Oggetto: «ANDREJ BELYJ: UN SIMBOLISTA RUSSO»
«ANDREJ BELYJ: UN SIMBOLISTA RUSSO»
«АНДРЕЙ БЕЛЫЙ: РУССКИЙ СИМВОЛИСТ»

ANDREJ BELYJ (АНДРЕЙ БЕЛЫЙ, 1880-1934) è lo pseudonimo di Boris Bugajev, ma pochi conoscono il suo nome e cognome originario e tutti conoscono Andrej Belyj (Андрей Белый), lo scrittore, poeta, critico letterario, uno degli uomini più rappresentativi del Simbolismo russo. Nato a Mosca nel 1880, si laureò in matematica e filosofia all'Università di Mosca. Nel 1922 si recò a Berlino, ma tornò dopo poco in Russia. Morì a Mosca nel 1934. Andrej Belyj è una figura di grande rilievo nella letteratura russa.
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Andrej Belyj esordì in campo letterario con una composizione in prosa ritmica. Il suo primo romanzo «Il colombo d'argento» («Серебряный голубь» 1909) è la storia dell'assassinio di un intellettuale da parte di una setta orgiastica. È già indicativo della complessa tecnica narrativa di Belyj e della sua prosa ricca di valori musicali. Il suo romanzo più noto e famoso è «PIETROBURGO» («ПЕТЕРБУРГ»), scritto nel 1911-1912 e pubblicato nel 1913-1914. «Pietroburgo», frequentemente considerato il suo capolavoro e definito da Vladimir Nabokov come uno dei quattro più grandi romanzi del ventesimo secolo, è ambientato in un'isterica atmosfera a cavallo tra i due secoli nell'omonima città (Pietroburgo). Il romanzo, delirante nella trama, in un complicato contesto sociale legato alla Rivoluzione del 1905, racconta l'attentato dinamitardo eseguito da un giovane terrorista Nikolaj ai danni del padre, un funzionario immerso nella burocrazia statale. Oltre ai romanzi e alle poesie, Andrei Belyj era l’autore di molte opere filosofiche. Il simbolismo dall’inizio non era per lui solo una semplice tendenza o la direzione letteraria o della scuola letteraria, lui lo trattava come «modus cogitandi» («образ мышления») e «modus vivendi» («образ жизни»). Per lui era un’eterna lotta con il caos per la trasmutazione del mondo. Il suo libro «Il Simbolismo come Comprensione del Mondo» («Символизм как Миропонимание»). Il libro contiene i più notevoli lavori filosofici ed estetici. Nel primo capitolo «Simbolismo e filosofia della cultura» («Символизм и философия культуры»), sono presentati i lavori dai suoi libri «Simbolismo» («Символизм» 1910), «Gli Arabeschi» («Арабески» 1911). Invece nel secondo capitolo «Simbolismo e opera» («Символизм и творчество») entrano il lavoro «Il Prato verde» («Луг Зелёный» 1910), dedicato alla cultura russa, ed anche il suo lavoro «Come io divenni simbolista» («Как я стал символистом» 1928)



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Descrizione: «Il Simbolismo come Comprensione del Mondo» di Andrej Belyj
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Una presentazione così fa venir voglia di saperne di più e di leggere qualcosa di questo scrittore.
Sono subito andato a fare una ricerca per vedere cosa si trova in italiano, e con discreta meraviglia ho scoperto che si possono reperire più libri di quello che avrei immaginato. C'è il suo primo romanzo, "Il colombo d'argento", il suo capolavoro "Pietroburgo", ed alcuni saggi: "Gli spettri del caos", "Saggi sul simbolismo", "Il colore della parola", "L'arte, il simbolo e Dio. Lettere sullo spirito russo", "Cristo è risorto". Pensavo di leggerne almeno uno e, a giudicare dalle parole di Nabokov, credo che dovrebbe essere proprio "Pietroburgo". Cosa ne pensi?

 
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Sai, Nabokov era una persona strana e esaltata, ma sempre con la delicatezza di gusto.
Il romanzo di Andrej Belyj "Pietroburgo" non è facile da leggere, ma indubbiamente è una grande opera letteraria. Secondo me poco conosciuta all'estero. Andrej Belyj era prima di tutto poeta, il poeta di alto livello e con una grande stranezza. E' un tipico simbolista, cento per cento. La sua poesia è di gusto squisito. Ma Belyj si occupava anche di filosofia, anche se non era filosofo. Piuttosto lui è un filosofo del Simbolismo. I suoi lavori estetici o filosofici si leggono con un grande interesse. Era molto interessante!!!
Ma, ripeto, Andrej Belyj era prima di tutto il poeta.



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Non so, forse non è ancora il momento, allora. Tra l'altro ho appena scoperto che proprio "Pietroburgo", benché pubblicato in diverse edizioni in italiano, è praticamente introvabile. Meglio aspettare un po', ne ho ancora tropi da leggere, prima. A proposito, forse bisognerebbe scrivere qualcosa su Valerij Brjusov. Vorrei giusto cominciare a leggere ora "L'angelo di fuoco".

 
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Valerij Brjussov? Oo! Lo ammiro! E' un poeta divino! Va bene! Domani scriverò. Del resto, da tempo volevo scrivere su Brjussov, della sua poesia e della prosa. Ma anche si dovrebbe scrivere su Velimir Khlèbnikov e su Igor Severiànin



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Splendido!
Aspettavi solo lo spunto allora! Io ho già da qualche mese questo libro che spesso ho preso tra le mani sfogliandolo.
Ora è venuto il suo momento, e con grande interesse e piacere leggerei qualcosa su di lui, sulla sua poesia e la sua prosa.
Anche se penso che purtroppo per il momento dovrò limitarmi alla sua prosa.

 
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Sono riuscito a trovare il romanzo "Pietroburgo" di Andrej Belyj in una libreria in Germania! In Italia è un libro "estinto", a quanto pare.

 
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L'hai trovato in un negozio tedesco? In italiano? E' strano quello che tu scriva. Il libro è "estinto". Come mai il più popolare romanzo di Belyj "Pietroburgo è estinto. Invece di pubblicare in gran numero dei libri di Dontsova o Akunin o la letteratura più orribile come Lukjanenko e Stogof, sarebbe bello a rinnovare la letteratura classica e la letteratura di alto livello. Secondo me il mercato librario italiano non deve far paura dei suoi lettori pubblicando solo la cattiva letteratura contemporanea russa una specie di Marinina, Ustinova, Robski o Akunin.



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Sì, hai ragione, è strano che abbia trovato questo libro, in italiano, in una libreria tedesca. Ma per fortuna l'ho trovato. Lasciamo stare Akunin per non offendere nessuno, ma il libro di Belyj, pubblicato nel 1980, è fuori catalogo, esaurito da tempo, e non lo hanno più ristampato, non si sa perché. E perfino nei miei giri per librerie. Che trattano libri esauriti ed edizioni rare non sono riuscito a trovarlo. Dovrebbero sempre ristampare la letteratura classica di alto livello, come dici tu, ma a parte i soliti pochi classici che si ristampano sempre, non mi sembra che l'editoria italiana sia molto sensibile a questo discorso.

 
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Andrej Belyj (Андрей Белый)
«ERO FRA DI VOI …» «Я БЫЛ МЕЖ ВАС …»
Casa Editrice «VARGIUS» Mosca 2004 (Pagine 430)
Издательство «ВАРГИУС» Москва 2004

«Ero fra di voi …» («Я был меж вас …») è un’edizione composta dai capitoli dai libri autobiografici di Andrej Belyj «Al limite di due secoli» («На рубеже двух столетий» 1930), «L’Inizio del secolo» («Начало века» 1933) e «Fra le due rivoluzioni» («Между двух революций» 1934) nei quali la storia della formazione della mente e della personalità dello scrittore è sciolta nei casi della vita e l’ambiente culturale diventa il personaggio chiave.
Fra i personaggi del libro c'è il padre di Andrej Belyj, il noto matematico, il professore dell’Università di Mosca Nikolaj Bugàev (Николай Бугаев) ed anche i suoi amici, il celebre biologo Kliment Timiriàzev (Климент Тимирязев), il chirurgo Nikolaj Sklifossòvskij (Николай Склифосовский) e il giurista Fiodor Plevàko (Фёдор Плевако).
Nel libro sono presentati anche gli “amici-nemici” di Andrej Belyj. Così Andrej Belyj stesso chiamava i suoi colleghi: Zinaìda Gìppius, Dmitrij Merezhkòvskij, Valerij Brjussov, Fiodor Sologùb, Konstantin Bàlmont, Nikolaj Gumilèv, Vassìlij Rozànov, Nikolaj Berdjaev, Serghej Bulgàkov. Molte pagine sono dedicate ad Aleksandr Blok e a Liubov Mendelèev-Blok, a due parti del triangolo d’amore in cui il terzo era Andrej Belyj stesso …



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«ERO FRA DI VOI …»
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Sono riuscito a trovare una copia del suo romanzo "Pietroburgo" tradotto in italiano, ma non credo che lo leggerò presto.
Ma Andrej Belyj di quanti triangoli amorosi ha fatto parte? Io avevo letto del triangolo Belyj-Petrovskaja-Brjussov... e adesso scopro di un altro triangolo, Blok-Liubov Mendeleev Blok-Belyj.

 
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Andrej Belyj Андрей Белый
«L’ARTE DI GOGOL’. LA RICERCA»
«МАСТЕРСТВО ГОГОЛЯ. ИССЛЕДОВАНИЕ»
Casa Editrice «Knizhnyj Klub Knigovek» Mosca 2011 (Pagine 416)
Издательство: «Книжный Клуб Книговек» Москва 2011

La Casa Editrice «Knizhnyj Klub Knigovek» presenta una ricerca scientifica del celebre poeta e scrittore russo Andrej Bèlyj (Андрей Белый, 1880-1934) dedicata all'opera di Nikolaj Gogol’. La monografia di Andrej Belyj si chiama «L’Arte di Gogol’. La Ricerca» («Мастерство Гоголя. Исследование»). Andrej Belyj è il rappresentante dell’Età d’Argento (Серебряный Век), il periodo della storia della letteratura, dell'arte e della cultura russa che va dagli ultimi anni del XIX ai primi due decenni del XX secolo. È un periodo quando i decadenti (декаденты) e i simbolisti (символисты) russi proclamarono Gogol’ il loro predecessore e precursore e cominciarono ad apprendere l’arte di Gogol’ all'insegna dell’irrealtà, della mistica e del mistero. Andrej Belyj sentiva spiritosamente il simbolismo di Gogol’. La presenta edizione è pubblicata per la prima volta dopo 80 anni di oblio.



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«L’ARTE DI GOGOL’. LA RICERCA»
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Andrej Belyj Андрей Белый
«SIMBOLISMO» Il libro degli articoli
«СИМВОЛИЗМ». Книга статей
Casa Editrice «Kulturnaja Revoluzia» Mosca 2010 (Pagine 528)
Издательство «Культурная Революция» Москва 2010

In questo libro è entrata la critica letteraria di uno dei noti teoretici del simbolismo russo Andrej Belyj (Андрей Белый). La critica fu scritta negli anni 1902-1909 e fu pubblicata alla Casa Editrice «Musaget» («Мусагет») in 1910 e da quel tempo non pubblicata piu’. Le sue critiche Andrej Belyj espone la propria opinione sui problemi dell’estetica del simbolismo, della filosofia della cultura e della versificazione.
Andrej Belyj (Андрей Белый, 1880 -1934) è una figura di grande rilievo nella letteratura russa contemporanea. Intrattiene relazioni e rapporti con la realtà delle società filosofico-religiose, impegnate in un dibattito che, recuperando alcune antiche tradizioni del misticismo, poneva in discussione i rigidi e radicati confini dell'ortodossia. Il romanzo «Pietroburgo» («Петербург», 1913), frequentemente considerato il suo capolavoro e definito da Vladimir Nabokov come uno dei quattro più grandi romanzi del ventesimo secolo, è ambientato in un'isterica atmosfera a cavallo tra i due secoli nell'omonima città di Pietroburgo.



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«SIMBOLISMO» Il libro degli articoli
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Valerij Demin Валерий Демин
«ANDREJ BELYJ» «АНДРЕЙ БЕЛЫЙ»
Serie: «Vita degli Uomini Eccellenti» (ЖЗД: «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja Gvardia» Mosca
Издательство «Молодая Гвардия» Москва

Il libro del filosofo russo Valerij Dèmin (Валерий Дёмин, 1942-2006) è dedicato ad una delle figure importanti dell’Età d’Argento Andrej Belyj (Андрей Белый, 1880-1934). Il poeta originale, prosatore, critico, memorialista, è entrato nella coorta dei celebri esponenti della cultura e della letteratura russa del XX secolo. Andrej Belyj lasciò una profonda impronta nella storia della filosofia russa come un propagandista della visione di «cosmismo». Andrej Belyj è un teorico del simbolismo e un partigiano della dottrina antroposofica.
Andrej Bèlyj (Андрей Белый, pseudonimo di Boris Bugàev, 1880-1934) è stato un poeta e scrittore russo. Andrej Belyj («belyj» in russo significa letteralmente «bianco») è una figura di grande rilievo nella letteratura russa contemporanea. «Pietroburgo» (1913), considerato il suo capolavoro e definito da Vladimir Nabokov come uno dei quattro più grandi romanzi del ventesimo secolo, è ambientato in un'isterica atmosfera a cavallo tra i due secoli nell'omonima città di Pietroburgo



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Descrizione: Valerij Demin
«ANDREJ BELYJ»
Serie: «Vita degli Uomini Eccellenti»
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IL MONUMENTO AD ANDREJ BELYJ
ПАМЯТНИК АНДРЕЮ БЕЛОМУ
Il monumento al poeta dell’Età d’Argento Andrej Belyj sarà scoperto per il 135 anniversario dalla nascita del poeta alla città della provincia di Mosca di Zheleznodoròzhnyj (Железнодорожный).



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