Х FESTIVAL INTERNAZIONALE «LA MUSICA DEL GRANDE ERMITAGE» 2010
Х МЕЖДУНАРОДНЫЙ ФЕСТИВАЛЬ «МУЗЫКА БОЛЬШОГО ЭРМИТАЖА» 2010
Х FESTIVAL INTERNATIONAL «MUSIC OF THE GREAT HERMITAGE» 2010
3-14 luglio 2010 San Pietroburgo
Il Festival Internazionale «La Musica del Grande Ermitage» («Музыка Большого Эрмитажа») prende origini dal 26 giugno 2001. Per la prima volta dopo un quasi secolare oblio, il Grande Cortile di Parata del Palazzo d’Inverno spalancò il suo portone decorato con il simbolo della statalità della Russia, l’Aquila Bicipite. In realtà ll Grande Cortile di Parata diventò la sala dei concerti. In quell’anno del primo festival «La Musica del Grande Ermitage» gli spettatori assistettero alla prima dell’Oratorio del celebre compositore polacco Krzysztof Penderecki «I Sette Portoni di Gerusalemme» («Семь врат Иерусалима»).
Quest’anno (2010) l’Ermitage e l’Accademia della Musica dell’Ermitage presentano il X Festival Internazionale «La Musica del Grande Ermitage» «Музыка Большого Эрмитажа» 2010. Il direttore artistico e l’autore dell’idea è il compositore Serghej Evtushènko (Сергей Евтушенко).
Il Festival si apre il 3 luglio 2010 con la musica dell’epoca di Caravaggio (Караваджо). Michelangelo Merisi, o, più probabilmente, Merisio, detto il Caravaggio (1571-1610), è stato un pittore italiano. Attivo a Milano, Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, è considerato il primo grande esponente della scuola barocca e uno dei più celebrati pittori del mondo.
Uno dei famosi complessi musicali della musica antica «Laus Concentus» al Festival presenterà il programma «Nel Colore del Sole» («В цвете Солнца») dalle composizioni musicali dell’epoca del grande pittore italiano Caravaggio in occasione del 400esimo anniversario dalla sua morte. Il suo noto quadro «Suonatore di liuto» («Юноша с лютней»), un dipinto ad olio su tela di cm 100 x 126,5 realizzato tra il 1595 ed il 1596, è conservato all'Ermitage di San Pietroburgo, nel Piccolo Vano Italiano (Малый Итальянский Просвет). Così si chiama la Sala in cui si trova il bellissimo quadro di Caravaggio insieme ai quadri degli altri celebri pittori italiani. Proprio in questa Sala «Piccolo Vano Italiano» il 3 luglio si svolgerà il concerto dell'Apertura del Festival. Si suonerà la musica dei compositori italiani dei secoli XVI-XVII in esecuzione degli artisti italiani del complesso musicale «Laus Concentus»: Renata Fusco (soprano), Maurizio Piantelli (liuto) e Massimo Leonardi (liuto).
L’8 luglio 2010 alla Sala «Piccolo Vano Italiano» ci sarà il concerto del «Meridion Guitar Quartet» dalla Svezia: Per Norden, Erik Strand, Peter Hallen & Rasmus Vamos. Il Quartetto svedese presenterà il programma della musica della Germania e della Spagna (Telemann, Albeniz, Torroba).
L’11 luglio 2010 al Cortile dell’Ermitage ci sarà il programma «Jazz-Rock Cafe»: Andrej Kondakòv (strumenti a tasto), Randy Brecker (tromba, USA), Jakov Kremenskij (chitarra), Andrej Svetlov (basso), Laurent Robin (tamburi, Francia).
14 luglio 2010, Grande Cortile del Palazzo d’Inverno.
Spettacolo musicale «La Giornata della Presa della Bastiglia» «День взятия Бастилии» sotto l'egida dell’Anno della Francia in Russia e della Russia in Francia.
SITO UFFICIALE
www.hermitagemusic.ru
Oggetto: X FESTIVAL INTERNAZIONALE «LA MUSICA DEL GRANDE ERMITAGE»
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Descrizione: | «Suonatore di liuto» di Caravaggio Ermitage |
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Oggetto: Re: X FESTIVAL INTERNAZIONALE «LA MUSICA DEL GRANDE ERMITAGE
Che iniziativa affascinante!
Mi sembra anche un modo eccellente di celebrare il quarto centenario caravaggesco, in attesa della grande esposizione, che si terrà l'anno prossimo in Russia.
Quale fosse la musica preferita da Caravaggio non è poi così difficile da sapere, perché tutti gli spartiti, che appaiono in diversi suoi quadri, sono dipinti con tale precisione, che ancora oggi possono essere letti ed eseguiti dai musicisti, a meno che il passare dei secoli non ne abbia rovinato qualcuno. Non è chiaro se Caravaggio fosse egli stesso capace, di suonare qualche strumento musicale, comunque di sicuro la musica lo interessava molto.
La musica interessava soprattutto il Card. Francesco Maria del Monte, ambasciatore di Firenze presso lo Stato Pontificio ed uomo dall'immensa cultura, capace di essere al tempo stesso esperto in scienze, musica e pittura; insomma uno degli ultimi autentici spiriti del Rinascimento. Il cardinale era originario del Veneto e questo fatto aveva dato modo al suo occhio, di sviluppare nell'ambiente ideale una spiccata sensibilità verso la pittura basata sui colori e le luci, piuttosto che sul disegno e la prospettiva (come invece si usava nell'Italia Centrale) e non c'è dunque da stupirsi, se fu proprio lui, a scoprire il talento ed a diventare il primo protettore di Michelangelo Merisi, da poco giunto a Roma, al quale l'arte della pittura era stata insegnata a Milano da un allievo del veneziano Tiziano Vecellio.
Gli spartiti dipinti nelle tele del Caravaggio provengono per lo più proprio dalla fornita libreria del suo protettore e persino il modello del quadro dell'Ermitage (ancora presente in un'altra composizione dello steso periodo) sembra che sia una celebrità dell'epoca, spesso invitato a cantare ai concerti, che il cardinale offriva agli ospiti del suo palazzo. Del Monte (e forse pure Caravaggio) non amava le nuove tendenze del mondo musicale di allora, il recitar cantando (il vero e proprio melodramma compare proprio in quegli anni: nel 1606 il Duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga, commissiona a Claudio Monteverdi "L'Orfeo"); nella sua opinione la musica doveva essere semplicemente ascoltata; volerne fare il pretesto di una messa in scena teatrale, per lui voleva dire soltanto distrarre il pubblico dall'armonia delle note.
E' molto interessante, che nonostante la gloria della musica italiana sia legata principalmente alla lirica, a tuttoggi non è rarissimo incontrare a Roma persone, che non hanno mai mancato di rinnovare l'abbonamento alla Filarmonica ma davanti all'Opera storcono un po' il naso.
In questo sito potete ascoltare le stesse musiche, che compaiono negli spartiti dipinti da Caravaggio. Per finire, la tela dell'Ermitage è stata esposta per alcuni mesi a Roma, alle Scuderie del Quirinale, in occasione della mostra del quarto centenario ed è stato bello rivederla anche qui.
Ciao a tutti, Vincenzo
Mi sembra anche un modo eccellente di celebrare il quarto centenario caravaggesco, in attesa della grande esposizione, che si terrà l'anno prossimo in Russia.
Quale fosse la musica preferita da Caravaggio non è poi così difficile da sapere, perché tutti gli spartiti, che appaiono in diversi suoi quadri, sono dipinti con tale precisione, che ancora oggi possono essere letti ed eseguiti dai musicisti, a meno che il passare dei secoli non ne abbia rovinato qualcuno. Non è chiaro se Caravaggio fosse egli stesso capace, di suonare qualche strumento musicale, comunque di sicuro la musica lo interessava molto.
La musica interessava soprattutto il Card. Francesco Maria del Monte, ambasciatore di Firenze presso lo Stato Pontificio ed uomo dall'immensa cultura, capace di essere al tempo stesso esperto in scienze, musica e pittura; insomma uno degli ultimi autentici spiriti del Rinascimento. Il cardinale era originario del Veneto e questo fatto aveva dato modo al suo occhio, di sviluppare nell'ambiente ideale una spiccata sensibilità verso la pittura basata sui colori e le luci, piuttosto che sul disegno e la prospettiva (come invece si usava nell'Italia Centrale) e non c'è dunque da stupirsi, se fu proprio lui, a scoprire il talento ed a diventare il primo protettore di Michelangelo Merisi, da poco giunto a Roma, al quale l'arte della pittura era stata insegnata a Milano da un allievo del veneziano Tiziano Vecellio.
Gli spartiti dipinti nelle tele del Caravaggio provengono per lo più proprio dalla fornita libreria del suo protettore e persino il modello del quadro dell'Ermitage (ancora presente in un'altra composizione dello steso periodo) sembra che sia una celebrità dell'epoca, spesso invitato a cantare ai concerti, che il cardinale offriva agli ospiti del suo palazzo. Del Monte (e forse pure Caravaggio) non amava le nuove tendenze del mondo musicale di allora, il recitar cantando (il vero e proprio melodramma compare proprio in quegli anni: nel 1606 il Duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga, commissiona a Claudio Monteverdi "L'Orfeo"); nella sua opinione la musica doveva essere semplicemente ascoltata; volerne fare il pretesto di una messa in scena teatrale, per lui voleva dire soltanto distrarre il pubblico dall'armonia delle note.
E' molto interessante, che nonostante la gloria della musica italiana sia legata principalmente alla lirica, a tuttoggi non è rarissimo incontrare a Roma persone, che non hanno mai mancato di rinnovare l'abbonamento alla Filarmonica ma davanti all'Opera storcono un po' il naso.
In questo sito potete ascoltare le stesse musiche, che compaiono negli spartiti dipinti da Caravaggio. Per finire, la tela dell'Ermitage è stata esposta per alcuni mesi a Roma, alle Scuderie del Quirinale, in occasione della mostra del quarto centenario ed è stato bello rivederla anche qui.
Ciao a tutti, Vincenzo
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