Un concerto con l'Italia come tema conduttore.
L'hai preferito al concerto del 10 giugno con Temirkanov, che dirige Prokofiev e Rachmaninov, o andrai anche a quello?
Buon divertimento!
Aspettiamo le tue impressioni su questo concerto.

No, andrò stasera

Di tutte le orchestre ho scelto l'orchestra italiana perchè mi interessa il suo repertorio presentato al Festival. Mi piace la musica di Respighi. Due poemi arcipopolari “Fontane di Roma” e “Pini di Roma” sono stati eseguiti molto molto bene. La sala era piena. Ho comprato il biglietto prima del concerto.
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma

II Festival delle Orchestre Sinfoniche 2007 Mosca

I.Serghej Prokofiev
Sinfonia No.1 in re maggiore “Classica”, Op.25 (1917)
II.Benjamin Britten “Variazioni e Fuga su un tema di Purcell”, Op.34 (1946)
INTERVALLO
III.Serghej Rachmaninov Sinfonia No.2
IV.Edward Elgar “NIMROD”
V.Serghej Prokofiev “La Morte di Tebaldo” dal balletto “Romeo e Giulietta”
Orchestra Sinfonica della Filarmonica di San Pietroburgo
Direttore: JURIJ TEMIRKANOV
Registrato: Sala delle Colonne di Mosca 10 giugno 2007 DVD

I nostri amici moscoviti sono davvero fortunati!!
Un inizio giugno da sogno con un programma da far la felicità di ogni amante della buona musica!
Vedo nel programma una vera sorpresa: non sapevo che Heifetz (immagino sia il celebre violinista Jascha Heifetz) avesse scritto una sinfonia!

Caro Zarevich ti ringrazio molto per la precisazione!

Vedo che l'orchestra di Omsk eseguirà anche la rara orchestrazione di Gorciakov dei Картинки с выставки.
Ho questa versione in un cd della Teldec con Kurt Masur che dirige i London Philarmonic, ed è istruttivo confrontarla alla ultra-famosa versione di Ravel. Per esempio Gorciakov rinuncia al suono "esotico" del sassofono richiesto dal musicista francese, e anche non taglia la "Promenade" dopo "Samuel Goldenberg e Schmuÿle", è nel complesso una versione interessantissima!

Belle le foto della splendida sala delle Colonne!!

Io sono d'accordo con te. Quella di Ravel è diventanta giustamente la versione di riferimento, da mettere vicino all'originale per pianoforte. L'abbiamo sentita nell'esecuzione e nell'interpretazione di molte orchestre e direttori di ogni nazionalità e in fondo ci siamo abituati a considerarla quasi come un prodotto di Mussorgskij stesso. Ravel era certamente un compositore di grande raffinatezza e sensibilità, e grazie a queste sue doti è riuscito a comprendere tutte le sfumature, il senso del mistero, il misticismo e i molteplici aspetti di questo capolavoro della musica russa.
Io penso che un compositore "coloristico" come Glazunov, se avesse fatto la sua orchestrazione, avrebbe fatto qualcosa di simile a Ravel, ma è solo una mia opinione.
Credo che Gorciakov abbia cercato di essere più fedele all'estetica di Mussorgskij, che sappiamo non amasse troppo la musica "raffinata" ma cercasse un colore più vicino all'immediatezza dei canti popolari. Vorrei sentire la versione di Gorciakov anche da altre orchestre e direttori, perchè ascoltare solo Masur certo non basta per dare un giudizio definitivo. Comunque, per fare un esempio, mi piace come Gonciakov ha immaginato la "ferocia" della scena della Baba Jaga.

Pensando anche alle versioni orchestrali dei Песни и пляски смерти o le diverse versioni del Boris Gudunov viene da chiedersi se Rimskij-Rorsakov e Glazunov furono più vicini alle intenzioni di Mussorgskij di quanto lo sarà poi Shostakovich con le sue orchestrazioni. Come con i Картинки с выставки è difficile dare una risposta, ma io vedo il lavoro di Gorciakov nella linea di Shostakovich, e quello di Ravel in quella dei Rimskij/Glazunov.

Caro Zarevich! Questo è un bellissimo cd! Come sempre la Melodia offre dei dischi ai quali resistere è impossibile!
Questa versione con Irina Arkhipova ce l’ho in un altra combinazione, comunque confesso che ogni volta che vado in un negozio di dischi e vedo una registrazione Melodia, poi anche il nome di Evgenij Svetlanov allora è bene che non abbia soldi con me altrimenti li spendo tutti!

Ieri sera mi è capitato di trovare un’altra registrazione dei Quadri nella versione Gorciakov. In questo caso esegue l’orchestra polacca di Kraków sotto la guida di Karl Anton Rickenbacher. Mi sembra un’eccellente esecuzione per certi versi meglio ancora di quella di Masur. Comunque risentire il lavoro di Gorciakov mi ha impressionato, io penso proprio che lui abbia molti meriti.
Glazunov aveva una grande tecnica e un talento fuori dal comune, e forse sì, come tu dici, avrebbe reso la sua orchestrazione come un balletto. In effetti a volte lui è mancato di senso del tragico e della profondità che aveva in abbondanza per esempio Ciaikovskij che pure scriveva musica da balletto.

Quando orchestrava Mussorgskij, per Shostakovich erano anni nei quali il tema della morte era "entrato" nella sua musica e lo preoccupava.
Nello stesso periodo compose poi la sua bellissima sinfonia Babi Yar, la n.13 e lui stesso raccontava di aver sentito molto vicini alla sua estetica i "Canti e le danze della morte".
Anche nelle memorie di Shostakovich scritte da Solomon Volkov, che ho letto in traduzione italiana, lo stesso Shostakovich racconta del suo metodo di lavoro . Da una parte ha messo la musica originale di Mussorgskij, e dall’altra la versione Rimskij-Korsakov, poi lui ha scritto la sua versione avendo davanti quei due esempi. Certamente come tu dici, Shostakovich è a volte troppo moderno, secco e anch’io per il Boris preferisco la “classica” versione di Rimskij.
Non posso dire niente della Chowantschtschina, perchè conosco solo lo splendido preludio “L’alba sulla Moskova”: qui nel momento in cui sembrano suonare le campane, la versione di Shostakovich è veramente molto efficace.

I Canti e Danze della Morte li ho scoperti relativamente da poco, e posso solo dire che sono straordinari! Le poesie di Goleniscev-Kutuzov le trovo di grande impatto visionario, tragiche ma al tempo stesso con un qualcosa di amaramente ironico. La protagonista di questi versi è una Morte “personificata” che colpisce e scavalca il nostro senso di pietà con il suo inevitabile e atroce intervento nel destino degli uomini. Pultroppo questa "Signora" quando arriva non condivide i sentimenti della madre del bambino ammalato e la sua Ninna-Nanna fa venire i brividi, o crudelmente si "traveste" da innamorato con la ragazza della Serenata...
La “morte” in lingua russa è di genere femminile, come in italiano, quindi forse far cantare questo ciclo ad una voce femminile è la scelta migliore, ma nonostante questo, io devo dire che preferisco qui una voce di basso. Da quando ho ascoltato l’interpretazione di Boris Christoff ritengo quella la mia favorita. Pultroppo la registrazione è vecchia e l’orchestra non si sente molto bene, comunque lui canta la versione orchestrata da Rimskij-Korsakov e Glazunov.
Della versione originale con il pianoforte mi piace molto quella di Serghej Leiferkus.

Pultroppo invece non ho ancora ascoltato con attenzione sia il ciclo “Senza Sole” nella versione Svetlanov che hai indicato e neppure quello della “Camera dei Bambini (Детская).

Quando avrai tempo sarebbe interessante se tu o altri amici russi del forum presentaste a noi italiani le belle poesie di Goleniscev-Kutuzov!

Caro Oneg! Hai scritto molto interessante! Te ne sono molto grato!
I Golenìscev-Kutùzov è l’antica stirpe nobile dell’Impero Russo, i conti russi. Tu conosci Mikhail Golenìscev-Kutùzov, il grande condottiero di eserciti, il feldmaresciallo, l’eroe della guerra del 1812.
Arsenij Golenìscev-Kutuzov (1848-1913) di cui parliamo era il celebre poeta, il conte. Nell’adolescenza strinse amicizia con Modest Mussorgskij e per tutta la vita erano amici. Mussorgskij scrisse sulle poesie di Golenìscev-Kutuzov due cicli vocali «Senza sole» e «Canti e Danze della Morte». A proposito, sulle poesie di Goleniscev-Kutuzov erano scritte molte romanze da Rachmaninov, Cui e Arenskij.