Nella notte di sabato il livello del fiume che bagna San Pietroburgo, la Neva, si e' elevato in maniera preoccupante facendo saltare tral'altro una delle principali centrali elettriche della citta'. Si tratta della trecentesima inondazione dal momento della fondazione della citta', per cui considerando che San Pietroburgo venne fondata nel 1703, la media e' di quasi un'inondazione all'anno.
La sezione cittadina del Ministero dell'emergenza nazionale ha comunicato che la soglia critica dei 2,1 metri e' stata superata esattamente alle ore 5:57 di sabato mattina, quando il livello dell'acqua della Neva ha fatto registrare i 2,19 metri d'altezza, aggiungendo inoltre che si e' trattato di un tipo di inondazione "difficile ed insolita" per la citta' di San Pietroburgo, dove solitamente il livello dell'acqua si eleva assai piu' lentamente di quanto avvenuto sabato notte.
Di conseguenza sono state chiuse temporaneamente due stazione della metropolitana tra le piu' vicine alla Neva, le stazione "Sportinvaja" e "Vasileostrovskaja", dal momento che l'acqua fuoriuscita dal fiume in piena aveva gia' iniziato ad allagarne gli ingressi. Per tutta la giornata di sabato, San Pietroburgo e' stata investita da una vera e propria bufera con raffiche di vento di 25-27 metri al secondo, mentre il livello delle onde della neva in piena hanno fatto registrare un preoccupante livello di 2,5-3 metri.
A causa della bufera abbattutasi sulla "Capitale del Nord", e' inoltre saltata una delle principali centrali elettriche della citta', piu' esattamente la centrale elettrica "Leningradskij", dal momento che i filtri di raffreddamento di uno dei reattori sono stati intasati dalla melma fuoriuscita dalla Neva. Inoltre, a causa dell'alta pressione venutasi a creare nelle tubature idriche in quattro quartieri, per un totale di un milione di cittadini, e' venuta a mancare l'erogazione dell'acqua fredda.
Colpita dal maltempo anche la provincia di San Pietroburgo, nella quale, a causa del vero e proprio uragano abbattutosi sulla regione, circa 13.000 abitanti di 189 paesi limitrofi sono rimasti senza energia elettrica.
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