Oggetto: «SCONTRI ANTI-CAUCASICI NEL CENTRO DI MOSCA»
Russi contro caucasici, dopo l’ultimo episodio di violenza,l’allarme nella capitale russa è alto. Migliaia di poliziotti in tenuta anti sommossa il 17 dicembre hanno pattugliato il centro moscovita, trattenendo almeno 800 persone dopo averle sottoposte a perquisizione. Chiusi anche il centro commerciale Yevropeiski e l’accesso alla vicina stazione metro Kievskaya per scongiurare ulteriori episodi cruenti nell’area ritenuta a rischio. Ecco la cronaca della giornata.La polizia, allarmata da migliaia di giovani inferociti a causa dell’uccisione di un cittadino russo in una rissa con persone di origine caucasica lo scorso 5 dicembre e la conseguente ritorsione russa contro caucasici giorni dopo, avrebbe intercettato conversazioni telefoniche volte all’organizzazione di un’altra manifestazione davanti al centro commerciale.

Centinaia di giovani russi e caucasici si erano dati appuntamento per la resa dei conti nei pressi del centro commerciale Yevropeiski. Alcuni urlavano “la Russia ai russi” e “Mosca ai moscoviti”. La polizia ha tenuto in custodia qualsiasi sospetto in attesa di caricarlo sugli autobus delle forze dell’ordine. “La situazione a Mosca è sotto il controllo delle forze dell’ordine, non c’è alcuna ragione di sentirsi minacciati”, ha dichiarato il portavoce Viktor Biryukov a Interfax.

Ma la tensione non è diminuita neanche in tarda serata. Molti altri giovani rimanevamo fermi nel loro proposito di andare allo scontro. Un giornalista del Moscow Times ha intercettato, nei pressi della stazione metro Noviye Cheryomushki, un gruppo di ragazzini russi tra i 14 e i 15 anni che bevevano alcolici e discutevano sul modo migliore di attaccare i caucasici. “È ora di trovare qualche […] da bastonare - diceva uno-, ma la cosa più importante è essere sicuri che non ci siano sbirri in giro”.

Poco prima delle 6 del pomeriggio, un altro focolaio si è acceso sulla Smolenskaya Naberezhnaya, vicino al centro commerciale Yevropeisky, a causa di un gruppo di ultranazionalisti armati di mazze da baseball e spranghe di ferro che ha preso di mira un giovane caucasico. Secondo Interfax almeno cinque persone sono rimaste ferite.

La polizia in assetto antisommossa stava presidiando anche piazza Manezh, dove stazionavano circa 5.500 tifosi e nazionalisti furibondi per l’uccisione del tifoso Yegor Sviridov, 28 anni. I manifestanti, a un certo punto, hanno attaccato violentemente un gruppo di caucasici lì per caso.

Il sindaco Sergei Sobyanin aveva garantito il più severo trattamento per chiunque avesse tentato di inscenare nuovamente manifestazioni violente. Il presidente Dmitry Medvedev aveva ordinato alle forze dell’ordine di punire i responsabili assicurando via Twitter lo stato di allerta delle autorità.

Ma nelle ore successive ai tafferugli, è apparso un messaggio online che reclamava vendetta, probabilmente a opera di un blogger di etnia caucasica. “Vi invito alle armi se potete senza paura e senza nascondervi dentro casa”, recitava il post. “Decideremo le prossime mosse sul posto”, la conclusione.

La chiamata alle armi, che i bloggers hanno confessato provenire dal social network VKontakte.ru, anche se censurata il giorno stesso, è stata ripubblicata più di 3.000 volte. La polizia aveva sottovalutato il messaggio credendo che fosse una provocazione degli ultranazionalisti; molti giovani invece, lo avevano preso sul serio.

Alla fine, la polizia ha fermato almeno 800 persone, incluse le 400 che si trovavano vicino al centro commerciale Yevropeisky, stando alle dichiarazioni del portavoce Biryukov che ha aggiunto che molti dei trattenuti erano caucasici e armati. Altre fonti affermano che il numero dei trattenuti arrivasse a 1.200.

L’associazione di tifosi All-Russian aveva chiesto ai gruppi di non prendere parte alle proteste “perché - come ha dichiarato il presidente Alexander Shprygin a Interfax -, avrebbero potuto avere un effetto negativo sulla comunità dei tifosi”.

Nello stesso tempo, riporta Ria-Novosti citando un funzionario di alto rango, i servizi di sicurezza scandagliavano il web allo scopo di risalire all’indirizzo Ip dei bloggers che avevano scritto messaggi estremisti reazionari.


L'articolo di Russia OGGI

 
Oggetto: Re: «SCONTRI ANTI-CAUCASICI NEL CENTRO DI MOSCA»
Tra tutti i maggiori pericoli, quello che ha maggiori possibilità di riburre a brandelli la Federazione Russa, mi sembra, che sia proprio l'eventualità di una deriva nazionalistica; eventualità non soltanto teorica, a giudicare da notizie come questa.
La Russia presenta una ricchissima complessità di tradizioni culturali locali. Non potrebbe essere altrimenti in un paese, che si estende dall'Artico al mar Nero e di qui fino all'oceano Pacifico. In Russia infatti, convivono lingue, tradizioni e religioni molto diverse tra loro, con radici, che affondano ora in Europa, ora nel Medio o nell'Estremo Oriente. Cosa significa il dire: "la Russia ai russi"? Significa forse, che tutti i cittadini della FR, diversi dai grandi russi di fede Ortodossa dovrebbero sentirsi stranieri nella loro Patria? Quali profonde (ed insanabili) lacerazioni produrrebbe la comune accettazione di sentimenti siffatti? Ed a quali guerre e secessioni porterebbe?
Soprattutto mi chiedo: a chi giova, se non ai peggiori tiranni, che in uno stato tutti quanti sentano come il loro dovere di cittadinanza, parlare esclusivamente la lingua nazionale, professare la religione di stato, concordare sempre con i ragionamenti della maggioranza? Il confronto interculturale ai tiranni non piace, proprio perché ci obbliga a rivedere le stesse cose da punti di vista diversi e perciò stimola l'intelligenza e rende liberi. Insomma, la varietà delle culture umane ne garantisce la vitalità; abbiamo ormai compreso quanto sia preziosa la grande varietà di specie di scarafaggi e di amebe, affinché la vita possa continuare, ma non riusciamo ancora a capire com'è almeno altrettanto preziosa la varietà delle culture, per lo spirito dell'umanità.

 
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Luda Mila
Oggetto: Re: «SCONTRI ANTI-CAUCASICI NEL CENTRO DI MOSCA»
Avrei da precisare una cosa: i giovani che sono venuti in piazza Manezhnaja a protestare erano inferociti non tanto a causa dell'uccisione di un ragazzo tifoso russo ( che e` senz'altro una grandissima tragedia), ma dal fatto che le persone che venivano sospettate e arrestate sul posto del delitto, di origine caucasica, sono state quasi subito lasciate libere dopo un intervento (verbale o finanziario :roll: :!: da parte di un gruppo di pezzi grossi dei loro connazionali. E` di quel fatto che hanno parlato piu` volte Medevedev e Putin. E` il fatto che i rappresentanti di quelle etnie si sentono padroni in qualsiasi posto della Russia e sono sicuri di poter evitare qualsiasi punizione e aver il diritto di non sottoporsi alla legge.
Comunque e` anche vero che esiste un numero abbastanza alto di nazionalisti e estremisti che cercano di usare simili situazioni per la propaganda delle loro idee, con gli slogan tipo"La Russia ai Russi" .
La Russia e` sempre stata uno Stato multinazionale, ma e` giusto che ogni popolo che fa parte della RF rispetti i costumi e le usanze altrui in modo di non offendere la mentalita`della gente e le tradizioni dei posti in cui sono ospiti. Succede spesso pero` che i giovani provenienti dalle repubbliche del sud si comportano in maniera sconveniente il che` provoca le proteste della popolazione russa ortodossa.
Non so se sono riuscita a chiarire un po' le cose, ma i mass media occidentali spesso presentano i fatti dal loro punto di vista assai limitato, senza conoscere profondamente la questione.

 
Oggetto: Re: «SCONTRI ANTI-CAUCASICI NEL CENTRO DI MOSCA»
Dunque, se si può riscontrare un atteggiamento di tipo "razzista" presso la maggioranza russa, quello è semmai legato alle particolarissime cicrostanze, che hai descritto sopra, ma non è invece generalizzato contro chiunque appaia "diverso" dalla maggioranza. Avevo temuto di peggio.

 
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