Oggetto: «KONSTANTIN BALMONT: IL POETA RUSSO»
«KONSTANTIN BALMONT: IL POETA RUSSO»
«КОНСТАНТИН БАЛЬМОНТ: РУССКИЙ ПОЭТ»

Se noi abbiamo cominciato a scrivere dei poeti russi dell’Età d’Argento (Серебряный Век) e, fra questi, dei Simbolisti, non si può far a meno di menzionare Konstantin Balmont. Il poeta-simbolista, il saggista, uno dei celebri rappresentanti della poesia russa dell’Età d’Argento.
Konstantin Bàlmont (Константин Бальмонт) nacque nella città di Vladimir (Владимир) nel 1867 e morì da emigrato a Parigi nel 1942. Discende da una famiglia nobile. Il suo bisnonno era un sergente della cavalleria della guardia di Caterina II e portava il cognome Balamùt («Баламут» cioè significa «Il caciarone» o «Il mettimale»). Di conseguenza il cognome poco nobile fu cambiato in Bàlmont.
Konstantin Bàlmont cominciò a scrivere all’età di 10 anni. nel 1886 si iscrisse all’Università di Mosca ma poco dopo lasciò gli studi per proprio impulso. Per i rapporti complicati con la sua prima moglie Balmont provò a uccidersi gettandosi dalla finestra del terzo piano. Si ruppe una gamba e come conseguenza zoppicò per tutta la vita.
Konstantin Bàlmont si impose come uno dei poeti di punta della generazione esteto-simbolista con la raccolta di versi («Sotto i cieli del Nord» 1894) in cui cantava l'astratta bellezza di favolosi paesaggi boreali.
La fine degli anni ’90 e l’inizio del '900 è per il periodo più poetico e fertile. Lui scrive numerosissimi versi romantici così anche sinceramente erotici. A Mosca si pubblicano le sue raccolte di versi che gli portano un gran successo: «Saremo come il sole» («Будем как Солнце» 1903), «Soltanto l’amore» («Только любовь» 1903), «La Liturgia della Bellezza» («Литургия красоты» 1905), e il saggio «Le Cime montagnose » («Горные вершины» 1904). Dal 1907 al 1914 a Mosca uscì la Raccolta completa di versi di Balmont in dieci volumi. All’inizio del '900 Konstantin Balmont viaggiò in Italia, Spagna, Francia e Inghilterra, e alla fine del 1904 viaggiò in Messico.
Dopo la rivoluzione nel 1920 lascia la Russia e attraverso Estonia e Germania arriva in Francia. Gli ultimi venti anni li trascorse fuori dalla Russia, come emigrante, e nel 1942 muore nell'asilo «Russkij Dom» («Русский Дом») a Noisy-le-Grand presso Parigi occupata dai tedeschi.

Konstantin Balmont, il poeta, saggista e traduttore, per confessione di Valerij Brjussov «regnava sopra la poesia russa» all’inizio del Novecento. Il genio spontaneo, il viaggiatore infaticabile, l’idolo di tutta la sua generazione, distintosi per le sue avventure amorose e azioni stravaganti.

Konstantin Balmont (Константин Бальмонт)
«La Liturgia della Bellezza» «Литургия красоты»
Casa Editrice «FOGLIO» 2005 Mosca (Pagine 416)
Издательство «ФОЛИО» Москва 2005

KONSTANTIN BALMONT SUL NOSTRO FORUM:
«L’ETA’ D’ARGENTO» DELLA POESIA RUSSA
«СЕРЕБРЯНЫЙ ВЕК» РУССКОЙ ПОЭЗИИ
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Balmont è certamente un personaggio affascinante, e le sue poesie, da quando avevo scoperto che molti compositori russi le avevano usate per le loro romanze e cantate, mi avevano interessato moltissimo.
Pultroppo qui in Italia Balmont è totalmente sconosciuto, e procurarsi sue poesie era fino a poco tempo fa un'ardua impresa, e lo è tuttora.
Ricordo che la prima cosa che ho fatto quando sono entrato in una libreria russa, a Novgorod, è stato chiedere una raccolta di poesie di Balmont: così finalmente ho avuto tra le mie mani uno degli oggetti dei miei desideri!

Il simbolismo, com'è noto, non esprime i concetti in modo diretto e si serve di varie "simbologie", anche tratte da antichi miti, culture dimenticate,idee filosofiche... per questo è normale aspettarsi che molti testi dei poeti simbolisti siano piuttosto misteriosi e di difficile interpretazione, ma non mi sarei aspettato che un compositore fosse riuscito a trasportare in musica una poesia di Balmont senza averne capito il significato...
A quanto sembra fu così per Igor Stravinskij che scrisse nel 1911 una breve cantata per coro e orchestra su un testo di Balmont intitolato "Zvezdolikij". Questo titolo spesso si trova tradotto in francese con "Le Roi des Etoiles" (Il Re delle stelle) anche se la traduzione letterale sarebbe più o meno "viso stellato" o "colui che ha il volto come una stella".
Nel suo libro di memorie, Stravinskij, riferendosi a "Zvezdolikij" dice più o meno che non ci aveva capito niente!!

 
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L'ho già affermato in un'altra discussione, e lo ribadisco qui: per me le migliori composizioni di Igor Stravinskij sono quelle del cosidetto "periodo russo". La cantata Zvezdolikij, che fa parte di questo periodo, è estremamente originale, pur nella sua brevità e mi fa pensare che qui ci sia anche un certo influsso delle ricerche armoniche di Skrjabin.
Negli ultimi anni della sua vita, Skrjabin finì sempre più con l'avvicinare la sua estetica musicale alle teorie mistico-filosofiche della Teosofia di Madame Blavatskij. Il compositore moscovita sognava e progettava enormi sinfonie con colori e profumi da eseguirsi ai piedi dell'Himalaya... Gli occhi di Elena Blavatskaja mi sono sembrati sempre un pò inquietanti, così come i folli progetti di Skrjabin, ma sicuramente Stravinskij che aveva respirato un pò l'aria di quei due spiriti inquieti, aveva invece i piedi ben saldati a terra.
Stravinskij dedicò la cantata al suo amico Debussy, anch'egli grande profeta della musica, il quale da parte sua, anche se non l'ascoltò mai suonata da un'orchestra, leggendone la partitura parlò di "musica delle Sfere Celesti".
Mi sembra che tutta la musica prodotta in Russia tra i primi anni del 1900 e l'anno della Rivoluzione d'Ottobre abbia un qualcosa in comune. Tutti queste composizioni hanno dentro di loro un'energia misteriosa tendente al misticismo; come se volgessero lo sguardo verso mondi di un passato ancestrale e inesplorati universi : si possono ascoltare qui delle dissonanze e delle combinazioni armoniche e strumentali veramente originali, mai ascoltate nella musica occidentale.
Grandi flussi energetici pronti ad esplodere, come un magma sotterraneo, vivono all'interno di quelle note. E i poeti produssero testi di rara bellezza e visionarietà come questo di Balmont:

ЗВЕЗДОЛИКИЙ – COLUI DAL VOLTO STELLATO

Лицо его было как солнце - в тот час, когда солнце в зените,
Il suo viso era come il sole – all’ora quanto il sole è all’apice,
Глаза его были как звезды - пред тем, как сорваться с небес,
I suoi occhi erano come stelle – nel momento quando esse stanno per cadere dal cielo,
И краски из радуг служили как ткани, узоры и нити
Ed i colori degli arcobaleni servirono come stoffe, disegni e fili
Для пышных его одеяний, в которых он снова воскрес.
Per i suoi sontuosi vestiti, in cui fu nuovamente risorto.

Кругом него рдянились громы в обрывных разгневанных тучах
Intorno a lui purpureggiavano fulmini nelle furiose strappate nuvole
И семь золотых семизвездии, как свечи, горели пред ним,
E sette costellazioni dorate a sette stelle brillavano come candele davanti a lui,
И гроздья пылающих молний цветами раскрылись на кручах,
E grappoli di lampi fiammanti sbocciarono in fiori nelle cime,
"Храните ли Слово?" - он молвил, мы крикнули с воплем: "Храним".
“Conservate la Parola?” – lui disse, noi gridammo con urla: “Conserviamo”.

"Я первый, - он рек, - и последний", - и гулко ответили громы.
“Io sono il primo, – disse, – e l’ultimo”, - ed i tuoni risposero sonori.
"Час жатвы, - сказал Звездоликий. - Серпы приготовьте. Аминь".
“E’ l’ora della messe, - disse Colui dal volto stellato. – Preparate le falci. Amen.”
Мы верной толпою восстали, на небе алели изломы,
Noi in folla di fedeli insorgemmo, in cielo vermigliavano fratture,
И семь золотых семизвездий вели нас к пределам пустынь.
E sette costellazioni dorate a sette stelle ci portavano ai confini dei deserti.

1907

 
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«KONSTANTIN BALMONT CON GLI OCCHI DEI CONTEMPORANEI»
«КОНСТАНТИН БАЛЬМОНТ ГЛАЗАМИ СОВРЕМЕННИКОВ»
Casa Editrice «Rostok» Mosca 2013 (Pagine 976)
Издательство «Росток» Москва 2013

Konstantin Balmont (Константин Бальмонт, 1867-1942), un poeta russo, considerato uno dei migliori esponenti del simbolismo e decadentismo russo. Konstantin Balmont nacque in una nobile famiglia russa nei pressi della città di Vladimir.
Incominciò la sua attività artistica intorno al 1890 componendo «Сборник стихотворений» («Raccolta di versi»), e in cinque anni riuscì già a raggiungere una buona notorietà grazie alla pubblicazione di vari poemi, tra i quali si ricordano: «Под северным» («Sotto il cielo nordico», 1894), «В безбрежности» («Nell'immensità», 1895). L'apice della successo come poeta lo raggiunse nel 1903 con la raccolta: «Будем как солнце» («Vogliamo essere come il sole»), dopodiché la sua carriera seguì una svolta, causata non solo da influenze letterarie nuove, quanto piuttosto per la ricerca di nuove esperienze di vita, come per esempio la simpatia nei confronti della rivoluzione del 1905 e soprattutto l'interesse per i viaggi che lo fecero girare il mondo, dall'Egitto all'Indonesia, dal Messico al Perù. Nel 1905 si trasferì, illegalmente, a causa delle sue tendenze rivoluzionarie, in Francia e solamente dieci anni dopo tornò in Russia. Dai suoi numerosi viaggi e soggiorni all'estero trasse spunto per una serie di impressioni e di valorizzazioni di materiale culturale straniero e antico. Nella sua raccolta «Зови древности» («Appelli dell'antichità»), l'autore introdusse versi che riecheggiavano i canti di vari popoli, mentre vari spunti stimolati dalle sue visite all'estero furono inserite in «Край Озириса» («Il paese di Osiris») e in «Змеиные цветы» («Fiori serpentini»), dedicato al Messico.
Importante fu anche la sua attività di traduttore: da Percy Bysshe Shelley a Edgar Allan Poe, da Paul Verlaine a Charles Baudelaire.
Molti compositori russi si ispirarono alle poesie di Konstantin Balmont e le trasposero in musica, e tra i più importanti si annoverano: Nikolaj Mjaskovskij, Sergej Prokofiev, Serghej Rachmaninov, Igor Stravinskij e Serghej Tanejev.



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Oggetto: «KONSTANTIN BALMONT: IL POETA RUSSO»
Quest’anno (2017) sarà battuta la moneta d’argento memorabile per il 150° anniversario dalla nascita del poeta russo, considerato uno dei migliori esponenti del simbolismo e decadentismo russo Konstantin Balmont (Константин Бальмонт, 1867-1942). La moneta entra in una serie «Le eminenti personalità della Russia» («Выдающиеся личности России»). Il valore nominale della moneta è 2 rubli: 3000 esemplari. Al rovescio della moneta sarà l’immagine a rilievo di Konstantin Balmont con le date della nascita e della morte del poeta: 1867–1942



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Oggetto: Re: KONSTANTIN BALMONT (1867-1942)
KONSTANTIN BALMONT
КОНСТАНТИН БАЛЬМОНТ
Opere scelte in 7 volumi
Собрание сочинений в 7 томах
Casa Editrice «Knigovek» Mosca 2010 (Pagine 3896)
Издательство «Книговек» Москва 2010

Konstantin Balmont (Константин Бальмонт), il poeta russo, simbolista e traduttore, il lampante rappresentante del’Età d’Argento (Серебряный век). Proprio da lui inizia il simbolismo russo. Le poesie di Konstantin Balmont sono straordinariamente musicali, non per caso lo chiamavano «Paganini della poesia russa» («Паганини русского стиха»). La sua poesia è penetrata del romanticismo, della spiritualità e della bellezza. La sua poesia è libera dalle convenzioni. L’amore e la vita sono state decantate persino agli anni spaventosi come 1905 o 1914. Le Opere Scelte in 7 volumi di Konstantin Balmont è una ricercata collezione delle opere più belle e più importanti del poeta.

I.Nel primo volume sono entrate le raccolte poetiche «Sotto il cielo settentrionale» («Под северным небом»), «Nella sconfinatezza» («В безбрежности»), «Il silenzio» («Тишина»), «Gli edifici bruciati» («Горящие здания») e «Saremo come il sole» («Будем как солнце»).
II.Il secondo volume si compone delle raccolte poetiche come «Solo amore» («Только любовь»), «La liturgia della bellezza» («Литургия красоты»), «Le fiabe di Fate» («Фейные сказки»), «Gli incantesimi malvagi» («Злые чары») e «L’uccello di fuoco» («Жар-птица»).
III.Il terzo volume si compone delle raccolte poetiche come «Il giardino verde» («Зелёный вертоград»), «Gli uccelli in aria» («Птицы в воздухе»), «Il girotondo dei tempi» («Хоровод времён») e «L’architetto bianco» («Белый зодчий»).
IV.Nel quarto volume sono entrati: il poema «Nella lontananza divaricato» («В раздвинутой дали»), «Gli inni, le canzoni e le idee degli antichi» («Гимны, песни и замыслы древних»), «Le canzoni popolari spagnoli» («Испанские народные песни») e «La foschia» («Марево»).
V.Il quinto volume si compone di «Sonetti del sole, del miele e della luna» («Сонеты солнца, мёда и луны»), le poesie su Siberia «Il Ferro di cavallo azzurro» (Стихи о Сибири «Голубая подкова»), il romanzo «Sotto il nuovo falce» (роман «Под новым серпом»), «Via aerea» («Воздушный путь») e il dramma «Tre fioriture» (драма «Три расцвета»).
VI.Il sesto volume: appunti di viaggio in Egitto Il Paese di Osiris (путевые заметки о Египте «Край Озириса»), i saggi «Dove è la mia casa?» (очерки «Где мой дом?»), una raccolta degli articoli «Le cime della montagna» (сборник статей «Горные вершины»), «I bagliori bianchi» («Белые зарницы»).
VII.Il settimo volume si compone delle traduzioni delle opere letterarie di Walt Whitman, Percy Shelley, Oscar Wilde, Edgar Allan Poe, Lope de Vega e Pedro Calderón de la Barca.



 

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Descrizione: KONSTANTIN BALMONT
Opere scelte in 7 volumi
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Opere scelte in 7 volumi
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Opere scelte in 7 volumi
Casa Editrice «Knigovek» Mosca 2010 (Pagine 3896) 
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Oggetto: Re: KONSTANTIN BALMONT (1867-1942)
«KONSTANTIN BALMONT» «КОНСТАНТИН БАЛЬМОНТ»
Un genio elementale, esteta, sciamano, «sapendo che le sue parole hanno potere, se non su uno spirito malvagio, poi su poveri nomadi», ha glorificato il paradiso, poi l'inferno, poi è diventato un adoratore del sole, poi un cristiano. Il 15 giugno ricorre il 150° anniversario della nascita di Konstantin Balmont, un poeta che visse per un momento e si accontentò di un istante. L'eredità lirica e la leggenda biografica di Balmont sono un solido paradosso. Quindi, i critici, le valutazioni e le memorie, che spesso cambiano il vettore - spesso al contrario - sono quasi indipendenti dalla congiuntura temporale.

 
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Konstantin Balmont Константин Бальмонт
«IL LIBRO DEI SIMBOLI» «КНИГА СИМВОЛОВ»

Konstantin Balmont è un poeta russo dell’Età d’Argento, traduttore e saggista, uno dei più importanti rappresentanti del simbolismo russo, che ha ricevuto fama mondiale e tutta russa. Il Libro dei simboli è una raccolta di poesie piene di note profetiche, motivi di «luce solare» e aspirazioni al rinnovamento costante. Considerato il più forte dell'eredità letteraria del poeta, questo libro sarà senza dubbio ricordato dal lettore e ti permetterà di ascoltare l'incessante Voce dell'Eternità (Голос Вечности!).



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Descrizione: Konstantin Balmont «IL LIBRO DEI SIMBOLI»
Casa Editrice «T8RUGRAM» Mosca 2020 (Pagine 392) 
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«KONSTANTIN BALMONT» «КОНСТАНТИН БАЛЬМОНТ»
Il 15 giugno 1867, Konstantin Balmont è nato - il più luminoso rappresentante della poesia dell'argento secolo. Durante la sua passione, il simbolismo dei fan del loro idolo «re dei poeti» («король поэтов»). Ha vissuto e lavorato ad un momento rapido: è stato coinvolto nel disordine degli studenti, ha scritto poesie anti-governo, è stata espulsa da San Pietroburgo e ha partecipato alla rivoluzione del 1905, tuttavia, secondo il proprio riconoscimento, «più versi». La rivoluzione di febbraio del 1917, Balmont ha accettato incondizionatamente, ma gli eventi di ottobre lo hanno reso terrorizzano «caos» e «uragano della follia dei tempi difficili». In qualche modo si è lamentato Anna Akhmatova: «Perché dovrei vedere così gentile, dovrebbe tutto vedere?» («Почему я, такой нежный, должен все это видеть?»). Nel 1920, Konstantin Balmont ha assunto il viaggio d'affari straniero e non è più ritornato in Russia. Si è laureato nei suoi giorni nell'emigrante rifugio «Casa russa» a Nuzi-le Gran Neight Parigi.

 
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Non è facile parlare di Balmont. Si vuole la massima oggettività e sobrietà dello sguardo, ma qui interviene l'emozione - Balmont è umanamente dispiaciuto, la mano stessa sta cercando di ritoccare il suo ritratto, di dargli «significato». Se necessario? «Uno scrittore sopravvissuto alla sua fama» è una nomination ben nota. Nomina difficile. Ma è improbabile che il destino abbia trattato qualcuno di questi scrittori così crudelmente come con Balmont. La sua popolarità leggendaria, sfavillante come fuochi d'artificio, è stata rilasciata per un periodo molto breve, non più di dieci anni. E poi - rimpianti, ridicolo, parodie, che, nel frattempo, Balmont, che viveva a ritmo di uragano, sembrava non accorgersi. Aleksandr Blok, che ammirava le migliori raccolte di poesie di Balmont «Diventiamo come il sole» («Будем как Солнце») e «Solo amore» («Только любовь», entrambi - 1903), parlò della "sensazione primaverile" acquisita da loro, già nel 1909 scrisse: «Cosa è successo a Balmont e cosa gli succederà ulteriormente? Ovviamente si comprometterà sempre di più ad ogni nuova risma di carta stampata…»
Questo raffreddamento rapido è sorprendente. Come, tuttavia, e la follia generale frenetica su Balmont. «La Russia era semplicemente innamorata di Balmont…» ha ricordato la scrittrice Nadezhda Teffi. È stato letto, recitato e cantato dal palco. I cavalieri sussurravano le sue parole alle loro dame, le studentesse le copiavano su quaderni…».

 

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Il poeta spericolato scomparso 80 anni fa si è paragonato a una cometa. Uno strano signore scese dal treno a Zurigo in un giorno d'estate del 1895. In abito, cappello morbido, stivali con suole sottili: non si distingueva per nient'altro che un leggero zoppicare. È strano che nelle sue mani non ci fosse altro che una scatola di dolci di Mosca. Ed è sorprendente che al posto dell'indirizzo dell'albergo più vicino abbia chiesto solo: dov'è il monte Wetleyburg, e invece della funicolare - senza guardare veramente la strada - si sia precipitato proprio lì. Giorno, sera e notte si arrampicava sui sentieri delle capre. Si è strappato le scarpe, ha perso il cappello, si è graffiato le mani e solo all'alba era in cima ... Questo era Balmont.

 

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«Он в этот мир пришёл, чтоб видеть Солнце»
«È venuto in questo mondo per vedere il Sole»


Il poeta russo Konstantin Balmont è nato il 15 giugno 1867. Anche in un periodo bizzarro, che nella scuola veniva chiamato «gli anni della decadenza», Konstantin Balmont si rivelò sia un poeta esotico che una personalità altrettanto esotica. Rivolte, dissolutezza, alcolismo, scandali... Tutto questo è vero. Ma c'è anche un'opera di dimensioni enormi, poesia, traduzioni, padronanza di dieci lingue, una profonda conoscenza delle culture scandinava e spagnola ... «I libri, una scrivania e tutti gli accessori del poeta erano sempre in ordine molto più che noi, i cosiddetti uomini d'affari».

 

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Konstantin Balmont Константин Бальмонт
«SAREMO COME IL SOLE» Brani scelti
«БУДЕМ КАК СОЛНЦЕ» Избранное
Casa Editrice «Vita-Nova» Mosca 2024 (Pagine 635)
Издательство «Вита-Нова» Москва 2024

I versi di Konstantin Balmont (Константин Бальмонт, 1867-1942) fecero un'impressione davvero assordante sui suoi contemporanei. Valerij Brjussov ha scritto: «Balmont non aveva eguali nell'arte del verso nella letteratura russa. In precedenza, poteva sembrare che nelle melodie di Fet i versi russi avessero raggiunto l'estrema etereità, ariosità. Ma dove altri vedevano un limite, Balmont scoprì l'infinito». Successivamente, Balmont fu spesso ricordato come un poser narcisista e un grafomane incontrollabile. Una volta, nel 1910, lui, con la sua caratteristica frivolezza e sicurezza di sé, dichiarò che tra mezzo secolo, cioè nel 1960, una raccolta delle sue opere sarebbe stata pubblicata «in 93 volumi e più». Il termine fissato dal poeta è scaduto - e ora dalla sua enorme eredità, dove c'è davvero molto materiale secondario e inverosimile, abbiamo selezionato un volume di materiale. Ma questo è un libro di poesie originali e di eccellenti traduzioni. Questa pubblicazione è completata da un articolo e commenti dell'eccezionale critico letterario, specialista del simbolismo russo Vladimir Orlov ed è accompagnata da un ciclo grafico realizzato appositamente per la casa editrice «Vita Nova» dalla famosa artista pietroburghese Olga Gasparjan.

 

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Descrizione: Konstantin Balmont «SAREMO COME IL SOLE» Brani scelti
Casa Editrice «Vita-Nova» Mosca 2024 (Pagine 635) 
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