Oggetto: «EURASIA: FINO ALLE SOGLIE DELLA STORIA»
Capolavori dal Museo Ermitage in Sardegna

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La mostra

Il Neolitico, la nuova età della pietra, aveva portato con sé - con l’affermarsi di un’economia di produzione - un cambiamento radicale.
Nulla fu più come prima: popolazioni nomadi divennero progressivamente stanziali, la natura diventò paesaggio all’interno del quale l’uomo lavorò, trasformò, costruì, coltivò campi e allevò animali. Nacquero i villaggi, le distanze, la ruota e nacquero i mezzi di trasporto, gli scambi e, con essi, il commercio.
Con la ricchezza si diffusero le guerre e gli strumenti per combatterle e dunque furono necessari nuovi mezzi e nuovi materiali per produrli; nel giro di pochi millenni l’uso dei metalli determinò cambiamenti epocali, tanto negli utensili e nelle loro fogge, quanto nei sistemi per produrle e riprodurle.

Al Palazzo di Città sono esposti oggetti d’uso comune e corredi funerari di straordinario valore, importanti manufatti in oro e pietre preziose, in argilla e pietra, in bronzo e in rame, a confrontarsi con i reperti selezionati dell’archeologia sarda, la Dea Mater della Cultura di Ozieri, le statuine votive in bronzo, i vasi campaniformi, e con altri prestati da alcuni dei principali musei archeologici italiani.

Quattro le sezioni tematiche di “Eurasia” che immergono il visitatore in “una mostra che racconta tutta la preistoria più recente di Europa e Asia”, ha spiegato Marco Minoja. “Una grande mostra archeologica dal taglio immaginifico, che segue, anche nella concezione e nell’allestimento, la linea dell’arte contemporanea ”, ha detto Anna Maria Montaldo.
Dal grande museo di San Pietroburgo sono giunti a Cagliari materiali neolitici che risalgono fino al V millennio a.C., rinvenuti principalmente nel complesso della tomba di Nalchik, con gioielli realizzati con zanne di cinghiale, collane fatte con i denti incisivi del cervo, braccialetti in pietra e utensili in pietra e corno, punte di freccia in selce.
Sono però due i principali gruppi di oggetti provenienti dalla Russia che sono esposti in mostra. Il primo s’incentra su due corredi funerari appartenenti alla “cultura di Maikop” (uno dei fenomeni più sorprendenti dell’area, sviluppatasi tra l’inizio del IV e l’inizio del III millennio a.C.), nota per i suoi “kurgan”, tombe a tumulo che hanno restituito parure funerarie ricchissime, dove gli strumenti della vita quotidiana si affiancano a vasellame di prestigio e a gioielli in oro e pietre preziose - turchesi, cristalli di rocca e cornalina - di grande bellezza. Di questa cultura un sito importante è la sepoltura di un adolescente dal villaggio Ulskogo (Ulyap), dove sono state ritrovate figurine di argilla e pietra, che consentono di ipotizzare legami con le culture del Mediterraneo
Il secondo gruppo di materiali offre un’ampia esemplificazione dei connotati specifici della cultura di Koban (II - I millennio a.C.), che presenta i tratti caratterizzanti di una civiltà della più evoluta età dei metalli, a cavallo tra le fasi recenti dell’età del bronzo e la piena età del ferro.

Il vaso campaniforme presente nella collezione proveniente dall’Ermitage attesta l’ampia diffusione di questa cultura e rende evidente la koinè culturale riscontrabile tra Europa e Asia. Testimoni del linguaggio comune sono anche le figurine antropomorfe femminili: le due statuette in osso recentemente recuperate in una domus de janas di Carbonia, per la prima volta esposte al pubblico, ripropongono il motivo della Dea Madre seduta e con le braccia conserte, diffuso in Europa e nel Mediterraneo Orientale e riscontrabile anche in alcuni pezzi dell’Ermitage. La preistoria caucasica dialoga quindi in modo serrato con la civiltà nuragica, che fiorisce nell’Isola nell’età del bronzo (a partire dal 1600 a.C. circa) fino al primo ferro.

Le sezioni tematiche

TUTTIGIORNI mostra gli strumenti del vivere, il nuovo quotidiano, la “casa”: accette litiche, pugnali in rame, anfore della cultura kurgan, i vasi della cultura di Ozieri, e riferimenti al sacro, al culto della fertilità, come le statuine femminili in pietra, osso (la statuetta femminile in osso, dai depositi della Soprintendenza Archeologia della Sardegna), argilla, alabastro (la statuetta femminile in alabastro, dal Museo Ermitage).

RIVOLUZIONEMETALLI è dedicata al processo di trasformazione che, a Oriente come a Occidente, avvia un radicale cambiamento culturale, economico, sociale e politico: il fiorire dell’artigianato, la riproduzione seriale degli oggetti, l'approdo al commercio. Nell'allestimento ecco le armi (una spada in bronzo, dal Museo Archeologico Nazionale di Cagliari), oggetti d'uso comune e i monili, indossati come ornamento dagli uomini e dalle donne (una fibbia in bronzo, dal Museo di San Pietroburgo).

POTEREVANITAS è il titolo della terza sezione. Con l’incremento della ricchezza cominciano ad affermarsi i simboli del potere e del lusso. Ne sono prova gli splendidi manufatti in oro e pietre preziose provenienti dalla collezione dell'Ermitage (filo di perle turchesi) e i bronzi figurati sardi, idealizzazioni dell'eroico e del divino: l’Insegna di Padria, dedicata alla magia della caccia, unica nel suo genere, rinvenuta in località Funtana Coberta e custodita al Museo “G. A. Sanna” di Sassari. Sorprende la forgia avanzata delle placche in oro raffiguranti leoni che camminano, provenienti da San Pietroburgo. Una “chicca”: per la prima volta vengono esposte dalla Soprintendenza Archeologica della Sardegna tre preziose lamine d’oro decorate a sbalzo con fini motivi geometrici, frutto di un ritrovamento, provenienti da località sconosciuta, afferenti al periodo nuragico, reperti di importazione riferibili probabilmente all’ambito miceneo. L’Isola, non è una novità, aveva frequenti contatti con le altre civiltà del Mediterraneo.

L'ultima sezione, BOVEMACHINA, parla del rapporto tra uomo e animale, risorsa e alimento. Il cervo, il cavallo, il toro (diverse le protomi in esposizione di un simbolo divino anche nella cultura prenuragica e nuragica), come quello in oro, eccezionale, dalle lunghe corna, proveniente dalla valle del fiume Kuban nel Caucaso settentrionale e risalente alla seconda metà del IV millennio a.C. Troneggia nella sala avvolta nella semioscurità e accesa solo dalla luce delle teche.

Cagliari, e la Sardegna, dunque, fino al prossimo aprile al centro del mondo dell’archeologia e della cultura internazionali. Ma gli orizzonti potrebbero allargarsi. “Cagliari è una città che si è spalmata nel mio cuore”, ha detto Yuri Piotrovsky. “Spero in una grande mostra all’Ermitage che metta in relazione la vostra isola con il resto del mondo”. Spassìba, allora, e Da svidànja.

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Cagliari una grande mostra documenta la vita delle civiltà tra il V e I millennio a.C. Centinaia i reperti esposti provenienti dai musei della Sardegna e dall'Ermitage. Dal Caucaso alla Sardegna nuragica mondi lontani per la prima volta a confronto.

Mario Niola

Eurasia. Quelle civiltà che diedero origine alla storia.

La conoscenza poetica del mondo precede la conoscenza razionale degli oggetti. In quella lunga notte in cui cominciano a spuntare le prime luci della storia, i nostri lontani progenitori vivevano in un paesaggio sconfinato dove la natura la faceva da padrona. E la caccia e la raccolta erano le sole arti della sopravvivenza. Eppure l'ingegno, la fantasia e la curiosità di quegli uomini e di quelle donne li hanno fatti uscire dall'età della pietra, dando inizio a una straordinaria rivoluzione culturale. Nascono allevamento, agricoltura, sedentarizzazione, lavorazione dei metalli, tessitura. Nasce l'idea stessa di casa, che non è un semplice riparo ma una dimora. Come dire che habitat, abiti e abitudini arrivano insieme. E che coltura e cultura avanzano in parallelo. Facendo uscire dal loro isolamento i figli di quei bestioni primitivi di cui parla Giambattista Vico nella Scienza Nuova. Di qui scambi, commerci e merci. Viaggi e non più vagabondaggi.

È un punto di non ritorno che cambia il destino della specie. A questa transizione è dedicata la bellissima mostra Eurasia, fino alle soglie della storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna.

Curata da Anna Maria Montaldo, direttore dei Musei Civici di Cagliari, insieme a Yuri Piotrovsky e Marco Edoardo Minoja, l'esposizione (da oggi al 10 aprile 2016) documenta la vita di questi uomini che, intorno al quinto millennio prima di Cristo, stavano sperimentando la più grande delle mutazioni antropologiche.

Una soglia temporale ma anche una start up immaginativa. Da allora, infatti, le società umane cominciano a raccontarsi e a descriversi. In forma di parole e in forma di oggetti. Cose e rappresentazioni che fanno da monumento-documento di un tornante decisivo del cammino dell'umanità. I curatori della mostra hanno sintetizzato questo cammino nella parola Eurasia. Una sorta di ellissi con due fuochi. La Sardegna e il Caucaso. Mondi così lontani e così vicini, divisi da una distanza incalcolabile e uniti da una domanda di senso che accorcia le distanze. Disseminando il percorso di oggetti eloquenti. Pugnali di rame, anfore kurgan, vasi di Ozieri, statuine femminili di alabastro, monili d'oro e d'argento. E poi gli strumenti prodotti dalle arti della metallurgia. Incudini e martelli che hanno plasmato rame, bronzo, ferro e oro consegnando la fabbrica del fuoco, che muove i suoi primi passi, prima al mito e poi alla storia.

Non a caso Prometeo, l'uomo che ruba la scintilla agli dei della folgore e la dona ai mortali, è l'eroe eponimo della civiltà. Il personaggio simbolo della techne, cioè la capacità tutta umana di trasformare la natura con il lavoro. "Sudate o fuochi a preparar metalli", dicevano i poeti barocchi che di questo tornante sono stati i più geniali esploratori. Perché lo hanno detto in poesia e dipinto in immagini esonerandosi dal tentativo, peraltro vano, di spiegarlo in concetti. Come dire che hanno usato le lenti potentissime della metafora alata, che sorvola spazi e tempi.

Ed è quel che fanno i curatori della mostra spingendo il visitatore verso un autentico volo pindarico che avvicina lembi estremi della storia e della geografia. E perfino la parola Eurasia, più che un semplice titolo, è un programma. Un ponte fra mondi lontani ma soprattutto una password di questo progetto nato nell'alveo della candidatura di Cagliari a capitale europea della cultura per il 2019. E che si è concretizzato in questa bellissima esposizione. Eurasia, infatti è anche un acronimo. Ciascuna lettera fornisce una chiave di lettura.

E, come Ermitage, il prestigioso museo di San Pietroburgo che ha prestato le sue preziose collezioni archeologiche. U come unione di culture. R come la rivoluzione neolitica che ha mutato le sorti dell'umanità. A come antropologia, la disciplina che studia le diverse dimensioni del pianeta-uomo. S come Sardegna, l'isola-continente che con la sua storia millenaria e con la cultura nuragica diventa un paradigma del Mediterraneo. I come immaginazione, la facoltà che apre la scatola nera dell'umano e ritrova i fili nascosti che costituiscono il tessuto comune della storia. A come archeo-logia, che indaga le profondità del passato e ce lo rende di nuovo contemporaneo. E in questa Eurasia del quinto millennio avanti Cristo ritroviamo le tracce di noi stessi, le premesse di quel che siamo diventati. Il nostro Oriente. Quella dimensione aurorale che da Erodoto in poi ha fatto del Caucaso, dell'Indo e della Mezzaluna Fertile le regioni dell'anima di un Occidente in cerca di orientamento e di origine.

Parole che non per nulla hanno la stessa etimologia. E anche quando l'origine è svanita nelle nebbie del tempo ne restano le tracce e le connessioni. Consegnate, come dice Pietro Clemente, in un bellissimo testo che arricchisce il catalogo, al mondo delle cose, alla cultura materiale, agli oggetti del lavoro contadino, agli strumenti del mondo nuragico o caucasico. Dove è possibile riconoscere forme, stabilire nessi, tra modi di vita apparentemente lontani e incomunicanti. È in questo mare, dove è facile naufragare, che è bello navigare oscillando tra lo stupore della differenza e la fascinazione della somiglianza.

Come quando il visitatore si trova davanti le perturbanti statue sarde di Monte Prama, grande attrattiva del Palazzo di Città. Cui i curatori, con felice scelta espositiva, hanno accostato i Kurgan di Majkop, straordinari monumenti funerari della Repubblica russa di Adigezia. Con i loro scheletri colorati che affiorano da millenni anni di storia in tutta la loro carica engmatica. Amplificata da uno straordinario corredo di leoni rampanti, di anelli preziosi, di monili principeschi, di placche ornamentali. Chili di oro e d'argento che dovevano accompagnarli nell'ultimo viaggio. Entrambi eroi, i giganti sardi e i simulacri russi, hanno bucato la barriera del tempo e si ripresentano ai nostri occhi come emergenze del senso. Pieni di una ulteriorità onirica che ci invita ad addentrarci in quella foresta di simboli che separa e unisce il nostro Oriente e il nostro Occidente.

La Repubblica – 22 dicembre 2015

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Oggetto: Re: Eurasia - Fino Alle Soglie Della Storia
Cara amica!
Ti ringrazio del tuo bellissimo post! È molto molto interessante! Siamo contenti di vederti fra noi sul nostro modesto forum. Aspettiamo sempre i tuoi messaggi i quali potranno arricchire il nostro forum.
Zarevich

 
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Oggetto: Re: Eurasia - Fino Alle Soglie Della Storia
Eurasia resta ancora a Cagliari. "Gioielli" in mostra sino al 29 maggio

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A tre mesi dall'inaugurazione ha richiamato 18mila visitatori. Così Eurasia, la mostra che ospita reperti archeologici provenienti dall'Ermitage di San Pietroburgo e li mette a confronto coi manufatti della preistoria sarda e della civiltà nuragica, prolunga la sua permanenza a Cagliari (Palazzo di Città) sino al 29 maggio.

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Avrebbe dovuto invece chiudere i battenti il 10 aprile. Significa che anche per la sagra di Sant'Efisio, festa di devozione, tradizioni, fiori e colori, l'arancio dell'età del Bronzo - cromia che caratterizza l'allestimento - sarà fonte di richiamo per i turisti che vorranno scoprire i quartieri storici della Città bianca.
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tratto da:
http://www.unionesarda.it/articolo/...g-8-482762.html

 
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Oggetto: Re: Eurasia - Fino Alle Soglie Della Storia
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Presentazione Catalogo -EURASIA Fino alle soglie della storia Capolavori dal Museo Ermitage e dai musei della Sardegna
Curatore:Marco Edoardo Minoja, Anna Maria Montaldo, Yuri PiotrovskijFormato:24 x 30Pagine:232N. illustrazioni:350Rilegatura:Brossura con aletteAnno pubblicazione:2016
Lingua:Ed. bilingue italiano/inglese
ISBN/EAN:9788836633135

http://www.silvanaeditoriale.it/catalogo/prodotto.asp?id=4452



Ultima modifica di altamarea il 09 Apr 2016 11:50, modificato 1 volta in totale
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Oggetto: Re: Eurasia - Fino Alle Soglie Della Storia
Immagini della Mostra tratto dal sito della Rai.

http://www.arte.rai.it/gallery-refr...ult.aspx#header

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La mostra, organizzata dai Musei Civici di Cagliari e del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, con il Mibact-Soprintendenza Archeologia Sardegna e Polo Museale della Sardegna, è il primo atto di un protocollo di collaborazione triennale tra la Città e il Museo Ermitage, volta a intrecciare rapporti internazionali e a riaffermare la centralità di Cagliari e della Sardegna nelle relazioni e negli scambi culturali tra l`Europa e le sponde del Mediterraneo. La mostra, curata da Marco Edoardo Minoja, Anna Maria Montaldo e Yuri Piotrovsky porta a Cagliari 377 eccezionali pezzi delle collezioni del Museo Ermitage che, affiancate a più di 100 reperti provenienti dai musei sardi e ai significativi prestiti italiani, raccontano il progresso delle civiltà antiche, i flussi culturali tra l`Asia e l`Europa, dal Neolitico fino al I millennio a.C., tra relazioni, parallelismi e differenze in un allestimento di grande suggestione, firmato da Angelo Figus.

 
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Oggetto: Re: Eurasia - Fino Alle Soglie Della Storia
Bellissimo post!

 
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Oggetto: Re: «EURASIA: FINO ALLE SOGLIE DELLA STORIA»
Grazie Zarevich per l'interesse che riponi per questa iniziativa culturale dove e' centrale
l'Accordo di collaborazione pluriennale siglato lo scorso 21 giugno a San Pietroburgo tra l'Assessorato regionale del Turismo, Museo Statale Ermitage, Polo Museale della Sardegna - MiBAC, Fondazione di Sardegna, Comune di Cagliari e il coinvolgimento di Ermitage Italia, con l'obiettivo di favorire lo scambio di esperienze, l'attuazione di momenti di approfondimento scientifico, lo studio e realizzazione di eventi ed esposizioni.

Con immenso piacere ti informo che vi e' un seguito a Eurasia - Fino Alle Soglie Della Storia, precisamente
a Cagliari vi sara' la mostra internazionale “Le civiltà e il Mediterraneo”. ti invio link con i dettagli dell’evento espositivo.

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https://archeologiavocidalpassato.w...e-la-cultura-n/


https://www.youtube.com/watch?time_continue=53&v=NXSE5kP2uuE

 
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