«FANGO» «ГРЯЗЬ»
Traduzione dall’italiano di Ekaterina Zhyrnòva
Casa Editrice «Simposium» Mosca 2005 (Pagine 448)
Издательство «Симпозиум» Москва 2005
Предельная современность и тревожный - порой с явным оттенком черноты - юмор: Амманити, один из "молодых каннибалов" итальянской литературы, «глотает реальность, не пережевывая ее».
Никколо Амманити - один из наиболее популярных современных писателей Италии. Родился в Риме в 1966 г. Дебютировал в 1994 г. и сразу с романом. Автор книжки эссе, двух сборников коротких рассказов и трех романов, один из которых, «Я не боюсь», опубликованный в конце 2001 г., лег в основу художественного фильма с тем же названием, вышедшего на экраны летом 2002 г. «Я не боюсь» - книга о смелости и дружбе, о жестокости и любви, о том, как иногда в самые опасные передряги оказываются втянуты самые близкие люди...
Niccolò Ammaniti (Roma, 25 settembre 1966) è uno scrittore italiano.
Il suo primo romanzo, Branchie, scritto a quattro mani con la giallista Lucia Dubini, è stato pubblicato dalla casa editrice Ediesse nel 1994, per essere poi acquisito dall'Einaudi nel 1997. Il libro racconta la storia paradossale e fantastica di un ragazzo romano malato di tumore che si trova catapultato suo malgrado in India, dove è costretto a vivere una serie di sgradevoli e stravaganti avventure. Dal libro è stato tratto un film omonimo nel 1999, per la regia di Francesco Ranieri Martinotti, che lo ha sceneggiato insieme a Fulvio Ottaviano. Nel film recitavano Gianluca Grignani e Valentina Cervi, ma nonostante l'ingente budget si è rivelato un insuccesso.
Nel 1995 Ammaniti ha pubblicato, insieme al padre Massimo, famoso psicologo, il saggio Nel nome del figlio, edito da Mondadori.
Ha partecipato nel 1996 all'antologia Gioventù Cannibale, curata da Daniele Brolli e pubblicata da Einaudi, con un racconto scritto a quattro mani con Luisa Brancaccio. Quest'opera è stata da molti considerata solo un'operazione commerciale, mentre per altri ha costituito un elemento di rottura nel panorama della letteratura italiana contemporanea.
Sempre nel 1996 pubblica per Mondadori la raccolta Fango, che contiene, tra gli altri, i racconti Vivere e morire al Prenestino e L'ultimo capodanno dell'umanità. Da quest'ultimo è stato tratto nel 1998 un film, L'ultimo capodanno, diretto da Marco Risi, in cui figurano Monica Bellucci, Francesca D'Aloja e Giorgio Tirabassi. Ammaniti ha partecipato insieme al regista alla sceneggiatura. Nello stesso anno Mondadori ha ripubblicato da solo il racconto, con lo stesso titolo del film.
Nel 1999 esce il romanzo Ti prendo e ti porto via (Mondadori). Il libro racconta le vicende di Pietro Moroni e Graziano Biglia, con un notevole intreccio di fatti. Il primo, Pietro, conclusa la seconda media, sa di non potersi aspettare un'estate spensierata; mentre il secondo, Graziano, eterno adolescente e famoso tombeur de femmes, scopre il vero amore in una donna che però non potrà contraccambiarlo. Ammaniti ambienta la storia interamente a Ischiano Scalo, squallidissimo e immaginario paese dell'Italia centrale, dove "il mare c'è ma non si vede", mettendoci davanti alle più inimmaginabili vicende, fatte di casualità così pressanti da diventare colonne portanti della trama del romanzo.
La notorietà a livello nazionale giunge per Ammaniti nel 2001 quando pubblica il romanzo Io non ho paura, diventato nel 2003 un film di Gabriele Salvatores.
Scrive nel 2004 il soggetto per il film Il siero della vanità, diretto da Alex Infascelli.
Nel 2006 esce il romanzo Come Dio comanda, edito da Mondadori, accolto con favore dal pubblico, ma con alterni giudizi dalla critica. Nel 2007 Come Dio comanda vince il premio Strega.
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