«DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ: ВЕЛИКИЙ КНЯЗЬ МОСКОВСКИЙ»
Jurij Losciz Юрий Лощиц
«DMITRIJ DONSKOJ» «ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Gran Principe di Mosca (Великий Князь Московский)
Serie: «La Vita degli Uomini Eccellenti»
Серия: «Жизнь Замечательных Людей» ЖЗЛ
Casa Editrice «Molodaja Gvardia» Mosca 1983 (Pagine 368)
Издательство «Молодая Гвардия» Москва 1983
Dmìtrij Ivànovich detto Donskòj (Дмитрий Донскòй 1350-1389), il Gran Principe di Mosca (Великий Князь Московский) dal 1359 al 1389. Il suo nome è collegato con la Battaglia di Kulikòvo (Куликовская Битва). Mamaj (Мамай), un generale mongolo con aspirazioni al titolo di khan, decide di punire Dimitri per i suoi tentativi di aumentare il suo potere. Nel 1378 invia un piccolo contingente militare ma questo viene sconfitto dall'esercito di Dimitri. Due anni più tardi Mamaj guida personalmente un grosso esercito contro Mosca ma viene battuto nella battaglia di Kulikovo. La Battaglia si svolse l'8 settembre 1380 sul Campo Kulikovo fra i fiumi Don (Дон) e Nepriàdva (Непрядва) nel distretto di Tùla. Il Gran Principe Dmìtrij dopo la battaglia era stato detto Donskòj cioè “di Don”. L'anno seguente Mamaj viene sconfitto da Tokhtamysh, un altro pretendente al trono. Il nuovo khan rinsalda il controllo dei mongoli sulla Russia e saccheggia Mosca per punire Dmitrij per la sua resistenza a Mamaj. I trenta anni di regno di Dmitrij Donskoj vedono grandi cambiamenti in Moscovia tra cui anche l'inizio della fine della dominazione mongola. L'Orda d'Oro in questi anni è travagliata da una grave guerra civile legata alla successione. Dmitrij Donskoj alla sua morte, nel 1389, è il primo dei Gran Principi di Mosca a poter lasciare il titolo direttamente ai propri figli senza più bisogno di conferma da parte dell'Orda. È venerato come santo dalla Chiesa ortodossa russa, che lo commemora il 19 maggio.
Questo libro è scritto dallo storico e scrittore Jurij Lòsciz (Юрий Лощиц) e racconta della vita del Gran Principe di Mosca, del condottiero della Russia antica Dmitrij Donskoj e dei suoi camerati e fratelli d’armi contro l’Orda d’Oro Vladimir Khràbryj, Dmitrij Volynskij, i metropoliti Aleksij e Serghij Ràdonezhskij.
Il 1 giugno è la Giornata della commemorazione del Gran Principe di Mosca Dimitrij Donskoj. L'appellativo Donskoj gli fu assegnato dal popolo in onore della vittoria nella battaglia contro le orde mongolo-tartare di Mamak sul campo Kulikovo, che ebbe luogo nel 1380. La Battaglia il ricordo della quale rimane viva tutt'ora nel cuore dei russi è considerata di diritto simbolo della lotta popolare per l'indipendenza della Russia. La Chiesa Ortodossa Russa ha ascritto Dimitrij Donskoj nel numero dei Santi.
La vittoria nella Battaglia sul Campo Kulikovo segnò l'inizio della liberazione dal giogo dell'Orda. La gloria militare della Russia arrivò fino all'Italia, alla Germania e al Bisanzio. Secondo lo storico tedesco Kranz, vinta la Battaglia di Kulikovo la Russia salvò l'Europa dal giogo mongolo-tartaro.
Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
Ultima modifica di Zarevich il 17 Gen 2019 09:26, modificato 1 volta in totale
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Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
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Valerij Shambarov Валерий Шамбаров
«LA CAMPAGNA DI KULIKOVO E LE ALTRE BATTAGLIE DI DMITRIJ DONSKOJ»
«КУЛИКОВО ПОЛЕ И ДРУГИЕ БИТВЫ ДМИТРИЯ ДОНСКОГО»
Casa Editrice «Algoritm» Mosca 2014 (Pagine 224)
Издательство «Алгоритм» Москва 2014
Il momento cruciale della storia russa, la Battaglia di Kulikovo è nel centro del soggetto del libro del famoso scrittore russo Valerij Shambarov (Валерий Шамбаров, nato 1956). Sullo sfondo della storia l’autore segue il destino del Principe di Mosca Dmitrij.
La battaglia di Kulikovo (Куликовская Битва), è stata combattuta da Tatari e Mongoli contro i Russi. La battaglia ebbe luogo l'8 settembre 1380 nella campagna di Kulikòvo (Куликово Поле) vicino al fiume Don e si concluse con la vittoria dei russi. L'esercito russo, sotto il comando del Granduca Dmitrij Ivanovich di Mosca (in seguito chiamato Dmitri Donskoj cioè «Dmitrij del Don») fronteggiò forze molto più numerose, al comando di Mamaj (Мамай), il forte capo militare dell'Orda d'Oro (Золотая Орда).
«LA CAMPAGNA DI KULIKOVO E LE ALTRE BATTAGLIE DI DMITRIJ DONSKOJ»
«КУЛИКОВО ПОЛЕ И ДРУГИЕ БИТВЫ ДМИТРИЯ ДОНСКОГО»
Casa Editrice «Algoritm» Mosca 2014 (Pagine 224)
Издательство «Алгоритм» Москва 2014
Il momento cruciale della storia russa, la Battaglia di Kulikovo è nel centro del soggetto del libro del famoso scrittore russo Valerij Shambarov (Валерий Шамбаров, nato 1956). Sullo sfondo della storia l’autore segue il destino del Principe di Mosca Dmitrij.
La battaglia di Kulikovo (Куликовская Битва), è stata combattuta da Tatari e Mongoli contro i Russi. La battaglia ebbe luogo l'8 settembre 1380 nella campagna di Kulikòvo (Куликово Поле) vicino al fiume Don e si concluse con la vittoria dei russi. L'esercito russo, sotto il comando del Granduca Dmitrij Ivanovich di Mosca (in seguito chiamato Dmitri Donskoj cioè «Dmitrij del Don») fronteggiò forze molto più numerose, al comando di Mamaj (Мамай), il forte capo militare dell'Orda d'Oro (Золотая Орда).
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Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
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«DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ: ВЕЛИКИЙ КНЯЗЬ МОСКОВСКИЙ»
Nikolaj Borìssov Николай Борисов
«DMITRIJ DONSKOJ» «ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Serie: «Vita degli Uomini Eccellenti» (ЖЗЛ «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja Gvardia» Mosca 2014 (Pagine 512)
Издательство «Молодая Гвардия» Москва 2014
Имя великого князя Московского Дмитрия Ивановича, прозванного Донским (1350-1389), навсегда оказалось связано с великой победой на Куликовом поле, положившей начало освобождению Руси от власти ордынских ханов. Именно поэтому личность самого князя предельно мифологизирована в нашем сознании: место реального политика со всеми его достоинствами и недостатками занял некий идеальный образ непобедимого полководца и канонизированного Церковью святого. Но в истории всё бывает гораздо сложнее. Автор книги, доктор исторических наук, профессор Николай Сергеевич Борисов, рассказывает о своем герое с максимальной подробностью и объективностью, привлекая все имеющиеся к настоящему времени исторические источники и восстанавливая сложную и многообразную картину жизни Руси второй половины XIV века.
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ: ВЕЛИКИЙ КНЯЗЬ МОСКОВСКИЙ»
Nikolaj Borìssov Николай Борисов
«DMITRIJ DONSKOJ» «ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Serie: «Vita degli Uomini Eccellenti» (ЖЗЛ «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja Gvardia» Mosca 2014 (Pagine 512)
Издательство «Молодая Гвардия» Москва 2014
Имя великого князя Московского Дмитрия Ивановича, прозванного Донским (1350-1389), навсегда оказалось связано с великой победой на Куликовом поле, положившей начало освобождению Руси от власти ордынских ханов. Именно поэтому личность самого князя предельно мифологизирована в нашем сознании: место реального политика со всеми его достоинствами и недостатками занял некий идеальный образ непобедимого полководца и канонизированного Церковью святого. Но в истории всё бывает гораздо сложнее. Автор книги, доктор исторических наук, профессор Николай Сергеевич Борисов, рассказывает о своем герое с максимальной подробностью и объективностью, привлекая все имеющиеся к настоящему времени исторические источники и восстанавливая сложную и многообразную картину жизни Руси второй половины XIV века.
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Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
«DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ: ВЕЛИКИЙ КНЯЗЬ МОСКОВСКИЙ»
Jurij Loshitz Юрий Лошиц
«DMITRIJ DONSKOJ» Il principe Santo
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ» Князь благоверный
Casa Editrice «Molodaja gvardia» Mosca 2019
Издательство «Молодая гвардия» Москва 2019
La nuova edizione del noto libro storico-biografico dello scrittore Jurij Loshitz racconta del celebre condottiero e del principe di Mosca Dmitrij Donskoj (1350-1389). Tutta la narrazione è costruita sulla base dei monumenti letterari e documentari.
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ: ВЕЛИКИЙ КНЯЗЬ МОСКОВСКИЙ»
Jurij Loshitz Юрий Лошиц
«DMITRIJ DONSKOJ» Il principe Santo
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ» Князь благоверный
Casa Editrice «Molodaja gvardia» Mosca 2019
Издательство «Молодая гвардия» Москва 2019
La nuova edizione del noto libro storico-biografico dello scrittore Jurij Loshitz racconta del celebre condottiero e del principe di Mosca Dmitrij Donskoj (1350-1389). Tutta la narrazione è costruita sulla base dei monumenti letterari e documentari.
Oggetto: «LA CAMPAGNA DI KULIKOVO» di Valerij Shambàrov
«LA BATTAGLIA DI KULIKOVO» «КУЛИКОВСКАЯ БИТВА»
I ricercatori del Museo «Il Campo Kulikovo» («Куликово поле») hanno scoperto delle ritrovate straordinarie del XIV secolo. Una della punta della lancia è l’arma della cavalleria dell’Orda d’Oro dell’epoca della Battaglia di Don. Dell’epoca della Battaglia di Kulikovo sono state ritrovate dei puntali delle frecce, le accette di battaglia, delle fibbie ecc.
I ricercatori del Museo «Il Campo Kulikovo» («Куликово поле») hanno scoperto delle ritrovate straordinarie del XIV secolo. Una della punta della lancia è l’arma della cavalleria dell’Orda d’Oro dell’epoca della Battaglia di Don. Dell’epoca della Battaglia di Kulikovo sono state ritrovate dei puntali delle frecce, le accette di battaglia, delle fibbie ecc.
Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
Robert Balakshin Роберт Балакшин
«IL SANTO GRANDUCA DMITRIJ DONSKOJ»
«СВЯТОЙ КНЯЗЬ ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Casa Editrice «Vece» Mosca 2010 (Pagine 342)
Издательство «Вече» Москва 2010
Dmitrij Donskoj (Дмитрий Донской) fu Principe di Mosca dal 1359 e Granduca di Vladimir dal 1363 al 1389. È venerato come santo dalla Chiesa Ortodossa Russa, che lo commemora il 19 maggio.
Nella storia dei popoli e dei paesi a volte succedono dei momenti difficili e tutti i mezzi per superare la disgrazia sembrano esauriti. Allora Dio innalza le personalità di grande scala. Per il popolo russo nel XIV secolo era scelto il Granduca Dmitrij Donskoj. Chi era quest’eroe, il difensore popolare?
«IL SANTO GRANDUCA DMITRIJ DONSKOJ»
«СВЯТОЙ КНЯЗЬ ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Casa Editrice «Vece» Mosca 2010 (Pagine 342)
Издательство «Вече» Москва 2010
Dmitrij Donskoj (Дмитрий Донской) fu Principe di Mosca dal 1359 e Granduca di Vladimir dal 1363 al 1389. È venerato come santo dalla Chiesa Ortodossa Russa, che lo commemora il 19 maggio.
Nella storia dei popoli e dei paesi a volte succedono dei momenti difficili e tutti i mezzi per superare la disgrazia sembrano esauriti. Allora Dio innalza le personalità di grande scala. Per il popolo russo nel XIV secolo era scelto il Granduca Dmitrij Donskoj. Chi era quest’eroe, il difensore popolare?
Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
Serghej Abukov Сергей Абуков
«IL GRANDE PRINCIPE DMITRIJ DONSKOJ»
«ВЕЛИКИЙ КНЯЗЬ ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Casa Editrice «Vece» Москва 2019 (Pagine 416)
Издательство «Вече» Москва 2019
Il libro rivela la vita di Dmitrij Donskoj nel contesto della storia della Russia nel XIV secolo, copre le attività politiche, la vita familiare del principe e del suo entourage. Per la prima volta, Dmitrij parla al lettore non solo come politico, ma anche come persona. Particolare attenzione è rivolta alla battaglia di Kulikovo, questioni controverse della famosa battaglia. Il super compito del libro è mostrare le ragioni della trasformazione di Mosca al centro dell'unificazione delle terre russe, raggiunta grazie all'élite al potere. È stata l'élite (principi, boiardi, leader della chiesa), secondo l'autore, candidato di scienze storiche Serghej Abukov, a svolgere un ruolo decisivo nell'ascesa di Mosca.
«IL GRANDE PRINCIPE DMITRIJ DONSKOJ»
«ВЕЛИКИЙ КНЯЗЬ ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Casa Editrice «Vece» Москва 2019 (Pagine 416)
Издательство «Вече» Москва 2019
Il libro rivela la vita di Dmitrij Donskoj nel contesto della storia della Russia nel XIV secolo, copre le attività politiche, la vita familiare del principe e del suo entourage. Per la prima volta, Dmitrij parla al lettore non solo come politico, ma anche come persona. Particolare attenzione è rivolta alla battaglia di Kulikovo, questioni controverse della famosa battaglia. Il super compito del libro è mostrare le ragioni della trasformazione di Mosca al centro dell'unificazione delle terre russe, raggiunta grazie all'élite al potere. È stata l'élite (principi, boiardi, leader della chiesa), secondo l'autore, candidato di scienze storiche Serghej Abukov, a svolgere un ruolo decisivo nell'ascesa di Mosca.
Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
La mattina dell'8 settembre 1380 sul campo di Kulikovo si rivelò nebbiosa. Le truppe del principe di Mosca Dmitrij e dell'Orda d'oro Khan Mamaj si bloccarono in attesa di una battaglia che avrebbe glorificato l'esercito russo e fatto vergognare gli invasori. L'esito della battaglia è fissato per sempre nel titolo «Mamaevo Massacre». L'esercito del khan per la prima volta subì una schiacciante sconfitta per mano dei soldati russi. Seguì un breve periodo di consolidamento, seguito da una crisi prolungata, dall'indebolimento e dalla disintegrazione finale dell'Orda d'oro. La vittoria sul campo di Kulikovo fu un presagio della liberazione della Russia dal giogo tataro-mongolo. Il principe Dmitry è stato riconosciuto come un eroe nazionale e ha ricevuto il soprannome di «Donskoj» da contemporanei riconoscenti. La battaglia di Kulikovo divenne uno sfondo storico logico per la prima opera del compositore Anton Rubinstein. Lo scrisse sul libretto di Vladimir Sologub e Vladimir Zotov basato sull'opera teatrale di Vladislav Ozerov «Dmitrij Donskoj».
Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
Dmitrij Donskoj è nato il 12 ottobre 1350. Era il nipote di Ivan Kalità. Dmitrij divenne il Granduca di Vladimir e Mosca nel decimo anno della sua vita. Dopo che il principe sconfisse Khan Mamai sul fiume Don, fu riconosciuto come un eroe nazionale e ricevette il soprannome di Donskoj da grati contemporanei. Durante il suo regno, il principato di Mosca divenne uno dei principali centri dell'unificazione delle terre russe e Mosca stessa acquisì il Cremlino di pietra bianca. Il principe Dmitrij divenne l'eroe di numerose cronache che furono composte anche durante la sua vita e furono in gran parte dedicate allo scontro tra la Russia e l'Orda. La battaglia di Kulikovo è diventata lo sfondo storico dell'opera del compositore Anton Rubinstein. Lo scrisse sul libretto di Vladimir Sologub e Vladimir Zotov basato sull'opera teatrale di Vladislav Ozerov «Dmitrij Donskoj» («Дмитрий Донской»).
Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
«PERESVET E OSLJABJA» «ПЕРЕСВЕТ И ОСЛЯБЯ»
In Russia, ogni anno si celebra il Giorno della Gloria Militare, in ricordo della vittoria nella Battaglia di Kulikovo nel 1380. Forse i suoi partecipanti più famosi dopo il principe Dmitrij Donskoj sono i fratelli monaci Peresvet e Osljabja, glorificati dalla Chiesa sotto le spoglie dei santi. Sembrerebbe che questo episodio storico, ben noto dai banchi di scuola, sia stato studiato su e giù. San Sergio di Radonezh dà a Dmitrij Donskoj due monaci per ispirare l'esercito - e uno di loro, Aleksandr Peresvet, va a duello con il potente eroe tartaro Chelubej dal campo di Mamai. In battaglia, entrambi cadono morti. E il fratello di Peresvet, Osljabja, muore nel bel mezzo di una feroce battaglia. Ma era in questa presentazione che gli eventi descritti erano poco familiari ai contemporanei della battaglia. «La leggenda della battaglia di Mamaj» («Сказание о Мамаевом побоище») con questa versione risale a decenni molto successivi (non prima del XV secolo). Quando studiano la vita di Peresvet e Osljabja, gli storici affrontano molte difficoltà. Si sa solo per certo che sono realmente esistiti: fonti di cronaca menzionano i fratelli come boiardi della città di Brjansk, trasferiti al servizio del principe di Mosca Dmitrij.
Tutto il resto è oggetto di feroci dispute tra storici. Ad esempio, alcuni non sono sicuri se ci sia stata una rissa tra Peresvet e Chelubej. I sostenitori di questa versione fanno riferimento al divieto di duellare e alla manifestazione del coraggio personale nell'Orda d'Oro, famosa per la sua dura disciplina. Gli esperti nutrono dubbi anche sulla morte di entrambi i monaci. Il fatto è che nel sinodico, l'elenco commemorativo dei soldati caduti sul campo di Kulikovo, compare solo il nome di Aleksandr Peresvet. Osljabja, a quanto pare, è rimasto vivo. È menzionato nei documenti degli anni '90 del XIV secolo come uno dei membri del seguito del metropolita Cipriano di Mosca. Inoltre, secondo gli storici, il suo nome era Rodion Osljabja. E nel monachesimo, ha già preso il nome Andrej. Ma il mistero principale sono i voti monastici di Peresvet e Osljabja. Secondo il «Leggenda della battaglia di Mamaj», al momento della battaglia, Peresvet e Osljabja erano eremiti, cioè erano passati al più alto livello di monachesimo. Ciò deriva dalla descrizione dell'arrivo di Dmitrij Donskooj per una benedizione a Sergio di Radonezh. E lui (il reverendo Sergio) diede loro, invece di un'arma deperibile, un'arma incorruttibile - la croce di Cristo, cucita sugli schemi, e ordinò loro di indossarla su se stessi invece degli elmi dorati - racconta la «Leggenda della battaglia di Mamaj». È vero, non è ancora chiaro cosa avesse in mente l'autore: o il monaco li ha tonsurati nello schema proprio di fronte al principe, oppure a quel tempo erano già eremiti. Ma nella «Zadònscina» («Задонщина»), un racconto poetico sulla Battaglia di Kulikovo, creato alla fine del XIV secolo, gli eroi della battaglia sono indicati come «neri», cioè monaci ordinari.
Ma perché il principe Dmitrij chiede a San Sergio di lasciarli andare con lui? Apparentemente, Dmitrij Donskoj non aveva abbastanza capi militari di medio livello - in parole povere, boiardi. Pertanto, tra i soldati apparvero gli ex boiardi Peresvet e Osljabja. E poiché lo stesso abate Sergio li ha benedetti, significa che avevano il diritto di imbracciare le armi e indossare l'armatura. Un anziano monaco con uno scudo e una lancia in mano - Peresvet è così immortalato a Brjansk. Secondo la versione generalmente accettata, lui, come Osljabja, è nato qui. Tuttavia, alcuni storici tendono a dubitarne, così come il fatto che fossero fratelli. Pertanto, la vicina regione di Kaluga può discutere con la regione di Brjansk per il diritto di essere chiamata la patria degli eroi. Negli annali, Osljabja è chiamato il «boiardo Ljubetskij», e un certo numero di scienziati è sicuro che stiamo parlando della città un tempo ricca di Lubutsk, a 70 chilometri dalla moderna Kaluga. Nei secoli XIV-XV fu una delle più grandi città del bacino dell'Oka. E sulla sponda opposta dell'Oka, secondo lui, potrebbe esserci «l'acquisto di Peresvet» menzionato negli annali, cioè terra acquisita dallo stesso Peresvet o dai suoi antenati. Ma per ora, attingiamo tutte le informazioni da fonti scritte e spesso si contraddicono a vicenda. Tuttavia, nonostante il fatto che le biografie di Peresvet e Osljabja abbondano di punti bianchi, un paio di secoli dopo la Battaglia di Kulikovo iniziarono a essere venerati come santi. In uno dei calendari (calendari della chiesa) della metà del XVII secolo, è scritto: "I reverendi anziani Aleksandr e Rodion, chiamati Peresvet e Osljabja, ci furono massacri su Mamaj. Più vicino al XVIII secolo, nei calendari, il nome monastico Osljabja Rodion cambia in Andrej. Nel 20° secolo, i monaci guerrieri divennero santi. E più recentemente, nel 2016, il Consiglio dei vescovi della Chiesa ortodossa russa ha elevato la loro venerazione al livello generale della chiesa. Riguardo a tutti questi santi, ci sono prove della loro venerazione abbastanza ampia, molte fin dall'antichità. Va oltre i confini di una diocesi. Allora perché sono stati dichiarati santi? Per la difesa del Paese e della loro fede. Si sono distinti nella battaglia sul campo di Kulikovo. Inoltre, questa battaglia non era una battaglia ordinaria, di cui ce ne sono molte nella storia, aveva anche un carattere religioso. Si trattava di proteggere la Russia ortodossa dalla minaccia di una nuova rovina. Questo è un evento eccezionalmente importante nel nostro passato, che ha influenzato anche la vita della Chiesa Russa.
In Russia, ogni anno si celebra il Giorno della Gloria Militare, in ricordo della vittoria nella Battaglia di Kulikovo nel 1380. Forse i suoi partecipanti più famosi dopo il principe Dmitrij Donskoj sono i fratelli monaci Peresvet e Osljabja, glorificati dalla Chiesa sotto le spoglie dei santi. Sembrerebbe che questo episodio storico, ben noto dai banchi di scuola, sia stato studiato su e giù. San Sergio di Radonezh dà a Dmitrij Donskoj due monaci per ispirare l'esercito - e uno di loro, Aleksandr Peresvet, va a duello con il potente eroe tartaro Chelubej dal campo di Mamai. In battaglia, entrambi cadono morti. E il fratello di Peresvet, Osljabja, muore nel bel mezzo di una feroce battaglia. Ma era in questa presentazione che gli eventi descritti erano poco familiari ai contemporanei della battaglia. «La leggenda della battaglia di Mamaj» («Сказание о Мамаевом побоище») con questa versione risale a decenni molto successivi (non prima del XV secolo). Quando studiano la vita di Peresvet e Osljabja, gli storici affrontano molte difficoltà. Si sa solo per certo che sono realmente esistiti: fonti di cronaca menzionano i fratelli come boiardi della città di Brjansk, trasferiti al servizio del principe di Mosca Dmitrij.
Tutto il resto è oggetto di feroci dispute tra storici. Ad esempio, alcuni non sono sicuri se ci sia stata una rissa tra Peresvet e Chelubej. I sostenitori di questa versione fanno riferimento al divieto di duellare e alla manifestazione del coraggio personale nell'Orda d'Oro, famosa per la sua dura disciplina. Gli esperti nutrono dubbi anche sulla morte di entrambi i monaci. Il fatto è che nel sinodico, l'elenco commemorativo dei soldati caduti sul campo di Kulikovo, compare solo il nome di Aleksandr Peresvet. Osljabja, a quanto pare, è rimasto vivo. È menzionato nei documenti degli anni '90 del XIV secolo come uno dei membri del seguito del metropolita Cipriano di Mosca. Inoltre, secondo gli storici, il suo nome era Rodion Osljabja. E nel monachesimo, ha già preso il nome Andrej. Ma il mistero principale sono i voti monastici di Peresvet e Osljabja. Secondo il «Leggenda della battaglia di Mamaj», al momento della battaglia, Peresvet e Osljabja erano eremiti, cioè erano passati al più alto livello di monachesimo. Ciò deriva dalla descrizione dell'arrivo di Dmitrij Donskooj per una benedizione a Sergio di Radonezh. E lui (il reverendo Sergio) diede loro, invece di un'arma deperibile, un'arma incorruttibile - la croce di Cristo, cucita sugli schemi, e ordinò loro di indossarla su se stessi invece degli elmi dorati - racconta la «Leggenda della battaglia di Mamaj». È vero, non è ancora chiaro cosa avesse in mente l'autore: o il monaco li ha tonsurati nello schema proprio di fronte al principe, oppure a quel tempo erano già eremiti. Ma nella «Zadònscina» («Задонщина»), un racconto poetico sulla Battaglia di Kulikovo, creato alla fine del XIV secolo, gli eroi della battaglia sono indicati come «neri», cioè monaci ordinari.
Ma perché il principe Dmitrij chiede a San Sergio di lasciarli andare con lui? Apparentemente, Dmitrij Donskoj non aveva abbastanza capi militari di medio livello - in parole povere, boiardi. Pertanto, tra i soldati apparvero gli ex boiardi Peresvet e Osljabja. E poiché lo stesso abate Sergio li ha benedetti, significa che avevano il diritto di imbracciare le armi e indossare l'armatura. Un anziano monaco con uno scudo e una lancia in mano - Peresvet è così immortalato a Brjansk. Secondo la versione generalmente accettata, lui, come Osljabja, è nato qui. Tuttavia, alcuni storici tendono a dubitarne, così come il fatto che fossero fratelli. Pertanto, la vicina regione di Kaluga può discutere con la regione di Brjansk per il diritto di essere chiamata la patria degli eroi. Negli annali, Osljabja è chiamato il «boiardo Ljubetskij», e un certo numero di scienziati è sicuro che stiamo parlando della città un tempo ricca di Lubutsk, a 70 chilometri dalla moderna Kaluga. Nei secoli XIV-XV fu una delle più grandi città del bacino dell'Oka. E sulla sponda opposta dell'Oka, secondo lui, potrebbe esserci «l'acquisto di Peresvet» menzionato negli annali, cioè terra acquisita dallo stesso Peresvet o dai suoi antenati. Ma per ora, attingiamo tutte le informazioni da fonti scritte e spesso si contraddicono a vicenda. Tuttavia, nonostante il fatto che le biografie di Peresvet e Osljabja abbondano di punti bianchi, un paio di secoli dopo la Battaglia di Kulikovo iniziarono a essere venerati come santi. In uno dei calendari (calendari della chiesa) della metà del XVII secolo, è scritto: "I reverendi anziani Aleksandr e Rodion, chiamati Peresvet e Osljabja, ci furono massacri su Mamaj. Più vicino al XVIII secolo, nei calendari, il nome monastico Osljabja Rodion cambia in Andrej. Nel 20° secolo, i monaci guerrieri divennero santi. E più recentemente, nel 2016, il Consiglio dei vescovi della Chiesa ortodossa russa ha elevato la loro venerazione al livello generale della chiesa. Riguardo a tutti questi santi, ci sono prove della loro venerazione abbastanza ampia, molte fin dall'antichità. Va oltre i confini di una diocesi. Allora perché sono stati dichiarati santi? Per la difesa del Paese e della loro fede. Si sono distinti nella battaglia sul campo di Kulikovo. Inoltre, questa battaglia non era una battaglia ordinaria, di cui ce ne sono molte nella storia, aveva anche un carattere religioso. Si trattava di proteggere la Russia ortodossa dalla minaccia di una nuova rovina. Questo è un evento eccezionalmente importante nel nostro passato, che ha influenzato anche la vita della Chiesa Russa.
Oggetto: «DMITRIJ DONSKOJ: IL GRAN PRINCIPE DI MOSCA»
Serghej Borodin Сергей Бородин
«DMITRIJ DONSKOJ»
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Casa Editrice «Vece» Mosca 2024 (Pagine 432)
Издательство «Вече» Москва 2024
XIV secolo. Il principe Dmitrij Ivànovich sta costruendo nuove mura difensive a Mosca, preparandosi ad affrontare l'Orda. Si prese particolare cura della Torre Tainitskaja e, affinché nessuno rivelasse i segreti che custodiva, Dmitrij ordinò che tutti i muratori che costruirono questa torre fossero portati nella foresta e uccisi. Solo uno dei maestri, Kirill, è sopravvissuto. E nutriva rancore contro il principe. E più tardi ho visto, nascondendomi dal popolo principesco, che molte persone erano altrettanto amareggiate, subendo l'oppressione delle autorità. Alcuni sono offesi dal boiardo, altri dal monastero. E non è l’unica cosa! Ai residenti di Rjazan non piacciono i residenti di Mosca. E al principe di Rjazan Oleg non piace lo stesso principe Dmitrij. Riusciranno tutti a dimenticare tra loro i vecchi punteggi per resistere insieme contro l'Orda sul Campo di Kulikòvo nell'ora decisiva? Questa è la trama del romanzo «Dmitrij Donskoj» del famoso scrittore-storico Serghej Borodìn (Сергей Бородин, 1902-1974).
«DMITRIJ DONSKOJ»
«ДМИТРИЙ ДОНСКОЙ»
Casa Editrice «Vece» Mosca 2024 (Pagine 432)
Издательство «Вече» Москва 2024
XIV secolo. Il principe Dmitrij Ivànovich sta costruendo nuove mura difensive a Mosca, preparandosi ad affrontare l'Orda. Si prese particolare cura della Torre Tainitskaja e, affinché nessuno rivelasse i segreti che custodiva, Dmitrij ordinò che tutti i muratori che costruirono questa torre fossero portati nella foresta e uccisi. Solo uno dei maestri, Kirill, è sopravvissuto. E nutriva rancore contro il principe. E più tardi ho visto, nascondendomi dal popolo principesco, che molte persone erano altrettanto amareggiate, subendo l'oppressione delle autorità. Alcuni sono offesi dal boiardo, altri dal monastero. E non è l’unica cosa! Ai residenti di Rjazan non piacciono i residenti di Mosca. E al principe di Rjazan Oleg non piace lo stesso principe Dmitrij. Riusciranno tutti a dimenticare tra loro i vecchi punteggi per resistere insieme contro l'Orda sul Campo di Kulikòvo nell'ora decisiva? Questa è la trama del romanzo «Dmitrij Donskoj» del famoso scrittore-storico Serghej Borodìn (Сергей Бородин, 1902-1974).
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