Non è una notizia fresca ma è interessante lo stesso. E' un'intervista a Marija Vedrinskaja, addetto culturale dell'Ambasciata Russa in Italia, sui rapporti culturali tra i due paesi e le manifestazioni culturali in preparazione per il 2011.
L'attrazione della Russia per la cultura e l'arte italiana data nel tempo. Già nell'Ottocento l'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo inviava in Italia i suoi studenti per permettere loro di scoprire le opere dei sommi maestri e per frequentare le scuole di pittura di Roma e Napoli, considerate tra le migliori in Europa. Nonostante i grandi capovolgimenti politici che hanno attraversato la Russia, l'amore per il nostro paese è sopravvissuto ed anche dopo la caduta degli Zar, l'Unione Sovietica si premurò di aprire a Roma un Istituto Italia/URSS per sviluppare la cooperazione culturale. Operativo per qualche decennio, è stato chiuso da circa quindici anni.
Il nuovo establishment russo sta ora valutando la possibilità di aprire un nuovo istituto culturale. In attesa di questo ritorno, i rapporti tra Italia e la Russia si stanno sempre più intensificando e stanno dando vita a una serie di collaborazioni culturali di grande rilevanza. Ne parliamo con la Dr. Maria Vedrinskaya, Addetto Culturale dell'Ambasciata Russa, al suo secondo mandato diplomatico in Italia, che fa presente come il nostro paese goda in questo momento in campo culturale di un vero e proprio “canale preferenziale”.
D.:- Quali accordi di collaborazione culturale sono attualmente attivi tra l'Italia e la Russia? Cosa prevedono e a quando risalgono?
Maria VEDRINSKAYA:- "L’accordo base di collaborazione culturale russo-italiana è stato firmato il 10 febbraio 1998. Sulla base di questo accordo, ogni 3 anni, una Commissione Italo-Russa formata da funzionari del Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero della Cultura di entrambi i paesi si incontra e definisce un programma esecutivo che prevede una serie di iniziative culturali istituzionali da realizzarsi nei nostri due paesi. Al momento sono al lavoro per elaborare il programma del 2010-2012.
Accanto a questi accordi, esiste un altro programma adottato nel corso del vertice svoltosi nel 2008 su proposta del Ministro della Cultura Russo e di quello Italiano, che ha avuto l'approvazione dello stesso premier Silvio Berlusconi e del Presidente russo Dmitry Medvedev, prevede la realizzazione, nel 2011, dell'Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e dell'Anno della Cultura e della Lingua Russa in Italia.
Il nostro paese attribuisce la più grande importanza a questo evento, i due Ministri della Cultura si sono incontrati recentemente a Venezia, in occasione della Biennale, e in quella sede hanno deciso di costituire un Comitato organizzativo.
Al momento si sta lavorando sulla realizzazione di alcune mostre come “L'Italia vista dai pittori russi” che comprenderà diverse opere di rinomati pittori russi di fama internazionale che vissero e lavorarono in Italia, come ad esempio Karl Brullov, un artista che ha trascorso più di vent'anni in Italia ed è sepolto al cimitero acattolico di Testaccio.
Un altro evento espositivo che si pensa di allestire sia in Italia che in Russia riguarderà gli architetti italiani che hanno lavorato in Russia. In programma, anche un Festival teatrale giovanile con compagnie russe ed italiane che si terrà in entrambi i paesi.
Ci saranno, inoltre, retrospettive dedicate al cinema russo ai Festival del Cinema di Venezia e di Roma, dei programmi televisivi sulle reciproche culture e Giornate di Roma a Mosca e viceversa".
D.:- Le relazioni culturali tra i nostri due paesi stanno attraversando una fase di grande fervore. Si può parlare di una vera e proprio rinascita dei rapporti tra l'Italia e la Russia?
Maria VEDRINSKAYA:- "La storia dei nostri rapporti con l'Italia è molto lunga ed importante. I primi ambasciatori russi in Italia sono arrivati 500 anni fa e c'è sempre stata una sensazione di interesse reciproco e di vicinanza spirituale. Attualmente, le relazioni tra i nostri due paesi si stanno sempre più intensificando da un punto di vista sia economico che politico e culturale. La Federazione Russa ha nei confronti dell'Italia una politica di grande apertura. E se negli ultimi anni ci stiamo aprendo molto verso l'India e la Cina, per organizzare un maggior numero di iniziative culturali, sentiamo l'Europa molto vicina ed in Europa l'Italia gode di un canale privilegiato, soprattutto nel campo culturale. E' straordinario, infatti, come le nostre due culture, pur nella loro diversità, abbiano così tanti punti di contatto".
D.:- In quale modo la cultura italiana ha influenzato o influenza la cultura russa?
Maria VEDRINSKAYA:-"Come ho già ricordato le relazioni culturali tra i nostri due paesi sono antiche. Gli zar invitavano gli architetti italiani per edificare palazzi e ville. In Russia, infatti, vi era una grande tradizione di costruzioni in legno e non si sapeva bene come realizzare le costruzioni in pietra. Gli architetti italiani erano molto bravi e vantavano una grande esperienza in materia. Fu così che, già nel XV secolo, cominciarono ad arrivare architetti italiani come Pietro Antonio Solari, nominato architetto di corte, e Aristotele Fioravanti, chiamato in Russia dallo zar Ivan III nel 1475, che seguì la costruzione della Cattedrale dell’Assunzione, un edificio che tuttora occupa il centro del Cremlino.
Nel Settecento giunsero poi Domenico Trezzini e Bartolomeo Rastrelli. Alla fine del 700 e inizio 800, fu la volta di Antonio Rinaldi e Giacomo Quarenghi. Furono questi architetti a far nascere e ad alimentare l'interesse verso la cultura e l'arte italiana. Un interesse tenuto vivo anche dall'arte religiosa perchè la nostra Chiesa è stata sempre legata e al Cristianesimo nella sua tradizione bizantina: la comune origine cristiana, infatti, ha indubbiamente favorito i contatti.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che furono tanti i pittori russi, “borsisti” dell'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo come Brullov o Ivanov, che vennero in Italia per studiare. Innegabile l'influenza di questi artisti, una volta tornati in patria, sulla nostra arte che ebbe il suo massimo sviluppo proprio verso la fine dell'Ottocento.
Passando ad avanguardie più recenti, è importante ricordare anche l'impatto del Futurismo sulla nostra produzione artistica. Un movimento il cui centenario è stato celebrato lo scorso anno a Mosca con una bella mostra, che è stata visitata anche dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano".
D.:- Quali sono le iniziative più significative che avete in programma nei prossimi mesi in Italia?
Maria VEDRINSKAYA:-" Abbiamo inaugurato proprio alcuni giorni fa a Prato la mostra “Lo stile dello Zar. Arte e Moda tra Italia e Russia dal XIV al XVIII secolo'' organizzata da importanti musei russi in collaborazione con il Museo del Tessuto di Prato: un evento espositivo dedicato ai rapporti storici tra diplomatici e commercianti italiani raccontati attraverso l’arte tessile, la moda e la grande pittura. Una mostra che presenta tesori tessili del Cremlino e paramenti italiani, oreficerie e abiti della corte degli Zar e opere di grandi pittori del tempo.
Ad ottobre e novembre Roma ospiterà, invece, una grande manifestazione su Gogol, organizzata in occasione del bicentenario della sua nascita. Patrocinata dalla nostra Ambasciata e dal Comune di Roma, nonché naturalmente dai due Ministeri della Cultura, la rassegna si apre, il 30 settembre, con una serata al Caffè Greco alla presenza dei Vice Ministri della Cultura della Russia e dell'Italia durante la quale Michele Placido leggerà alcuni scritti di Gogol e I solisti del Teatro da camera di Borìs Pokròvskij di Mosca presenteranno scene di opere liriche tratte dai racconti di Gogol.
La rassegna prevede molte altre iniziative tra cui la mostra “Gogol e Roma” che racconta la figura del grande scrittore russo e il suo rapporto con la città eterna attraverso centosessanta oggetti provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale della Storia di Mosca; una rassegna cinematografica “Gogol’ nel Cinema” presso la Sala Trevi; e ancora lo spettacolo “Possidenti di Antico Stampo” messo in scena dal Teatro d’Arte di Cechov di Mosca, per la regia di Mindaugas Karbauskis presso il teatro Valle.
Un altro importante evento si inaugura il 20 novembre alla Reggia di Caserta dove verranno presentati importanti oggetti parte della collezione dei Musei del Cremlino.
Infine, per la primavera del 2010, abbiamo in programma una mostra a Palermo dove saranno esposti dei lavori di Mikhail Kulakov, un pittore contemporaeno russo che vive in Italia e ha già avuto numerose mostre, la più recente a Palazzo Venezia a Roma.
Voglio, inoltre, ricordare che il teatro del Bolshoi ha sottoscritto con il teatro della Scala di Milano un programma di collaborazione pluriennale nell'ambito del quale sono previste diverse tourné nei rispettivi paesi. Un'altra collaborazione importante è quella del Maestro Vassiliev con il Teatro dell'Opera di Roma, che si occupa di diffondere la tradizione del balletto russo anche nella capitale.
Da segnalare, infine, le manifestazioni della Fondazione delle Iniziative Socio-Culturali presieduta da Svetlana Medvedeva, moglie del nostro presidente. La Fondazione non solo partecipa al Carnevale di Venezia ma organizza anche un Carnevale Veneziano a San Pietroburgo e promuove rassegne teatrali nel Lazio ed in altre regioni con gruppi teatrali e folkloristici russi.
(29/09/2009-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)
fonte: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=13182