Antonio ha scritto: [Visualizza Messaggio]A Rovereto in occasione del Natale dei Popoli 2008 (quest'anno dedicato all'arte e alla cultura russa) è stato presentato "Lo Schiaccianoci" interpretato dal Balletto "La Classique" di Mosca, è stato un successo tale che si è dovuta fare una replica anche questa tutta esaurita.
A volte mi sento male, vivere in Italia dove la televisione di stato pagata da tutti noi cittadini ormai è così scaduta (forse volontariamente) che per vedere qualcosa che abbia un pò di senso bisogna fare le ore piccole, mai un balletto, un'opera, nemmeno un vecchio sceneggiato tratto da qualche grande romanzo....... mi chiedo: in che Paese viviamo?
Per fortuna che nonostante tutto e i vari "tutti" le cose belle ancora danno aria all'anima di chi le vuole cogliere.
E' proprio la stessa compagnia che ha presentato il balletto di cui ho parlato e che si teneva al teatro Carcano di Milano il 31 dicembre e il 1 gennaio (hanno fatto in totale 3 spettacoli). E' molto probabile che quelli di Rovereto siano stati identici a quello che ho visto io.
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]Caro Antonio, non immagini quanto io sia in sintonia con le tue parole.
Purtroppo la mia risposta alla tua domanda è una sola: viviamo in un brutto paese.
E' triste dire questo, ma è la verità, almeno per come la vivo io.
O meglio, per essere più esatti, il paese in cui viviamo potrebbe essere uno dei più belli al mondo.
Se non fosse popolato da un popolo che, secondo me, non ne è degno.
Anche io sono in sintonia con il vostro ragionamento. Però, Myshkin, vediamo se riesco a risollevare un attimo gli animi
dato che siamo anche ai primi del nuovo anno e bisognerebbe partire con entusiasmo. :up:
I mass media che, negli anni cinquanta, hanno avuto in Italia l'importante ruolo di alfabetizzare il popolo italiano appena uscito dalla guerra e dalla miseria, oggi sono diventati strumenti di propaganda pubblicitaria, di ideologizzazione e di appiattimento di ogni tipo di cultura locale a vantaggio di modelli americanizzati e globalizzati di benessere, di valori, di ambizioni e di costumi di vita che prima ci erano quasi estranei.
In tutto questo c'è stata sicuramente una responsabilità dall'alto, degli organismi dirigenti dei media stessi con la connivenza dei governanti, ma c'è stata anche un' approvazione e una compartecipazione di una gran fetta della popolazione che ha fatto ormai propri quei modelli che la televisione le andava con insistenza proponendo. Se ora come ora accendendo la tv si vedono soltanto telenovele, reality show, varietà e solo ogni tanto qualche bel film, in seconda serata e per giunta interrotto ripetutamente da decine e decine di spezzoni pubblicitari, questo lo dobbiamo unicamente al fatto che la maggioranza degli italiani si è assuefatta ormai a queste trasmissioni e le guarda quindi con piacere. Se non fosse così, la gente cambierebbe canale, gli ascolti calerebbero e i direttori delle diverse reti sarebbero costretti a modificare volenti o nolenti la programmazione. Così purtroppo non è stato, almeno fino a ora.
Il fatto però di vedere che diversi teatri abbiano fatto il "tutto esaurito" in più posti di Italia (Milano e Rovereto come minimo) per la rappresentazione di un capolavoro dei balletti russi come Lo schiaccianoci (la cui prima rappresentazione risale addirittura a fine 800) mi fa ben sperare. Non tutto è perduto, non sono così poche le anime di quelli che ricercano ancora la bellezza, l'arte, il fascino della cultura russa, italiana e non solo. Penso che il futuro di questo paese stia nelle mani di persone come queste che, sebbene oggi siano in minoranza, avranno un domani un importante compito per le generazioni a venire: vale a dire quello di serbare, raccontare e tramandare gli aspetti più vitali e genuini di quella cultura che ha reso grande il paese in cui ognuno è nato. Nel nostro piccolo noi lo stiamo già facendo parlando in questo forum di cultura russa e italiana. Penso che sia questa la strada maestra per evitare che le culture tradizionali dei popoli europei si vadano progressivamente a estinguere. Parlarne, parlarne, parlarne....e raccontare a quelli che hanno ancora orecchie per ascoltarci.
Su questo almeno voglio essere ottimista...