Il grande passo è stato fatto: sono state concordate con l'Unione Europea le condizioni per l'ingresso della Russia nell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto, World Trade Organization). Il governo della Federazione russa ritiene di poter completare il processo d'integrazione entro il 2011. Gli esperti consigliano di affrettarsi: i risultati delle elezioni presidenziali negli Usa potrebbero riportare la Russia indietro fino al primo stadio del processo di trattative iniziato 17 anni fa.
Le divergenze con l'Unione Europea riguardo all'ingresso della Russia nel Wto “sono state appianate”, come ha dichiarato il vicepremier russo Igor Shuvalov a Bruxelles, dopo il tavolo con i vertici dell'Ue. Secondo Shuvalov, per completare il processo di integrazione ci vorrà ancora un anno.
“Tutti i punti controversi del processo di trattative sulla linea Mosca – Bruxelles sono stati concordati il 24 novembre”, ha raccontato Igor Shuvalov al termine dell'incontro con il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, l'Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza comune dell'Unione Europea, Catherine Ashton, e il commissario europeo per il Commercio, Karel De Gucht.
“Abbiamo risolto tutte le questioni in sospeso, tutti gli ostacoli che impedivano alla Russia di entrare nel Wto sono stati rimossi”, ha sottolineato con orgoglio Shuvalov. E ha aggiunto che, durante le trattative, si è tenuto conto anche delle richieste degli Stati Uniti. In particolare, è stato raggiunto un accordo per l'abbassamento graduale delle imposte sull'export in Russia.
In precedenza, i Paesi della Ue avevano chiesto alla Russia di rinunciare ad aumentare le imposte sull'esportazione del legno. Ora “non resta che risolvere le questioni di tipo tecnico e giuridico”, fanno sapere dalla segreteria di Shuvalov. Quali? “Il commercio di prodotti agricoli e le norme sanitarie che lo regolano e gli investimenti nell'industria automobilistica. Tuttavia le parti sono fiduciose che il progresso sarà rapido”, hanno chiarito dalla Commissione Europea.
Un altro problema tecnico riguarda la “Relazione del gruppo di lavoro per l'ingresso della Russia nel Wto”, a cui dovranno essere apportate modifiche sostanziali. Nel documento, infatti, trova espressione la volontà del primo ministro Vladimir Putin di organizzare la procedura d'ingresso della Russia nel Wto insieme agli altri Paesi membri dell'Unione Doganale: Bielorussia e Kazakistan. In seguito, il presidente Medvedev ha modificato tale posizione. Infine si è deciso che i tre Stati entreranno a far parte del Wto separatamente, ma a pari condizioni di accesso dei prodotti e dei servizi nello spazio economico unico dell'Unione Doganale. Per apportare le modifiche necessarie alla relazione potrebbero volerci alcuni mesi.
Come detto, la divergenza principale tra Russia e Ue riguarda l'ammontare delle imposte di esportazione sul legno. Infatti, la Russia aveva intenzione di portare, entro il 2010, l'imposta sul legno grezzo, di fatto, a un livello proibitivo: dai 15 euro per metro cubo a 50 euro. A causa della crisi economica, però, l'aumento è stato congelato per un anno.
Membri della Ue come Finlandia e Svezia, l'industria delle quali dipende fortemente dal legno russo, hanno esortato la Russia a rinunciare all'aumento dell'imposta. In risposta alla loro richiesta, il ministro per lo Sviluppo economico russo, Elvira Nabiullina, ha promesso di prorogare la moratoria sulle nuove imposte di un anno ancora, fino al 1° gennaio 2012. Al momento attuale non si è ancora raggiunto un compromesso definitivo.
Oltre alle rivendicazioni dei membri dell'Unione Europea, la Russia deve anche risolvere i contrasti con i Paesi esportatori di prodotti alimentari, il cosiddetto gruppo di Cairns, formato da 19 nazioni tra cui Nuova Zelanda, Australia, Canada e diversi Paesi sudamericani. I contrasti riguardano l'ammontare dei sussidi per il sostegno dell'agricoltura.
La posizione della Russia su questo punto era stata formulata in precedenza dal ministro dell'Agricoltura russo, Elena Skrynnik. Secondo la sua valutazione, fino il 2012 il volume dei sussidi statali all'agricoltura resterà fermo al livello attuale di 9 miliardi di dollari annui. A partire dal 2013 fino al 2017 l'ammontare dei sussidi si ridurrà fino a 4,4 miliardi all'anno. Il gruppo di Cairns insiste per avere riduzioni decisamente inferiori, di 2-3 miliardi all'anno. “Per risolvere questo problema bisogna prima di tutto trovare un accordo con quei Paesi del gruppo di Cairns che hanno sussidi per il settore agroindustriale pari a zero. Gli altri non dovrebbero risentirsi più di tanto”, ha affermato il direttore dell'Ufficio informazioni sull'ingresso della Russia nel Wto, Aleksej Portanski.
Infine, alla Russia manca l'approvazione definitiva della Georgia. Il regolamento del Wto è infatti formulato in modo tale per cui ogni pretendente all'ingresso nell'Organizzazione deve raccogliere l'approvazione di tutti i Paesi membri. La Georgia lamenta le sanzioni commerciali da parte della Russia e sostiene che parte dei sui territori sono “occupati” da Mosca e pertanto il mercato in quei territori è congelato. Come però afferma il capo del Dipartimento del ministero per lo Sviluppo economico, Maksim Medvedkov: “Le rivendicazioni della Georgia sono di natura politica, e il Wto non è un'organizzazione politica”.
Il principale economista della Deutsche Bank Jaroslav Lisovolik è convinto che la Russia debba fare di tutto per accelerare il processo di ammissione al Wto. “In questo momento – è il suo pensiero - i membri principali dell’Organizzazione mondiale del Commercio, Unione Europea e Stati Uniti, hanno la volontà politica di ammettere la Russia. Nel 2012 ci saranno le elezioni presidenziali negli Usa. Non si sa ancora chi otterrà la vittoria. Ma c'è il rischio che il pluriennale processo di trattative sul Wto debba essere ripreso da capo”.
La Russia aveva in precedenza risolto le controversie con gli Stati Uniti. Mosca e Washington avevano concordato l'accesso al mercato degli appalti statali, le procedure per l'unificazione dei controlli fitosanitari e veterinari ed altro ancora. Sia al Cremlino che alla Casa Bianca sono convinti che la Russia entrerà nel Wto entro il 2011. “Questa eventualità effettivamente esiste, ma nessuno vi dirà la data sicura. Un'intesa a questo riguardo tra Russia e Stati Uniti era già stata raggiunta nel 2006”, ha ricordato Portanski.
Le divergenze con l'Unione Europea riguardo all'ingresso della Russia nel Wto “sono state appianate”, come ha dichiarato il vicepremier russo Igor Shuvalov a Bruxelles, dopo il tavolo con i vertici dell'Ue. Secondo Shuvalov, per completare il processo di integrazione ci vorrà ancora un anno.
“Tutti i punti controversi del processo di trattative sulla linea Mosca – Bruxelles sono stati concordati il 24 novembre”, ha raccontato Igor Shuvalov al termine dell'incontro con il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, l'Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza comune dell'Unione Europea, Catherine Ashton, e il commissario europeo per il Commercio, Karel De Gucht.
“Abbiamo risolto tutte le questioni in sospeso, tutti gli ostacoli che impedivano alla Russia di entrare nel Wto sono stati rimossi”, ha sottolineato con orgoglio Shuvalov. E ha aggiunto che, durante le trattative, si è tenuto conto anche delle richieste degli Stati Uniti. In particolare, è stato raggiunto un accordo per l'abbassamento graduale delle imposte sull'export in Russia.
In precedenza, i Paesi della Ue avevano chiesto alla Russia di rinunciare ad aumentare le imposte sull'esportazione del legno. Ora “non resta che risolvere le questioni di tipo tecnico e giuridico”, fanno sapere dalla segreteria di Shuvalov. Quali? “Il commercio di prodotti agricoli e le norme sanitarie che lo regolano e gli investimenti nell'industria automobilistica. Tuttavia le parti sono fiduciose che il progresso sarà rapido”, hanno chiarito dalla Commissione Europea.
Un altro problema tecnico riguarda la “Relazione del gruppo di lavoro per l'ingresso della Russia nel Wto”, a cui dovranno essere apportate modifiche sostanziali. Nel documento, infatti, trova espressione la volontà del primo ministro Vladimir Putin di organizzare la procedura d'ingresso della Russia nel Wto insieme agli altri Paesi membri dell'Unione Doganale: Bielorussia e Kazakistan. In seguito, il presidente Medvedev ha modificato tale posizione. Infine si è deciso che i tre Stati entreranno a far parte del Wto separatamente, ma a pari condizioni di accesso dei prodotti e dei servizi nello spazio economico unico dell'Unione Doganale. Per apportare le modifiche necessarie alla relazione potrebbero volerci alcuni mesi.
Come detto, la divergenza principale tra Russia e Ue riguarda l'ammontare delle imposte di esportazione sul legno. Infatti, la Russia aveva intenzione di portare, entro il 2010, l'imposta sul legno grezzo, di fatto, a un livello proibitivo: dai 15 euro per metro cubo a 50 euro. A causa della crisi economica, però, l'aumento è stato congelato per un anno.
Membri della Ue come Finlandia e Svezia, l'industria delle quali dipende fortemente dal legno russo, hanno esortato la Russia a rinunciare all'aumento dell'imposta. In risposta alla loro richiesta, il ministro per lo Sviluppo economico russo, Elvira Nabiullina, ha promesso di prorogare la moratoria sulle nuove imposte di un anno ancora, fino al 1° gennaio 2012. Al momento attuale non si è ancora raggiunto un compromesso definitivo.
Oltre alle rivendicazioni dei membri dell'Unione Europea, la Russia deve anche risolvere i contrasti con i Paesi esportatori di prodotti alimentari, il cosiddetto gruppo di Cairns, formato da 19 nazioni tra cui Nuova Zelanda, Australia, Canada e diversi Paesi sudamericani. I contrasti riguardano l'ammontare dei sussidi per il sostegno dell'agricoltura.
La posizione della Russia su questo punto era stata formulata in precedenza dal ministro dell'Agricoltura russo, Elena Skrynnik. Secondo la sua valutazione, fino il 2012 il volume dei sussidi statali all'agricoltura resterà fermo al livello attuale di 9 miliardi di dollari annui. A partire dal 2013 fino al 2017 l'ammontare dei sussidi si ridurrà fino a 4,4 miliardi all'anno. Il gruppo di Cairns insiste per avere riduzioni decisamente inferiori, di 2-3 miliardi all'anno. “Per risolvere questo problema bisogna prima di tutto trovare un accordo con quei Paesi del gruppo di Cairns che hanno sussidi per il settore agroindustriale pari a zero. Gli altri non dovrebbero risentirsi più di tanto”, ha affermato il direttore dell'Ufficio informazioni sull'ingresso della Russia nel Wto, Aleksej Portanski.
Infine, alla Russia manca l'approvazione definitiva della Georgia. Il regolamento del Wto è infatti formulato in modo tale per cui ogni pretendente all'ingresso nell'Organizzazione deve raccogliere l'approvazione di tutti i Paesi membri. La Georgia lamenta le sanzioni commerciali da parte della Russia e sostiene che parte dei sui territori sono “occupati” da Mosca e pertanto il mercato in quei territori è congelato. Come però afferma il capo del Dipartimento del ministero per lo Sviluppo economico, Maksim Medvedkov: “Le rivendicazioni della Georgia sono di natura politica, e il Wto non è un'organizzazione politica”.
Il principale economista della Deutsche Bank Jaroslav Lisovolik è convinto che la Russia debba fare di tutto per accelerare il processo di ammissione al Wto. “In questo momento – è il suo pensiero - i membri principali dell’Organizzazione mondiale del Commercio, Unione Europea e Stati Uniti, hanno la volontà politica di ammettere la Russia. Nel 2012 ci saranno le elezioni presidenziali negli Usa. Non si sa ancora chi otterrà la vittoria. Ma c'è il rischio che il pluriennale processo di trattative sul Wto debba essere ripreso da capo”.
La Russia aveva in precedenza risolto le controversie con gli Stati Uniti. Mosca e Washington avevano concordato l'accesso al mercato degli appalti statali, le procedure per l'unificazione dei controlli fitosanitari e veterinari ed altro ancora. Sia al Cremlino che alla Casa Bianca sono convinti che la Russia entrerà nel Wto entro il 2011. “Questa eventualità effettivamente esiste, ma nessuno vi dirà la data sicura. Un'intesa a questo riguardo tra Russia e Stati Uniti era già stata raggiunta nel 2006”, ha ricordato Portanski.
L'articolo di Russia OGGI