«МУЗЕЙ АЛЕКСАНДРА ПУШКИНА В МОСКВЕ»
http://www.pushkinmuseum.ru/
Decine di luoghi di Mosca, in un modo o nell’altro, sono legati ad Aleksandr Pùshkin (Александр Пушкин, 1799-1837). Qui Aleksandr Pushkin nacque, qui vissero i suoi amici, qui c’erano le case che frequentava. Qui infine il primo appartamento che egli abitò da sposato nel 1831 all’Arbat.
Assai spesso in triste lontananza = Как часто в горестной разлуке,
Dei fati avversi alla mercè = В моей блуждающей судьбе,
O Mosca mia, ho pensato a te. = Москва, я думал о тебе!
Del tuo nome la cupa risonanza = Москва... как много в этом звуке
Risveglia le ombre della storia = Для сердца русского слилось!
Richiamando un mondo alla memoria! = Как много в нем отозвалось!
Mosca ricambia Pushkin con lo stesso amore ardente e riconoscente. E questo è appunto il senso del Museo.
Il Museo moscovita di Aleksandr Pushkin fu aperto il 6 luglio 1961. La sua è una storia particolare. Quando si decise di istruirlo, non c’era alcun oggetto d’esposizione. La formazione della collezione del Museo pushkiniano interessò tutto il popolo e vide il concorso di oltre 200 musei, biblioteche, archivi. Più di 1300 pittori, scultori, scienziati, semplici ammiratori di Aleksandr Pushkin hanno donato al Museo opere d’arte figurativa, libri, oggetti originali d’uso quotidiano dell’epoca pushkiniana. Le sede del Museo, monumento architettonico di stile «Impero russo» (1814, architetto Afanasij Grigorjev), è uno dei più begli edifici di Mosca.
La casa si innalza su un alto zoccolo di pietra, che ricorda i seminterrati della antiche costruzioni russe. Su un basamento così imponente, la palazzina di legno con mezzanino appare particolarmente leggera e slanciata. Una terrazza attigua con scala che porta al giardino ricorda le ville di campagna moscovite e dà all’intera costruzione maggiore naturalezza e bellezza. Nell’interno della casa si nota una commistione di solennità e comfort tanto caratteristica delle palazzine del tempo.
Oggi i fondi del Museo contano circa 70 mila volumi delle opere del poeta (tutte le edizioni delle opere vivente l’autore sono originali), letteratura varia su Aleksandr Pushkin, panorami di città e di luoghi che lo videro presente. Sono esposti oggetti personali del poeta, ritratti di Aleksandr Pushkin e dei suoi famigliari, di amici e conoscenti, eseguiti da artisti suoi contemporanei, le migliori illustrazioni alle opere del poeta dei maestri russi Ivan Bilibin, Vladimir Favorskij e altri, sculture di Serghej Konionkov, Aleksandr Matveev, Ekaterina Belasciova, Mikhail Anikuscin.
La presentazione artistica dell’esposizione del Museo ne sottolinea l’idea principale: Aleksandr Pushkin appartiene al nostro tempo, la sua arte è eterna, la sua eredità entra organicamente nella vita e nella cultura russa.
La sala dedicata all’infanzia di Aleksandr Pushkin. Elegante mobilio del periodo tra i secoli XVIII e XIX, ritratti appesi alle pareti, copertine annerite di libri. Sul tavolino un portacandele in bronzo con un moccolo, al centro, un ritratto di Pushkin a tre anni, una miniatura di ignoto artista. Questo poteva essere l’interno della casa moscovita del padre del poeta.
La «Sala Oneghin» è la più bella. Una volta questa stanza era il soggiorno di gala della palazzina. Oggi i materiali qui raccolti illustrano l’opera principale di Aleksandr Pushkin, il romanzo in versi «Evghenij Oneghin» («Евгений Онегин»). Gli autori dell’esposizione hanno riprodotto l’interno dello studio di Oneghin, così come è descritto nel romanzo. Interessante per concezione e scelta è la collezione di ritratti di zerbinotti e ragazze pietroburghesi somiglianti a Tatjana Làrina (Татьяна Ларина). Il tema di Mosca resta in tutte le sale del Museo: acquerelli riportanti l’atmosfera della Mosca pushkiniana, tele a olio, litografie di vita quotidiana moscovita della prima metà del XIX secolo. Su questo ampio sfondo, in un settore della mostra si parla dei viaggi di Aleksandr Pushkin a Mosca negli anni ’30.
Una parte della biblioteca del poeta si trova nella sala dedicata agli ultimi anni della vita. Gli scaffali contengono circa 1100 volumi: letteratura occidentale, riviste e almanacchi russi, raccolte di favole popolari, poesie, vocabolari e lavori storici. Non mancano oggetti personali del poeta: il leggio dell’ultimo studio di Pushkin, la penna, presa del tavolo dopo la morte del poeta, un cofanetto coi medicinali appartenute al dottor Arent che curò Pushkin ferito a morte.
La sala seguente è dedicata al tema «La fama mondiale di Aleksandr Pushkin». Qui sono esposte edizioni delle opere del poeta, monografie sulla sua opera in tutte le lingue del mondo: delle prime traduzioni fatte mentre Pushkin era ancora vivo, alle ultime edizioni in più volumi pubblicate in Francia, Inghilterra, Italia, USA, Spagna, Polonia, Bulgaria e in altri paesi. Le opere di Aleksandr Pushkin sono pubblicate in oltre 100 lingue.
In un settore a parte è esposta la raccolta unica «Biblioteca della poesia russa», contenente tutte le prime edizioni di poeti russi dei secoli XVIII-XIX in 10 volumi. Questa inestimabile collezione fu raccolta dal professor Ivan Rozànov (Иван Розанов) e donata a titolo gratuito al Museo della vedova.
Мosca, Via Precìstinka,12/2 (Москва, ул.Пречистинка, 12/2), i moscoviti conoscono bene questa casa: le serate di poesia, i concerti, le lezioni, le sedute scientifiche pubbliche, organizzate dal Museo sono largamente note.
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