del tutto possibile leggere il libro saltando le note - ma se vuoi avere un quadro davvero completo di quegli eventi, è meglio non farlo. In fondo, guardare le cose da diversi punti di vista non è mai superfluo; Al contrario, è fatale non guardare.
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Descrizione: | Massimo Capaccioli «LA LUNA ROSSA» «LA CONQUISTA SOVIETICA DELLO SPAZIO» Traduzione dall’italiano al russo: Irina Bocenkova Casa Editrice «Tecnosfera» Mosca 2021 (Pagine 404) |
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