«Je ne suis pas Charlie»
Quelle caricature di «Charlie Hebdo» le quali in internet ci sono in abbondanza, permettono di tirare la conclusione che il settimanale francese in effetti sia sconcio e bestemmiato che può offendere i sentimenti di tutto e di tutti. La vecchia Europa ancora una volta è andata di traverso con il multiculturalismo. Il termine «multiculturalismo» si riferisce a società in cui convivono culture differenti. Il termine può essere utilizzato in senso descrittivo o normativo. Il multiculturalismo invece diventò assolutamente irriconoscibile. Invece del rispetto dichiarato per le altre culture, arrivò la derisione e il dileggio di tutte le culture. Il cinismo e la derisione di tutti i valori religiosi e morali sono in Europa non solo come un mainstream, ma la norma comune. La Francia di oggi è un Paese ateistico del tutto. Evidentemente a suo tempo la Francia ha saturato in eccesso della cultura ed ora vive con la sua negazione. Ma la cultura, com'è noto, nasce dalla religione, poi si allontana dalla cultura e poi parassita.
Anche il regime politico della Francia è assai particolare, sui generis. Ci sono le nuove «sinistre» avanzate che sono ispirate dai filosofi «dementi» come André Glucksmann (è nato 1937, da una famiglia ebraica) e Bernard-Henri Lévy (è nato in Algeria, 1948, da una famiglia ebraica). L'uno e l'altro sono i russofobi accaniti. Questi signori con la sua negazione dei valori patriarcali sono arrivati al limite del punto più alto. Invece di scusarsi del rinfocolamento dell'odio confessionale e etnico, loro si sono decisi alla mossa sbagliata: pubblicare il seguente «Charlie Hebdo» a milionesima tiratura.
Adesso avvengono gli avvenimenti così spaventevoli in Donbass. In Libia e in Siria da qualche anno è guerra civile (oltre a ciò non senza partecipazione della Francia).
La quantità delle vittime fra la popolazione pacifica è enorme. Bambini, donne, vecchi muoiono di proiettili e di fame. Solo tutto questo in Europa non suscita compassione, non trova interesse, adesione, partecipazione e non ha voglia di aiutare. Questo significa solo quello che la società europea di oggi in complesso è profondamente ipocrita e falsa, è contagiata di doppio gioco, due pesi e due misure.
In classe viene un nuovo maestro e dice:
- «Facciamo la conoscenza, mi chiamo Oleg, sono liberale. Ragazzi, presentatevi come me uno alla volta…»
- «Mi chiamo Masha, io sono liberale…»
- «Mi chiamo Stiopa, io sono liberale…»
- «Mi chiamo Vòvochka io sono stalinista»
- «Caro Vovochka, perché tu sei stalinista?» – chiede il maestro.
- «Mia madre è stalinista, mio padre è stalinista, i miei amici sono stalinisti ed anch’io sono stalinista», – risponde Vovochka.
- «Vovochka, ma se la tua mamma era una prostituta, il tuo papà era un tossicomane, la tua sorellina era una puttana, i tuoi amici erano dei gay, chi saresti diventato tu?» – disse il maestro.
- «Allora io sarei stato un liberale»
Oggetto: «Je ne suis pas Charlie»
Ultima modifica di Zarevich il 13 Gen 2015 14:53, modificato 1 volta in totale
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Oggetto: Re: «Je ne suis pas Charlie»
Il numero del settimanale francese «Charlie Hebdo» uscito di fresco ha pubblicato di nuovo sulla sua copertina la vignetta sul profeta Muhammad e gli scherzi sul tema della politica e della religione. Quale è il vostro rapporto?
1.«È come un'offesa: farsi beffe della fede altrui è inammissibile»
2.«È sconsideratamente, ma cionondimeno, i giornalisti hanno diritto di esprimere la propria opinione»
3.«Me ne frega di questo»
4.«È una trovata ingegnosa: i giornalisti hanno espresso in modo smagliante la loro posizione»
SONDAGGIO SUL NOSTRO FORUM «ARCA RUSSA»:
https://www.arcarussa.it/forum/sonda...653.html#p22653
1.«È come un'offesa: farsi beffe della fede altrui è inammissibile»
2.«È sconsideratamente, ma cionondimeno, i giornalisti hanno diritto di esprimere la propria opinione»
3.«Me ne frega di questo»
4.«È una trovata ingegnosa: i giornalisti hanno espresso in modo smagliante la loro posizione»
SONDAGGIO SUL NOSTRO FORUM «ARCA RUSSA»:
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Oggetto: Re: «Je ne suis pas Charlie»
IPOCRISIA E MALAFEDE.
Il Presidente della giunta ucraina Poroshenko, un criminale di guerra responsabile del massacro di migliaia di uomini, donne, vecchi e bambini del Donbass, si è recato ieri a Parigi per presenziare alla manifestazione "contro il terrorismo".
Ecco la foto ufficiale del funerale dell'Europa. Il criminale di guerra Poroschenko al guinzaglio dei suoi padroni occidentali.
Il Presidente della giunta ucraina Poroshenko, un criminale di guerra responsabile del massacro di migliaia di uomini, donne, vecchi e bambini del Donbass, si è recato ieri a Parigi per presenziare alla manifestazione "contro il terrorismo".
Ecco la foto ufficiale del funerale dell'Europa. Il criminale di guerra Poroschenko al guinzaglio dei suoi padroni occidentali.
IPOCRISIA DI POROSHENKO 1.jpg | |
Descrizione: | IPOCRISIA E MALAFEDE |
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IPOCRISIA DI POROSHENKO 2.jpg | |
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Oggetto: Re: «Je ne suis pas Charlie»
Articolo tradotto in italiano del giornalista Christian Malaparte, che si trova da diversi mesi nel Donbass.
Dannazione, No, Non sono Charlie — Non sono l’utile idiota dei media mainstream!
NON sono Charlie né mai potrei esserlo. Perchè Charlie Hebdo non era giornalismo. Non forniva informazioni, né conoscenza, né approfondimento culturale. Non era satira. Le sue vignette non facevano divertire nessuno se non degli imbecilli. Non era critica della società. Non era protesta. Ma soprattutto, non era libertà. Charlie Hebdo non era niente di diverso da quelle puttane ucraine che si infilano il crocifisso nei deretani, da quel idiota che si è crocifisso i testicoli sulla Piazza Rossa, o da quelle zoccole russe di un gruppo punk che si sono messe a fare un’orgia dentro un museo.
Charlie Hebdo era semplice disprezzo verso tutto e tutti, compresi i lettori. Era volgarità stupidità. Naturalmente la volgarità e la stupidità gli hanno permesso di proliferare in nome di quella libertà di stampa che alla sua redazione non piaceva. Nel 2002, l'allora redattore capo P. Val, denunciò Noam Chomsky per anti-americanismo e per avere criticato Israele. Poi nel 2008 ha licenziato un fumettista accusandolo di antisemitismo per avere ironizzato sul figlio del Presidente Sarkozy, affermando che si sarebbe convertito all'ebraismo pur di poter sposare la ricca ereditiera di un magnate degli elettrodomestici.
Charlie Hebdo è stato al servizio dei poteri forti del mondo, ed ora lo sono pure i suoi resti. Era appeso ai fili dei maestri burattinai che pianificano l’agenda delle nazioni per conto del loro interesse proprio e unico. E come tale, era un falso. Come faccio a saperlo, vi potreste chiedere? La risposta è proprio lì, lungo i boulevards di Parigi.
Non c’è modo che io sia Charlie e non c’è modo che possa partecipare ad alcuna manifestazione, qualunque sia il suo proposito, e che possa camminare insieme ad una manica di imbroglioni come quelli che l’11 gennaio hanno partecipato all’ipocrita manifestazione di Parigi.
Basta la loro presenza a testimoniare quanto false fossero le motivazioni e quali fossero le finalità.
"Una marcia contro il terrorismo", così titolavano i media mainstream.
Io non sono Charlie e non cammino sulla scia di Netanyahu, capo di uno Stato usurpatore che persegue un genocidio nella Striscia di Gaza. Io non cammino con Davutoglu, che ha difeso l’ISIS dalle accuse di terrorismo mentre Mosul era stata saccheggiata e gli Yazidi massacrati. Io non cammino con Sarkozy e Cameron, che hanno partecipato attivamente alla distruzione della Libia e all'uccisione di 90.000 civili.
Io non cammino con Poroshenko, perché mentre sto scrivendo le sue bombe hanno colpito a circa 2 miglia dalla mia casa. E negli ultimi due giorni, l'obitorio di Donetsk, si è riempito ancora una volta con i cadaveri di civili.
"Una Marcia per la libertà di stampa", così titolavano i media mainstream.
Dall'inizio delle ostilità in Ucraina, 33 giornalisti sono stati rapiti, 47 arrestati, 215 minacciati, e da febbraio ad agosto 6 giornalisti sono stati uccisi dall'esercito ucraino. I media non allineati sono vietati nel paese di Poroshenko, i loro giornalisti sono indicati come criminali, i loro uffici vengono attaccati e incendiati.
Non sono Charlie perché non 17 ma almeno 5.000 civili sono stati uccisi nel Donbass da quando sono arrivato qui, e nessun media mainstream ha intitolato "Sono Donbass!". Nessuno di loro ha intitolato "Sono Odessa!" lo scorso 2 maggio. Nessuno di loro ha intitolato "Sono Lugansk!", "Sono Inna!" lo scorso 2 giugno. Dopo il piano di pace di Poroshenko, l'esercito ucraino ha bombardato la città di Slavyansk ed i suoi cittadini per 84 giorni e nessun media mainstream ha mostrato alcuna sorta di indignazione per questo. Tuttavia, continuano a blaterare di operazione Anti Terrorismo, ma non c'è nessuna operazione anti-terrorismo in corso, per il semplice motivo che qui non ci sono terroristi. Così come non c'è nessuna invasione russa. E nessun missile russo ha colpito il volo MH-17 del boeing malese, così come nessun arma di distruzione di massa era nascosta in Iraq.
Non sono Charlie, perché io non sono un arnese, non sono un utile idiota nelle mani insanguinate dell'imperialismo occidentale. Che necessita della indignazione delle masse per sollevarsi contro un nemico comune, per giustificare le sue guerre nell'interesse di una élite privilegiata. Non sono Charlie, perché so che gli unici terroristi sono quelli addestrati dalla CIA e armati dalla NATO, nell'indifferenza totale dell'UE. Ed è lo stesso per i neo-nazisti che stanno commettendo le atrocità in Ucraina.
14 anni fa i media mainstram mostrarono il World Trade Center colpito da due aerei ed il suo crollo. Dopo 3 settimane il mondo era in guerra. In nessun modo sono Charlie perché allora, un presidente che non era un texano e men che meno un cowboy, atteggiandosi come John Wayne riunì una coalizione per invadere l'Afghanistan, a caccia di un uomo saudita la cui famiglia aveva un rapporto d'affari con la propria famiglia. Due anni dopo, la guerra in Iraq ha causato 2,6 milioni di morti civili senza nessun motivo tranne che per i pozzi petroliferi per la Halliburton, ma per i media mainstream non eravamo tutti iracheni.
L'era Bush è poi finita ed è stato eletto Obama. Un presidente chiacchierone che parlava di cambiamento, ma poi nessun cambiamento è stato fatto. E’ stata ascoltata la solita disgustosa sovrabbondanza di menzogne e nuove guerre sono state intraprese. I media mainstream hanno sostenuto come dei pappagalli l'invasione NATO della Libia. L'allora Segretario di Stato Hillary Clinton esultò per l'omicidio di Gheddafi. Oggi la Libia è un paese nel caos, devastato da 1.700 milizie rivali, dove sono ospitati campi di addestramento per i terroristi, e tutti quei politici dall'aspetto compiacente che si dicevano interessati al benessere del popolo libico, non hanno più nulla da dire. Così come i media mainstream.
Invece i media mainstream hanno etichettato le rivolte della “primavera araba” come rivoluzioni per la democrazia, ma nonostante quattro leader deposti e centinaia di migliaia di morti, nessuno di questi paesi ha raggiunto un vero e proprio cambiamento finora. Eppure nessuno dei media mainstream ha condannato
il coinvolgimento straniero degli Stati Uniti e dell'Unione Europea.
Allora, io sono Assange, sono Edward Snowden, ma non sono Charlie. Perché non credo più a nessuna versione ufficiale. Non credo alla versione della Sandy Hook, né a quella della maratona di Boston, né alle altre, così come non credo al fatto che sia stato Oswald a sparare a Kennedy.
Oggi i media mainstream vogliono farci essere tutti dei Charlie, mentre ci sono una infinità di motivi per non essere Charlie. Fomentare l'indignazione fa parte della strategia per far credere ai cittadini europei e a quelli nord americani di essere coloro che vivono nel mondo libero, di essere il popolo libero! Liberi di essere dei burattini che protestano a comando per i supposti diritti di qualcuno, mentre quegli stessi politici che partecipano con indignazione alla manifestazione a Parigi, gli stanno rubando il loro futuro e quello dei loro figli, distruggendo le conquiste dei loro padri.
La Commissione europea ha appena approvato un aiuto supplementare pari a 1,8 miliardi di euro per la nuova e “democratico” Ucraina filo-americana. Mentre tutti i paesi del sud Europa, dalla Grecia al Portogallo sono in difficoltà, l'UE sceglie di dare i soldi dei suoi contribuenti ad un governo di oligarchi che affama il popolo, promuove il neonazismo, porta avanti un genocidio e non potrà nemmeno mai ripagare il suo debito.
L’economia francese è stata danneggiata dalle sanzioni contro la Russia che gli Stati Uniti hanno imposto ai membri della NATO, a tal punto che il presidente francese ha recentemente affermato che le si dovrebbero togliere. A fine dicembre, la Francia ha deluso Israele votando a favore della risoluzione per riconoscere lo Stato palestinese al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Si è quindi mostrata troppo indipendente per la culla dell'attuale Illuminismo, dimostrandosi inaffidabile, al limite del ridicolo, in merito alla questione della navi portaelicotteri Mistral.
Questo 7 gennaio di Parigi, ha la puzza dell’11 settembre di New York e non c’è modo che me la possa bere ancora una volta, amici!
Quindi NON sono Charlie. Fanc@@o, Charlie!
https://cbmalaparte.wordpress.com/2...m-useful-idiot/
Dannazione, No, Non sono Charlie — Non sono l’utile idiota dei media mainstream!
NON sono Charlie né mai potrei esserlo. Perchè Charlie Hebdo non era giornalismo. Non forniva informazioni, né conoscenza, né approfondimento culturale. Non era satira. Le sue vignette non facevano divertire nessuno se non degli imbecilli. Non era critica della società. Non era protesta. Ma soprattutto, non era libertà. Charlie Hebdo non era niente di diverso da quelle puttane ucraine che si infilano il crocifisso nei deretani, da quel idiota che si è crocifisso i testicoli sulla Piazza Rossa, o da quelle zoccole russe di un gruppo punk che si sono messe a fare un’orgia dentro un museo.
Charlie Hebdo era semplice disprezzo verso tutto e tutti, compresi i lettori. Era volgarità stupidità. Naturalmente la volgarità e la stupidità gli hanno permesso di proliferare in nome di quella libertà di stampa che alla sua redazione non piaceva. Nel 2002, l'allora redattore capo P. Val, denunciò Noam Chomsky per anti-americanismo e per avere criticato Israele. Poi nel 2008 ha licenziato un fumettista accusandolo di antisemitismo per avere ironizzato sul figlio del Presidente Sarkozy, affermando che si sarebbe convertito all'ebraismo pur di poter sposare la ricca ereditiera di un magnate degli elettrodomestici.
Charlie Hebdo è stato al servizio dei poteri forti del mondo, ed ora lo sono pure i suoi resti. Era appeso ai fili dei maestri burattinai che pianificano l’agenda delle nazioni per conto del loro interesse proprio e unico. E come tale, era un falso. Come faccio a saperlo, vi potreste chiedere? La risposta è proprio lì, lungo i boulevards di Parigi.
Non c’è modo che io sia Charlie e non c’è modo che possa partecipare ad alcuna manifestazione, qualunque sia il suo proposito, e che possa camminare insieme ad una manica di imbroglioni come quelli che l’11 gennaio hanno partecipato all’ipocrita manifestazione di Parigi.
Basta la loro presenza a testimoniare quanto false fossero le motivazioni e quali fossero le finalità.
"Una marcia contro il terrorismo", così titolavano i media mainstream.
Io non sono Charlie e non cammino sulla scia di Netanyahu, capo di uno Stato usurpatore che persegue un genocidio nella Striscia di Gaza. Io non cammino con Davutoglu, che ha difeso l’ISIS dalle accuse di terrorismo mentre Mosul era stata saccheggiata e gli Yazidi massacrati. Io non cammino con Sarkozy e Cameron, che hanno partecipato attivamente alla distruzione della Libia e all'uccisione di 90.000 civili.
Io non cammino con Poroshenko, perché mentre sto scrivendo le sue bombe hanno colpito a circa 2 miglia dalla mia casa. E negli ultimi due giorni, l'obitorio di Donetsk, si è riempito ancora una volta con i cadaveri di civili.
"Una Marcia per la libertà di stampa", così titolavano i media mainstream.
Dall'inizio delle ostilità in Ucraina, 33 giornalisti sono stati rapiti, 47 arrestati, 215 minacciati, e da febbraio ad agosto 6 giornalisti sono stati uccisi dall'esercito ucraino. I media non allineati sono vietati nel paese di Poroshenko, i loro giornalisti sono indicati come criminali, i loro uffici vengono attaccati e incendiati.
Non sono Charlie perché non 17 ma almeno 5.000 civili sono stati uccisi nel Donbass da quando sono arrivato qui, e nessun media mainstream ha intitolato "Sono Donbass!". Nessuno di loro ha intitolato "Sono Odessa!" lo scorso 2 maggio. Nessuno di loro ha intitolato "Sono Lugansk!", "Sono Inna!" lo scorso 2 giugno. Dopo il piano di pace di Poroshenko, l'esercito ucraino ha bombardato la città di Slavyansk ed i suoi cittadini per 84 giorni e nessun media mainstream ha mostrato alcuna sorta di indignazione per questo. Tuttavia, continuano a blaterare di operazione Anti Terrorismo, ma non c'è nessuna operazione anti-terrorismo in corso, per il semplice motivo che qui non ci sono terroristi. Così come non c'è nessuna invasione russa. E nessun missile russo ha colpito il volo MH-17 del boeing malese, così come nessun arma di distruzione di massa era nascosta in Iraq.
Non sono Charlie, perché io non sono un arnese, non sono un utile idiota nelle mani insanguinate dell'imperialismo occidentale. Che necessita della indignazione delle masse per sollevarsi contro un nemico comune, per giustificare le sue guerre nell'interesse di una élite privilegiata. Non sono Charlie, perché so che gli unici terroristi sono quelli addestrati dalla CIA e armati dalla NATO, nell'indifferenza totale dell'UE. Ed è lo stesso per i neo-nazisti che stanno commettendo le atrocità in Ucraina.
14 anni fa i media mainstram mostrarono il World Trade Center colpito da due aerei ed il suo crollo. Dopo 3 settimane il mondo era in guerra. In nessun modo sono Charlie perché allora, un presidente che non era un texano e men che meno un cowboy, atteggiandosi come John Wayne riunì una coalizione per invadere l'Afghanistan, a caccia di un uomo saudita la cui famiglia aveva un rapporto d'affari con la propria famiglia. Due anni dopo, la guerra in Iraq ha causato 2,6 milioni di morti civili senza nessun motivo tranne che per i pozzi petroliferi per la Halliburton, ma per i media mainstream non eravamo tutti iracheni.
L'era Bush è poi finita ed è stato eletto Obama. Un presidente chiacchierone che parlava di cambiamento, ma poi nessun cambiamento è stato fatto. E’ stata ascoltata la solita disgustosa sovrabbondanza di menzogne e nuove guerre sono state intraprese. I media mainstream hanno sostenuto come dei pappagalli l'invasione NATO della Libia. L'allora Segretario di Stato Hillary Clinton esultò per l'omicidio di Gheddafi. Oggi la Libia è un paese nel caos, devastato da 1.700 milizie rivali, dove sono ospitati campi di addestramento per i terroristi, e tutti quei politici dall'aspetto compiacente che si dicevano interessati al benessere del popolo libico, non hanno più nulla da dire. Così come i media mainstream.
Invece i media mainstream hanno etichettato le rivolte della “primavera araba” come rivoluzioni per la democrazia, ma nonostante quattro leader deposti e centinaia di migliaia di morti, nessuno di questi paesi ha raggiunto un vero e proprio cambiamento finora. Eppure nessuno dei media mainstream ha condannato
il coinvolgimento straniero degli Stati Uniti e dell'Unione Europea.
Allora, io sono Assange, sono Edward Snowden, ma non sono Charlie. Perché non credo più a nessuna versione ufficiale. Non credo alla versione della Sandy Hook, né a quella della maratona di Boston, né alle altre, così come non credo al fatto che sia stato Oswald a sparare a Kennedy.
Oggi i media mainstream vogliono farci essere tutti dei Charlie, mentre ci sono una infinità di motivi per non essere Charlie. Fomentare l'indignazione fa parte della strategia per far credere ai cittadini europei e a quelli nord americani di essere coloro che vivono nel mondo libero, di essere il popolo libero! Liberi di essere dei burattini che protestano a comando per i supposti diritti di qualcuno, mentre quegli stessi politici che partecipano con indignazione alla manifestazione a Parigi, gli stanno rubando il loro futuro e quello dei loro figli, distruggendo le conquiste dei loro padri.
La Commissione europea ha appena approvato un aiuto supplementare pari a 1,8 miliardi di euro per la nuova e “democratico” Ucraina filo-americana. Mentre tutti i paesi del sud Europa, dalla Grecia al Portogallo sono in difficoltà, l'UE sceglie di dare i soldi dei suoi contribuenti ad un governo di oligarchi che affama il popolo, promuove il neonazismo, porta avanti un genocidio e non potrà nemmeno mai ripagare il suo debito.
L’economia francese è stata danneggiata dalle sanzioni contro la Russia che gli Stati Uniti hanno imposto ai membri della NATO, a tal punto che il presidente francese ha recentemente affermato che le si dovrebbero togliere. A fine dicembre, la Francia ha deluso Israele votando a favore della risoluzione per riconoscere lo Stato palestinese al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Si è quindi mostrata troppo indipendente per la culla dell'attuale Illuminismo, dimostrandosi inaffidabile, al limite del ridicolo, in merito alla questione della navi portaelicotteri Mistral.
Questo 7 gennaio di Parigi, ha la puzza dell’11 settembre di New York e non c’è modo che me la possa bere ancora una volta, amici!
Quindi NON sono Charlie. Fanc@@o, Charlie!
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