RussianEcho ha recentemente pubblicato un interessante articolo di Giuseppe Iannello (che salutiamo con affetto) "a proposito della percezione della Russia in Italia"
Noi di ArcaRussa, che siamo da sempre in totale sintonia con gli obiettivi di RussianEcho e ci sentiamo a loro vicini come fratelli nella difficile missione di porci come baluardi di una corretta informazione sulla Russia, che valorizzi i rapporti storico-culturali dei nostri paesi, proponiamo ai nostri utenti la lettura di questa sconsolante riflessione, sulla quale ci troviamo - ahinoi - assolutamente d'accordo.
Al tempo stesso questa deve essere uno stimolo in più, se mai ce ne fosse bisogno, per unire le nostre forze e, nel nostro piccolo, combattere la mostruosa disinformazione e mistificazione operata dai media occidentali — e nazionali in primo luogo — nel diffondere un'immagine della Russia sempre più svilita e intrisa dei più triti luoghi comuni e stereotipi.
"CONSUNTIVI. A fine d'anno sono quasi d'obbligo. Anche sui media russi ci si volge indietro e si tirano le somme del 2010. Eventi e notizie, buone e cattive, si intrecciano. Ma noi non vogliamo “imbarcarci” in un consuntivo generalista sullo stato della Russia, giudicare dall'esterno è sempre pericoloso, si rischia di vedere solo quello che si vuol vedere.
Invece vogliamo capire se è cambiato qualcosa nella percezione della Russia in Italia, in meglio o in peggio. D'istinto, anche se per scelta non avessimo letto i giornali e guardato la tv, diciamo: “in peggio”. Quando il discorso, con amici, conoscenti e non, tocca casualmente la Russia, si vedono apparire sui volti dei nostri interlocutori dei sorrisini, tra l'ironico e il compatimento... Il contenuto dei pensieri, espressi o non espressi, è facilmente immaginabile: si ripetono pari pari tutti i luoghi comuni, conditi con le ultime vicende politiche e mediatiche che hanno coinvolto i primi ministri dei nostri rispettivi governi.
Sembra veramente che non ci sia niente da fare per mutare le immagini stereotipate. E d'altronde se il main stream mediatico è quello, c'è poco da fare. Almeno nel campo della comunicazione visibile e che trova risonanza nazionale. La tirannia dell'informazione lascia ben pochi spazi. Eppure si può continuare a pensare e parlare almeno nelle cucine, come si diceva in epoca sovietica in Russia. Eh sì, ci siamo ridotti allo stesso modo, forse anche peggio, perché nell'Unione” Sovietica dell'ultimo decennio, il popolo delle “cucine” era diventato la maggioranza. “Noi”, invece poveri illusi, che vogliamo trasmettere un'immagine della Russia più adeguata alla realtà, siamo un'esigua minoranza. O così ci sembra.
Un esperto della comunicazione francese, diceva qualche mese fa in un'intervista, che la Russia manca all'estero di quella rete di pensatoi, di think tank, di opinion makers, in grado di garantire una presenza all'interno dei media stranieri del proprio punto di vista, come – continuava l'esperto - sono in grado di assicurare invece in ogni occasione, anche la più imbarazzante, stati come Israele e gli Stati Uniti. Alcuni dei rapporti pubblicati da Wikileaks descrivono invero nei dettagli queste operazioni (stranamente non attenzionate dalla nostra stampa) di costruzione dell'immagine propria e demolizione di quella altrui. L'ambasciatore americano a Roma parla di “istruire [in Italia] i nostri interlocutori sulle attività russe e costruire un contrappeso di opinioni dissidenti contro le politiche russe, soprattutto all'interno del partito di governo"; dice che ha “agito con figure di spicco del governo in forma aggressiva e a tutti i livelli; esponenti politici ed economici hanno lavorato con membri del partito di governo e del governo stesso, think tank e stampa per offrire una corrente d'opinione alternativa” a quella russofila.
La Russia ha riacquisito potere militare e in parte anche economico, ma è molto lontana dai suoi “concorrenti” in quello mediatico. In attesa che si attrezzi, noi continueremo a parlare nella “cucina” del nostro sito della Russia che vediamo noi. Dando la possibilità a chiunque lo voglia di inserirsi nelle nostre chiacchierate. E intanto grazie a quelli che sono stati con noi quest'anno. Chissà cosa ci aspetta il prossimo?
Giuseppe Iannello"
( http://www.russianecho.net/index.ph...d=1%E3%80%88=it )