«I LIBRI SCANDALOSI»
«ВОЗМУТИТЕЛЬНЫЕ КНИГИ»
Le opere della letteratura russa, considerate all'uscita come immorali ma in seguito diventarono le opere classiche o non diventarono.
1.Aleksandr Pushkin «Gavriiliada » («Гавриилиада»), il poema finto-romantica storia svolto il Vangelo dell'Annunciazione, il protagonista - l'angelo Gabriele. Da un punto di vista cristiano, è blasfemo. La poesia è stata scritta nel mese di aprile 1821. Lo Spirito Santo, chiamato Gabriele, che lo descrive il vostro amore e produce un magnaccia. Gabriele è innamorato. Satana e Maria. Come opera d'assolutamente inammissibile per la censura del tempo, qualche tempo era conosciuto solo in una ristretta cerchia di amici di Pushkin, ma a partire dall'estate del 1822 hanno cominciato a divergere nelle liste.
2.Nikolaj Gogol’ «Il Naso» («Нос», 1833). Che cosa, sembra, in questa novella assurda può essere «immorale»? La storia di un naso che dopo aver lasciato misteriosamente il viso del suo proprietario, ha acquistato vita propria e se ne va a passeggiare per la Prospettiva Nevskij di San Pietroburgo. Nikolaj Gogol’ scrive questa «novella dell’assurdo» all’inizio degli anni ’30 dell’Ottocento, quando aveva 27 anni, e nel 1835 la propone alla rivista «L’Osservatore Moscovita» («Московский наблюдатель») che però la rifiuta considerandola «brutta e triviale». In questo grottesco racconto Nikolaj Gogol’ con occhio ironico e contemporaneo mette a nudo le ingiustizie, i soprusi, il servilismo e i rituali vanitosi di una piccola borghesia grassa, ignorante e presuntuosa. Nel 1928 il grande compositore russo Dmitrj Shostakovich (Дмитрий Шостакович) ha composto la musica per l’omonima opera lirica.
3.Lev Tolstoj «La potenza delle tenebre» («Власть тьмы» 1886).
L’opera teatrale iperrealistica di Lev Tolstoj della rilassatezza dei costumi in un villaggio del nord russo. La pièce del concubinato con le figliastre e dei lattanti soffocati. Il dramma «La potenza delle tenebre» è stato composto nel 1886. Lev Tolstoj si è ispirato alla vicenda di Efrem Koloskov, un contadino il quale uccise un neonato nato dalla sua unione con la figliastra. Ma pentito confessò pubblicamente il delitto in occasione del matrimonio della ragazza. Lev Tolstoj visitò l'uomo detenuto, dopo la condanna, nel penitenziario di Tula. La rappresentazione del dramma fu vietata in Russia dalla censura. Il testo tuttavia fu tradotto quasi subito in alcune lingue europee. André Antoine lo rappresentò già nel 1888 in lingua francese («La Puissance des ténèbres») nel suo Théâtre Libre, alla presenza di Émile Zola, che rimase entusiasta. La prima rappresentazione in lingua originale avvenne il 5 dicembre 1902 al Teatro d'Arte di Mosca.
4.Anton Cekhov «Tatjana Rèpina» («Татьяна Репина» 1889). È un dramma in atto unico. Anton Cekhov scrisse il dramma nel 1889, come risposta piena di amara ironia alla commedia omonima dell'amico Suvòrin, cui è dedicata.
In una calda estate russa di fine Ottocento, sotto le volte di una cattedrale, ove si celebrano le eleganti nozze dello scapestrato e indebitato Sabìnin con la ricca Olènina. Fra la folla cercano di introdursi gli attori della compagnia teatrale locale, la cui prima attrice, una certa Tatjana Repina, si era suicidata perché abbandonata da Sabinin. La liturgia è disturbata dai lamenti di una donna vestita di nero, colta da improvviso malore, nella quale lo sposo crede di ravvisare Tatjana. Sabinin vorrebbe fuggire, andare al cimitero per placare l'anima della defunta, ma viene trattenuto sino al termine della cerimonia nuziale. Quando gli sposi si allontanano, tra i fischi, resta nella chiesa la donna in nero, morente: è un'altra suicida per amore di Sabinin.
5.Vladimir Narbut (Владимир Нарбут) «Alleluia» («Аллилуйя» 1912).
Il poeta, prosatore e critico russo, il rappresentante del post-simbolismo, Vladimir Narbut, acquisì una certa notorietà per il volume di poesie «Аллилуйя» («Alleluia», 1912), un «alleluia a tutto ciò che è terreno» (ma i testi erano stampati nell’alfabeto slavo ecclesiastico), per il quale si levarono accuse di blasfemia. La raccolta dei versi intenzionalmente grossolani è stata proibita.
Vladimir Narbut (1888-1938) è il poeta «minore» della grande fioritura del primo Novecento russo.
6.Demjan Bednyj «Nuovo Testamento senza difetti secondo Evangelista Demjan» («Новый завет без изъяна евангелиста Демьяна», 1925). Il libro di propaganda antireligiosa. Demjan Bèdnyj (Демьян Бедный), pseudonimo del poeta russo Efim Pridvòrov (1883- 1945). Attivo cultore del realismo socialista, scrisse favole su temi attuali, tra cui le più note sono «Il cuculo» (1912) e «Cuochi» (1912). È anche autore di patetiche poesie liriche e di poemi quali «Per la terra, per la libertà, per il destino degli operai» (1917) e «La via principale» (1922).