Sono un animalista:amo profondamente i miei cavallini con i quali io parlo a lungo. Quando sentono il rumore della mia auto essi nitriscono e subito corrono verso di me ,siamo grandi amici.Voglio inviarvi il mio ultimo articolo pubblicato il 13 gennaio sul quotidiano "il tirreno"Iltitolo:"FERMIAMO SULLE COLLINE QUELL?ATROCE CACCIA AL CINGHIALE" In agguato mortale una femmina di cinghiale stramazza a terra.I 6 cuccioli(noi in Toscana li chiamiamo lattonzoli) sbandano,poi tornano correndo vicino alla madre ,il posto più sicuro, e di lì tremanti non si muovono.Venggono tutti uccisi.Amo il servaggio,coraggioso,irsuto cinghiale che viene braccato di continuo. Durante il periodo di chiusura della caccia,lo si uccide con buche mortali o servendosi di scrofe in calore;spesso lacci di ferro mortali lo uccidono con lunga agonia.Ogni tanto,durante le notti estive,dal mio rustico di Buti,su una collina, vedo e sento un lampo e un tuono che sqarcia la notte, poi più niente,solo piccole torce alla ricerca del ferito, e talvolta un lamento rauco.Ode a te ,cinghiale dalle bianche zanne ricurve e dal dorso lucent,su cui si drizzano le dure setole nere. Nelle tue orbite splende qualcosa di argenteo e sanguigno,qualcosa di vivo,nobile,segreto.Nella agonia mortale hai la voce della sabbia e i gesti del vento.Presto le tue carni saranno lacerate con urla di vittoria.
Ma com'è possibile trovare felicità nel dare una mortecosì attroce?
danilo sbrana -