Arca Russa
Notizie - Anna Politkovskaya uccisa
Shalun - Sabato, 07 Ottobre 2006, 19:33
Oggetto: Anna Politkovskaya uccisa
Anna Politkovskaya è stata uccisa a colpi di arma da fuoco nell'atrio di casa. Da anni si sentiva minacciata per le sue battaglie a favore dei diritti umani.
Giornalista assassinata a Mosca denunciò l'orrore della guerra cecena
MOSCA - Assassinata a Mosca Anna Politkovskaya, giornalista russa famosa in tutto il mondo per i suoi reportage sugli orrori della guerra in Cecenia e gli abusi compiuti dalle truppe federali. La donna è stata trovata morta nell'atrio dell'edificio in cui viveva da una vicina. Sul luogo del delitto, la polizia ha trovato una pistola e quattro bossoli.
Nata nel 1958, la Politkovskaya aveva due figli. Scriveva per il quotidiano dell'opposizione Novaya Gazeta. Nel settembre del 2004, mentre si apprestava a recarsi a Beslan per seguire il sequestro e il massacro degli ostaggi nella scuola numero 1 del capoluogo dell'Ossezia del Nord, era rimasta vittima di un misterioso avvelenamento da lei attribuito ai servizi segreti russi. Alle vicende del conflitto ceceno si era appassionata alla fine degli anni '90, e non solo come cronista: nel dicembre del 1999 fu lei a organizzare, sotto una pioggia di bombe, l'evacuazione dell' ospizio di Grozny, mettendo in salvo 89 anziani.
Dimitri Muratov, direttore del quotidiano Novaia Gazeta, ha dichiarato che l'omicidio "sembra essere una punizione per i suoi articoli". Politkovskaia aveva fra l'altro lavorato a una rigorosa inchiesta sulla corruzione in seno al ministero della Difesa e del contingente russo in Cecenia. Nella sua lunga attività di paladina dei diritti umani nella piccola repubblica caucasica, si era fatta molti nemici, sia fra le forze russe che fra i guerriglieri.
Intervistata spesso anche dagli organi di stampa italiani in qualità di preziosa fonte indipendente sulle vicende dell'ex repubblica sovietica, nel 2004 Anna Politkovskaya era stata insignita con il premio intitolato all'ex premier svedese Olaf Palme in quanto "simbolo della lunga battaglia per i diritti umani in Russia". Nel suo paese aveva vinto il "Penna d'oro", l'equivalente del Pulitzer.
Con l'omicidio della cronista russa sale a 56 il numero dei giornalisti uccisi quest'anno nel mondo. Le ultime due vittime, sempre oggi, erano state due reporter tedeschi uccisi in un'imboscata nel nord dell'Afghanistan. Secondo i dati, diffusi dall'organizzazione Reporters sans frontieres, il 2006 potrebbe rivelarsi più sanguinoso persino dell'anno precedente, quello più tragico per i cronisti di tutto il mondo.
da "La Repubblica" (7 ottobre 2006)
Roberto - Sabato, 07 Ottobre 2006, 21:56
Oggetto:
Non avevo visto il tuo messaggio, ne ho messo uno anch'io nella sezione Politica, credo che più che un fatto di cronaca nera, sia un fatto politico e in generale una pessima notizia per ciò che riguarda la libertà di stampa, la difesa dei diritti umani e la stessa "democrazia" della Russia di Putin.
Shalun - Sabato, 07 Ottobre 2006, 23:19
Oggetto:
Sono perfettamente in accordo con te! L'ho inserito qui perchè è comunque una notizia importante e sconvolgente, ma la discussione più giusta è sicuramente nella sezione politica, hai ragione perfettamente.
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 01:57
Oggetto:
Io non avevo certo in mente, scrivendo il messaggio, di stare lì a criticare la scelta d'averlo messo nella cronaca, volevo solo ribadire quello che hai capito benissimo. Non so se ricordi quando ci fu l'episodio di Beslan, un'intera scuola presa in ostaggio dai terroristi. La Politkovskaja cercò di recarsi sul posto, non ci arrivò mai, scesa all'aeroporto, non ricordo dove, finì direttamente in ospedale per una grave forma di avvelenamento, come lei stessa raccontò in seguito. Un fatto molto strano, raccontò della presenza sull'aereo di persone che secondo lei appartenevano ai servizi segreti, e di ordini "dall'alto" giunti ai medici dell'ospedale in cui fu ricoverata affinché tacessero nelle cartelle cliniche qualunque accenno all'avvelenamento. Io ovviamente non so come allora siano andate realmente le cose, sta di fatto che oggi è stata ammazzata. Mi ricordo che poco dopo il fatto giravo per siti russi, anche forum, veniva schernita, qualcuno l'aveva soprannominata PolitRovskaja ("пол-литра" "pol-litra", in russo "mezzo litro", alludendo molto volgarmente, considerate le circostanze, al fatto che bevesse e si fosse inventata tutto). Non so altri, a me la notizia riempie di rabbia, sulla guerra cecena silenzio pressoché totale, anche da noi, e se qualcuno osa alzare la voce e parlarne, ecco che fine fa. Mi piacerebbe che arrivassero tanti messaggi non di "indignazione" ma di vera e propria "incazzatura", scusate il termine. Il libro della Politkovskaja sulla seconda guerra cecena era scaricabile gratuitamente da internet fino ad un certo tempo fa, non so ora. Per chi sa il russo...
Argonauta - Domenica, 08 Ottobre 2006, 05:04
Oggetto:
Sono sconvolto.
E' un omicidio già annunciato da tempo! E' un fatto gravissimo!
Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 10:03
Oggetto:
Ma voi avete capito e siete venuto a sapere solo ora chi è putin? L’omicidio di Anja Politkovskaja ci è rimasto di sasso. Ma non solo Politkovskaja parlava della situazione politica in Russia di oggi.
Tu ripeti tutte le storie famose e conosciute da tutti. Penso che non si debba citare delle parole degli scemi sui siti. Anna Politkovskaja parlava sempre apertamente ed era stimata da tutti a cui la verità era necessaria. Il suo libro si può trovare in tutte le librerie e non ne bisogna fare un mistero. Non si deve esagerare.
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 11:47
Oggetto:
Zarevich ha scritto:
Ma voi avete capito e siete venuto a sapere solo ora chi è putin? L’omicidio di Anja Politkovskaja ci è rimasto di sasso. Ma non solo Politkovskaja parlava della situazione politica in Russia di oggi.
Tu ripeti tutte le storie famose e conosciute da tutti. Penso che non si debba citare delle parole degli scemi sui siti. Anna Politkovskaja parlava sempre apertamente ed era stimata da tutti a cui la verità era necessaria. Il suo libro si può trovare in tutte le librerie e non ne bisogna fare un mistero. Non si deve esagerare.
La "mia" risposta la puoi leggere in questo articolo di Илья Мильштейн
http://grani.ru/Politics/Russia/p.112529.html
Илья Мильштейн scrive, tra le altre cose:
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"Страна живет фантомами. Верхи и низы видят одинаковые кошмарные сны. Арест каких-то неудачливых бойцов невидимого фронта оборачивается бесконечной фашистской истерикой, в которой бьются все скопом: президент, его обслуга, толпы у зомбоящиков (il televisore). Правозащитник, устраивающий тихий пикет в память жертв Беслана, воспринимается как пособник Басаева, достойный кутузки (la galera). Политик, выступающий против Кремля, – непременно проплаченный ЦРУ (la CIA) агент влияния. Журналист, невосторженно пишущий о Путине и об особенностях наведения порядка в Чечне, несомненно достоин пули."
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Если бы Анна Политковская еще десять лет расследовала "Норд-Ост" и Беслан, это ничем не угрожало бы тем, кто несет солидарную с боевиками ответственность за гибель заложников. Если бы в последнем номере "Новой газеты" вышла ее статья, посвященная Рамзану, это никак не сказалось бы на карьере будущего чеченского президента. Если бы она прожила еще двадцать лет и печатала бы свои честные, талантливые, бесстрашные статьи, это никак не отразилось бы на социуме. Никто никого не пошел бы свергать, читая малотиражную прессу или слушая "Эхо Москвы". Ибо давно прошли те времена, когда статья в газете меняла нашу жизнь. Общество спит, погруженное в шизофренические галлюцинации: про то, как погибла Россия. Но иные просыпаются, чтобы при слове "журналист" схватиться за пистолет.
"По большому счету я не борец. Я просто абсолютный журналист. А задача журналиста – информировать о том, что происходит". Так однажды сказала Анна Политковская, с предельной точностью описав свою жизнь и свою работу. Она информировала: ни больше, ни меньше. В нормальном обществе за это благодарят и награждают. Ее благодарили и награждали – на Западе, где выходили ее книги, и здесь, в узком профессиональном кругу. А за пределами круга – травили и грозили убить. Причем буквально, подсыпая яд в самолете.
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Voglio aggiungere questa dichiarazione di Олег Панфилов:
Директор Центра экстремальной журналистики Союза журналистов России Олег Панфилов, в свою очередь, выразил надежду на то, что "после убийства Ани журналисты наконец проснутся, наконец задумаются над тем, что цензура, вранье, все то, что вытворяет власть с журналистами и правдой, больше продолжаться не может".
Ci sono evidentemente valenti giornalisti che hanno una visione diversa dalla tua sulla attuale società russa. Tu scrivi che "Anna Politkovskaja parlava sempre apertamente", dunque, se ho ben capito, la libertà di parlare apertamente c'è, certo poi t'ammazzano e in casa tua, non in una qualche lontana zona di guerra, ma questo sarebbe un particolare secondario? Scrivi anche che la Politkovskaja "era stimata da tutti coloro cui la verità era necessaria", ma mi sembra che in Russia la verità sia necessaria ad una cerchia sempre più ristretta di persone.
Sempre con amicizia,
Roberto
Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 12:13
Oggetto:
Scrivi anche che la Politkovskaja "era stimata da tutti coloro cui la verità era necessaria", ma mi sembra che in Russia la verità sia necessaria ad una cerchia sempre più ristretta di persone.
La verità è necessaria a tutti e non dipende dalla cerchia ristretta o larga. Non si può misurare quelle cerchie. Non dirmi che tu vivi in un paese con la cerchia della verità. Anna Politkovskaja era un tale giornalista che avrebbe potuto dire sempre la verità in qualsiasi regime e qualsiasi "democrazia". Temo che siano pochi giornalisti come lei. Temo che in Italia non ci siano. Anche se in Italia non c'è il regime autoritario come in Russia ma non c'è anche democrazia ideale di cui raccontate. Purtroppo le persone come Anna Politkovskaja sono scomode per ogni autorità.
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 12:16
Oggetto:
Sempre per chi conosce il russo e fosse interessato, da questo indirizzo è possibile scaricare in formato pdf alcune pagine dell'ultimo numero del quotidiano "Novaja Gazeta" dedicate ad Anna Politkovskaja.
http://www.novayagazeta.ru/politkovskaya.pdf
Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 12:40
Oggetto:
Io posso aggiungere solo una cosa.
Noi abbiamo sopravvissuto il regime sovietico e sopravivremo anche il regime di putin. In eterno non c'è niente.
La Russia è una grande nave che va avanti, ma i suoi capitani cambiano.
La buon'anima di Anja Politkovskaja.
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 12:48
Oggetto:
Zarevich ha scritto:
Scrivi anche che la Politkovskaja "era stimata da tutti coloro cui la verità era necessaria", ma mi sembra che in Russia la verità sia necessaria ad una cerchia sempre più ristretta di persone.
La verità è necessaria a tutti e non dipende dalla cerchia ristretta o larga. Non si può misurare quelle cerchie. Non dirmi che tu vivi in un paese con la cerchia della verità. Anna Politkovskaja era un tale giornalista che avrebbe potuto dire sempre la verità in qualsiasi regime e qualsiasi "democrazia". Temo che siano pochi giornalisti come lei. Temo che in Italia non ci siano. Anche se in Italia non c'è il regime autoritario come in Russia ma non c'è anche democrazia ideale di cui raccontate. Purtroppo le persone come Anna Politkovskaja sono scomode per ogni autorità.
Anzitutto credo sia assolutamente necessario riportare subito la discussione su un piano totalmente diverso, tu rispondi alle cose che scrivo come se io avessi ingaggiato una competizione su chi gode di maggiore democrazia fra la Russia e l'Italia, non mi è mai passata per la mente una cosa del genere, che sarebbe semplicemente ridicola. Secondo te poi noi racconteremmo che in Italia c'è una democrazia ideale! Ma se non si parla d'altro che del conflitto d'interessi dell'ex Presidente del Consiglio Berlusconi, e di quanto questo conflitto d'interessi riduca il grado di democrazia in Italia rispetto agli altri Paesi europei! Quanto al fatto che la verità sia necessaria a tutti, magari fosse così! Purtroppo non posso essere d'accordo con te, la tua è una visione idealistica, utopica, molto lontana secondo me dalla realtà. Spesso certe verità sono scomode, scomodissime, e non ne vogliamo sapere, in Russia come in Italia, s'intende, Paese di "stragi di Stato" di cui non sappiamo pressoché nulla e forse nulla sapremo, e che resteranno impunite, Paese in cui ci sono intere regioni dove la criminalità organizzata, collusa con la politica, spadroneggia, ricattando chi lavora onestamente, minacciando e ammazzando chi non si piega. Non stiamo giocando la partita della democrazia Italia-Russia, in cui ognuno fa il tifo per la propria "squadra", stiamo commentando l'ignobile assassinio di una giornalista tanto brava quanto onesta e coraggiosa, e che in questo senso non non "appartiene" a nessuno, o se vuoi appartiene all'umanità tutta, e non ha patria.
Con amicizia,
Roberto
Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 13:15
Oggetto:
Sai Roberto, io capisco tutto quello che tu scriva e io condivida pienamente la tua opinione. Se io non avessi avuto nessuna speranza io avrei abbandonato senza esitare la Patria e mi sarei trasferito in Europa Occidentale per godere la democrazia esemplare. Tu capisci che io lo possa fare senza dubbio? Ma io vivo qui perchè credo in bene.
Ma esiste ancora quello che strazia l'anima. Dostojevskij ne ha scritto nei suoi “Demoni”. Volano dappertutto i Demoni ma non tutti sono demoni. Ma i Demoni non hanno la nazionalità e non sanno dei confini e delle frontiere. Spero che tu mi capisca bene.
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 14:04
Oggetto:
Sono contento del fatto che finalmente siamo riusciti a spiegarci, sono contento anche del fatto che ci siano persone come te che sperano ancora e non se ne vanno. Quelli che tu chiami Demoni sono purtroppo ovunque, in questo frangente storico la Russia certamente vive un periodo più difficile, ma io non penso certo che in Russia "tutti sono demoni", ci mancherebbe, la Politkovskaja ne è un bellissimo esempio. D'altra parte neppure bisogna farsi troppe illusioni sulle democrazie occidentali, tutt'altro che esemplari. Anche io spero che tu mi capisca bene, se ci sono persone che reagiscono come me ad un fatto ignobile come questo è proprio per il grande amore (si può ancora usare questa parola?) verso la Russia e il suo popolo. Se così non fosse, la nostra reazione sarebbe l'indifferenza. Invece anche a qualcuno di noi qui ciò che accade "strazia l'anima".
Roberto
Shalun - Domenica, 08 Ottobre 2006, 14:30
Oggetto:
Roberto ha scritto:
Io non avevo certo in mente, scrivendo il messaggio, di stare lì a criticare la scelta d'averlo messo nella cronaca, volevo solo ribadire quello che hai capito benissimo. Non so se ricordi quando ci fu l'episodio di Beslan, un'intera scuola presa in ostaggio dai terroristi. La Politkovskaja cercò di recarsi sul posto, non ci arrivò mai, scesa all'aeroporto, non ricordo dove, finì direttamente in ospedale per una grave forma di avvelenamento, come lei stessa raccontò in seguito. Un fatto molto strano, raccontò della presenza sull'aereo di persone che secondo lei appartenevano ai servizi segreti, e di ordini "dall'alto" giunti ai medici dell'ospedale in cui fu ricoverata affinché tacessero nelle cartelle cliniche qualunque accenno all'avvelenamento. Io ovviamente non so come allora siano andate realmente le cose, sta di fatto che oggi è stata ammazzata. Mi ricordo che poco dopo il fatto giravo per siti russi, anche forum, veniva schernita, qualcuno l'aveva soprannominata PolitRovskaja ("пол-литра" "pol-litra", in russo "mezzo litro", alludendo molto volgarmente, considerate le circostanze, al fatto che bevesse e si fosse inventata tutto). Non so altri, a me la notizia riempie di rabbia, sulla guerra cecena silenzio pressoché totale, anche da noi, e se qualcuno osa alzare la voce e parlarne, ecco che fine fa. Mi piacerebbe che arrivassero tanti messaggi non di "indignazione" ma di vera e propria "incazzatura", scusate il termine. Il libro della Politkovskaja sulla seconda guerra cecena era scaricabile gratuitamente da internet fino ad un certo tempo fa, non so ora. Per chi sa il russo...
Purtroppo ricordo perfettamente e anche a me la notizia riempie di rabbia. Credo che ieri, come troppo spesso avvenuto nella storia degli uomini, i nemici del giusto e del vero abbiano avuto la loro ennesima giornata di trionfo. Ma non dobbiamo demordere e continuare a lottare comunque perchè donne come Anna non vengano dimenticate e con loro le loro "memorie storiche", preziose testimonianze politiche di cui dobbiamo servirci se vogliamo provare a cambiare questo mondo o a dare almeno un piccolo contributo in questo senso.
Nei miei soggiorni in Russia, sempre fuori da Mosca e San Pietroburgo, ho provato spesso a parlare della situazione in Cecenia. Credo ci sia molta poca informazione, stando a quella che è stata la mia esperienza, si intende, tra la maggior parte della popolazione russa. Purtroppo io non conosco ancora bene il russo, ma, tanto in italiano che in russo, anche da qui possiamo dire quel piccolo che combatta l'ingiustizia e l'ignoranza, le vere fonti del potere ovunque, nel tempo e nello spazio.
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 15:06
Oggetto:
Quando stavo a San Pietroburgo avevo un gruppo di amici allora molto cari, persone tutt'altro che ignoranti e disinformate, e che non erano certo estimatori di Putin. La pensavamo allo stesso modo su molti aspetti della vita in generale, su ciò che accadeva intorno a noi in particolare. Ma quando il discorso cadeva sulla guerra cecena mi sentivo rispondere da tutti, indistintamente, che noi in "Occidente" consideravamo quella una "sporca guerra" perché avevamo un'idea mitizzata, "bucolica", del popolo ceceno... un mite popolo che alleva le sue greggi... mentre quelli erano banditi che vivevano di rapimenti, e adesso pure terroristi... "Значит так им и надо".
Io non so quanti la pensino così, oggi come allora. Certo mi domandavo, se loro (i miei amici) hanno una simile opinione, figuriamoci gli altri. Erano "vittime" della disinformazione? Oppure avevano (hanno) in parte ragione anche loro? Io non so che pensare, tranne che della mia ignoranza sono l'unico responsabile.
Shalun - Domenica, 08 Ottobre 2006, 15:12
Oggetto:
Roberto ha scritto:
Quando stavo a San Pietroburgo avevo un gruppo di amici allora molto cari, persone tutt'altro che ignoranti e disinformate, e che non erano certo estimatori di Putin. La pensavamo allo stesso modo su molti aspetti della vita in generale, su ciò che accadeva intorno a noi in particolare. Ma quando il discorso cadeva sulla guerra cecena mi sentivo rispondere da tutti, indistintamente, che noi in "Occidente" consideravamo quella una "sporca guerra" perché avevamo un'idea mitizzata, "bucolica", del popolo ceceno... un mite popolo che alleva le sue greggi... mentre quelli erano banditi che vivevano di rapimenti, e adesso pure terroristi... "Значит так им и надо".
Io non so quanti la pensino così, oggi come allora. Certo mi domandavo, se loro (i miei amici) hanno una simile opinione, figuriamoci gli altri. Erano "vittime" della disinformazione? Oppure avevano (hanno) in parte ragione anche loro? Io non so che pensare, tranne che della mia ignoranza sono l'unico responsabile.
Non dimenticare che la disinformazione sui ceceni cominciò già con le deportazioni dei ceceni sotto gli ordini di Stalin. Un popolo che cresce con questa storia, similmente a tanti arabi, non ha molte alternative. E come sempre succede in questi casi , "ora" è vero che il popolo ceceno è fatto sia di questo che di quello. Ma il problema è un altro ed è politico. Se non risolvi questo non risolvi nulla, qui come in Palestina, ad esempio.
Argonauta - Domenica, 08 Ottobre 2006, 15:30
Oggetto:
Roberto ha scritto:
Ma quando il discorso cadeva sulla guerra cecena mi sentivo rispondere da tutti, indistintamente, che noi in "Occidente" consideravamo quella una "sporca guerra" perché avevamo un'idea mitizzata, "bucolica", del popolo ceceno... un mite popolo che alleva le sue greggi... mentre quelli erano banditi che vivevano di rapimenti, e adesso pure terroristi... "
Non ho mai sentito un russo parlare bene di un ceceno. Mai. Nemmeno la mia Svetlana! Meno male che parla male l'italiano, altrimenti sarebbe stata una sofferenza maggiore discuterne!
Io non penso che i ceceni siano angeli!
Ma la disinformazione è la regina di tutti i mali. Putin lo sa bene, perchè dopo la strage del teatro di Mosca molte teste sono saltate! Tutti i giornalisti che hanno tentato di far venire qualche dubbio su come si sono svolti i fatti.... E la stessa cosa successe con la strage di Beslan, il direttore dell'Izvestia rimosso immediatamente, i giornalisti furono "filtrati", alcuni arrestati preventivamente come Andrei Babitsky ad esempio.
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 15:33
Oggetto:
Ecco, è di questo tipo di conoscenza che abbiamo bisogno. Il problema è che ognuno pone "l'inizio della Storia" nell'evento che più gli fa comodo, fa "cominciare la Storia" dal punto che più gli aggrada. E tutto quanto è stato "prima" viene cancellato o presentato come irrilevante. Mentre in realtà c'è sempre un "prima" che spiega e giustifica tutto quello che avevamo creduto inspiegabile e ingiustificabile.
Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 16:10
Oggetto:
Io ora vi scriverò quello che vi può offendere.
Ogni discussione non può essere continuata se voi cominciate a parlarne dalla posizione dei giudici. Cosa vuol dire “disinformato”. Se voi esprimete le proprie idee sulla base dei commenti dei mass media occidentali è un’informazione vera, ma se qualcuno la esprime dall’altra parte è una disinformazione? Non vi consiglierei di essere delle vittime di Rai. Tutto il guaio consiste in quello che vi sembra di avere una vera informazione ricevuta dai mass media occidentali e vi sembra che noi qui non capiamo niente. Siamo qui nel fitto della notte e aspettiamo un’illuminazione dall’estero. E’ una posizione di un buono zio che è venuto dal nipotino con la voce della ragione. E’ una posizione di un conquistatore. Io sono una persona democratica e non sopporto bugie politiche e non sopporto guerre ecc., ma ne parlare posso solo sulla posizione di equilibrio. Non sopporto tutti quei consigli dell’Europa civilizzata. La guerra in Cecenia è così schifosa come le guerre di bush. Penso che non si debba continuare …
Quando voi qui scrivete dei vostri amici russi con cui non avete una comprensione reciproca voi siete sicuri che voi arrivate con un’informazione completa su questo o quello fatto? Voi siete sicuri che voi capite tutto quello che vi rispondono loro? Voi capite che in Russia ci siano numerosi sguardi su quello o questo? In generale si deve finire tutto quello tono altezzoso.
Purtroppo noi non siamo capaci di risolvere tutti i problemi politici, ma dall’altra parte noi non dobbiamo essere degli ostaggi della politica di putin o bush. Due parti del mondo stanno giocando in un gioco schifoso. Io non voglio essere la loro marionetta. In questa situazione ci mancherà Anna Politkovskaja la quale avrebbe potuto dire a putin, a bush, a berlusconi tutto quello che loro meritano.
Spero che voi mi abbiate capito.
Zarevich
Argonauta - Domenica, 08 Ottobre 2006, 16:20
Oggetto:
Zarevich ha scritto:
Cosa vuol dire “disinformato”. Se voi esprimete le proprie idee sulla base dei commenti dei mass media occidentali è un’informazione vera, ma se qualcuno la esprime dall’altra parte è una disinformazione?
Zarevich!!!! Siamo tutti "disinformati"!!!!!!!!!!!!!
Ho scritto che ANCHE in Italia NON si parla veramente della guerra in Cecenia. Gli argomenti preferiti sono il
calcio e le
donne in televisione... l'oppio dei popoli!!!!!
Roberto - Domenica, 08 Ottobre 2006, 16:25
Oggetto:
No, io quantomeno continuo a non capirti. E anzi sono convinto che tu ci fraintendi tutti quanti. Ciò che scrivi non può offendermi perché semplicemente non mi tocca, non mi riguarda, io NON SONO come tu mi dipingi. Continui a rispondere a ciò che scrivo o scriviamo (non so esattamente a chi ti riferisci) come se fra noi fosse in corso una disputa fra Russia e "Occidente" che in realtà, almeno per quanto concerne me, esiste solo nella tua testa e, ripeto, è a mio parere la conseguenza di un totale fraintendimento. Просто у нас тут сплошное недоразумение!
Argonauta - Domenica, 08 Ottobre 2006, 16:39
Oggetto:
Sono sicuro che dipende anche da Internet che ci obbliga a brevi messaggi da interpretare. Poi Zarevich deve fare uno sforzo maggiore per scrivere e leggere in italiano....
Mi piacerebbe parlare russo....
Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 16:56
Oggetto:
Io sono un uomo che passò in URSS la gioventù e ne uscito senza bagaglio comunistico. Ora io vivo in un Paese con il regime autoritario ed io lo capisco. Ma in ogni modo confrontando i due regimi, quello e questo è schifoso, per me, ma il regime sovietico era più schifoso. Era soffocante e menzognero. Ora io posso lasciare il Paese ed andare in Australia che hanno fatto alcuni. Temo che lo lascino non per motivi politici. Lo lasciano tutti i tipi, ladri e puttane. Non tutti, ma molti.
Io ho una speranza che infine la Russia troverà una strada giusta. Forse non riuscirò a vederlo, ma io ci credo. Dopo la tempra sovietica, io non ho paura di niente.
Suppongo che noi ci parliamo delle stesse cose.
P.S.Quando io scrivo a voi “voi” non significa che siete voi personalmente.
Zarevich
Angelo di fuoco - Lunedì, 16 Ottobre 2006, 01:08
Oggetto:
Shalun ha scritto:
Non dimenticare che la disinformazione sui ceceni cominciò già con le deportazioni dei ceceni sotto gli ordini di Stalin. Un popolo che cresce con questa storia, similmente a tanti arabi, non ha molte alternative. E come sempre succede in questi casi , "ora" è vero che il popolo ceceno è fatto sia di questo che di quello. Ma il problema è un altro ed è politico. Se non risolvi questo non risolvi nulla, qui come in Palestina, ad esempio.
Proprio questo fin di settimana stavo leggendo "L'eroe del nostro tempo" ("Героя [acc.] нашего времени") di Lérmontov, e ti dico che le testimonianze non troppo favorevoli (altrove, e non t'offendere, chiamate disinformazioni) dei popoli del Caucaso cominciarono certo non ai tempi di Stalin, ma quando i Russi penetrarono il Caucaso. Alcune scene di questo racconto di Lermontov, il quale d'altronde conosceva il Caucaso non da descrizioni che aveva lette in libri, mi ricordano fortemente quello che si vede in molti film sulla guerra cecena. Ben poco è cambiato in quei 150-170 anni...
I cosacchi di Запорожье furono invitati di stabilirisi al Caucaso per difendere i confini meridionali non solo dai Turchi, ma anche dai varî popoli indigeni.
È fors'anche vero che una parte non esigua di questi popoli ancora oggi considera i Russi invasori della loro terra.
Purtroppo devo confermare le parole di Zarevich che l'informazione nei mass-media occidentali sulla guerra cecena (e generalmente sulla Russia) ha una tendenza di veder le cose da un lato solo. Osservo ciò che ne consegue su molti amici e compagni.