Zarevich
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«DA MAJAKOVSKIJ ALL’INTERNAZIONALE DANTESCA»
Padre Guidubaldi, il genio che si esprimeva in «braccobaldese»
A dieci anni dalla sua scomparsa, vorrei ricordare con un modesto contributo, la figura del professor Egidio Guidubaldi, docente universitario e originale animatore per circa trent'anni della vita culturale della Sardegna, attraverso eventi come cineforum e spettacoli teatrali.
'Bracco" (da Braccobaldo), cosi veniva chiamato da amici e 'nemici" (i nemici erano quelli che cercavano di provocarlo nei dibattiti ed erano, forse, quelli che amava di più), è piacevole ricordarlo per quello che era: un intelligente quanto tenace omone dal passo felpato, dal sorrisetto disarmante con un bagaglio di progetti utopistici spesso incomprensibili ai più. A distanza di anni ci si chiede a quali obiettivi mirasse padre Guidubaldi: probabilmente non avremo mai una risposta, ma questo potrebbe servire a tenere viva la sua figura. Certo è che era un genio incompreso e originale che non disdegnava la notorietà, con eventi culturali ai quali dava spessore con complicati argomenti del tipo 'Dantismo russo e cornice europea" (???). Rischiò l'espulsione dall'ordine dei Gesuiti quando, in prima nazionale, provocando grande scalpore, fece portare a Roma il censurato 'Je vous salue Marie" - storia di Maria in chiave moderna - di Godard.
Al Magistero di Sassari, dove il professore insegnava, presentai con lui due esami di letteratura italiana: Dio solo sa, ma anche gli altri studenti, come fu difficile interpretare i contenuti dei testi da lui scritti in 'braccobaldese" stretto. Mi apostrofò con il suo famoso sorrisetto 'scettico blu" quando esternai le mie perplessità. Che volevi dirgli?
Ricordiamo che riusci a portare ad Alghero, tra altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, con i pretesti più originali, il regista Nikita Mikhalkov dopo il grande successo di 'Oci Ciornie", e a Cagliari, il critico cinematografico e regista greco Theo Anghelopulos, attirato a Cagliari, dopo varie peripezie, con il pretesto di assegnargli il premio 'Mediterraneo", riconoscimento inventato da 'Bracco" che consisteva in una scultura, ancora da ultimare, di un artista sardo; questi eventi quasi sempre finivano con reciproche ed esilaranti mandate a quel paese tra ospite ed invitati. Spettacolare. Padre Egidio era molto convincente nel richiedere sovvenzioni e sponsorizzazioni per organizzare i vari eventi. Il più delle volte ci rimetteva di tasca propria, ma non mollava la presa nel caso di resistenze dei finanziatori.
I sassaresi ricorderanno, tornando indietro nel tempo, quando 'Braccobaldo", personaggio ancora sconosciuto in Sardegna, agli esordi coi cineforum in piazza d'Italia portava, con un cineproiettore montato su un furgone, film come 'Banditi a Orgosolo"; gli spettatori gioivano nel vedere film a sbafo, e Guidubaldi un po' meno nel vedere vuote le sedie recintate a spago predisposte per lo spettacolo. In occasione della proiezione, mi pare, del 'Portiere di notte", sul finire degli anni '70, ricordo che prima di entrare in sala si fece il segno della croce e trasferi provvisoriamente sotto il bavero della giacca la croce che teneva sempre appuntata sul petto, come per evitare un'altra spina sulla fronte di Cristo.
Da non dimenticare i viaggi in Tunisia, coinvolgendo l'università di Sassari, per ripercorrere quelli di Enea narrati da Virgilio.
____________ Zarevich
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