Oggetto: «VIA NIKOLSKAJA»
«VIA NIKOLSKAJA» «НИКОЛЬСКАЯ УЛИЦА»

Inizia di fronte alla Porta di S.Nicola del Cremlino, dal passaggio Storico, dove si ergeva la Porta di Iveria a due arcate, che un tempo fungeva da entrata principale nel Kitaj-Gorod dalla parte dell’odierna via Tverskaja. All’angolo tra il passaggio Storico (al n.1) e la via Nikolskaja si trova il palazzo già dell’Amministrazione del Governatorato, costruito nel 1740 dall’architetto Heyden. Vi si trovava la «jama» («fossa»), la prigione per i debitori. Una lapide commemorativa informa che nel settembre-ottobre del 1790 fu qui tenuto prigioniero sotto sorveglianza, in una tappa del suo viaggio verso l’esilio in Siberia, Aleksandr Radiscev, illuminista, scrittore e filosofo. Le sue idee ebbero un’enorme influenza sullo sviluppo del pensiero progressista in Russia. La sua celebre opera «Viaggio da Pietroburgo a Mosca «rappresentò una coraggiosa denuncia dell’autocrazia e della servitù della gleba. Nel cortile di questo edificio si è conservata una costruzione ancora più antica: la Zecca (Монетный Двор), della fine del XVII seс., uno dei pochi impianti industriali del passato giunti fino a noi. Nel 1775 vi fu imprigionato, prima dell’esecuzione, il capo della più grande guerra contadina nella storia della Russia, Emeljan Pugaciov, insieme ai suoi compagni.
Continuando per questo lato della strada, nel cortile della casa n.7, si trovano gli edifici appartenuti in passato al Monastero dell’Icona del Salvatore (Заиконоспасский), fondato nel 1660. Sotto Pietro il Grande il monastero fu ampliato e terminato dal grande architetto russo Ivan Zarudnyj. La cupola ottagonale e la rotonda della chiesa del monastero si elevano sopra le mura del Kitaj-Gorod e sono ben visibili da piazza Teatrale. Nel 1687 in questo luogo fu aperta la prima scuola superiore della Russia, l’Accademia Slavo-Greco-Latina, in cui studiarono l’eminente scienziato russo Mikhail Lomonossov, il celebre architetto Vasilij Bazhenov, i poeti Antiokh Kantemir e Vasilij Tredjakovskij, l’autore del primo manuale russo d’aritmetica Leontij Magnìtskij, lo studioso della Kamciatka, il famoso geografo Stepan Krasheninnikov, e altri. A destra si può ammirare un eccezionale monumento dell’architettura del XVII sec., una tra le più interessanti costruzioni di quell’epoca; la cattedrale del Monastero dell’Apparizione di Cristo (Богоявленский). È un’alta torre nello stile del barocco moscovita, ricco di elementi decorativi. Via Nikolskaja vide gli albori non solo dell’istruzione superiore, ma anche della stampa. Il 1° marzo 1564 Ivan Fiodorov e il suo collaboratore Piotr Mstislavec pubblicarono nel Corte della Stampa «Gli Atti degli Apostoli», il primo libro russo stampato e datato, di 267 pagine. Nella Corte della Stampa nel 1703, durante il regno di Pietro il Grande, fu iniziata la pubblicazione del primo giornale russo, il «Ведомости» («Gli Annali»). Dell’edificio della prima tipografia russa sono rimasti due palazzetti in pietra, del XVII sec., nel cortile della casa n.15, che entrarono a far parte della tipografìa del Sinodo, costruita in questo luogo nel 1814. Attualmente in questo palazzo ha sede l’Istituto di Storia e di Archivistica. Le sue mura verdi sono ricoperte da decorazioni ad intaglio in pietra bianca. Gli architetti A. Bakarev e I. Mironovskij hanno abbellito la facciata con colonne tortili, finestre ogivali e porticati d’ingresso di foggia antica, accostando in modo bizzarro elementi gotici con motivi dell’architettura russa antica. Sopra l’entrata è stata collocata una meridiana.
La vicina casa n.17 - l’ex albergo «Славянский Базар» («Bazar Slavo») - è annoverata negli annali della storia del teatro: il 21 giugno 1898 nel ristorante dell’albergo ebbe luogo il memorabile incontro tra Konstantin Stanislavskij e Vladimir Nemirovich-Dancenko, incontro che diede l’avvio alla creazione del Teatro d’Arte di Mosca, il futuro MKHAT. Il ristorante «Slavjanskij Bazar», famoso per i piatti della vecchia cucina russa. Un po’ più avanti, a sinistra, incontriamo il breve Passaggio Tretjakovskij: questo passaggio fu fatto aprire dai proprietari della villa che si trovava qui, i fratelli Tretjakov, le cui collezioni costituirono la base della celebre galleria Tretjakov. Il passaggio, costruito dall’architetto Kaminskij dal 1870 al 1873, termina su entrambi i lati con eleganti arcate in stile russo antico.



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«VIA NIKOLSKAJA» «НИКОЛЬСКАЯ УЛИЦА»

All'inizio del XX secolo qui fu eretto un gran numero di grandi edifici con file di mercati, locande, depositi, uffici. Ma la via non è celebre per la sua biografia comerciale. È entrata nella storia di Mosca soprattutto come strada dell'istruzione. Qui si trova un celebre monumento di storia e cultura russa, l'insieme del Monastero Zaikonospasskij (del Salvatore «dietro le icone») cortile n.9), fondato da Boris Godunov nel 1600. Il monastero fu uno dei centri dell'istruzione russa. Poco dopo la sua fondazione vi fu istituita una «scuola del popolo», ed in seguito la scuola del celebre pedagogo, poeta e drammaturgo Simeon Polotskij. Nel 1687 nel monastero fu aperto il primo istituto superiore della Russia, l'Accademia di Studi slavi, greci e latini (nel 1814 fu trasformata in Accademia Spirituale e trasferita nel monastero Troice-Serghiev). Vi studiò il futuro grande scienziato Mikhail Lomonossov. Dell'antico insieme sono rimaste la Chiesa Spasskaja (1660-1661, ricostruita nel 1717 e 1742), la Casa della confraternita a tre piani (XVII secolo), e l'edificio della Scuola spirituale Zaikonospasskaja (1822). Elegante e festosa è la chiesa del monastero, uno dei migliori monumenti del barocco moscovita, che servi da chiesa della scuola e dell'accademia.
A destra si trova la cattedrale del Monastero Bogojavlenskij (dell'Epifania), monumento molto tipico del barocco moscovita. Tra i più antichi dei Kitaj-Gorod, il monastero fu fondato nel 1292 dal principe di Mosca Daniil Aleksandrovich. La sua prima cattedrale di pietra risale al XIV secolo. Dopo l'ennesimo incendio fu costruita un'altra cattedrale, e negli anni 1624-1696 questa fu sostituita dal monumento oggi esistente. Esso inglobò frammenti di edifici di epoca piu antica. A metà del secolo seguente alla cattedrale furono aggiunte tre cappelle ed un campanile. La cattedrale è un edificio a più ordini. Su un alto zoccolo ad arco si alza un volume cubico, e su di esso un possente ottagono. Ma il refettorio adiacente e l'altare sviluppato privano di centricità la cattedrale. Perfino tra i monumenti di quel periodo essa si distingue per la ricchezza degli intagli di pietra bianca, che spiccano particolarmente sullo sfondo della mattonatura. Accanto a forme di ordini definiti, gli architetti sfruttarono originalmente dettagli della decorazione come i balaustri e le mensole «a spaccato», includendoli in cornici e fregi a figure.
In via Nikolskaja, tanto più che ci aspetta uno dei più interessanti monumenti storici e architetturali di tutta Mosca, la Stamperia del sovrano, che ebbe un ruolo importantissimo nella storia dell'istruzione russa. La superficie da essa occupata è nascosta dalla facciata insolita dell'edificio al n.15, realizzato all'inizio del secolo scorso ispirandosi al «gotico russo», anche se la sua disposizione compositiva è tipica del classicismo. L'edificio della tipografia, che si ergeva in questo punto, circondato di capanne-officine, era separato dalla strada da una porta di legno con raffigurazioni araldiche intagliate di un leone e di un unicorno, che facevano parte dello stemma della Stamperia. Qui fu fondato il centro tipografico russo. Appunto in questa tipografia Ivan Fiodorov e Petr Mstislavec nel 1564 stamparono il primo libro russo datato, impostolo. Sempre qui nel dicembre 1702 (secondo altre fonti a gennaio del 1703), vide la luce il primo giornale russo a stampa, «Ведомости» («Notizie»).
Nel 1814 per la Tipografia del Sinodo, che era situata nei locali della Stamperia, fu eretto su progetto dell'architetto Ivan Mironovskij un nuovo edificio, che ai giorni nostri è occupato dall'istituto degli archivi storici di Mosca. Il volume centrale, alto, dell'edificio, con l'arco del passo carribile, riproduce la forma e la decorazione della porta di legno che prima si trovava qui e del corpo principale della tipografia: la ripartizione in tre parti della facciata con colonne corinzie, coronate da guglie acute, la raffigurazione del leone e dell'unicorno, il merletto di pietra bianca delle colonne, la meridiana.
Nel 1874 l'architetto e restauratore Nikolaj Artleben restaurò il decadente Palazzo dei correttori nel cortile dell'edificio, e vi aggiunse una scala d'ingresso principale. Le facciate ricevettero una colorazione policroma, nella quale dominava il verde, e l'alto tetto fu dipinto «a scacchi». Su di esso si frontone aperto dà una certa vivacità alla facciata poco espressiva dell'edificio al n.19. Esso merita di essere ricordato non tanto per la sua architettura quanto per la sua storia. Qui si trovava il ristorante «Славянский Базар», ben noto a innalzavano la crestina traforata e le banderuole con intagliate le date del restauro. L'arco monumentale decorativo con le colonne doppie e il Mosca e celebre per la sua cucina russa. Una volta in questo edificio c'era un albergo dallo stesso nome, nel quale soggiornarono il pittore Ilja Repin, i compositori Piotr Ciajkovskij e Nikolaj Rimskij-Korsakov, lo scrittore Anton Cekhov. A giugno del 1897 nel ristorante dell'albergo ebbe luogo una conversazione di diverse ora tra due celebri personalità del teatro russo, Konstantin Stanislavskij e Vladimir Nemirovich-Dancenko, che pose inizio alla fondazione del Teatro d'Arte di Mosca, il futuro MChAT.

 
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