SA STRUMPA
Sa strumpa o s'istrumpa o lotta dei sardi o lotta sarda è un tipo di lotta originaria della Sardegna, Italia, che grazie al riconoscimento del CONI è diventata un vero e proprio sport.
Origine
Vi sono numerose testimonianze sulle remote origini di tale lotta che veniva praticata nell'isola di Sardegna, al pari di altre forme competitive, alcune delle quali scomparse nella prima metà dell'Ottocento poiché ritenute pericolose, durante le feste campestri, cerimonie religiose, fiere di bestiame, riti collettivi agricoli e pastorali come mietitura, trebbiatura e tosatura del bestiame. Latifondisti e allevatori talvolta si ritrovavano tra i servi abili lottatori, gherradores, esperti giocatori di strumpa (o s'istrumpa o istrumpa) che diventavano loro d'orgoglio personale quando gareggiavano nelle feste sopracitate. La somiglianza della lotta Strumpa con le più note lotta libera e lotta greco-romana fa ipotizzare delle origini comunque assai remote. Tale sistema, che può essere anche inglobato nelle due lotte internazionali, specialmente come metodo preparatorio per la tecnica di presa braccio-tronco, si affianca per età e tradizione a quello di altre lotte isolane meno note, alcune delle quali diffuse pure in Corsica.
"Sa strumpa" ha origini molto remote. Il suo nome proviene dal sardo istrumpare che significa buttare bruscamente a terra. Indubbiamente costituisce un pezzo di cultura dell'isola ed è stata tramandata di generazione in generazione con la pratica e con i racconti degli anziani a loro volta possessori di una cultura tramandata per via orale. Sebbene qualche studioso l'abbia definita “archeologia vivente”, basando tale affermazione su reperti nuragici trovati grazie a scavi archeologici nelle diverse parti dell'Isola, tra cui il famoso bronzo dei lottatori di Uta, non vi è alcuna prova che fosse quella la disciplina in questione. Di certo, già in epoca rinascimentale “Sa strumpa” era il gioco che animava le feste agro-pastorali. Veniva praticata sino al secolo scorso anche dai richiamati alla visita obbligatoria di leva, come testimoniano alcune foto d'epoca degli anni cinquanta. La competizione prevedeva poche regole, e nei pochi minuti d'incontro contava soprattutto lo spirito di appartenenza. Nei cortili degli uffici di leva si combatteva in nome del paese, bisognava difendere sempre e comunque l'onore della Sardegna.
Non vi erano vere e proprie regole scritte. Di vincolante c'erano solo le posizioni di partenza. Si tratta di un tipo di lotta che si pratica partendo da una posizione definita che viene chiaramente indicata da un regolamento di gara: al via dell'arbitro, i lottatori si porranno in piedi uno di fronte all'altro. La presa avviene portando un braccio sotto l'ascella e l'altro sopra l'omero-spalla dell'avversario; la guancia destra sfiora quella opposta, una mano impugna l'altro polso o anche l'altra mano dietro la schiena dell'avversario in modo da stringerlo saldamente. Non è consentita altra forma di presa e non è permesso combattere lasciando la presa e aiutarsi appoggiando le mani libere sull'avversario. I lottatori si affrontano partendo in parità di condizioni: per vincere serviranno la forza, l'equilibrio e la destrezza. In realtà s'istrumpa significa squilibrare l'avversario facendo ricorso a qualsiasi tecnica di gamba, trazione, spinta frontale o laterale, sollevamento da terra, sgambetti, basta essere furbi e non perdere l'equilibrio. Più che la forza è la tecnica che deve fare la differenza, l'abilità, che in lingua sarda viene denominata “trassa” cioè l'astuzia concessa a chi sa dosarla bene senza farne la sua sola arma. La lotta si interrompe quando uno dei due lottatori cade al suolo evitando così l'incattivirsi dello scontro.
Le veniva riconosciuta una valenza educativa, i bambini e gli adolescenti crescevano nella convinzione che nello sport come nella vita non bisogna arrendersi davanti ad avversari più dotati di forza fisica, perché spesso ad avere la meglio era appunto l'abilità, la trassa.
“Sa Strumpa” insegna la precisione e il rispetto rigoroso delle norme e chi bara è malvisto dagli stessi atleti e la sua vittoria non conta nulla, vince chi è stato leale, coraggioso, ha dimostrato trassa, abilità e non ha mai tentato di ottenere la vittoria in modo scorretto. Il campione non vince grosse somme di denaro, il premio più grande è il rispetto della comunità.
Nel 2003 la Federazione "S'istrumpa" di Ollolai ha organizzato i campionati europei di lotte etniche con la presenza di lottatori da tutta Europa ma di origini sarde; attualmente i soli praticanti sardi di tale disciplina sono circa 200. La l'Associazione SA STRUMPA di Villagrande, è attualmente riconosciuta dalla Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate ed Arti Marziali (FILJKAM), dal CONI. L'antica lotta è riconosciuta in campo internazionale dalla FILA (Federazione delle Lotte Associate)
Pubblicato il 12 set 2013
Istrumpa, quando la Lotta vuol dire storia e cultura. (di Matteo Pellicone)
E' con vero piacere che aderisco all'invito di presentare la Lotta Sarda. La FIJLKAM, la Federazione che ho l'onore di presiedere, e la FILA (Federazione Internazionale delle lotte associate) di cui sono Vice Presidente guardano con il massimo interesse a queste forme di lotta che costituiscono testimonianza della Cultura e delle Tradizioni di un Popolo.
La Federazione Internazionale, rispettando i suoi fini istituzionali, tiene in gran conto quelle che in definitiva sono le sue "radici" ed ha costituito un Comitato Mondiale delle Lotte Tradizionali (presieduto da Gintautas Vileita) che, in un recente Forum tenuto nella città lituana di Palanga, ha anche approvato la fondazione di una sua specifica Accademia, finalizzata allo studio, al recupero ed al rilancio di lotte che sono il patrimonio culturale di moltissimi Paesi, dislocati in tutti i Continenti.
Fra queste lotte storiche occupano uno spazio di notevole importanze quelle che fanno capo alla Federazione Lotte Celtiche, a cui appartiene anche "s'Istrumpa".
Come viene ben evidenziato dall'autore Gabriele Rubiu in questo suo agile e prezioso lavoro si tratta di una antichissima attività ludico-sportiva che era diffusa in tutta l'isola di Sardegna, conosciuta anche come "acchintada" o "Strumpa", con quest'ultimo termine ottenuto per aferesi dal più corretto Istrumpa, derivato dal verbo Istrumpare (o anche istrampare), che significa " gettare a terra, squilibrare".
E' interessante ricordare, come hanno certificato gli studiosi dello sport nell'antichità, che "gli unici avvenimenti atletici che interessavano i nostri progenitori erano i combattimenti, la lotta, il pugilato".
E forse è ancora più importante notare come nei Giochi dell'Ellade non si tenesse conto, nelle varie gare, di ciò che fosse il tempo e la misura.
Si trattava di una civiltà che, pur avendo prodotto menti matematiche eccezionali come quelle di Pitagora, di Archimede, di Euclide, non era schiava del bisogno di quantificare e riconosceva solo il merito del vincitore e come tale lo incoronava, ignorando del tutto coloro che si classificavano dal secondo posto in giù. Il realtà la vittoria sportiva, soprattutto nella Lotta che oppone uomo contro uomo, costituisce un tesoro non più cancellabile , che è ricordato e tramandato; un patrimonio personale di chi lo ha conseguito ma che si estende a tutta la sua Comunità.
Il successo diventa proprietà del "gruppo" e dai suoi componenti viene goduto, tramandato, imitato; arricchisce la vita di tutti, creando legami sociali.
Il che costituisce Cultura. Quando una tradizione perde questi valori, muore qualcosa di molto importante.
Senza voler ricorrere a paragoni, che potrebbero apparire forzati se non addirittura irriverenti, mi piace ricordare che i Giochi Olimpici dell'era moderna furono rifondati dal Barone Pierre Fredì de Coubertin nel tentativo di ristabilire e recuperare lo spirito di Atene, di Olimpia, di Corinto. E similmente ogni operazione di ritorno alle origini, a quello che facevano i nostri padri e i padri dei nostri padri, è benemerita operazione culturale e sociale.
Si riallacciano e si ricostruiscono orgogli di intere comunità: è noto che alcune delle Lotte ricordate in questo volumetto, fra cui quelle senegalese e la spagnola "leonesa", mobilitano decine di migliaia di persone che amano immedesimarsi nella testimonianza attuale di millenarie tradizioni.
Per questo motivo la nostra Federazione seguì con vivo interesse la "rinascita" de "s'Istrumpa" , riconoscendone ufficialmente i valori dopo che ebbi modo di constatare ad Ollolai il meritevole lavoro svolto da Piero Frau e di verificare i pregevoli contenuti tecnici ed organizzativi delle manifestazioni indette nella antica capitale della Barbagia, che al suo sport ha anche dedicato un monumento, ovviamente in granito.
Abbiamo anche saputo che la Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Cagliari ha organizzato degli Stages sulla lotta sarda, affidati alla didattica del Professor Piero Frau.
Il ritorno de s'Istrumpa (o "Strumpa" come altri scrivono e pronunciano) in varie località della Sardegna, fra cui si distingue per fervore Villagrande Strisaili, non può che gratificarci, soprattutto se si concretizza in contributi culturali come questa pubblicazione che ho letto con vero interesse.
MATTEO PELLICONE
Presidente della FIJLKAM (Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate, Arti Marziali)
Vice Presidente della FILA (Federazione Internazionale delle Lotte Associate)
Oggetto: ANTICA LOTTA SARDA "SA STRUMPA"E LE LOTTE RUSSE
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