Dopo «Il caso Kukotskij» e «Il Collezionista», ho finalmente avuto modo di vedere grazie a Zarevich, che ringrazio qui, «Mu Mu» di Yurij Grymov, tratto dall’omonimo racconto di Ivan Turgenev.
Anche se Grymov ha realizzato il suo film con alcune licenze, discostandosi a volte dal racconto di Turgenev con qualche personaggio ed elemento narrativo di sua invenzione, soffermandosi in modo particolare sulla caratterizzazione della Barina (Signora), e i suoi vezzi, il risultato è secondo me molto valido, grazie ad una accurata regia e fotografia, e soprattutto alla riuscitissima interpretazione di Aleksandr Baluyev nei panni di Gerasim. Come il racconto da cui è tratto, anche il film è molto triste e struggente, e la fine è tragicamente commovente. Non lo si vede per divertirsi, semmai per piangere; ma nella sua semplicità è così bello che al tempo stesso si vuole vederlo, già sapendo che soltanto commozione e lacrime ci aspettano. Anche Mu Mu, il cagnolino, è assolutamente perfetto. Consigliato a tutti quelli che non vanno al cinema solo per ridere o per sbalordirsi con effetti speciali