La nuova collezione uomo Autunno/Inverno 2008/09 di Gucci riporta alle ambientazioni della Russia post rivoluzionaria, dalla quale molti intellettuali come Sergej Diaghilev furono costretti a fuggire. Gli abiti a tre pezzi in tweed, velluti e gessati, con giacche a cardigan e pantaloni a vita bassa che si appoggiano agli stivali morbidi ricordano proprio gli artisti russi di un tempo. I lacci in cuoio sono attualizzati da borchie e stelline, usati al posto delle cinture, e da spille con il logo della maison che rimandano ironicamente al simbolo falce e martello.
Dalla tradizione folk russa Frida Giannini, direttrice creativa di Gucci, ha ripreso stampe e ricami, usate per enormi sciarpe, lunghe fino ai piedi, ma anche per fusciacche alla cosacca, chiuse da catene cariche di pendagli e stemmi, per camicie e persino come banda per i pantaloni da sera con la ghetta, percorsi da nastri e anelli con fettucce di gros grain. Per affrontare inverni siberiani, montoni intrecciati con grandi toppe di cuoio a contrasto, cappotti di volpe o astrakan e giacche di cavallino. Ricami e borchie, invece, per i giubbotti da aviatore, da alternare al parka verde militare lungo e senza maniche. Ancora borchie sulla maglieria in alpaca, cerata e spalmata effetto armatura.
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Oggetto: L’intellettuale Russo Esiliato Ispira GUCCI
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