«GLI ESTRANEI» («ЧУЖИЕ») Film di Jurij Grymov (Юрий Грымов)
In un punto caldo arriva un gruppo di medici americani con una missione di beneficenza. Però il destino li mette a dura prova quando bisogna rischiare non solo la loro carriera … Inculcare al mondo altrui la propria morale? È una questione non facile perché non esiste la «propria morale», la morale è una per tutti.
Il film «GLI ESTRANEI» è girato con attori americani e prevalentemente in inglese. Gli esterni erano in Marocco e in Egitto.
«STRANGERS» «ЧУЖИЕ» «GLI ESTRANEI»
Five doctors, representing one beneficent U.S. organization, are sent with noble mission : to examine and to vaccinate children. The Group is shown to tha audience as one solid team in best American traditions. But a challenge is being prepared. They will have to risk not only their careers. We will see what loneliness can do to a man. We will see how the perverted relation, turns into normal in the eyes of modern society. And may be the main sense of his story is in the following : all our wishes, dreams and aspirations sooner or later can become true. The nly question, will it bring happiness to us and all the people around, or we will still stay «STRANGERS» in this huge unintelligible world.
Source: Moscow Film Festival
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Oggetto: «GLI ESTRANEI»
Ultima modifica di Zarevich il 15 Ott 2017 22:25, modificato 1 volta in totale
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Oggetto: Re: «GLI ESTRANEI» ("Ciuzhyje")
A quanto si legge in giro, sembra che gli americani non potranno vedere questo film di Grymov.
Sembra che Condoleezza Rice abbia deciso che non si debba mostrare per via dell'"Antiamericanismo" in esso contenuto.
Se ciò è vero (e non ci sarebbe nessuna meraviglia) è un'altra testimonianza della concezione di "democrazia" degli USA.
A proposito, per la copertina e i cartelloni del film Grymov ha parodiato un film americano del 2003: "Highwaymen", come si vede dalle immagini a confronto:
Sembra che Condoleezza Rice abbia deciso che non si debba mostrare per via dell'"Antiamericanismo" in esso contenuto.
Se ciò è vero (e non ci sarebbe nessuna meraviglia) è un'altra testimonianza della concezione di "democrazia" degli USA.
A proposito, per la copertina e i cartelloni del film Grymov ha parodiato un film americano del 2003: "Highwaymen", come si vede dalle immagini a confronto:
Oggetto: Re: «GLI ESTRANEI» ("Ciuzhyje")
Sebbene Grymov sia stato da più parti accusato di aver voluto girare un film “Antiamericano”, io credo che una simile definizione sia molto riduttiva, oltre che essere ingiusta.
Grymov ha rappresentato in questo film il problema dello scontro di culture, quello che succede quando i più forti, i più evoluti e civili si raffrontano con le altre culture, che sono solitamente considerate inferiori e bisognose di aiuti che vanno ben al di là di quelli necessari e/o desiderati, senza che li loro costumi, tradizioni e modi di vivere siano presi in seria considerazione e rispettati. Se qualcuno ha bisogno di aiuto, è perché è inferiore, e non solo come forza, come risorse, ricchezza, ma come cultura, livello di civiltà, morale.
In una intervista, lo stesso Grymov ha dichiarato:
“Volevo realizzare un film che fosse attuale. Il film tratta della necessità di pensare molto intensamente a sé stessi e non scompigliare e fare casino quando si agisce con le proprie regole in un tempio straniero. Intendevo sollevare un punto molto importante sulla doppia morale, su come succede in America, in Russia, su come non si può arrivare in un luogo estraneo ed imporre la propria morale su un’altra cultura.”
Credo comunque che la critica all’approccio e alla concezione americana nei rapporti con le altre culture, non sia un messaggio segreto subliminale, ma piuttosto esplicito. Eppure il suo non è antiamericanismo, non c’è odio o disprezzo verso il popolo americano, quanto una aperta critica alla politica americana degli ultimi anni.
Lui stesso non ha nascosto questo intento, dichiarando che “gli americani si pongono più in alto di tutti gli altri popoli sulla terra e provano a forza ad inculcare la loro morale e i loro modelli di comportamento. E quello che è più impressionante di tutto è che essi sinceramente fanno pensare di star commettendo un atto caritatevole”.
E infatti gli americani protagonisti del film non sono affatto dipinti come dei mostri, cattivi. Loro sono animati da nobili propositi, che sinceramente provano a mettere in atto. Loro davvero vogliono aiutare i bambini ed è quello che fanno, ma il loro aiuto va quasi sempre al di là del dovuto, sconfinando in qualche intromissione in una cultura che non è la loro, proponendo loro modelli comportamentali che non possono essere capiti né accettati.
Inoltre all’interno del gruppo di americani stessi ci sono posizioni e punti di vista contrastanti, perché capiscono quello che accade e si interrogano sul loro ruolo, su quello che è giusto e sbagliato, su cosa è lecito e non lecito, su chi è l’estraneo rispetto a chi.
Secondo me le accuse mosse a Grymov sono decisamente eccessive. Forse perché è un regista russo, visto che gli americani stessi sanno essere molto critici nei confronti di sé stessi e della politica del loro governo, come dimostrano i film di Michael Moore, o l’ultimo film di Brian De Palma, “Redacted”, che non sono certo etichettati come “antiamericani”.
Grymov ha rappresentato in questo film il problema dello scontro di culture, quello che succede quando i più forti, i più evoluti e civili si raffrontano con le altre culture, che sono solitamente considerate inferiori e bisognose di aiuti che vanno ben al di là di quelli necessari e/o desiderati, senza che li loro costumi, tradizioni e modi di vivere siano presi in seria considerazione e rispettati. Se qualcuno ha bisogno di aiuto, è perché è inferiore, e non solo come forza, come risorse, ricchezza, ma come cultura, livello di civiltà, morale.
In una intervista, lo stesso Grymov ha dichiarato:
“Volevo realizzare un film che fosse attuale. Il film tratta della necessità di pensare molto intensamente a sé stessi e non scompigliare e fare casino quando si agisce con le proprie regole in un tempio straniero. Intendevo sollevare un punto molto importante sulla doppia morale, su come succede in America, in Russia, su come non si può arrivare in un luogo estraneo ed imporre la propria morale su un’altra cultura.”
Credo comunque che la critica all’approccio e alla concezione americana nei rapporti con le altre culture, non sia un messaggio segreto subliminale, ma piuttosto esplicito. Eppure il suo non è antiamericanismo, non c’è odio o disprezzo verso il popolo americano, quanto una aperta critica alla politica americana degli ultimi anni.
Lui stesso non ha nascosto questo intento, dichiarando che “gli americani si pongono più in alto di tutti gli altri popoli sulla terra e provano a forza ad inculcare la loro morale e i loro modelli di comportamento. E quello che è più impressionante di tutto è che essi sinceramente fanno pensare di star commettendo un atto caritatevole”.
E infatti gli americani protagonisti del film non sono affatto dipinti come dei mostri, cattivi. Loro sono animati da nobili propositi, che sinceramente provano a mettere in atto. Loro davvero vogliono aiutare i bambini ed è quello che fanno, ma il loro aiuto va quasi sempre al di là del dovuto, sconfinando in qualche intromissione in una cultura che non è la loro, proponendo loro modelli comportamentali che non possono essere capiti né accettati.
Inoltre all’interno del gruppo di americani stessi ci sono posizioni e punti di vista contrastanti, perché capiscono quello che accade e si interrogano sul loro ruolo, su quello che è giusto e sbagliato, su cosa è lecito e non lecito, su chi è l’estraneo rispetto a chi.
Secondo me le accuse mosse a Grymov sono decisamente eccessive. Forse perché è un regista russo, visto che gli americani stessi sanno essere molto critici nei confronti di sé stessi e della politica del loro governo, come dimostrano i film di Michael Moore, o l’ultimo film di Brian De Palma, “Redacted”, che non sono certo etichettati come “antiamericani”.
Oggetto: Re: «GLI ESTRANEI»
Anche a me il film di Jurij Grymov è piaciuto.
Negli extra del dvd ci sono le interviste agli attori americani
Negli extra del dvd ci sono le interviste agli attori americani
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