Perché "Il maestro e margherita", libro incomprensibile, suscita una così profonda impressione in chiunque lo legge? La critica brancola nel buio. La chiave interpretativa vera ancora manca. Che cosa B. ha voluto scrivere? una storia d'amore e di magia? una esaltazione velata del cristianesimo nella russia sovietica? un denuncia sociale? un'autobiografia dei suoi rapporti con il potere? Sono temi presenti ma non sufficienti a spiegare l'opera.
Un mago nero arriva a Mosca con uno spettacolo di magia e vi porta lo scompiglio. Avendo letto "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" di Ouspenski mi sono ricordato che qualcosa di simile era successo veramente a Mosca negli anni della rivoluzione.
Chi è Ouspenski? Fu il discepolo più importante di G. I. Gurdjieff: un avventuriero filosofo divulgatore di un misterioso sapere appreso durante i suoi viaggi in asia centrale.
Scrive Ouspenski:
"Un giorno in cui mi trovavo alla redazione del giornale, mentre preparavo il numero del giorno seguente, scopersi, credo ne La Voce di Mosca, un trafiletto relativo alla messa in scena di un balletto intitolato "La Lotta dei Magi", che si diceva fosse opera di un 'Indù'."
Per attirare seguaci G. dunque aveva organizzato uno spettacolo. G creò così dei gruppi di lavoro a Mosca, a San Pietroburgo e probabilmente anche a Kiev, città natale di Bulgakov.
Con l'avanzare della rivoluzione Gurdjieff con un gruppo di seguaci decide di scendere nel caucaso. A Tiblisi fonda un 'Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo": scrive Ouspenski citando una lettera di G. "Con l'autorizzazione del Ministero dell'Educazione Nazionale, è stato aperto a Tiflis l'Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo, basato sul sistema di G.I.G. L'istituto accetta ragazzi e adulti dei due sessi. Corsi diurni e serali. Il programma di studi comporta: ginnastica di tutti i generi (ritmica, curativa ed altre), esercizi per lo sviluppo della volontà, della memoria, dell'attenzione, dell'ascolto, del pensiero, dell'emozione, dell'istinto, ecc. Il sistema di G.I.G., aggiungeva il prospetto, è già praticato in tutta una serie di grandi città come: Bombay, Alessandria, Kabul, New York, Chicago, Cristiania, Stoccolma, Mosca, Essentuki, e in tutte le filiali e centri di vere fratenità internazionali di lavoratori". Il prospetto terminava con un elenco di 'professori specialisti' dell'Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo, fra i quali trovai il mio stesso nome, come pure quello dell'ingegnere P., e di J., un altro membro dei nostri gruppi, che viveva a quell'epoca a Novorossiysk e non aveva la minima intenzione di andare a Tiflis. G. mi scriveva che stava preparando il suo balletto 'La lotta dei Magi'. Nel 20 G. seguito dai suoi compie a piedi il tragitto fino a Batumi sulla costa del mar nero dove il gruppo riesce a imbarcarsi su un battello per Istambul poco prima che scendesse la cortina di ferro attorno alla Russia.
Guarda caso anche Bulgakov dal 19 al 21 è nel caucaso.
"Nell’ottobre del 1919 Bulgakov lasciò Kiev per trasferirsi nel Caucaso settentrionale, inviato dall’esercito volontario per prestare servizio, come medico militare, negli ospedali di Vladikavkaz e di Groznyj. Nel febbraio del 1920 Michail Bulgakov decise di abbandonare la professione medica, per intraprendere definitivamente la carriera letteraria. Fu una decisione sofferta, che tuttavia per Michail rappresentò la possibilità di dedicarsi ad una libera attività, fuori dai vincoli di una carriera medica che inevitabilmente fino a quel momento lo aveva posto sotto le dipendenze ora di un potere ora di un altro, in diretto contatto con i rispettivi e contrapposti eserciti schierati in campo. Trasferitosi a Vladikavkaz, lavorò presso la Sottocommissione delle Arti del settore di istruzione popolare di Tersk; qui conobbe lo scrittore Jurij Slezkin, con cui strinse una buona amicizia. In questo periodò si cimentò nella scrittura delle sue prime commedie per il teatro locale. Opere che lo stesso autore distrusse qualche anno dopo, considerandole di poco valore. A partire dal maggio del 1921 ebbe inizio un periodo di peregrinazioni. Dapprima raggiunse Tiflis, passando per Baku, infine giunse a Batum dove si fermò per due mesi e dove cercò di scrivere per il giornale locale senza riuscire ad ottenere una sola pubblicazione. Senza lavoro e senza soldi Bulgakov attraversò un periodo di preoccupazioni e difficoltà. Per cercare una vita migliore, nel settembre del 1921 si trasferì a Mosca "
E se Bulgakov fosse stato un allievo di Gurdjieff?
Troppi interessi li accomunavano. Forse voleva lasciare la Russia insieme al gruppo di Gurdjieff essendo un suo allievo? Sta di fatto che il primo titolo de "Il maestro e margherita" fu "Il mago nero".
Se la mia ipotesi corrisponde al vero allora l'opera assume una nuva luce.
Si tratta di un romanzo iniziatico dove si espone la filosofia portata da Gurdjeff attraverso l'uso di simboli. A tal proposito Gurdjieff credeva nell'esistenza di un'arte oggettiva capace di stimolare i centri superiori (emozionale ed intellettuale) dell'essere al di là del ragionamento logico tramite capacità intuitive superiori alla ragione. Per questo motivo i bambini sono così stimolati dai miti e dalle favole.
Cercherò ora di tratteggiare la struttura simbolica del libro ma prima devo spiegare in due parole il pensiero di Gurdjieff: cosa impossibile dato che lo comprendo in minima parte, purtuttavia non mi manca la faccia tosta.
Per Gurdjieff l'uomo è profondamente addormentato anche da sveglio. In lui si susseguono senza tregua i personaggi che ha imparato a recitare e sono molti. Gli stimoli esterni casuali lo dirigono come un suggeritore dentro alla buca. Fai il pagliaccio, fai l'offeso, lamentati e noi lo facciamo senza accorgerci di essere diretti tanto siamo diventati bravi attori. Per il bambino è diverso. Il bambino è tabula rasa.Lo stilo degli educatori deve ancora tracciare i segni. E' sveglio e cosciente. La sua essenza splende. Il suo cervello è unità. Ma già a sei anni l'essenza finisce di crescere e l'uomo cade nel sonno per il resto della vita. Ci sono ragioni cosmiche perchè questo avviene ma spiegarlo va al di là delle mie capacità. Tuttavia il processo di crescita dell'essenza può ricominciare anche in uomo adulto se accumula abbastanza influenze cosmiche di ordine superiore ed è abbastanza fortunato da trovare un uomo già risvegliato che lo guidi. Si tratta però di un lavoro durissimo. La natura ha offerto questa possibilità all'uomo per motivi cosmici inerenti al grande combattimento tra la luce e la tenebra: leggete "I racconti di Belzebù al suo piccolo nipote" di Gurdjieff.
La struttura simbolica del libro
Michail Aleksandroviè Berlioz, direttore di una rivista letteraria e
presidente di una delle piú importanti associazioni letterarie moscovite, denominata per brevità MASSOLIT
il poeta Ivan Nikolaevič Ponyrëv, che scriveva
sotto lo pseudonimo Bezdomnyj
Berlioz è la ragione, il centro intelletivo inferiore che sovrasta il poeta bezdomnyi (che rappresenta il centro emozionale) lo indirizza, gli spiega che il mondo è perfettamente intelligibile e dominabile, che l'uomo è padrone del suo destino, che non esistono poteri metafisici. Insomma la coppia rappresenta l'uomo comune sicuro di sè, addormentato e cieco.
Ma la testa di Berlioz viene tagliata dalle ruote del tram e bezdomnyi diventa pazzo. L'uomo perde le sue maschere come perde i suoi vestiti dopo il bagno nella moscova. Si rifugia nella religione (icona e candele) e alla fine viene internato in manicomio cioè nel profondo del suo essere ed è là che trova il Maestro.
Il Maestro rappresenta l'essenza sepolta e debole. E' stata ferita dagli attacchi dei demoni
mashere che si sono insediati nella sua casa ma non è morta e benchè debole è ancora del tutto cosciente. Così il maestro sa spiegare la verità all'emozione e mostrargli una nuova via.
Il Maestro ha perduto Margherita la sua compagna e senza di lei non può fare nulla.
perchè Margherita è la coscienza. Margherita Guidata da Woland riuscirà a riscattare il Maestro.
Woland è il male che opera il bene nel grande disegno (come nel Faust)
Margherita dovrà vegliare insonne al ballo di satana seguendo questi consigli
"Mi permetta, regina, di darle un ultimo consiglio. Ci saranno invitati di vario genere, oh, molto vario, ma a nessuno, regina Margot, a nessuno nessuna preferenza! Anche se qualcuno non le andrà a genio... capisco che lei, naturalmente, non lo darà a vedere, no, no, nemmeno da pensarci! Ma accorgersene, accorgersene sul momento! Bisogna volergli bene, volergli bene, regina! Di questo la padrona di casa sarà ricompensata al centuplo. E un'altra cosa: non trascurare nessuno! Almeno un sorrisetto, se non ci sarà tempo di buttar là due parole, almeno girare un pochino il capo! Tutto quel che vuole, ma non la mancanza di riguardo, questo li farebbe intristire..."
La coscienza di sé, lo studio di sé, il riconoscimento istantaneo delle propie menzogne, il non lasciarsi andare a emozioni negative, l'affrontare i propi demoni interiori è il lavoro che l'uomo comune deve fare se vuole rinascere dopo questo gran ballo satanico chiamato vita.
Alla fine del ballo il cranio di Berlioz viene usato come coppa per bere il sangue corrotto trasformato in elisir.
"Il barone divenne piú pallido di Abadonna, il quale era per natura estremamente pallido,
dopo di che accadde una cosa strana. Abadonna apparve davanti al barone e per un attimo si tolse
gli occhiali. In quello stesso istante qualcosa lampeggiò tra le mani di Azazello, ci fu un piccolo
schiocco come un batter di mani, il barone cominciò a cadere riverso, un sangue vermiglio gli
sprizzò dal petto e bagnò la camicia inamidata e il panciotto. Korov'ev mise una coppa sotto il
rigagnolo che sgorgava e quando fu piena la porse a Woland. Nel frattempo il corpo inanimato del barone era già sul pavimento.
- Bevo alla vostra salute, signori, - disse Woland senza alzare la voce e, levando in alto la
coppa, l'accostò alle labbra.
Allora avvenne la metamorfosi. La camicia rattoppata e le ciabatte scalcagnate sparirono.
Woland apparve in una clamide nera con la sciabola d'acciaio al fianco. Egli s'avvicinò rapido a
Margherita, le porse la coppa e disse in tono di comando:
- Bevi!
Margherita si sentí girare il capo, essa arretrò, ma la coppa le sfiorava già le labbra; due
voci, ma non riuscí a capire di chi fossero, le sussurrarono in tutt'e due gli orecchi:
- Non abbia paura, regina... Non abbia paura, regina, il sangue è già disceso da molto tempo
nella terra. E là dov'è stato versato, crescono adesso grappoli d'uva.
Margherita, senza aprire gli occhi, inghiottí un sorso e un dolce flutto trascorse per le sue
vene, le orecchie cominciarono a risonare. Le sembrò che i galli cantassero a squarciagola, che da
qualche parte suonassero una marcia."
La ricompesa è l'unione coscienza-essenza in un essere nuovo
Secondo me questo ricorda molto da vicino le nozze alchemiche e la produzione della pietra filosofale
Dovrei parlare anche di Woland Cristo e Pilato come delle 3 forze primordiali
ma è un compito troppo arduo per me
Spero di avere dato degli stimoli. Il lavoro di interpretazione è solo abbozzato.
Non mi offenderò di certo se qualcuno smonterà la mia ipotesi o contribuirà a rafforzarla
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