Oggetto: «CHOPINIANA»
«CHOPINIANA» «ШОПЕНИАНА»

Il 10 febbraio 1907 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo si svolse la prima rappresentazione del balletto senza soggetto «Chopiniana» («Шопениана») per la regia del celebre coreografo russo Mikhail Fokin (Михаил Фокин). La danza rappresenta la musica di Chopin e permette agli spettatori di immergersi nel mondo dei sogni del pianista. Il balletto trasmette l’inalterabilità dell'umore: abbandono a illusioni e fantasticherie, la gioia raggiante. Mikhail Fokin usò la suite per orchestra di Aleksandr Glazunov scritta sulla base dei pezzi pianistici di Chopin: polonaise, notturno, mazurca e tarantella. Ogni pezzo è una scenetta musicale. Il balletto piacque agli spettatori. Mikhail Fokin decise di trasformare il balletto e aggiunse i nuovi numeri. L’ultima redazione del balletto contiene otto opere di Chopin e va come una composizione coreografica.

La versione canonica include:
1.Polacca in La maggiore (sostituita da alcune compagnie con il Preludio in La maggiore)
2.Notturno in La bemolle maggiore (Op. 32, no. 2),
3.Valzer in Sol bemolle maggiore (Op. 70, no. 1),
4.Mazurka in Re maggiore (Op. 33, no. 2),
5.Mazurka in Do maggiore (Op. 67, no. 3),
6.Preludio in La maggiore (Op. 28, no. 7),
7.Valzer in Do diesis minore (Op. 64, no. 2),
8.Gran Valzer in Mi bemolle maggiore (Op. 18, no. 1)


Zarevich

 

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Oggetto: «CHOPINIANA»
La sera del 23 febbraio 1907, durante uno spettacolo di beneficenza al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, il pubblico vide per la prima volta «Chopiniana». Il coreografo Mikhail Fokin ha dedicato la produzione del primo balletto senza trama alla memoria di Frederic Chopin. La base musicale era composta dalle opere per pianoforte del compositore, orchestrate da Aleksandr Glazunov nel 1892. Tra i musicologi c'è una tale caratteristica della «Chopiniana»: è «una generalizzazione musicale e coreografica del romanticismo con il suo eterno conflitto tra sogno e realtà, il sogno illusorio, l'inafferrabilità dell'ideale». Uno dei numeri, valzer in do diesis minore, Fokin ha creato appositamente per la grande Anna Pavlova. Secondo lo stesso coreografo, «era una danza nello stile di quel tempo dimenticato da tempo, quando la poesia prevaleva nell'arte del balletto, quando una ballerina si arrampicava sulle scarpe da punta non per dimostrare la sua punta d'acciaio, ma per, a malapena toccando terra, crea con la sua danza l'impressione di leggerezza, qualcosa di ultraterreno, fantastico».

 
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