Oggetto: «LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov (1844-1908) Николай Римский-Корсаков
«LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» «СКАЗКА О ЦАРЕ САЛТАНЕ» «THE TALE OF TSAR SALTAN»
Opera in quattro atti con prologo
Libretto di V.Bèlskij sulla Favola di Aleksandr Pushkin
Prima: Teatro Opera Privata di Mamontov a Mosca, 1900

PERSONAGGI:
Zar Saltàn (basso)
La sorella minore (La Zarina Militrìssa) (soprano)
La sorella mediana (La tessitrice) (mezzosoprano)
La sorella maggiore (La cuoca) (soprano)
Babarìkha, vecchia mezzana (contralto)
Il Principe Gvidòn (tenore)
La Principessa Cigno (soprano)
L’anziano nonno (tenore)
Il messaggero (baritono)
Giullare (basso)
Il primo capitano di marina (tenore)
Il secondo capitano di marina (baritono)
Il terzo capitano di marina (basso)
I trentatre cavalieri marini con il loro condottiero Cernomòr, stregoni e spiriti, boiari e loro mogli, cortigiani, balie, sentinelle, soldati, marinai, astrologi, lacchè, cantanti, scrivani, servi e ancelle, danzatori e danzatrici, folla, lo scoiattolo miracoloso, il calabrone. L’azione si svolge alla città di Tmutarakàn’ e sull’isola Bujàn.


ATTENZIONE!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell’opera di NIKOLAJ RIMSKIJ-KORSAKOV «LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum ARCA RUSSA


Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov (1844-1908) Николай Римский-Корсаков
«LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» «СКАЗКА О ЦАРЕ САЛТАНЕ» «THE TALE OF TSAR SALTAN»
Opera in quattro atti con prologo

TRAMA

PROLOGO
Una serata invernale. La stanza piena di luce in una casa di campagna. Le tre sorelle filano. Le sorelle maggiori non troppo zelano, sono pigre, ma alla loro sorella minore non le danno da stare con le mani in mano. Le incoraggia la vecchia mezzana Babarìkha. Le sorelle maggiori si vantano della loro bellezza e sognano e a fantasticano di potere un giorno sposare lo zar Saltan. «Fossi mai io la zarina, - dice a un tratto la sorella maggiore, - ai cristiani tutti quanti un gran pranzo vorrei dare». «Fossi mai io la zarina, - dice poi la sorella mediana, - sopra al mondo io da sola tesserei un grande manto». «Fossi mai io la zarina, - fa la terza sorellina, - allo zar mio sposo amato vorrei dare un figlio eroe». Non aveva ancor parlato che pian piano si apre la porta ed entra nella stanzetta lo zar Saltan che era stato a sentire il discorso delle fanciulle passando davanti alla casa con il suo seguito dei boiardi. Le sbalordite sorelle si mettono in ginocchio davanti lo zar Saltan. Lo zar ordina a tutte e tre le sorelle di seguirlo al palazzo. La sorella minore Militrissa diventerà sua moglie, la zarina e le sue sorelle maggiori diventeranno la cuoca e la tessitrice. Le sorelle maggiori provano dispetto e chiedono alla vecchia mezzana Babarikha di aiutarle a vendicarsi di Militrissa. Barbarikha propone un piano per la vendetta. Quando lo zar entrerà in guerra, la zarina dovrà partorire il figlio. Loro manderanno allo zar invece della notizia lieta, una notizia cattiva: «Questa notte la zarina non un figlio ha partorito, ma uno strano animaletto che non è rana né topo». Le due sorelle approvano il piano di Babarikha e in anticipo esultano della loro vittoria.

ATTO PRIMO
Il Palazzo dello zar nella città di Tmutarakàn’. Militrìssa ha nostalgia dello zar Saltan. Vicino a lei ci sono Babarikha, l’Jester e le serve. Entra la Cuoca con il vassoio dei piatti abbondanti e sfarzosi. Arriva il Vecchio Nonno e chiede di lasciarlo andare dal piccolo principe Gvidon per raccontargli delle fiabe. Arriva la Tessitrice a vantarsi del tappeto con il ricercato disegno tessuto da lei. Si sveglia il piccolo principe. Le balie gli cantano un’allegra canzoncina «Làdushk». Arrivano molti cortigiani che tutti ammirano il principe e cantano brindisi solenni alla salute del principe e della zarina Militrissa. Facendosi largo irrompe il messaggero ubriaco con la missiva dallo zar Saltan. I cortigiani leggono la missiva: «Lo zar ordina ai boiardi di non perdere più tempo, e zarina e figlio insieme siano gettati, la notte, in mare». Tutti sono perplessi. La zarina Militrissa è in disperazione. Le sorelle e Babarìkha si rallegrano. Portano il piccolo principe Gvidòn. La zarina lo abbraccia e gli canta una canzone profondamente addolorata. I servi portano una grande botte e sotto il pianto e lamenti di tutto il popolo calano la zarina con il piccolo principe nella botte e la chiudono con muro. I lamenti del popolo si fondono con il rumore delle onde del mare.

ATTO SECONDO
La costa dell’isola di Bujàn. L’orchestra dipinge un quadro maestoso e grandioso della furia degli elementi marini. Sulla cresta dell'onda appare e sparisce di nuovo la botte: «Splendon stelle su nel cielo e sul mare batton l’onde, come nuvola nel vento va la botte per il mare». Gradualmente il mare si calma e l’onda getta sulla costa la botte e ne escono la zarina Militrissa e il principe Gvidòn diventato più adulto. Loro si rallegrano di essersi salvati, ma la zarina è preoccupata perché l’isola è vuota e disabitata. Gvidòn calma la madre e si mette a costruire un arco e una freccia. Ad un tratto si ode il chiasso di una lotta e un lamento: «Si dibatte in acqua un cigno mentre un nibbio lo minaccia. Si alza spuma tutt’intorno, tanto sbatte il poveretto… e il rapace giù si avventa becco e artigli pronti al colpo …». Gvidon prende la mira e scocca la freccia. Si è fatta notte. La zarina e il principe vedono la Principessa Cigno uscita dal mare. Con riconoscenza si volta al suo salvatore: «Non già un cigno tu hai salvato, ma a una vergine la vita, e non hai ucciso un nibbio, ma trafitto una stregone. Non potrò mai più scordarti, ti sarò sempre vicina». La Principessa Cigno consiglia di non affliggersi e di non temere e di andare a dormire. Militrissa e Gvidon decidono di seguire il consiglio. La madre canta al figlio la ninnananna e ambedue si addormentano. Al primo biancheggiare della luce, dalla nebbia rada di mattino, appare la città fiabesca di Ledenètz: «Una gran città discopre con torroni e merlature, bianche mura e, dietro quelle, grandi cupole di chiese e sacrati monasteri». La zarina e il principe si svegliano e ammirano la visione. Gvidon capisce che «A quanto pare il mio cigno è di parola». La madre e il figlio vanno entrambi alla città. Varcano la porta, un frastuono di campane. Il popolo li accoglie e loda Dio il coro in chiesa. E così su quella gente, col permesso della madre, da quel dì prese a regnare Gvidon principe nomato.

ATTO TERZO
Quadro primo
La costa dell’isola di Bujàn. In lontananza si vedono le navi che vanno alla città di Tmutarakàn’: «Soffia il vento sopra il mare sospingendovi un vascello che, veloce sulle onde, corre corre a gonfie vele». Il Principe Gvidon invita gli ospiti a visitare la sua isola e mostra loro i suoi miracoli: lo scoiattolo che sa rosicchiare le nocelle d’oro e i trentatre paladini che escono dal mare con il loro condottiere Cernomòr. Con la tristezza guarda Gvidon le navi andate via alla città di suo padre Saltan. Lui si lamenta con la Principessa Cigno della nostalgia del padre. Lui vuole vedere il padre restando invisibile. La Principessa Cigno esaudische la richiesta di Gvidon e lo fa immergere nell'acqua tre volte per trasformarsi in un calabrone. Qui suona la famosa musica del volo del calabrone. E il Principe Gvidon volò a raggiungere le navi.

Quadro secondo.
Il Palazzo nella città dello Zar Saltan. Lo Zar è seduto sul trono. Lui è triste. Vicino a lui ci sono la Cuoca, la Tessitrice e la vecchia mezzana Babarìkha. Alla costa approdano le navi dei mercanti. Lo zar invita dei capitani di marina da sé al palazzo e gli offre il vino e i piatti abbondanti e succulenti. In segno di riconoscenza gli ospiti cominciano a raccontare dei miracoli veduti da loro nel mondo e raccontano di un’isola spopolata Bujan che è diventata la città bellissima di Ledenetz: «Tutto il mondo abbiamo girato, commerciamo zibellini e argentate volpi rare, ma finito è il nostro giro e puntiamo dritti a oriente, di Bujàn oltre la terra, di Saltan al gran reame». I mercanti raccontano dei miracoli veduti alla città del principe Gvidon: lo scoiattolo che sa rosicchiare le nocelle d’oro: «Vi è in un bosco un grande abete, e scoiattolo vi è sotto che vi canta canzoncine lesto noci rosicchiando. Ma sono noci non comuni il cui guscio è fatto d’oro e smeraldo hanno all’interno». Raccontano anche dell’altro prodigio veduto all’isola: «Si alza il mare tempestoso e, in un ribollir di spuma, sulla nuda riva irrompe dialagando con fragore, e abbandona sulla spiaggia, come fuoco ribollente, trentatre guerrieri in armi, tutti belli, alti e possenti, forti, giovani e focosi, tutti uguali ed in parata Cernomòr li guida in testa». La Cuoca e la Tessitrice cercano di fuorviare l'attenzione dello zar. Il Calabrone si arrabbia di loro e le punge ognuna in sopracciglio. Lo zar Saltan ha un grande voglia di visitare l’isola miracolosa. Allora la vecchia Babarikha attacca il discorso su un altro prodigio, della bella principessa che «Oltre mar è principessa che non puoi levarne gli occhi, che di giorno oscura il sole e rischiara il mondo a notte. Ha la luna fra le trecce e una stella accesa in fronte. Essa è bella e maestosa, del pavone ha l’andatura». Qui il Calabrone punge nell’occhio la Babarikha. Lei grida. Comincia il subbuglio, tutti cacciano il calabrone, ma esso vola via.

ATTO QUARTO
Quadro primo
La costa dell’isola di Bujàn. La sera. Gvidon sogna della bella principessa. Lui chiama la Principessa Cigno e le racconta del suo amore verso la bella principessa e la prega di trovarla per lui. Il Cigno non subito vuole esaudire la sua richiesta. Lei dubita del suo sentimento. Ma Gvidon insiste e dice che è pronto ad andare a cercare la divina principessa in capo al mondo. Ed il Cigno allora sospira e gli dice: «Perchè mai così lontano? È vicina la tua sorte: sono io, la principessa». Apre le ali, si soleva sopra l'onde e dall'alto sulla riva va a posarsi tra gli arbusti. Si riscuote e si trasforma, principessa si rivela. Venne il mattino. Si sente la canzone della zarina Militrissa la quale va verso il mare con le sue serve. Gvidon e la Principessa la pregano di dar loro il consenso di sposarsi. La zarina Militrissa li benedice.

Quadro secondo
L’introduzione orchestrale che si chiama «I Tre Miracoli» («Три Чуда») che racconta della città di Ledenetz e dei suoi tre miracoli: lo scoiattolo che rosicchia le noci d’oro, i trentatre paladini che escono dal mare con il loro condottiere Cernomor e la Principessa Cigno. Sull’isola di Bujan attendono l’arrivo della nave dello Zar Saltan. La scampanata. La nave fa scalo. Sulla costa scende il seguito dello zar e poi Saltan stesso accompagnato dalla Cuoca, dalla Tessitrice e dalla vecchia Babarikha. Il Principe Gvidon saluta l’ospite illustre e lo invita a sedersi insieme a lui sul trono. Gli propone di ammirare i tre miracoli della sua isola. A un cenno del Principe i banditori suonano il corno annunziando l’apparizione della casetta di cristallo dello scoiattolo divino. Poi i trentatre paladini escono dal mare con il loro condottiere Cernomor ed infine esce la Principessa Cigno. Tutti sono ammirati dalla sua bellezza. Lo Zar Saltan è commosso. Prega la Principessa Cigno di fargli vedere la zarina Militrissa. La principessa gli fa vedere il terrazzino su cui sta la zarina Militrissa: «- Che mai vedon gli occhi miei? Il respiro gli vien meno … Dalle lacrime accecato egli abbraccia la zarina, il figliolo e la sua sposa. Tutti siedon poi a mensa lietamente banchettando». Il duetto dello zar Saltan e della zarina Militrissa è gioioso e commosso. Lo zar chiede del figlio. «Sono io» – dice Gvidon. La Cuoca, la Tessitrice e la vecchia Babarikha cadono ai piedi dello zar implorando la grazia. Lo Zar preso dalla gioia nell'euforia del successo le perdona tutte e tre.



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Potresti consigliarci qualche edizione discografica.

 
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2CD «Aquarius» AQVR171-2
Nikolaj Rimskij-Korsarov Николай Римский-Корсаков
«FAVOLA DELLO ZAR SALTAN»
«СКАЗКА О ЦАРЕ САЛТАНЕ»
«THE TALE OF TSAR SALTAN»
Opera lirica in 4 atti e 6 quadri
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Zar Saltàn (basso): Ivan Petròv (Иван Петров)
La Zarina Militrìssa (soprano): Evghenia Smolènskaja (Евгения Смоленская)
La tessitrice (mezzosoprano): Larissa Nikitina (Лариса Никитина)
La cuoca (soprano): Evghenia Shumìlova (Евгения Шумилова)
Babarìkha (contralto): Evghenia Verbìtskaja (Евгения Вербицкая)
Il Principe Gvidòn (tenore): Vladimir Ivanòvskij (Владимир Ивановский)
La Principessa Cigno (soprano): Galina Olejnicènko (Галина Олейниченко)
L’anziano nonno (tenore): Piotr Cèkin (Пётр Чекин)
Il messaggero (baritono): Aleksej Ivanòv (Алексей Иванов)
Giullare (basso): Mark Rescètin (Марк Решетин)
Il primo capitano di marina (tenore): Viktor Kaljùzhnyj (Виктор Калужский)
Il secondo capitano di marina (baritono): Aleksej Bolshakòv (Алексей Большаков)
Il terzo capitano di marina (basso): Aleksej Ghelèva (Алексей Гелева)

Coro e Orchestra del Teatro Bolshoj di Mosca
Direttore: Vassilij Nebolssìn (Василий Небольсин)
Registrato: 1958 «MELODIA»


Un brano dal film del 1953 «RIMSKIJ-KORSAKOV»
Regia di Ghennadij Kasanskij e Grigorij Roshal’
http://www.youtube.com/watch?v=MuAglJXf3co



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Anch'io conosco solo la bella versione classica di Nebolssin, che nonostante sia del 1955 è ben registrata.
Ma è strano che la Philips, che ha pubblicato molte opere di Rimskij-Korsakov dirette da Gergiev, non si decida a mettere sul mercato anche lo Zar Saltan, che, ne sono sicuro, è stato registrato durante le stagioni liriche del Teatro Kirov.
Mi ha molto colpito la clip del film "Rimskij-Korsakov", anche da quei pochi minuti mi sembra un film straordinario e adesso non riuscirò ad essere tranquillo finchè non me lo sarò procurato!
Gli attori che impersonano Rimskij e Glazunov sono molto somiglianti!
Tu l'hai visto Zarevich?

 
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Sì, caro Oneg, io l'ho visto una volta per la TV.
E' un vecchio film del 1953, ora quasi dimenticato, ma esiste DVD



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Oneg ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Anch'io conosco solo la bella versione classica di Nebolssin, che nonostante sia del 1955 è ben registrata.
Ma è strano che la Philips, che ha pubblicato molte opere di Rimskij-Korsakov dirette da Gergiev, non si decida a mettere sul mercato anche lo Zar Saltan, che, ne sono sicuro, è stato registrato durante le stagioni liriche del Teatro Kirov.

Non sapevo che lo Zar Saltàn fosse stato registrato anche da Gergiev, invece si sapevo che registrò "Mlada".

Comunque si può notare che da qualche anno la Philips non mette sul mercato nuove opere russe del ciclo "Mariinskij-Gergiev", e, secondo quel che lessi qualche anno fa, è dovuto al fatto che non si vendano abbastanza bene.
Invece c'è da sperare che la Dynamic pubblichi tra breve lo spettacolo "La leggenda dell'invisibile città di Kitež e della vergine Fevronia", coprodotto dal Teatro Lirico di Cagliari e dal teatro Bolshoi di Mosca e registrato nella capitale sarda. Questo spettacolo, presentato nell'aprile del 2008 durante il festival di San Efisio, inaugurò la stagione 2008 del teatro cagliaritano e s'inserisce nella tradizione d'aprire la stagione con un'opera rara, frequentemente mai mostrata a Cagliari, anzi in Italia. Tra le opere rare mostrate a Cagliari negli ultimi anni si nota la predominanza d'opere slave ("L'oprichnik" e "Gli stivaletti" di Ciajkovskij, "Dalibor" di Smetana, "Semën Kotkò" di Prokofiev" e la già nomata opera di Rimskij) e tedesche ("Die Feen" di Wagner, "Hans Heiling" di Marschner, "Euryanthe" di Weber", "Die ägyptische Helena" di Richard Strauss, "Alfonso und Estrella" di Schubert"), con un'eccezione come il "Chérubin" di Massenet.

 
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Per la verità non ho la certezza matematica che esista questa registrazione. La mia era più una deduzione. Infatti ho visto che le molte opere di Rimskij-Korsakov uscite per la Philips sono registrazioni "live" dirette da Gergiev durante i festival e le stagioni del Kirov a Pietroburgo. Quindi la logica farebbe pensare che esistano diverse altre registrazioni, tra le quali sicuramente c'è "Madla" che l'edichetta olandese tiene nel cassetto in attesa di tempi migliori per il mercato discografico. Questa pratica di non pubblicare materiale registrato è molto diffusa. Recentemente ho letto un'intervista al direttore Riccardo Chailly e anche lui diceva di aver registrato negli anni passati molte cose che ancora non sono uscite in cd. E' vero quello che dici sulla Philips. E' molto tempo che non escono altre opere russe con Gergiev, che invece continua a lavorare e dirigere. Sicuramente dipende dalla crisi che attraversa il mercato dei cd. I prezzi degli originali sono sempre alti e la presenza su internet della quasi totalità delle registrazioni pronte per il "download" con un semplice click di mouse credo che abbia dato il colpo di grazia al mercato discografico.

 
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"Mlada" fu registrata durante un'esecuzione in forma d'oratorio, credo in Olanda, e dovrebbe circolare in rete. In ogni caso, non ho mai avuto notizie d'un'esecuzione in forma scenica.
Lo "Zar Saltàn" sí che si trova in repertorio del teatro Mariinskij, ma è un allestimento recente e non credo sia stato registrato. Non credo neppure che siano stati registrati in nessuna forma "L'anello del nibelungo" o, su DVD, "Semën Kotkò", e, avendo visto lo spettacolo nel 1999, poco dopo la prima, mi sento da affermare che questo è un vero delitto perpetrato nei confronti degli amanti dell'opera russa. Un altro delitto nei confronti dei melomani è l'assenza d'un DVD della penultima opera di Rimskij, e sappiamo che ci sono stati alcuni spettacoli sia a Mosca (Bolshoi anni ottanta, con una superlativa Kalínina ed un non meno superlativo Svetlanov) sia a San Pietroburgo in varî allestimenti al Mariinskij - all'inizio degli anni novanta c'era la Gorchakova che cantava Fevronia, mentre l'ultimo allestimento è dovuto a Tcherniakov.

Inoltre nutro dei dubbî sul fatto che Gergiev abbia mai avuto in repertorio del Mariinskij tutte le opere di Rimskij, sebbene Rimskij sia uno dei suoi autori prediletti.

 
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Grazie per le tue precisazioni.
In effetti credo che tu abbia ragione, Gergiev quasi sicuramente non ha in repertorio tutte le opere di Rimskij come non ha tutte quelle di Ciajkovskij e Prokof'ev. Ma il dispiacere per la mancata uscita di nuove opere per la Philips (sia in cd che dvd) è veramente grande per gli amanti della musica russa.

A proposito di opere di Rimskij-Korsakov tra le uscite relativamente recenti ci sarebbero quelle per l'edichetta tedesca Capriccio che tu conosci sicuramente.
Stoyan Angelov con l'orchestra della Radio Bulgara ha inciso Snegurocha e Boyarinya Vera Sheloga verso il 1985. Credo che siano registrazioni in studio e i solisti sono anche bulgari, che comunque non hanno problemi con il russo.
Sempre nel 1985 Dimiter Manolov ha diretto l'Orchestra Nazionale dell'Opera di Sofia nel Gallo d'Oro
Infine Aleksandr Lazarev ha diretto con l'orchestra e il coro della Radio di Colonia un'edizione della Majskaja Noch' nel 1994. I solisti sono quelli del Teatro Bolshoi di Mosca.
Credo che siano buone registrazioni onestamente ben cantate e dirette, specie la Majskaja Noch' anche se il livello generale non può essere pari alle produzioni di Gergiev.

Mi sembra interessante anche segnalare una produzione della Leggenda dell'invisibile città di Kitezh diretta dal grande Fedoseev per la Koch Schwann, in una registrazione dal vivo nel 1995 al festival estivo di Bregenz, in Austria. Suonano i mitici Wiener Philarmoniker e i solisti sono quasi tutti russi tra i quali si segnalano Vladimir Galusin e Yelena Prokina.
Ho letto recensioni non del tutto soddisfacenti riguardo a questi dischi. Il motivo sarebbe anche il fatto che l'opera non è completa e ci sarebbero numerosi tagli . Questa versione dura infatti solo 121 minuti in due cd, mentre la versione di Gergiev è in tre cd e dura poco più di 180 minuti. Tu l'hai ascoltata Angelo?
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Delle edizioni per Capriccio ho ascoltato soltanto "Боярыня Вера Шелога" e "Майская ночь". "Снегурочка" l'avevo da qualche parte ma sono anni che non ascolto quest'opera (dovrei rifarlo...). "Золотой петушок" è per me l'opera piú problematica di Rimskij, quindi non ho ascoltato altre versioni oltre a la classica versione sovietica con Кадинская nei panni della regina di Shemakha, ma nei prossimi tempi proverò ad ascoltare altre versioni.
"Майская ночь" diretta da Lazarev ha, ch'io sappia, il merito d'essere la prima registrazione davvero completa (cioè, senza tagli, specie nel terz'atto) di quest'opera. La direzione mi piace, cosí come le donne. Il punto debole di questa versione è Bogachov nella parte di Levko. Comunque esistono altre versioni di quest'opera dai tempi sovietici del primo dopoguerra (fors'anche posteriori, ma non le conosco) che sono delle alternative validissime.
"Боярыня Вера Шелога" è una delle due versioni esistenti di quest'opera, e l'unica che presenti la magnifica ouverture. Nonostante le deficienze di pronuncia (certo, infinitamente minori rispetto a quello che nella maggioranza dei casi si sente da cantanti d'origine germanica od anche latina, ma tuttavia udibili), i cantanti - cioè, le donne, perché le due parti maschili di quest'opera non sono degne di nota - sono indubbiamente superiori alle cantanti della vecchia incisione sovietica. Nel caso di quest'opera si sente la mancanza d'una "versione Gergiev" (che si sarebbe potuta registrare assieme alla "Fanciulla di Pskov"!!!).

Per quel che riguarda "Китеж" purtroppo devo confermare i rumori circa i smisurati tagli. Ascoltai solo il primo atto (quindi non sentii Galuzin in questa versione, ma è comunque lui che canta Kuter'mà nella versione di Gergiev) e poi lasciai perdere perché i tagli erano troppi (10 minuti sui circa trenta che dura il primo atto), erano tagliati anche pezzi essenziali, malgrado Rimskij nella prefazione a quest'opera proibisca espressamente qualsiasi taglio ed interferenza nel tessuto musicale da parte degli esecutori. Prokina mi piace per il sentimento che mette nel suo canto, ma purtroppo la pronuncia è quella del russo moderno invece di quella anterevoluzionaria (la caratteristica piú evidente è la differenziazione tra il plurale maschile da un canto ed il plurale femminile e neutro dall'altro) che si sente in Gorchakova (una delle mie cantanti favorite) e Kalinina (quest'ultima È Fevronija, in questa parte c'è lei e ci sono tutte le altre).
Quando ero piccino (dieci anni o poco piú) vidi il nastro dello spettacolo di Bregenz e non mi dispiacque, ma oggi non credo che potrei vederlo piú.
Insuperabile, direi, rimane la versione live di Svetlanov (chant du monde) con Kalinina nella parte eponima.
Posseggo pure la versione di Ekaterinburg, diretta da Brazhnik, ma non l'ho ancora ascoltata.

Non sono un ammiratore incondizionato di Gergiev perché non tutto mi piace.
Recentemente ascoltai un "Кащей Бессмертный" diretto da Чистяков che è semplicemente fenomenale (e, a mio avviso, superiore a entrambe versioni alternative). Se tutte le sue registrazioni fossero cosí e pubblicate da una casa discografica di pari prestigio come la Philips, la fama di Gergiev crollerebbe nel Tartaro.

 
Oggetto: «LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
«IL VOLO DEL CALABRONE» cioè in russo «ПОЛЁТ ШМЕЛЯ» è un piccolo pezzo musicale dal terzo atto dell’opera lirica di Rimskij-Korsakov «La Favola dello Zar Saltan» («Сказка о Царе Салтане»).

È un brano celeberrimo, pieno di colore e ricco d'inventiva, composto nel 1900. Nikolaj Rimskij-Korsakov scrisse anche sulla base della sua opera lirica una suite per orchestra suddivisa in 4 quadri: «Addio e partenza dello zar», «La zarina sul mare», «Volo del calabrone», «I tre miracoli». Il terzo episodio è il brevissimo «Volo del calabrone», di straordinaria evocazione naturalistica che richiama perfettamente il ronzio dell'insetto e che narra la magica trasformazione del principe Guidon: egli, sotto le sembianze del calabrone, sorprende e punisce i nemici che lo hanno cacciato dal regno di suo padre Saltan. Il Principe Gvidòn invita gli ospiti a visitare la sua isola e mostra loro i suoi miracoli: lo scoiattolo che sa rosicchiare le nocelle d’oro e i trantatre paladini che escono dal mare con il loro condottiere Cernomòr. Con la tristezza guarda Gvidon le navi andate via alla città di suo padre Saltan. Lui si lamenta con la Principessa Cigno della nostalgia del padre. Lui vuole vedere il padre restando invisibile. La Principessa Cigno esaudisce la richiesta di Gvidòn e lo fa immergere nell'acqua tre volte per trasformarsi in un calabrone. Qui suona la famosa musica del volo del calabrone. E il Principe Gvidòn volò a raggiungere le navi. Ecco come lo descriva Aleksandr Pushkin nella sua «Favola dello Zar Saltan»

Torna il principe alla riva = К морю князь, а лебедь там
e vi trova il bianco cigno = Уж гуляет по волнам.
Dice: «Ho l'animo in tormento. = Князь опять: душа-де просит...
son di nuovo in patimento...» = Так и тянет и уносит...
E di nuovo il cigno allora = И опять она его
tutto quanto ben lo bagna, = Вмиг обрызгала всего.
ed il principe si muta = Тут он очень уменьшился,
tutt'a un tratto in calabrone = Шмелем князь оборотился,
che, ronzando mentre vola, = Полетел и зажужжал;
quella nave in mar raggiunge = Судно на море догнал,
e si posa sulla poppa. = Потихоньку опустился на корму - и в щель забился.


https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=Gd7OCyt8mW0



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«LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» «СКАЗКА О ЦАРЕ САЛТАНЕ» «THE TALE OF TSAR SALTAN»

Probabilmente è possibile che i bambini di oggi considerino la fiaba di Aleksandr Pushkin «La Favola dello Zar Saltan» («Сказка о царе Салтане») fuori moda, ma una parte obbligatoria del programma scolastico.
La tenuta materna di Mikhajlovskoje (Михайловское), nella regione di Pskov, nella Russia nord-occidentale, la casa spirituale di Aleksandr Pushkin. Qui Pushkin ascoltando la sua balia Arìna Rodiònovna (Арина Родионовна) scrisse alcuni soggetti fiabeschi. Uno di quei soggetti era «La Favola dello Zar Saltan». La fiaba è scritta in coreo. La favola in tetrametri trocaici e rime baciate di Aleksandr Pushkin, scritta nel 1831 ed edita l'anno successivo. Il trocheo (chiamato dagli antichi anche coreo o corio) è un piede usato nella poesia greca e latina. Il numero «3». Per le fiabe russe questo numero è sacrale: i tre fratelli, i tre desideri, le tre prove, i tre giorni e le tre notti. L’isola Bujan (остров Буян). Il nome fu adottato da Pushkin dalle tradizioni popolari. Così si chiamava il posto alto, la collina, il monticello ed anche il posto per il rito religioso. La lettera «Ф». Nella lingua russa la maggioranza delle parole con «Ф» sono i prestiti. Pushkin nella sua favola usa soltanto una parola «флот» cioè «flotta».



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Cari amici!
Mi piacerebbe presentare un bel cd pubblicato dalla Casa Discografica russa «Melodia», pubblicato dal suo vecchio disco vinile degli anni passati. È una bella composizione musicale e letteraria (музыкально-литературная композиция) sulla «Favola dello Zar Saltan» («Сказка о Царе Салтане») di Aleksandr Pushkin e sull’omonima Opera lirica di Nikolaj Rimskij-Korsakov. Nell’Opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov ci sono molti brani sinfonici, per orchestra che sono bellissimi. La presente composizione è stata fatta per la radio di Mosca nel 1962 e tutti i brani dell’opera sono eseguiti dall’Orchestra del Teatro Bolshoj diretta dal maestro Vassìlij Nebolssìn (Василий Небольсин, 1898-1958). Invece l’Opera stessa di Nikolaj Rimskij-Korsakov è stata registrata nell’anno 1958. Nell’anno 1962 la Radio di Mosca ha fatto la composizione musicale-letteraria sulle brani orchestrali dell’opera con la partecipazione degli attori drammatici dei teatri di Mosca, i quali recitano il testo poetico della favola di Aleksandr Pushkin. Questa composizione è stata pubblicata negli anni ’60 dalla casa discografica «Melodia» sul disco vinile. Nel 2014 la stessa casa discografica «Melodia» ha ripubblicato la composizione musicale «La Favola dello Zar Saltan» su un CD, il quale vorrei presentarvi:


«MELODIA» CD 5002284 (2014)
Aleksandr Pushkin e Nikolaj Rimskij-Korsarov
Александр Пушкин и Николай Римский-Корсаков
«FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» «СКАЗКА О ЦАРЕ САЛТАНЕ» «THE TALE OF TSAR SALTAN»
La composizione musicale e letteraria
Музыкально-литературная композиция
«MELODIA» CD 5002284 (2014)
Totale: 43.51
Coro e Orchestra del Teatro Bolshoj di Mosca
Direttore: Vassìlij Nebolssìn (Василий Небольсин)
Registrato: 1962 «Melodia» Mosca

INDICE DEI BRANI SINFONICI DALL’OPERA:
1.«У Лукоморья дуб зелёный» = «V’è prèsso una baia quercia frondosa»
2.«В синем небе звёзды блещут» = «Splendon stelle su nel cielo»
3.«Вот открыл царевич очи» = «Quando il principe apre gli occhi»
4.«Ветер по морю гуляет» = «Soffia il vento sopra il mare»
5.«Ветер весело шумит, судно по морю бежит» = «Soffia il vento lieve e allegro, corre allegro anche il vascello»
6.«Князь у сине моря ходит» = «Torna al mare ancor Guidone»
7.«Под окном Гвидон сидит» = «Sta Guidone alla finestra»


 

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Oggetto: Re: «LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» Di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Ciao Zarevich, comunque di questa splendida opera non riesco a trovare l'integrale; si trovano solo i brani sinfonici e le due suites. Mi sai consigliare una edizione o esecuzione integrale che sia facilmente reperibile?

 
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Oggetto: «LA FAVOLA DELLO ZAR SALTAN» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov
Caro amico! In questo mio post dedicato all’Opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov «La Favola dello Zar Saltan» troverai (più alto, #3) l’informazione della registrazione integrale del 1958 con l’Orchestra del Teatro Bolshoj diretta da maestro Vassìlij Nebolssìn.
2CD «Aquarius» AQVR171-2

 
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